Il cancro del colon stadio II è una forma di tumore che può beneficiare di trattamenti innovativi studiati in diverse sperimentazioni cliniche. Attualmente sono disponibili 6 studi clinici attivi che esplorano nuovi approcci terapeutici, dalla chemioterapia guidata dal DNA tumorale circolante all’immunoterapia, fino all’uso di farmaci già noti come l’aspirina in nuove indicazioni.
Studi Clinici sul Cancro del Colon Stadio II: Panoramica delle Sperimentazioni in Corso
Il cancro del colon stadio II rappresenta una fase della malattia in cui il tumore è cresciuto attraverso la parete del colon ma non si è ancora diffuso ai linfonodi vicini o ad altre parti del corpo. In questa fase, la scelta del trattamento ottimale dopo l’intervento chirurgico rimane una questione importante per medici e pazienti. Le sperimentazioni cliniche in corso stanno esplorando diverse strategie terapeutiche per migliorare i risultati e prevenire le recidive.
Approcci Terapeutici Innovativi
Le sperimentazioni cliniche attualmente in corso si concentrano su diversi aspetti del trattamento del cancro del colon stadio II. Alcuni studi utilizzano marcatori molecolari come il DNA tumorale circolante (ctDNA) per identificare i pazienti che potrebbero beneficiare maggiormente della chemioterapia adiuvante. Altri esplorano combinazioni di farmaci immunoterapici o testano l’efficacia di trattamenti già conosciuti in nuove indicazioni.
Studi Clinici Disponibili
Studio sulla Terapia Adiuvante con Capecitabina per Pazienti con Cancro del Colon e del Retto Stadio II con ctDNA Positivo dopo la Rimozione del Tumore
Località: Austria, Germania
Questa sperimentazione clinica si concentra sui pazienti con cancro del colon stadio II e cancro del retto stadio II che presentano livelli rilevabili di DNA tumorale circolante (ctDNA) nel sangue dopo l’intervento chirurgico. Il trattamento in studio è la capecitabina, un tipo di chemioterapia che si assume per via orale. L’obiettivo principale è valutare se la terapia adiuvante aggiuntiva possa migliorare la sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con ctDNA positivo.
I partecipanti vengono assegnati casualmente a ricevere il trattamento chemioterapico con capecitabina oppure a un gruppo di follow-up senza terapia aggiuntiva. Lo studio monitora nel tempo se il cancro si ripresenta, si diffonde o se si sviluppa un nuovo tumore. Vengono inoltre analizzati i livelli di ctDNA prima di eventuali recidive e come questi cambiano durante o dopo la chemioterapia, per comprendere meglio la relazione tra i livelli di ctDNA e il rischio di ritorno o diffusione del cancro.
Criteri di inclusione principali: I pazienti devono aver subito un intervento chirurgico per rimuovere il cancro del colon o del retto stadio II, fornire il consenso informato scritto, avere uno stato dei microsatelliti o del sistema di riparazione del mismatch noto e un risultato ctDNA confermato disponibile.
Studio sul Trattamento Post-Chirurgico per Pazienti con Cancro del Colon Utilizzando Trifluridina, Irinotecan e Combinazione di Farmaci
Località: Italia
Questo studio clinico è dedicato ai pazienti con cancro del colon stadio III o stadio II ad alto rischio che hanno subito un intervento chirurgico. La sperimentazione esplora l’efficacia di diverse combinazioni di trattamento nell’eliminare il DNA tumorale circolante dal sangue. I farmaci coinvolti includono FOLFOXIRI, FOLFOX, CAPOX, Trifluridina/Tipiracil, Trastuzumab e Tucatinib.
Lo studio è suddiviso in due parti. Nella prima parte, i pazienti ricevono terapia adiuvante confrontando l’efficacia di FOLFOXIRI contro FOLFOX/CAPOX. Per un gruppo specifico di pazienti con cancro del colon HER2-positivo/RAS wild-type, viene confrontato FOLFOX più Trastuzumab e Tucatinib. La seconda parte si concentra sul trattamento post-adiuvante, esaminando gli effetti della Trifluridina/Tipiracil rispetto all’osservazione in pazienti che presentano ancora ctDNA positivo dopo aver completato la terapia iniziale.
Criteri di inclusione principali: Diagnosi confermata di cancro del colon stadio III o stadio II ad alto rischio, completamento di almeno 3 mesi e non più di 6 mesi di trattamento con fluoropirimidina e oxaliplatino, TC o risonanza magnetica che non mostri diffusione del cancro, test del sangue positivo per ctDNA ed età minima di 18 anni.
Studio sugli Effetti dell’Imipramina in Pazienti con Cancro del Colon, del Retto o della Mammella che Sovraesprimono Fascin1
Località: Spagna
Questa sperimentazione clinica studia l’uso del Tofranil (che contiene il principio attivo imipramina cloridrato) in pazienti con cancro del colon agli stadi II-III, cancro del retto e cancro della mammella che mostrano alti livelli di una proteina chiamata Fascin1. L’obiettivo è verificare se il Tofranil può causare cambiamenti significativi nelle cellule tumorali dal momento della diagnosi fino alla rimozione chirurgica.
I partecipanti ricevono o Tofranil o un placebo, e lo studio osserva gli effetti sul comportamento delle cellule tumorali, esaminando la struttura del tumore e la presenza di determinate cellule immunitarie intorno al tumore. Vengono anche misurati i livelli di DNA tumorale nel sangue e la quantità di proteina Fascin1 nel tessuto rimosso durante l’intervento chirurgico. Il periodo di osservazione varia da 2-6 settimane per alcuni pazienti fino a 3-6 mesi per altri, a seconda del piano di trattamento.
Criteri di inclusione principali: Tumore resecabile chirurgicamente, consenso informato scritto, diagnosi confermata tramite biopsia di cancro del colon, del retto o della mammella triplo negativo, sovraespressione di Fascin1 nel tumore primario ed età superiore a 18 anni.
Studio sulla Vitamina C ad Alto Dosaggio con Ipilimumab e Nivolumab per Pazienti con Cancro Colorettale
Località: Italia
Questo studio clinico testa una combinazione di trattamenti per pazienti con un tipo specifico di cancro del colon noto come cancro colorettale con sistema di riparazione del mismatch proficiente. Il trattamento include tre componenti: Ipilimumab, Nivolumab e vitamina C ad alto dosaggio. Ipilimumab e Nivolumab sono farmaci immunoterapici che aiutano il sistema immunitario a combattere il cancro, somministrati attraverso infusione endovenosa. Anche la vitamina C (acido ascorbico) viene somministrata in alte dosi attraverso infusione.
Lo scopo dello studio è valutare l’efficacia di questa combinazione quando somministrata prima dell’intervento chirurgico per rimuovere il cancro. Durante lo studio, alcuni pazienti possono ricevere un placebo per confrontare gli effetti del trattamento reale. La ricerca mira a comprendere se questa combinazione può migliorare la risposta del cancro al trattamento prima della chirurgia.
Criteri di inclusione principali: Diagnosi confermata di cancro del colon, disponibilità a evitare gravidanze durante lo studio, idoneità chirurgica basata sullo stadio del cancro, età minima di 18 anni, consenso informato scritto, performance status ECOG inferiore a 2 e test di gravidanza negativo per le donne in età fertile.
Studio sull’Aspirina per Prevenire le Recidive e Migliorare la Sopravvivenza in Pazienti con Cancro del Colon Resecato
Località: Belgio
Questa sperimentazione clinica studia gli effetti dell’acido acetilsalicilico (comunemente noto come aspirina) in pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per rimuovere il cancro del colon. Il dosaggio testato è di 80 milligrammi una volta al giorno. Lo studio confronta gli effetti dell’aspirina con un placebo in pazienti con cancro del colon stadio II e III.
L’obiettivo è comprendere come l’aspirina influenzi le probabilità di recidiva del cancro e la sopravvivenza globale. I partecipanti assumono aspirina o placebo ogni giorno per un massimo di cinque anni. Lo studio è “in doppio cieco”, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sanno chi riceve aspirina e chi riceve il placebo, per garantire risultati imparziali. L’obiettivo principale è verificare se l’assunzione di aspirina possa migliorare i tassi di sopravvivenza a cinque anni.
Criteri di inclusione principali: Età di 45 anni o superiore, diagnosi confermata di adenocarcinoma del colon, specifico stadio TNM (pT3-4; N0-2 e M0, o pT1-2 e N1-2), resezione radicale curativa (R0) eseguita entro 12 settimane prima dell’adesione allo studio e consenso informato scritto.
Studio sull’Aspirina per Prevenire le Recidive e Migliorare la Sopravvivenza in Pazienti con Cancro del Colon Stadio II e III
Località: Paesi Bassi
Questa sperimentazione clinica esamina l’uso dell’acido acetilsalicilico (aspirina) in pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per rimuovere il cancro del colon. Lo studio mira a comprendere come l’assunzione di 80 mg di aspirina al giorno per cinque anni possa influire sulle probabilità di ritorno del cancro e sulla sopravvivenza globale in pazienti con cancro del colon stadio II e III.
I partecipanti vengono assegnati casualmente a ricevere aspirina o un placebo. Lo studio è “in doppio cieco” per garantire risultati imparziali. L’obiettivo principale è verificare se l’aspirina possa migliorare il tasso di sopravvivenza globale a cinque anni. Inoltre, lo studio analizza altri risultati come la sopravvivenza libera da malattia e il tempo fino al fallimento del trattamento. La sperimentazione dovrebbe continuare fino alla fine del 2027.
Criteri di inclusione principali: Età di 45 anni o superiore, diagnosi confermata di adenocarcinoma del colon, cancro in stadio II o III secondo il sistema TNM, resezione chirurgica completa (R0) eseguita nelle ultime 12 settimane prima dell’adesione allo studio e consenso informato scritto.
Riepilogo e Considerazioni Importanti
Le sperimentazioni cliniche attualmente disponibili per il cancro del colon stadio II rappresentano diversi approcci terapeutici promettenti. Un tema emergente è l’uso del DNA tumorale circolante (ctDNA) come biomarcatore per guidare le decisioni terapeutiche e identificare i pazienti che potrebbero beneficiare maggiormente di trattamenti aggiuntivi dopo la chirurgia.
Gli studi includono sia approcci chemioterapici tradizionali che innovativi, terapie mirate per specifici sottotipi molecolari (come i tumori HER2-positivi), immunoterapia e persino il ripropositioning di farmaci già conosciuti come l’aspirina e l’imipramina. Particolarmente interessanti sono le sperimentazioni che combinano immunoterapia con altri agenti, come la vitamina C ad alto dosaggio, per potenziare la risposta immunitaria contro il tumore.
La durata degli studi varia considerevolmente, con alcuni che richiedono un impegno di follow-up di cinque anni, mentre altri hanno periodi di trattamento attivo più brevi seguiti da monitoraggio a lungo termine. I pazienti interessati a partecipare a queste sperimentazioni dovrebbero discutere attentamente con il proprio oncologo i potenziali benefici e rischi, considerando anche la disponibilità geografica degli studi e i criteri di eleggibilità specifici.
È importante notare che la partecipazione a una sperimentazione clinica può offrire accesso a trattamenti innovativi non ancora disponibili nella pratica clinica standard, contribuendo al contempo al progresso della ricerca oncologica per i futuri pazienti.















