Malattia di Alzheimer prodromica – Studi clinici

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La malattia di Alzheimer prodromica rappresenta lo stadio precoce della patologia, caratterizzato da lievi problemi di memoria e cognitivi. Attualmente sono in corso 3 studi clinici che stanno testando nuovi trattamenti per rallentare la progressione della malattia. Questi studi utilizzano approcci innovativi, tra cui terapie sperimentali e tecniche di imaging avanzate per una diagnosi più precisa.

Studi clinici sulla malattia di Alzheimer prodromica: nuove speranze per il trattamento precoce

La malattia di Alzheimer prodromica rappresenta una fase critica nella progressione di questa patologia neurodegenerativa. In questa fase precoce, i pazienti sperimentano lievi problemi di memoria e difficoltà cognitive che vanno oltre i normali cambiamenti legati all’età, ma non sono ancora abbastanza gravi da interferire significativamente con le attività quotidiane. La ricerca scientifica sta concentrando i propri sforzi su questa fase cruciale, poiché un intervento precoce potrebbe potenzialmente rallentare o modificare il decorso della malattia.

Attualmente sono disponibili 3 studi clinici attivi che stanno valutando nuovi approcci terapeutici e diagnostici per la malattia di Alzheimer prodromica. Questi studi rappresentano un’importante opportunità per i pazienti di accedere a trattamenti innovativi e contribuire al progresso della ricerca medica. Di seguito vengono descritti in dettaglio gli studi disponibili, con informazioni sui criteri di partecipazione, le procedure previste e i farmaci sperimentali in fase di valutazione.

Studi clinici disponibili per la malattia di Alzheimer prodromica

Studio sugli effetti di AD04 e placebo in pazienti con malattia di Alzheimer precoce

Località: Austria, Polonia

Questo studio clinico si concentra sulla valutazione degli effetti di un trattamento sperimentale chiamato AD04 in pazienti con malattia di Alzheimer precoce. L’AD04 è una soluzione per iniezione contenente idrossido di alluminio, somministrata per via sottocutanea. Lo studio confronterà gli effetti di AD04 con un placebo per determinare se il trattamento può rallentare la progressione della malattia.

L’obiettivo principale è valutare se AD04 può rallentare il declino cognitivo attraverso il miglioramento delle capacità cognitive, del funzionamento quotidiano e della salute generale nel corso di sei mesi. Durante lo studio, i partecipanti riceveranno iniezioni sottocutanee del trattamento o del placebo. Lo studio è condotto in modalità doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapranno chi sta ricevendo il trattamento effettivo o il placebo, garantendo così risultati imparziali.

Criteri di inclusione principali:

  • Età compresa tra 50 e 85 anni
  • Diagnosi di probabile malattia di Alzheimer secondo criteri specifici
  • Punteggio tra 22 e 30 al Mini-Mental State Examination (MMSE)
  • Presenza di un caregiver che conosce bene il paziente e può accompagnarlo alle visite (almeno 10 ore di contatto settimanale)
  • Risonanza magnetica cerebrale che mostra atrofia del lobo temporale mediale o specifici pattern nel liquido cerebrospinale
  • Esame fisico, inclusi test di vista e udito, entro i limiti accettabili per l’età

Lo studio prevede diverse valutazioni per monitorare la funzione cognitiva, le attività quotidiane e il benessere generale. Queste includono test come il Mini-Mental State Examination e imaging cerebrale tramite risonanza magnetica per verificare i cambiamenti nella struttura cerebrale. Verranno inoltre monitorati eventuali effetti collaterali o eventi avversi durante il periodo di trattamento.

Studio sull’accuratezza della PET tau ([18F]RO6958948) e Vizamyl (Flutemetamol 18F) nella diagnosi di sintomi cognitivi lievi e rischio di malattia di Alzheimer

Località: Svezia

Questo studio si concentra sul miglioramento della diagnosi dei disturbi neurodegenerativi utilizzando tecniche di imaging avanzate. Lo studio utilizza due sostanze speciali, Vizamyl e [18F]RO6958948, che vengono iniettate nel corpo per aiutare i medici a visualizzare i cambiamenti cerebrali attraverso la tomografia a emissione di positroni (PET).

Lo scopo principale è determinare quanto bene queste sostanze possano identificare le persone a rischio di sviluppare demenza. Vizamyl (flutemetamol 18F) è utilizzato per rilevare le placche amiloidi nel cervello, mentre [18F]RO6958948 aiuta a visualizzare la presenza della proteina tau. Entrambe queste proteine sono associate alla malattia di Alzheimer e ad altri disturbi neurodegenerativi.

Criteri di inclusione principali:

  • Età compresa tra 20 e 100 anni
  • Padronanza fluente della lingua svedese
  • Disponibilità a sottoporsi ad almeno una puntura lombare
  • Disponibilità a eseguire una risonanza magnetica cerebrale
  • Disponibilità a sottoporsi a test neuropsicologici
  • Per i partecipanti anziani sani: assenza di sintomi cognitivi e prestazioni normali ai test cognitivi
  • Per i partecipanti con deterioramento cognitivo lieve o demenza: presenza di sintomi cognitivi riferiti dal partecipante o da un familiare

Durante lo studio, i partecipanti riceveranno un’iniezione di Vizamyl (400 MBq/mL soluzione per iniezione) contenente flutemetamol (18F). Verrà poi eseguita una scansione PET per rilevare la presenza di segnali specifici nel cervello, aiutando a identificare i pattern associati alle malattie neurodegenerative. Lo studio include valutazioni di follow-up per monitorare i cambiamenti nella funzione cognitiva nel tempo e si prevede che si concluda entro febbraio 2028.

Studio del trattamento con lecanemab (BAN2401) in persone con malattia di Alzheimer precoce: valutazione della sicurezza ed efficacia nell’arco di 18 mesi

Località: Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia

Questo studio valuta un farmaco chiamato lecanemab (noto anche come BAN2401) in persone con malattia di Alzheimer precoce. Il lecanemab è un anticorpo monoclonale sperimentale progettato per rimuovere le proteine dannose nel cervello che si ritiene contribuiscano alla progressione della malattia di Alzheimer.

Il farmaco viene somministrato tramite infusione endovenosa, il che significa che viene erogato direttamente nel flusso sanguigno attraverso una vena. Alcuni partecipanti riceveranno il farmaco effettivo mentre altri riceveranno un placebo. Lo studio è composto da due parti: una fase principale di 18 mesi seguita da una fase di estensione in cui tutti i partecipanti possono ricevere il farmaco effettivo. La dose massima utilizzata nello studio è di 10 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.

Criteri di inclusione principali:

  • Età compresa tra 50 e 90 anni al momento del consenso
  • Indice di massa corporea (IMC) tra 17 e 35
  • Declino della memoria iniziato gradualmente, presente da almeno 1 anno e confermato da un familiare o amico
  • Punteggio di 22 o superiore, ma non superiore a 30 al Mini-Mental State Examination
  • Presenza di un partner di studio dedicato che trascorre almeno 8 ore settimanali con il partecipante
  • Evidenza di amiloide cerebrale attraverso scansione PET o test del liquido spinale
  • Compromissione della memoria ai test specifici, con punteggio di almeno una deviazione standard al di sotto della media per il proprio gruppo di età

Criteri di esclusione importanti:

  • Qualsiasi disturbo neurologico diverso dal deterioramento cognitivo lieve o dalla malattia di Alzheimer lieve
  • Storia di emorragie cerebrali o ictus multipli
  • Uso attuale di farmaci anticoagulanti (eccetto aspirina a basso dosaggio)
  • Presenza di più di 4 microemorragie visibili alle scansioni cerebrali
  • Malattie epatiche o renali gravi
  • Malattie cardiache instabili o infarto recente (nell’ultimo anno)
  • Ipertensione non controllata
  • Cancro attivo o trattamento oncologico negli ultimi 5 anni
  • Precedente trattamento con farmaci diretti contro l’amiloide
  • Gravidanza, allattamento o non disponibilità a utilizzare una contraccezione efficace durante lo studio

Durante lo studio, i partecipanti riceveranno infusioni regolari di lecanemab o placebo. Verranno effettuate valutazioni regolari per monitorare i cambiamenti nella memoria e nelle attività quotidiane, oltre a scansioni cerebrali per monitorare i livelli di amiloide. La durata totale del trattamento può arrivare fino a 48 mesi, includendo sia la fase principale che la fase di estensione dello studio. Lo studio è previsto concludersi approssimativamente a novembre 2026.

Considerazioni importanti per i pazienti

La partecipazione a uno studio clinico rappresenta una decisione importante che deve essere presa dopo un’attenta valutazione con il proprio medico curante e i familiari. È fondamentale comprendere che questi studi sono condotti per valutare la sicurezza e l’efficacia di nuovi trattamenti, e i risultati non sono ancora definitivi.

Tutti gli studi descritti richiedono la presenza di un partner di studio o caregiver che possa fornire supporto e informazioni sulla condizione del partecipante. Questo requisito è importante per garantire un monitoraggio accurato e la sicurezza del partecipante durante tutto lo studio.

Prima di decidere di partecipare a uno studio clinico, è essenziale:

  • Discutere approfonditamente con il proprio medico i potenziali benefici e rischi
  • Comprendere tutti i requisiti dello studio, incluse le visite necessarie e le procedure previste
  • Assicurarsi che un familiare o caregiver possa fornire il supporto richiesto
  • Valutare se si soddisfano i criteri di inclusione e non si rientra nei criteri di esclusione
  • Considerare l’impegno di tempo e gli spostamenti necessari per partecipare allo studio

Sintesi e prospettive future

Gli studi clinici attualmente disponibili per la malattia di Alzheimer prodromica rappresentano approcci diversificati nella ricerca di trattamenti efficaci. Il primo studio valuta AD04, un trattamento sperimentale somministrato per iniezione sottocutanea, con l’obiettivo di rallentare la progressione dei sintomi nel corso di sei mesi. Il secondo studio si concentra sul miglioramento delle tecniche diagnostiche attraverso l’uso di imaging avanzato con PET, utilizzando traccianti specifici per visualizzare le proteine tau e amiloide nel cervello.

Il terzo studio rappresenta forse l’approccio più promettente, valutando lecanemab, un anticorpo monoclonale progettato per rimuovere attivamente le proteine amiloidi dannose dal cervello. Questo studio è particolarmente significativo perché è disponibile in diversi paesi europei, inclusa l’Italia, offrendo maggiori opportunità di accesso per i pazienti italiani.

Un aspetto importante che emerge da questi studi è l’enfasi sulla diagnosi precoce e sull’intervento tempestivo. Tutti gli studi richiedono evidenza biochimica o di imaging della presenza di amiloide cerebrale, sottolineando l’importanza di una diagnosi accurata basata su marcatori biologici specifici. Questo approccio rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle pratiche diagnostiche tradizionali, che si basavano principalmente sulla valutazione clinica.

La presenza di criteri di esclusione relativi a condizioni cardiovascolari, uso di anticoagulanti e presenza di microemorragie cerebrali in alcuni studi evidenzia l’importanza della sicurezza, particolarmente per i trattamenti che mirano alle proteine amiloidi. Questi criteri riflettono le lezioni apprese da studi precedenti e l’impegno a garantire la sicurezza dei partecipanti.

È incoraggiante notare che tutti gli studi includono fasi di estensione o follow-up a lungo termine, permettendo ai ricercatori di valutare non solo l’efficacia a breve termine ma anche gli effetti sostenuti dei trattamenti. Questo è particolarmente importante per una malattia cronica e progressiva come l’Alzheimer, dove gli effetti a lungo termine sono cruciali per determinare il valore clinico di un trattamento.

Per i pazienti e le famiglie che affrontano una diagnosi di malattia di Alzheimer prodromica, questi studi offrono speranza e opportunità concrete di accedere a trattamenti innovativi. La partecipazione a uno studio clinico non solo può fornire accesso a nuove terapie, ma contribuisce anche al progresso della conoscenza scientifica che beneficerà le future generazioni di pazienti.

Studi clinici in corso su Malattia di Alzheimer prodromica

  • Data di inizio: 2017-04-10

    Studio sull’accuratezza diagnostica di [18F]RO6958948 e Flutemetamolo (18F) per anziani sani e pazienti con sintomi cognitivi lievi a rischio di Alzheimer.

    Reclutamento in corso

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    Lo studio clinico si concentra su disturbi neurodegenerativi con patologia Tau, tra cui il morbo di Alzheimer, la paralisi sopranucleare progressiva, la demenza frontotemporale, la degenerazione corticobasale e il lieve deterioramento cognitivo. Queste condizioni possono influenzare la memoria, il pensiero e il comportamento delle persone. Lo scopo dello studio è migliorare la diagnosi e la…

    Svezia
  • Data di inizio: 2019-09-30

    Studio clinico per valutare l’efficacia di lecanemab (BAN2401) in pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale

    Non in reclutamento

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    Questo studio clinico esamina un farmaco chiamato lecanemab (conosciuto anche come BAN2401) per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase iniziale. La malattia di Alzheimer è una condizione che colpisce la memoria e le capacità cognitive, causando un declino progressivo delle funzioni mentali. Lo studio si concentra su persone con deterioramento cognitivo lieve dovuto…

    Farmaci indagati:
    Svezia Spagna Italia Germania Francia