Lo studio si concentra su due malattie principali: la malattia cardiovascolare, che riguarda il cuore e i vasi sanguigni, e la malattia renale cronica avanzata, che coinvolge i reni. La ricerca mira a capire se un farmaco chiamato Rivaroxaban, somministrato a basse dosi, può ridurre il rischio di eventi gravi come infarto, ictus o problemi alle arterie in persone con queste condizioni. Il Rivaroxaban è un anticoagulante, un tipo di farmaco che aiuta a prevenire la formazione di coaguli di sangue.
Nel corso dello studio, i partecipanti riceveranno una dose bassa di Rivaroxaban (2,5 mg due volte al giorno) o un placebo, che è una sostanza senza effetto terapeutico. L’obiettivo è confrontare i risultati tra chi assume il farmaco e chi assume il placebo per vedere se il Rivaroxaban riduce effettivamente il rischio di morte cardiovascolare, infarto non fatale, ictus o eventi di malattia arteriosa periferica. Lo studio coinvolgerà persone con insufficienza renale cronica in stadio avanzato o che necessitano di dialisi, e che presentano un rischio elevato di problemi cardiovascolari.
La ricerca si svolgerà per un periodo di tempo definito, durante il quale i partecipanti saranno monitorati per valutare l’efficacia e la sicurezza del trattamento. L’obiettivo finale è determinare se l’uso di Rivaroxaban a basse dosi può migliorare gli esiti cardiovascolari in questa popolazione di pazienti. Lo studio è previsto per concludersi nel 2026.