L’ittiosi vulgaris è una condizione cutanea genetica che causa pelle secca e squamosa. Attualmente sono in corso 2 studi clinici che stanno valutando nuovi trattamenti per le forme congenite di ittiosi, tra cui farmaci come il deucravacitinib e la gentamicina, con l’obiettivo di ridurre la gravità dei sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Studi clinici in corso sull’ittiosi vulgaris
L’ittiosi è un gruppo di disturbi genetici della pelle che causano secchezza, desquamazione e ispessimento cutaneo. Questi disturbi sono presenti dalla nascita e possono variare da forme lievi a forme severe che influenzano significativamente la qualità di vita dei pazienti. Attualmente sono disponibili 2 studi clinici che stanno valutando nuovi approcci terapeutici per trattare questa condizione complessa.
Studi clinici disponibili
Studio sugli effetti del deucravacitinib per adulti con condizioni cutanee infiammatorie (epidermolisi bollosa semplice e ittiosi congenite)
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sulla valutazione dell’efficacia e della sicurezza del deucravacitinib, un farmaco somministrato per via orale sotto forma di compresse rivestite da 6 mg, nel trattamento delle genodermatosi epidermiche infiammatorie. Lo studio è rivolto ad adulti con epidermolisi bollosa semplice e ittiosi congenite infiammatorie.
La durata dello studio è di 44 settimane e segue un particolare schema terapeutico di somministrazione-sospensione-risomministrazione, che permette ai ricercatori di comprendere meglio come il farmaco agisce nel tempo. Durante lo studio verranno valutati diversi aspetti: la gravità delle condizioni cutanee, il livello di prurito e dolore sperimentato dai pazienti, e l’impatto sulla qualità di vita complessiva.
Criteri di inclusione: Lo studio accetta pazienti adulti (oltre 18 anni) di qualsiasi genere, con diagnosi confermata tramite test di laboratorio di una delle seguenti condizioni: epidermolisi bollosa semplice (EBS) dovuta a mutazione nei geni KRT5 o KRT14, eritrodermia ittiiosiforme congenita (CIE), o ittiosi cheratinopatica (KI) dovuta a mutazione nei geni KRT1 o KRT10.
Criteri di esclusione: Non possono partecipare persone che non presentano le specifiche condizioni cutanee oggetto dello studio, chi non rientra nella fascia d’età specificata (solo adulti), e individui appartenenti a popolazioni vulnerabili che potrebbero necessitare di protezioni o cure speciali.
Durante lo studio, la sicurezza del deucravacitinib verrà monitorata attentamente. I ricercatori raccoglieranno anche informazioni sull’aderenza al trattamento e analizzeranno specifiche proteine nel corpo, note come citochine, per comprenderne il ruolo in queste condizioni cutanee.
Studio sugli effetti della gentamicina iniettabile per pazienti con ittiosi congenita da moderata a grave
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico sta indagando l’uso della gentamicina, un farmaco somministrato tramite iniezione, per il trattamento dell’ittiosi congenita da moderata a grave. La gentamicina è tradizionalmente utilizzata come antibiotico per trattare le infezioni, ma in questo studio viene testata per verificare se possa aiutare a ridurre la gravità delle squame cutanee e l’arrossamento in persone con ittiosi congenita causata da un tipo specifico di cambiamento genetico noto come mutazione nonsenso.
Lo studio valuta l’efficacia della gentamicina nel migliorare le condizioni della pelle in un determinato periodo di tempo. I partecipanti riceveranno iniezioni di gentamicina solfato (Gentamicin Panpharma 40 mg/ml) e saranno monitorati per osservare eventuali cambiamenti nelle loro condizioni cutanee. Lo studio seguirà la gravità delle squame cutanee e dell’arrossamento in diversi momenti temporali per verificare se ci sono miglioramenti.
Criteri di inclusione: I partecipanti devono essere adulti (18 anni o più) con una diagnosi di ittiosi ereditaria causata da una specifica mutazione genetica in uno dei seguenti geni: TGM1, PNPLA1, ALOX12B, NIPAL4, ALOXE3, SDR9C7, ABCA12, CERS3, SPINK5 o CDSN. La condizione deve essere di gravità da moderata a grave, determinata da un punteggio VIIS compreso tra 2 e 3 in almeno due delle seguenti aree: schiena, arti superiori, arti inferiori o dorso del piede.
I partecipanti saranno anche interrogati sulla loro esperienza con il prurito e sulla loro qualità di vita complessiva durante lo studio. Verranno condotte varie valutazioni per garantire la sicurezza e il benessere dei partecipanti, tra cui il controllo della funzionalità renale, dell’udito e dell’equilibrio, oltre alla raccolta di informazioni su eventuali effetti collaterali sperimentati.
Lo studio prevede valutazioni mensili ai mesi 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 9, durante le quali verranno misurati la gravità della desquamazione e dell’arrossamento utilizzando il punteggio VIIS, e il prurito verrà valutato utilizzando una scala visiva da 0 a 10. Al mese 3, verrà eseguita una biopsia cutanea per valutare l’espressione proteica, e la qualità di vita sarà valutata utilizzando il punteggio IQoL-32, specifico per l’ittiosi.
Riepilogo
Attualmente sono disponibili due importanti studi clinici per i pazienti con ittiosi congenita, entrambi condotti in Francia. Il primo studio esplora il potenziale del deucravacitinib, un inibitore selettivo della tirosin chinasi 2 (TYK2), nel trattamento delle forme infiammatorie di genodermatosi epidermiche. Questo approccio rappresenta una strategia innovativa che mira a ridurre l’infiammazione attraverso l’inibizione di specifici enzimi coinvolti nel processo infiammatorio.
Il secondo studio adotta un approccio unico utilizzando la gentamicina, un antibiotico aminoglicosidico tradizionale, per trattare l’ittiosi congenita causata da mutazioni nonsenso. Questo studio di fase 2 sta esplorando il potenziale della gentamicina di “leggere attraverso” le mutazioni nonsenso, permettendo potenzialmente la produzione di proteine funzionali.
Entrambi gli studi prevedono un monitoraggio attento della sicurezza, valutazioni dettagliate dell’efficacia del trattamento e misurazioni dell’impatto sulla qualità di vita dei pazienti. I risultati di questi studi potrebbero fornire nuove opzioni terapeutiche per una condizione che attualmente ha limitate possibilità di trattamento, offrendo speranza ai pazienti e alle loro famiglie.
È importante notare che la partecipazione a uno studio clinico è una decisione personale che dovrebbe essere presa dopo aver discusso approfonditamente con il proprio medico i potenziali benefici e rischi. I pazienti interessati dovrebbero contattare i centri clinici in Francia che conducono questi studi per ulteriori informazioni sui criteri di ammissibilità e sulle modalità di partecipazione.











