Introduzione: Chi dovrebbe sottoporsi alla diagnostica e quando
Chiunque noti cambiamenti insoliti sulla propria pelle dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di sottoporsi a una valutazione diagnostica. Il carcinoma a cellule squamose appare tipicamente sulle parti del corpo che ricevono maggiore esposizione al sole, come viso, orecchie, labbra, collo, cuoio capelluto, mani, braccia e gambe[1]. Tuttavia, questo tipo di tumore può svilupparsi anche in aree meno prevedibili, inclusa la regione genitale e altre zone non regolarmente esposte alla luce solare[2].
Dovresti fissare un appuntamento con il tuo medico se noti un’area della pelle ispessita e squamosa che non guarisce nel tempo. Questa zona potrebbe sanguinare, formare una piaga o crescere gradualmente[3]. Altri segnali d’allarme includono protuberanze o escrescenze ruvide al tatto che potrebbero formare una crosta simile a una cicatrice, escrescenze rialzate con una depressione al centro, ferite o piaghe che non guariscono o che guariscono e poi ritornano, oppure aree di pelle piatte, squamose e rosse che misurano circa due centimetri e mezzo o più di diametro[1]. Ognuno di questi cambiamenti merita attenzione medica, anche se all’inizio possono sembrare di lieve entità.
Alcuni gruppi di persone affrontano un rischio più elevato di sviluppare il carcinoma a cellule squamose e dovrebbero prestare particolare attenzione al controllo della propria pelle e alla ricerca tempestiva di una diagnosi. Questi includono persone sopra i 60 anni di età, coloro che hanno carnagioni chiare, persone che trascorrono molto tempo al sole come i lavoratori all’aperto, individui con macchie solari (chiamate anche cheratosi solari o cheratosi attiniche), persone con sistemi immunitari indeboliti, coloro che hanno infezioni da papillomavirus umano (HPV), e gli uomini, che hanno circa il doppio delle probabilità delle donne di sviluppare questo tumore[3][1].
Se sei già stato trattato per un cancro della pelle in passato, sei a maggior rischio di sviluppare un altro cancro cutaneo[3]. Questo rende ancora più importanti i controlli regolari della pelle e la valutazione diagnostica tempestiva di qualsiasi nuova lesione cutanea o di cambiamenti in quelle esistenti. È anche consigliabile controllare regolarmente la propria pelle a casa, cercando eventuali modifiche nella forma, nel colore o nelle dimensioni di macchie o nei. Conoscere bene l’aspetto normale della propria pelle aiuta a notare quando qualcosa è diverso[3].
Metodi diagnostici
Il processo di diagnosi del carcinoma a cellule squamose inizia con un esame approfondito da parte di un professionista sanitario. Il primo passo è tipicamente un esame fisico durante il quale un membro del tuo team sanitario ti farà domande sulla tua storia clinica e esaminerà attentamente la tua pelle alla ricerca di segni di carcinoma a cellule squamose[6]. Durante questo esame, il medico osserverà qualsiasi area di pelle insolita, prestando attenzione a caratteristiche come la consistenza, il colore, le dimensioni e se l’area sanguina o forma una crosta.
Mentre un esame fisico fornisce importanti indizi, una diagnosi definitiva di carcinoma a cellule squamose richiede una conferma di laboratorio. Questo si ottiene attraverso una procedura chiamata biopsia, che consiste nel prelevare un campione di tessuto da testare in laboratorio[6]. La biopsia è essenziale perché permette agli specialisti di esaminare le cellule sospette al microscopio per determinare se è presente un tumore e, in caso affermativo, di che tipo si tratta.
Esistono diversi modi in cui un operatore sanitario può eseguire una biopsia. Il medico può utilizzare uno strumento per asportare, raschiare via o prelevare mediante puntura parte o tutta l’area della pelle che appare insolita[6]. Una volta raccolto il campione di tessuto, questo viene inviato a un laboratorio dove specialisti qualificati, chiamati patologi, analizzano le cellule. Questa analisi conferma se le cellule sono cancerose e aiuta a identificare caratteristiche specifiche del tumore che potrebbero influenzare le decisioni terapeutiche.
Per le persone con una storia precedente di cancro della pelle o con molteplici fattori di rischio, si raccomandano esami cutanei regolari di tutto il corpo da parte di un dermatologo. Questi esami possono rilevare cambiamenti precoci che potrebbero altrimenti passare inosservati[4]. Gli screening regolari sono particolarmente importanti per i pazienti ad alto rischio, poiché facilitano la diagnosi precoce e il trattamento, migliorando le possibilità di un esito positivo.
Nei casi in cui il carcinoma a cellule squamose è più avanzato, potrebbero essere necessarie procedure diagnostiche aggiuntive. Se vi è il timore che il tumore si sia diffuso oltre la pelle ai linfonodi vicini o ad altre parti del corpo, potrebbero essere richiesti esami di imaging o una biopsia del linfonodo sentinella[4]. Questi test aiutano i medici a comprendere l’estensione della malattia, il che è fondamentale per pianificare l’approccio terapeutico più appropriato.
Il ruolo della dermatopatologia, che è lo studio specializzato del tessuto cutaneo al microscopio, è centrale per una diagnosi accurata. I dermatopatologi hanno competenze nell’identificare sottili differenze tra vari tipi di tumori della pelle e altre condizioni cutanee. La loro analisi dei campioni di biopsia fornisce informazioni dettagliate sul tumore, come la sua profondità, il sottotipo e se ha invaso gli strati più profondi della pelle[14]. Queste informazioni sono vitali per determinare lo stadio del tumore e selezionare il trattamento migliore.
È importante notare che non tutti i cambiamenti cutanei sospetti si rivelano essere tumori. Alcuni possono essere lesioni precancerose, come la cheratosi attinica, che sono alterazioni cutanee precoci che potrebbero trasformarsi in carcinoma a cellule squamose se non trattate[3]. Altri potrebbero essere escrescenze benigne o altre condizioni della pelle. Solo una biopsia e l’analisi di laboratorio possono fornire una risposta definitiva, motivo per cui è così importante cercare una valutazione medica per qualsiasi cambiamento cutaneo insolito.
Diagnostica per la qualificazione agli studi clinici
Per i pazienti che stanno considerando la partecipazione a studi clinici, il processo diagnostico spesso comporta passaggi aggiuntivi oltre le procedure standard utilizzate per la diagnosi di routine. Gli studi clinici sono ricerche progettate per testare nuovi trattamenti o approcci terapeutici, e hanno criteri specifici che i partecipanti devono soddisfare per essere idonei. Questi criteri, noti come criteri di inclusione ed esclusione, sono stabiliti per garantire la sicurezza dei partecipanti e la validità dei risultati della ricerca.
Per determinare se un paziente è idoneo per un particolare studio clinico, i medici richiederanno tipicamente una diagnosi confermata di carcinoma a cellule squamose attraverso una biopsia[6]. Questa è la stessa procedura diagnostica utilizzata nell’assistenza standard, ma nel contesto di uno studio clinico, i risultati della biopsia devono soddisfare requisiti specifici. Ad esempio, alcuni studi potrebbero accettare solo pazienti con un certo stadio o sottotipo di carcinoma a cellule squamose, o quelli il cui tumore presenta caratteristiche biologiche specifiche.
Oltre alla biopsia, i pazienti potrebbero dover sottoporsi a ulteriori esami per valutare l’estensione della loro malattia. Questo potrebbe includere esami di imaging per verificare se il tumore si è diffuso ai linfonodi vicini o ad altre parti del corpo[4]. Nei casi più avanzati, potrebbe essere richiesta una biopsia del linfonodo sentinella per determinare se le cellule tumorali hanno raggiunto il sistema linfatico. Questi test aiutano i ricercatori a comprendere lo stadio e l’aggressività del tumore, il che è importante per abbinare i pazienti agli studi appropriati.
Gli studi clinici potrebbero anche richiedere valutazioni sanitarie di base per assicurarsi che i partecipanti siano sufficientemente in salute per sottoporsi in sicurezza al trattamento sperimentale in fase di test. Questo può comportare esami del sangue, test della funzionalità renale ed epatica, valutazioni della funzione cardiaca e altri lavori di laboratorio di routine. L’obiettivo è identificare eventuali problemi di salute sottostanti che potrebbero complicare lo studio o mettere il paziente a rischio.
Alcuni studi clinici sono progettati specificamente per pazienti con carcinoma a cellule squamose avanzato o metastatico, dove il tumore si è diffuso oltre il sito originale. In questi casi, potrebbero essere necessarie procedure diagnostiche aggiuntive come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) o la tomografia a emissione di positroni (PET) per valutare la localizzazione e l’estensione della malattia metastatica. Questi esami di imaging forniscono immagini dettagliate dell’interno del corpo e aiutano i medici a vedere dove si è diffuso il tumore.
La partecipazione a uno studio clinico può offrire accesso a trattamenti all’avanguardia che non sono ancora ampiamente disponibili, ma è importante comprendere che l’idoneità viene determinata attraverso un rigoroso processo diagnostico e di valutazione. I pazienti interessati agli studi clinici dovrebbero discutere questa opzione con il loro operatore sanitario, che può aiutarli a capire quali test diagnostici saranno necessari e se potrebbero essere buoni candidati per uno studio specifico.












