Carcinoma a cellule transizionali – Vivere con la malattia

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Il carcinoma a cellule transizionali, noto anche come carcinoma uroteliale, è un tipo di tumore che si sviluppa nelle cellule speciali che rivestono alcune parti del sistema urinario. Queste cellule, chiamate cellule transizionali, hanno l’abilità unica di allungarsi e cambiare forma, permettendo a organi come la vescica di espandersi e contrarsi. Quando viene scoperto precocemente, questo tumore è spesso curabile, anche se ha la tendenza a ripresentarsi persino dopo un trattamento di successo.

Comprendere le prospettive del carcinoma a cellule transizionali

La prognosi del carcinoma a cellule transizionali dipende in larga misura da quanto profondamente il tumore è cresciuto nel tessuto al momento della scoperta. Quando la malattia viene individuata precocemente e rimane superficiale, cioè resta nel rivestimento senza invadere gli strati più profondi, più del 90% dei pazienti può essere guarito[15]. Questo rappresenta una prospettiva molto positiva per coloro il cui tumore viene rilevato prima che si diffonda.

Tuttavia, le prospettive cambiano significativamente man mano che il tumore avanza. Per i pazienti con tumori profondamente invasivi che rimangono confinati alla pelvi renale o all’uretere, la probabilità di guarigione scende a una percentuale tra il 10% e il 15%[15]. Questa differenza drammatica sottolinea quanto sia importante la diagnosi precoce. La profondità dell’invasione tumorale nella parete del tratto urinario o attraverso di essa rappresenta il fattore principale nel determinare le possibilità di recupero del paziente[15].

Quando il carcinoma a cellule transizionali è penetrato completamente attraverso la parete del tratto urinario o si è diffuso a parti distanti del corpo, la malattia tipicamente non può essere curata con i trattamenti attualmente disponibili[15]. Questo stadio avanzato rappresenta la situazione più difficile sia per i pazienti che per i medici, anche se i trattamenti possono ancora aiutare a gestire i sintomi e prolungare la vita.

Un altro aspetto importante della prognosi riguarda il grado del tumore, che descrive quanto le cellule tumorali appaiano anormali al microscopio. La maggior parte dei tumori superficiali tende a essere ben differenziata, cioè assomiglia maggiormente alle cellule normali, mentre i tumori infiltrativi sono di solito scarsamente differenziati[15]. I tumori di alto grado (gradi III e IV) comportano generalmente una prognosi peggiore rispetto ai tumori di basso grado (gradi I e II)[15].

⚠️ Importante
Il carcinoma a cellule transizionali ha una forte tendenza a ripresentarsi anche dopo un trattamento di successo. I pazienti che hanno avuto questo tumore necessitano di controlli regolari per tutta la vita. Il tumore può ritornare nella stessa posizione o svilupparsi in altre parti del tratto urinario, rendendo la sorveglianza continua essenziale per individuare precocemente eventuali recidive.

Come si sviluppa il carcinoma a cellule transizionali senza trattamento

Comprendere come questo tumore progredisce naturalmente aiuta a spiegare perché il trattamento è così importante. Il carcinoma a cellule transizionali inizia quando le cellule transizionali sane—le cellule specializzate che rivestono la vescica, gli ureteri e la pelvi renale—subiscono cambiamenti che le trasformano in cellule tumorali[1]. Queste cellule anormali poi si moltiplicano e formano tumori.

La malattia tipicamente inizia come un tumore superficiale, crescendo lungo il rivestimento del tratto urinario. In questa fase precoce, può causare pochi sintomi oltre al sangue occasionale nelle urine. Tuttavia, se lasciato senza trattamento, il tumore non rimane confinato alla superficie. Ha la capacità di crescere attraverso il rivestimento e invadere la parete muscolare della vescica, del rene o dell’uretere[8].

Man mano che il tumore diventa più invasivo, può estendersi agli organi vicini. Per esempio, il tumore della vescica può diffondersi all’utero, alla vagina o alla ghiandola prostatica. Può anche raggiungere i linfonodi vicini, che sono piccole strutture a forma di fagiolo che aiutano a combattere le infezioni[8]. Una volta che le cellule tumorali entrano nei linfonodi, hanno una via per viaggiare verso parti distanti del corpo.

Negli stadi avanzati senza trattamento, il carcinoma a cellule transizionali può diffondersi a organi distanti come i polmoni, il fegato o le ossa[8]. Questo processo, chiamato metastasi, rappresenta la progressione più grave della malattia. A questo punto, il tumore si è spostato lontano da dove è iniziato, rendendo il trattamento molto più difficile.

La velocità con cui si verifica questa progressione varia notevolmente tra gli individui. Alcuni tumori rimangono superficiali per periodi prolungati, mentre altri diventano invasivi relativamente rapidamente. I tumori di alto grado tendono a progredire più rapidamente rispetto a quelli di basso grado[3]. Questa natura imprevedibile rende cruciale iniziare il trattamento non appena il tumore viene diagnosticato piuttosto che aspettare di vedere come si comporta.

Possibili complicazioni che possono manifestarsi

Il carcinoma a cellule transizionali può portare a diverse complicazioni, sia dalla malattia stessa che come risultato del trattamento. Una delle preoccupazioni più significative è l’alto tasso di recidiva. Anche dopo che il tumore iniziale è stato trattato con successo, possono svilupparsi nuovi tumori. L’incidenza di successivo tumore alla vescica dopo un precedente tumore a cellule transizionali del tratto urinario superiore varia dal 30% al 50%[15]. Ciò significa che quasi la metà dei pazienti che hanno avuto un tumore del tratto superiore svilupperanno successivamente un tumore alla vescica.

Quando il coinvolgimento del tratto urinario superiore è diffuso, cioè colpisce sia la pelvi renale che l’uretere, la probabilità di sviluppare successivamente un tumore alla vescica aumenta drammaticamente al 75%[15]. Questo alto tasso di recidiva richiede che i pazienti si sottopongano a controlli regolari, incluse cistoscopie ripetute e analisi delle urine, che possono essere fisicamente scomode e emotivamente stressanti.

Un’altra complicazione riguarda lo sviluppo di tumore nel lato opposto del sistema urinario. L’incidenza di tumori del tratto superiore controlaterali sincroni o metacroni—cioè tumori che compaiono nell’altro rene o uretere contemporaneamente o successivamente—varia dal 2% al 4%[15]. Questa possibilità significa che anche se viene rimosso un rene, il tumore può ancora svilupparsi nel rene rimanente.

Poiché le cellule transizionali rivestono molte parti diverse del tratto urinario, i pazienti possono talvolta sviluppare tumori in più di un posto[3]. Una persona con tumore alla vescica dovrebbe essere controllata anche per tumori in altre parti del sistema del tratto urinario. Questo potenziale diffuso per lo sviluppo di tumori in tutto il sistema urinario crea requisiti di vigilanza continua.

Le ostruzioni nel tratto urinario rappresentano un’altra possibile complicazione. Man mano che i tumori crescono, possono ostruire il flusso di urina dal rene alla vescica, causando il ristagno dell’urina. Questo può portare a danni renali, dolore e aumento del rischio di infezione. Alcuni pazienti possono sperimentare problemi renali cronici a causa di ostruzioni ripetute o danni dal tumore stesso.

Anche le complicazioni del trattamento meritano attenzione. La chirurgia per rimuovere il rene, l’uretere e una porzione della vescica è un intervento importante che comporta rischi inclusi infezioni, sanguinamento e danni alle strutture circostanti. Alcuni pazienti sperimentano difficoltà con la minzione dopo l’intervento chirurgico. La chemioterapia può causare effetti collaterali come affaticamento, nausea, perdita di capelli e maggiore suscettibilità alle infezioni. Queste complicazioni legate al trattamento possono influenzare significativamente la qualità della vita di una persona durante e dopo la terapia.

⚠️ Importante
Il sangue nelle urine, anche se compare solo una volta e poi scompare, non dovrebbe mai essere ignorato. Questo sintomo può essere il primo segno di carcinoma a cellule transizionali o di altre condizioni gravi. Contattate immediatamente il vostro medico se notate sangue nelle urine, sia che renda l’urina di colore rosa, rosso o color cola, o anche se il sangue viene rilevato solo tramite analisi.

Impatto sulla vita quotidiana e sulle attività

Una diagnosi di carcinoma a cellule transizionali influisce su molto più della sola salute fisica. La malattia e il suo trattamento possono toccare quasi ogni aspetto della vita quotidiana, dal lavoro e dalle relazioni al benessere emotivo e ai piani futuri. Comprendere questi impatti aiuta i pazienti e le famiglie a prepararsi per il percorso che li aspetta.

Le limitazioni fisiche spesso iniziano durante il trattamento e possono continuare successivamente. La chirurgia, in particolare la rimozione di un rene e dell’uretere, richiede un tempo di recupero significativo. Molti pazienti sperimentano un affaticamento che può durare per settimane o mesi[5]. Questa spossatezza non è solo sentirsi stanchi—è una mancanza di energia profonda e persistente che rende anche i compiti semplici opprimenti. L’esercizio fisico regolare può aiutare a ridurre questo affaticamento, con studi che mostrano che solo 30 minuti al giorno di esercizio moderato possono diminuire i sintomi e ridurre l’ansia[20].

La vita lavorativa spesso richiede aggiustamenti. Molti pazienti necessitano di un periodo prolungato di assenza dal lavoro per l’intervento chirurgico e il recupero. La durata dell’assenza varia a seconda del tipo di lavoro e dell’estensione del trattamento, ma non è insolito che il recupero richieda diverse settimane o più. Alcune persone scoprono di non poter tornare immediatamente a lavori fisicamente impegnativi. Altri lottano con la concentrazione mentale necessaria per il loro lavoro, specialmente se stanno affrontando effetti collaterali della chemioterapia o ansia riguardo alla loro diagnosi.

I cambiamenti nella funzione urinaria rappresentano uno degli impatti più diretti sulla vita quotidiana. Dopo l’intervento chirurgico, alcuni pazienti necessitano di usare temporaneamente un catetere, il che richiede l’apprendimento di nuove competenze di auto-cura e l’adattamento al disagio[22]. Anche dopo la rimozione dei cateteri, alcune persone sperimentano minzione più frequente o urgenza. Questi cambiamenti possono disturbare il sonno, rendere difficili riunioni lunghe o viaggi in auto e richiedere di sapere sempre dove si trovano i bagni.

L’impatto emotivo e psicologico del carcinoma a cellule transizionali può essere profondo. La paura che il tumore ritorni è una delle preoccupazioni più comuni sperimentate dai sopravvissuti[20]. I tumori della vescica non muscolo-invasivi, che costituiscono circa il 70% di quelli diagnosticati con carcinoma uroteliale, hanno un alto tasso di recidiva—fino al 70% entro due anni dal trattamento[20]. Vivere con questa consapevolezza crea un’ansia continua per molti pazienti.

Anche le attività sociali e le relazioni possono cambiare. Alcune persone si sentono a disagio riguardo alle frequenti necessità di andare in bagno o si preoccupano di incidenti. Le limitazioni di energia possono significare declinare inviti sociali o lasciare gli eventi in anticipo. L’intimità sessuale può essere influenzata sia dai cambiamenti fisici dovuti alla chirurgia che dalle preoccupazioni emotive. I partner possono lottare con come fornire supporto mentre gestiscono le proprie paure sulla salute del paziente.

Gestire questi cambiamenti di vita richiede sia strategie pratiche che supporto emotivo. Rimanere idratati bevendo da sei a otto bicchieri d’acqua al giorno può aiutare a mantenere la vescica sana[20]. Una dieta ricca di frutta e verdura, con almeno cinque porzioni giornaliere più cereali integrali, può ridurre il rischio di recidiva[20]. Per coloro che fumano, smettere rappresenta uno dei passi più importanti, poiché si pensa che il fumo causi circa la metà di tutti i tumori alla vescica[20].

Esprimere i sentimenti attraverso la conversazione o la scrittura può aiutare a liberare emozioni difficili piuttosto che lasciarle controllare i propri pensieri[20]. Alcuni pazienti scoprono che imparare il più possibile sulla loro malattia li aiuta a sentirsi più in controllo. Comprendere il rischio di recidiva e cosa si può fare per ridurre i rischi fornisce un senso di capacità d’azione durante un periodo in cui così tanto sembra incerto.

Trovare modi per rilassarsi diventa essenziale per gestire l’ansia. La meditazione, il massaggio, gli esercizi di respirazione o altre tecniche di rilassamento possono aiutare quando la paura sembra travolgente[20]. Molti sopravvissuti riferiscono che pensare alla malattia diventa meno frequente con il passare degli anni, anche se il periodo iniziale dopo la diagnosi tende a essere il più difficile emotivamente[20].

Supportare i membri della famiglia attraverso le sperimentazioni cliniche

I membri della famiglia e i propri cari svolgono un ruolo cruciale quando un paziente sta considerando o partecipando a sperimentazioni cliniche per il carcinoma a cellule transizionali. Comprendere cosa comportano le sperimentazioni cliniche e come supportare qualcuno attraverso il processo aiuta le famiglie a diventare sostenitori efficaci e assistenti.

Le sperimentazioni cliniche sono studi di ricerca che testano nuovi trattamenti o approcci alla cura del tumore. Per il carcinoma a cellule transizionali, le sperimentazioni potrebbero investigare nuovi farmaci chemioterapici, diverse tecniche chirurgiche o approcci innovativi come l’immunoterapia. Questi studi seguono protocolli rigorosi per garantire la sicurezza del paziente mentre raccolgono informazioni su se i nuovi trattamenti funzionano meglio di quelli esistenti.

Uno dei modi più importanti in cui le famiglie possono aiutare è assistere con la ricerca e la raccolta di informazioni. Trovare sperimentazioni cliniche appropriate richiede la ricerca in database, la lettura dei criteri di idoneità e la comprensione di cosa comporta ogni sperimentazione. I membri della famiglia possono aiutare cercando nei registri delle sperimentazioni online, stampando informazioni su potenziali studi e organizzando queste informazioni in modo che sia facile da rivedere. Possono anche aiutare il paziente a creare liste di domande da porre ai medici su sperimentazioni specifiche.

Comprendere i requisiti di idoneità è cruciale. Le sperimentazioni cliniche spesso hanno criteri specifici riguardo allo stadio del tumore, ai trattamenti precedenti, ad altre condizioni di salute e all’età. Un membro della famiglia può esaminare attentamente questi requisiti e aiutare a determinare a quali sperimentazioni il paziente potrebbe essere idoneo, risparmiando tempo e prevenendo delusioni dal perseguire sperimentazioni che non sono adatte.

Il supporto emotivo durante il processo decisionale è ugualmente importante. Scegliere se partecipare a una sperimentazione clinica comporta il bilanciamento dei potenziali benefici contro le incertezze e i possibili rischi. Alcuni pazienti si sentono speranzosi riguardo all’accesso a trattamenti all’avanguardia, mentre altri si sentono ansiosi riguardo alle incognite. I membri della famiglia possono fornire una cassa di risonanza, aiutare a discutere le preoccupazioni e offrire prospettiva senza fare pressione sul paziente verso una particolare decisione.

Se un paziente decide di partecipare a una sperimentazione, le famiglie possono aiutare con questioni pratiche. Le sperimentazioni cliniche spesso richiedono appuntamenti frequenti, che potrebbero essere presso centri medici lontani da casa. I membri della famiglia possono assistere con il trasporto, accompagnare il paziente agli appuntamenti e aiutare a tenere traccia del programma spesso complesso di visite, test e trattamenti. Prendere appunti durante gli appuntamenti aiuta a garantire che le informazioni importanti non vengano dimenticate.

Le famiglie dovrebbero anche comprendere che i pazienti nelle sperimentazioni cliniche necessitano di un monitoraggio attento. Ciò significa controlli e test più frequenti di quanto potrebbe verificarsi con il trattamento standard. Supportare qualcuno attraverso questo programma di monitoraggio intensivo richiede flessibilità e impegno. Aiutare a gestire questo programma, organizzare permessi dal lavoro e occuparsi di altre responsabilità che il paziente normalmente gestisce, tutto contribuisce a rendere possibile la partecipazione alla sperimentazione.

La comunicazione con il team medico rappresenta un’altra area in cui il supporto familiare è importante. Avere una seconda persona agli appuntamenti significa che ci sono due paia di orecchie che sentono ciò che dicono i medici, il che aiuta quando le informazioni sono complesse o emotivamente cariche. I membri della famiglia possono fare domande di chiarimento, assicurarsi che le preoccupazioni del paziente siano affrontate e aiutare a difendere le necessità e le preferenze del paziente.

È anche importante che le famiglie comprendano e rispettino l’autonomia del paziente. Mentre si supporta qualcuno attraverso una sperimentazione clinica, i membri della famiglia dovrebbero ricordare che il paziente è il decisore riguardo alle proprie cure. Il supporto significa aiutarli a fare la scelta che sembra giusta per loro, non spingerli verso ciò che i membri della famiglia pensano sia meglio. Persone diverse in una famiglia possono avere opinioni diverse sugli approcci terapeutici, e riconoscere queste differenze mantenendo il rispetto per la decisione finale del paziente è essenziale[22].

Le famiglie dovrebbero anche essere consapevoli delle sfide emotive specifiche delle sperimentazioni cliniche. I pazienti possono sperimentare ansia riguardo al fatto di ricevere il trattamento sperimentale o un placebo (nelle sperimentazioni che usano placebo). Potrebbero preoccuparsi degli effetti collaterali di trattamenti non testati o sentirsi delusi se la loro malattia progredisce nonostante stiano provando un nuovo approccio. Essere preparati per questi alti e bassi emotivi aiuta le famiglie a fornire un supporto costante durante il periodo della sperimentazione.

Infine, le famiglie devono prendersi cura di se stesse. Supportare qualcuno attraverso il trattamento del tumore, che sia in una sperimentazione clinica o meno, è impegnativo. I membri della famiglia traggono beneficio dal cercare il proprio supporto attraverso amici, gruppi di supporto per caregiver o consulenza. Prendersi cura della propria salute fisica ed emotiva garantisce la capacità di continuare a fornire supporto nel lungo termine che il trattamento del tumore spesso richiede.

💊 Farmaci registrati utilizzati per questa malattia

Le fonti fornite non menzionano farmaci registrati specifici per nome per il trattamento del carcinoma a cellule transizionali. Le informazioni sul trattamento discutono la chemioterapia, l’immunoterapia e la terapia mirata in termini generali, ma non vengono specificati nomi di farmaci individuali. Pertanto, non è possibile fornire un elenco di medicinali registrati sulla base delle fonti disponibili.

Studi clinici in corso su Carcinoma a cellule transizionali

  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sull’Uso di Avelumab per il Trattamento di Mantenimento a Breve Termine nel Cancro Uroteliale Avanzato o Metastatico

    Non ancora in reclutamento

    3 1 1 1

    Questo studio clinico si concentra sul trattamento del cancro uroteliale, incluso il cancro alla vescica e il cancro alla vescica muscolo-invasivo. Il trattamento utilizzato è un farmaco chiamato avelumab, noto anche con il nome in codice MSB0010718C. Avelumab è un tipo di anticorpo progettato per aiutare il sistema immunitario a combattere il cancro. Viene somministrato…

    Farmaci indagati:
    Paesi Bassi
  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sulla sicurezza ed efficacia della terapia combinata con durvalumab, gemcitabina e cisplatino/carboplatino in pazienti con carcinoma uroteliale operabile delle vie urinarie superiori

    Non ancora in reclutamento

    2 1 1 1

    Lo studio esamina il trattamento del carcinoma uroteliale del tratto urinario superiore (una forma di tumore che colpisce i reni e gli ureteri) utilizzando una combinazione di terapie. Il trattamento prevede l’uso di durvalumab (un farmaco immunoterapico) insieme alla chemioterapia con gemcitabina in combinazione con cisplatino o carboplatino. Questi farmaci vengono somministrati prima dell’intervento chirurgico…

    Francia
  • Data di inizio: 2023-07-28

    Studio su TYRA-300 per Carcinoma Uroteliale Avanzato e Altri Tumori Solidi con Alterazioni del Gene FGFR3

    Non ancora in reclutamento

    2 1 1

    Lo studio clinico si concentra sul trattamento del carcinoma uroteliale avanzato e di altri tumori solidi che presentano alterazioni del gene FGFR3. Il farmaco in esame è chiamato TYRA-300, disponibile in forma di capsule e compresse, e viene somministrato per via orale. L’obiettivo principale dello studio è determinare la dose ottimale e valutare l’attività antitumorale…

    Farmaci indagati:
    Spagna Francia Italia
  • Data di inizio: 2024-06-10

    Studio sull’efficacia di disitamab vedotin da solo o in combinazione con pembrolizumab in pazienti con carcinoma uroteliale avanzato o metastatico HER2-positivo non operabile

    Non ancora in reclutamento

    2 1 1

    Questo studio clinico esamina un trattamento per il carcinoma uroteliale localmente avanzato non operabile o metastatico che esprime il marcatore HER2. Il carcinoma uroteliale è un tipo di tumore che si sviluppa nel rivestimento della vescica, degli ureteri, dell’uretra o della pelvi renale. Lo studio valuterà un farmaco chiamato Disitamab Vedotin, che verrà somministrato da…

    Farmaci indagati:
    Belgio Spagna Francia Italia
  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sull’efficacia di BT8009 in combinazione con pembrolizumab o come monoterapia in pazienti con cancro uroteliale localmente avanzato o metastatico

    Non ancora in reclutamento

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    Il cancro uroteliale avanzato o metastatico è una forma di tumore che colpisce il sistema urinario, inclusi la vescica, l’uretere e il rene. Questo studio clinico si concentra su questo tipo di cancro e mira a valutare l’efficacia di un nuovo trattamento chiamato BT8009. Il trattamento può essere somministrato da solo o in combinazione con…

    Spagna
  • Data di inizio: 2017-05-26

    Studio sull’Uso di Nivolumab e Ipilimumab in Pazienti con Cancro Uroteliale Non Resettabile o Metastatico Non Trattato

    Non ancora in reclutamento

    3 1 1 1

    Lo studio clinico si concentra sul trattamento del cancro uroteliale che non può essere rimosso chirurgicamente o che si è diffuso ad altre parti del corpo. Questo tipo di cancro colpisce il rivestimento interno della vescica e di altre parti del sistema urinario. Il trattamento in esame include l’uso di nivolumab e ipilimumab, due farmaci…

    Germania Grecia Danimarca Francia Romania Polonia +5
  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio su Disitamab Vedotin e Pembrolizumab nel Carcinoma Uroteliale HER2-positivo per Pazienti con Malattia Avanzata o Metastatica

    Non ancora in reclutamento

    2 1 1 1

    Lo studio clinico si concentra sul trattamento del carcinoma uroteliale, un tipo di cancro che colpisce il sistema urinario, come la vescica. Questo studio esamina l’efficacia e la sicurezza di due farmaci: Disitamab Vedotin e Pembrolizumab. Disitamab Vedotin, noto anche con il codice RC48-ADC, è un farmaco somministrato tramite infusione endovenosa, progettato per colpire specificamente…

    Spagna Belgio Italia Ungheria
  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sulla chemioterapia neo-adiuvante e adiuvante con gemcitabina nel carcinoma uroteliale del tratto superiore per pazienti con funzione renale adeguata

    Non ancora in reclutamento

    2 1 1 1

    Lo studio clinico si concentra sul trattamento del Carcinoma Uroteliale del Tratto Superiore, una forma di cancro che colpisce la parte superiore del tratto urinario. Questo tipo di cancro è anche noto come carcinoma a cellule transizionali del tratto urinario superiore. Il trattamento in esame utilizza la chemioterapia con un farmaco chiamato gemcitabina, somministrato sotto…

    Farmaci indagati:
    Norvegia Spagna Paesi Bassi
  • Data di inizio: 2025-03-24

    Studio su Livmoniplimab e Budigalimab rispetto alla chemioterapia in pazienti adulti con carcinoma uroteliale metastatico

    Non in reclutamento

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    Questo studio clinico si concentra sul trattamento del carcinoma uroteliale metastatico, un tipo di cancro che colpisce il sistema urinario, come la vescica, il bacinetto renale, l’uretere o l’uretra. Il trattamento in esame prevede l’uso di due farmaci, Livmoniplimab e Budigalimab, che verranno somministrati insieme. Questi farmaci saranno confrontati con la chemioterapia tradizionale per valutare…

    Polonia Spagna Francia Belgio
  • Data di inizio: 2023-11-27

    Studio di Fase 2 su INCB099280 per Tumori Solidi Avanzati in Pazienti Non Trattati con Inibitori del Checkpoint Immunitario

    Non in reclutamento

    2 1 1

    Lo studio clinico si concentra su pazienti con tumori solidi avanzati o ricorrenti che non hanno mai ricevuto immunoterapia. Questi tumori possono essere stati trattati in precedenza con altre terapie. L’obiettivo principale è valutare la sicurezza e l’efficacia preliminare del farmaco INCB099280, somministrato in compresse rivestite con film. Le dosi testate sono di 400 mg,…

    Farmaci indagati:
    Romania Ungheria Grecia

Riferimenti

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https://thepatientstory.com/uc-san-francisco/kevin-r/

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https://medlineplus.gov/diagnostictests.html

https://www.questdiagnostics.com/

https://www.healthdirect.gov.au/diagnostic-tests

https://www.who.int/health-topics/diagnostics

https://www.yalemedicine.org/clinical-keywords/diagnostic-testsprocedures

https://www.nibib.nih.gov/science-education/science-topics/rapid-diagnostics

https://www.health.harvard.edu/diagnostic-tests-and-medical-procedures

FAQ

Cosa causa la comparsa di sangue nelle urine con il carcinoma a cellule transizionali?

Il sangue nelle urine, chiamato ematuria, è di solito il primo segno evidente di carcinoma a cellule transizionali. Si verifica perché i tumori che crescono nel rivestimento della vescica, dell’uretere o della pelvi renale possono sanguinare nell’urina. Il sangue potrebbe far sembrare l’urina rosa, rossa o color cola. A volte la quantità di sangue è così piccola che può essere rilevata solo tramite analisi di laboratorio. Anche se il sangue compare solo una volta e poi si ferma, è importante contattare un medico perché può segnalare il tumore o altre condizioni gravi.

Perché il carcinoma a cellule transizionali ritorna così spesso dopo il trattamento?

Il carcinoma a cellule transizionali ha un alto tasso di recidiva perché le cellule transizionali rivestono l’intero tratto urinario dai reni attraverso la vescica. Anche quando un tumore viene completamente rimosso, altre cellule transizionali in aree diverse potrebbero aver già subito precoci cambiamenti cancerogeni che non hanno ancora formato tumori visibili. Queste cellule possono successivamente svilupparsi in nuovi tumori. Dopo un tumore del tratto superiore, dal 30% al 50% dei pazienti sviluppa successivamente un tumore alla vescica, e quando sia la pelvi renale che l’uretere sono coinvolti, questo rischio aumenta al 75%. Ecco perché il monitoraggio per tutta la vita è essenziale anche dopo un trattamento di successo.

In che modo il carcinoma a cellule transizionali è diverso da altri tipi di tumore del rene o della vescica?

Il carcinoma a cellule transizionali inizia specificamente nelle cellule transizionali che rivestono il tratto urinario, che hanno l’abilità unica di allungarsi e cambiare forma. Questo è diverso dal carcinoma a cellule renali, che è il tipo più comune di tumore del rene e inizia in cellule diverse all’interno del tessuto renale stesso. Il tumore della vescica può anche includere carcinoma a cellule squamose (che inizia in cellule piatte) e adenocarcinoma (che inizia in cellule ghiandolari), ma il carcinoma a cellule transizionali rappresenta circa il 90% dei tumori della vescica. I trattamenti e i comportamenti di questi diversi tipi di tumore variano, motivo per cui una diagnosi accurata è importante.

Qual è la differenza tra carcinoma a cellule transizionali di basso grado e di alto grado?

Il grado descrive quanto le cellule tumorali appaiono anormali al microscopio e quanto è probabile che siano aggressive. Il carcinoma a cellule transizionali di basso grado ha cellule che sembrano più simili alle cellule normali e tipicamente cresce più lentamente. È meno probabile che si diffonda negli strati più profondi della vescica o ad altre parti del corpo, ed è meno probabile che ritorni dopo il trattamento. Il carcinoma di alto grado ha cellule che appaiono molto anormali e tende a crescere e diffondersi più aggressivamente. È più probabile che invada strati di tessuto più profondi, si diffonda ai linfonodi o ad altri organi e ritorni dopo il trattamento. Il tumore di alto grado è più probabile che sia pericoloso per la vita e tipicamente richiede un trattamento più aggressivo.

I cambiamenti nello stile di vita possono aiutare a prevenire il ritorno del carcinoma a cellule transizionali?

Anche se nessun cambiamento nello stile di vita può garantire la prevenzione della recidiva, diversi passi possono aiutare a ridurre il rischio. Smettere di fumare è l’azione più importante, poiché si pensa che il fumo causi circa la metà di tutti i tumori della vescica. Rimanere ben idratati bevendo da sei a otto bicchieri d’acqua al giorno può aiutare a mantenere la vescica sana. Mangiare una dieta ricca di frutta e verdura (almeno cinque porzioni giornaliere) e cereali integrali può ridurre il rischio di tumore. L’esercizio fisico moderato regolare per 30 minuti al giorno può ridurre l’ansia, migliorare la salute generale e può aiutare a ridurre il rischio di recidiva. Evitare l’esposizione a certe sostanze chimiche industriali quando possibile è anche raccomandato. Tuttavia, anche con queste misure, il regolare follow-up medico rimane essenziale a causa dell’alto tasso di recidiva di questo tumore.

🎯 Punti chiave

  • Quando individuato precocemente mentre è ancora superficiale, il carcinoma a cellule transizionali ha un tasso di guarigione superiore al 90%, ma questo scende al 10-15% per la malattia profondamente invasiva, rendendo la diagnosi precoce cruciale per la sopravvivenza.
  • Dopo il trattamento per tumore del tratto superiore, fino al 75% dei pazienti può sviluppare tumore alla vescica quando sia la pelvi renale che l’uretere erano coinvolti, richiedendo vigilanza e monitoraggio per tutta la vita.
  • Il sangue nelle urine è tipicamente il primo segnale di allarme, e questo sintomo non dovrebbe mai essere ignorato anche se compare solo una volta e poi si ferma.
  • Gli uomini affrontano un rischio quattro volte maggiore per il tumore alla vescica e il doppio del rischio per i tumori renali rispetto alle donne, anche se il motivo di questa disparità di genere rimane poco chiaro.
  • Smettere di fumare è l’azione preventiva più importante, poiché il fumo di sigaretta contribuisce a circa la metà di tutti i carcinomi a cellule transizionali.
  • La tendenza del tumore a svilupparsi in più posizioni in tutto il tratto urinario significa che qualcuno con tumore alla vescica dovrebbe essere controllato anche per tumori nei reni e negli ureteri.
  • I tumori della vescica non muscolo-invasivi possono recidivare fino al 70% dei casi entro solo due anni dal trattamento, creando un’ansia continua che diminuisce nel tempo ma non scompare mai completamente.
  • Il supporto familiare migliora drammaticamente i risultati aiutando con questioni pratiche come il trasporto agli appuntamenti, il supporto emotivo durante decisioni difficili e la difesa delle necessità del paziente con i team medici.