Indice dei Contenuti
- Cos’è la Proteina del Plasma Umano?
- Usi Medici
- Come viene Somministrata?
- Studio Clinico Attuale
- Risultati Attesi
- Confronto con Altri Fluidi
Cos’è la Proteina del Plasma Umano?
La Proteina del Plasma Umano, nota anche come frazione proteica del plasma umano al 5% (PPF) o Albumina Umana al 5%, è una soluzione medica utilizzata in vari contesti clinici[1]. È un tipo di soluzione colloidale, il che significa che contiene grandi molecole che aiutano a mantenere l’equilibrio dei fluidi nel corpo. Il prodotto specifico menzionato in questo studio è PPF 5% “Octapharma 5%”, che contiene:
- 47,6-52,5% di proteine, di cui 45,6-52,5 g/L è albumina (una proteina cruciale nel sangue)
- 142,5-157,5 mmol/L di sodio (un elettrolita essenziale)
Usi Medici
La Proteina del Plasma Umano è principalmente utilizzata per trattare o gestire:
- Coagulazione intravascolare: Questo si riferisce alla coagulazione del sangue all’interno dei vasi sanguigni[2].
- Disturbi dei fluidi e degli elettroliti: Questi sono squilibri nell’acqua e nei minerali essenziali del corpo[3].
Nel contesto dello studio clinico descritto, viene studiata per i suoi effetti durante le chirurgie di resezione epatica maggiore. La resezione epatica è una procedura chirurgica in cui viene rimossa una porzione del fegato, spesso per trattare il cancro al fegato o altre malattie epatiche.
Come viene Somministrata?
La Proteina del Plasma Umano viene somministrata per via endovenosa (attraverso una vena) durante l’intervento chirurgico[4]. Nello studio clinico descritto, viene somministrata per mantenere uno specifico stato di volume sanguigno chiamato euvolemia. Questo viene monitorato utilizzando misurazioni come:
- Pressione venosa centrale (PVC): Una misura della pressione nelle grandi vene vicino al cuore.
- Variazione del volume sistolico (SVV): Una misura di quanto sangue il cuore pompa ad ogni battito.
L’obiettivo è mantenere queste misurazioni entro intervalli specifici per garantire un adeguato flusso sanguigno e funzionamento degli organi durante l’intervento chirurgico.
Studio Clinico Attuale
È attualmente in corso uno studio clinico per studiare gli effetti della Proteina del Plasma Umano durante le chirurgie di resezione epatica maggiore[5]. Lo studio mira a confrontare l’uso della frazione proteica del plasma umano al 5% con le soluzioni cristalloidi standard (come la soluzione salina o la soluzione di Ringer lattato).
Lo studio coinvolge 48 pazienti sottoposti a chirurgia di resezione epatica, divisi in due gruppi:
- 24 pazienti che ricevono la frazione proteica del plasma umano al 5%
- 24 pazienti che ricevono soluzioni cristalloidi
Risultati Attesi
I ricercatori stanno esaminando diversi risultati per determinare l’efficacia della Proteina del Plasma Umano rispetto ai fluidi standard[6]:
- Cambiamenti nel deficit di base: Questo misura l’equilibrio acido-base del corpo.
- Differenza di ioni forti: Un’altra misura dello stato acido-base del corpo.
- Contenuto di albumina intravascolare: La quantità di proteina albumina nei vasi sanguigni.
- Funzione renale: Misurata dalla produzione di urina e dagli esami del sangue.
- Perdita totale di sangue durante l’intervento chirurgico.
- Cambiamenti nella coagulazione del sangue: Misurati utilizzando un test speciale chiamato tromboelastogramma.
- Indice di perfusione tissutale: Una misura di quanto bene il sangue fluisce ai tessuti del corpo.
Confronto con Altri Fluidi
Lo studio confronta la Proteina del Plasma Umano con le soluzioni cristalloidi, che sono fluidi endovenosi più comunemente utilizzati[7]. Le soluzioni cristalloidi utilizzate in questo studio sono:
- Soluzione salina normale allo 0,9%
- Soluzione di Ringer lattato
I ricercatori mirano a determinare se l’alto contenuto proteico della Proteina del Plasma Umano offra vantaggi rispetto a queste soluzioni standard nella gestione dei pazienti sottoposti a chirurgia di resezione epatica.
















