Opzioni di trattamento per l’Iperinsulinismo Congenito
L’iperinsulinismo congenito (CHI) è una condizione caratterizzata da una produzione eccessiva di insulina, che porta a livelli pericolosamente bassi di zucchero nel sangue. L’obiettivo principale del trattamento è mantenere i livelli di zucchero nel sangue sopra i 70 mg/dL per prevenire l’ipoglicemia e i suoi effetti a lungo termine[1]. Le opzioni di trattamento per il CHI includono sia la terapia medica che l’intervento chirurgico. Circa il 50% dei bambini risponde alla terapia medica, mentre l’altra metà potrebbe richiedere un intervento chirurgico, come una pancreasectomia parziale o quasi totale[1].
Terapia Medica
La terapia medica per il CHI prevede l’uso di farmaci che riducono la produzione di insulina o aumentano i livelli di zucchero nel sangue. I farmaci comuni includono Diazossido, Octreotide e Glucagone[3]. Il Diazossido funziona aprendo i canali KATP, che aiuta nella gestione dei pazienti con funzione intatta dei canali KATP[5]. L’Octreotide, un analogo della somatostatina, inibisce la secrezione di insulina legandosi ai recettori della somatostatina[6]. Il Glucagone viene utilizzato per raggiungere rapidamente la normoglicemia, specialmente quando l’accesso endovenoso è difficoltoso[5].
Intervento Chirurgico
L’intervento chirurgico viene considerato quando la terapia medica non riesce a mantenere la normoglicemia o quando può essere identificata una lesione discreta. Nei casi di iperinsulinismo focale, la chirurgia può curare il 96,9% dei bambini[1]. Per il CHI diffuso, potrebbe essere necessaria una pancreasectomia subtotale[5]. I progressi nelle tecniche di imaging, come la scansione PET/CT con 18F-DOPA, hanno migliorato l’identificazione delle lesioni focali, migliorando i risultati chirurgici[6].
Modifiche dello Stile di Vita
Per condizioni come l’iperinsulinemia, le modifiche dello stile di vita sono cruciali. Queste includono cambiamenti nella dieta, esercizio fisico regolare e gestione del peso. Si raccomanda una dieta ricca di alimenti integrali, verdure, frutta e proteine magre, evitando carboidrati eccessivi e grassi malsani[2]. L’esercizio fisico aiuta ad abbassare i livelli di insulina e aumentare la sensibilità all’insulina[2]. La perdita di peso è associata a miglioramenti nell’iperinsulinemia e, in alcuni casi, può essere considerata la chirurgia bariatrica[2].
Gestione e Monitoraggio a Lungo Termine
La gestione a lungo termine del CHI mira a prevenire gli episodi di ipoglicemia ed evitare complicazioni neurologiche. Il monitoraggio regolare dei livelli di glucosio nel sangue e l’educazione del paziente sono essenziali[4]. I pazienti dovrebbero avere visite di follow-up regolari con un endocrinologo pediatrico per rivedere le loro condizioni, la dieta, la crescita e gli effetti collaterali dei farmaci[4]. In alcuni casi, si stanno esplorando terapie sperimentali e interventi dietetici, come la dieta chetogenica, per i loro potenziali effetti neuroprotettivi[6].