Linfoma di Burkitt – Studi clinici

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Il linfoma di Burkitt è una forma aggressiva di linfoma non-Hodgkin che richiede un trattamento tempestivo e mirato. Attualmente sono in corso diversi studi clinici per valutare nuove terapie innovative, tra cui terapie cellulari CAR-T e regimi chemioterapici ottimizzati, offrendo nuove speranze ai pazienti con questa malattia rara.

Studi Clinici in Corso per il Linfoma di Burkitt: Nuove Opzioni Terapeutiche

Il linfoma di Burkitt è un tipo raro e aggressivo di linfoma non-Hodgkin che origina dalle cellule B, un tipo di globuli bianchi del sistema immunitario. Questa malattia si caratterizza per una crescita tumorale molto rapida, che può interessare vari organi come l’addome, la mandibola, il sistema nervoso centrale e altri tessuti. Data la sua natura aggressiva, il linfoma di Burkitt richiede un intervento medico immediato e trattamenti intensivi.

Attualmente sono disponibili 3 studi clinici per il linfoma di Burkitt, che esplorano diverse strategie terapeutiche innovative. Questi studi offrono opportunità ai pazienti con malattia recidivante (ritornata dopo il trattamento) o refrattaria (che non risponde alle terapie standard) di accedere a nuovi approcci terapeutici promettenti.

Studi Clinici Disponibili per il Linfoma di Burkitt

Studio su MB-CART19.1 per Pazienti con Neoplasie a Cellule B CD19 Positive Recidivanti o Refrattarie

Localizzazione: Germania

Questo studio clinico si concentra su un trattamento innovativo chiamato MB-CART19.1, una terapia cellulare adottiva che utilizza le cellule T del paziente modificate in laboratorio. Le cellule T vengono prelevate dal sangue del paziente attraverso una procedura chiamata leucaferesi, quindi modificate geneticamente per esprimere un recettore chimerico dell’antigene (CAR) che riconosce la proteina CD19 presente sulle cellule tumorali.

Lo studio è condotto in due fasi: la prima fase determina la dose ottimale di MB-CART19.1, mentre la seconda valuta l’efficacia del trattamento nel ridurre le cellule tumorali. I pazienti ricevono il trattamento attraverso un’infusione endovenosa unica, preceduta da una chemioterapia preparatoria che crea un ambiente favorevole per il funzionamento delle cellule modificate.

Criteri di inclusione principali: Pazienti con almeno 1 anno di età con leucemia linfoblastica acuta (LLA) o linfoma non-Hodgkin (LNH) recidivanti o refrattari con espressione di CD19, punteggio ECOG di 0-2 per i pazienti sopra i 16 anni, test di gravidanza negativo per le donne in età fertile, e consenso informato firmato.

Criteri di esclusione: Gravidanza o allattamento, infezioni attive come epatite B, C o HIV, altre condizioni di salute che potrebbero rendere il trattamento non sicuro, e incapacità di seguire le procedure dello studio.

Studio Comparativo tra Rituximab e Combinazione di Farmaci per Pazienti con Linfoma di Burkitt ad Alto Rischio di Nuova Diagnosi

Localizzazione: Belgio, Paesi Bassi

Questo studio confronta due regimi chemioterapici intensivi per il trattamento del linfoma di Burkitt ad alto rischio di nuova diagnosi: R-CODOX-M/R-IVAC e DA-EPOCH-R. Entrambi i regimi combinano diversi farmaci chemioterapici con rituximab, un anticorpo monoclonale che colpisce le cellule B tumorali.

L’obiettivo principale è determinare quale trattamento offra una migliore sopravvivenza libera da progressione (PFS), cioè il tempo durante e dopo il trattamento in cui il paziente vive senza peggioramento della malattia. Lo studio mira a confermare se il regime DA-EPOCH-R possa migliorare la PFS a due anni dall’85% rispetto al 70% previsto per R-CODOX-M/R-IVAC.

Criteri di inclusione principali: Prima diagnosi di linfoma di Burkitt ad alto rischio (inclusi casi associati a HIV), età tra 18 e 75 anni, presenza di almeno un fattore di alto rischio (livelli elevati di LDH, performance status WHO di 2 o superiore, stadio Ann Arbor III o IV, o massa tumorale di 10 cm o superiore), e consenso informato scritto.

I farmaci utilizzati includono metotrexato, ifosfamide, vincristina, ciclofosfamide, rituximab, etoposide, citarabina, prednisolone e doxorubicina, somministrati attraverso diverse vie (endovenosa, intratecale, orale) secondo protocolli specifici.

Studio su Brexucabtagene Autoleucel per Adulti con Linfoma di Burkitt Recidivante o Refrattario

Localizzazione: Austria, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia

Questo studio valuta l’efficacia di brexucabtagene autoleucel (noto anche come KTE-X19), una terapia cellulare CAR-T, in pazienti adulti con linfoma di Burkitt recidivante o refrattario. Come MB-CART19.1, questa terapia utilizza le cellule T del paziente modificate geneticamente per riconoscere e attaccare le cellule tumorali.

Il trattamento viene somministrato attraverso un’infusione endovenosa dopo un’accurata preparazione e valutazione del paziente. Lo studio monitora la risposta al trattamento utilizzando la Classificazione di Lugano, valutando parametri come il tasso di risposta globale, la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale.

Criteri di inclusione principali: Età di 18 anni o superiore, almeno una lesione misurabile secondo la Classificazione di Lugano, diagnosi confermata di linfoma di Burkitt maturo, malattia recidivante o refrattaria dopo chemioimmuniterapia di prima linea, punteggio ECOG di 0 o 1, funzione ematica e degli organi adeguata, e uso di metodi contraccettivi per i soggetti in età fertile.

Durante lo studio possono essere utilizzati farmaci di supporto come il desametasone, un corticosteroide che aiuta a ridurre l’infiammazione, e il mesna, che protegge la vescica dagli effetti dannosi di alcuni farmaci chemioterapici.

Comprendere il Linfoma di Burkitt

Il linfoma di Burkitt è una forma particolarmente aggressiva di linfoma non-Hodgkin caratterizzata da una crescita tumorale estremamente rapida. La malattia origina dalle cellule B e può manifestarsi in diverse forme: sporadica (la più comune nei paesi occidentali), endemica (associata al virus di Epstein-Barr e più frequente in Africa), e associata all’immunodeficienza (particolarmente nei pazienti con HIV).

I sintomi possono includere gonfiore addominale, linfonodi ingrossati, sudorazioni notturne, perdita di peso inspiegabile e febbre. Nelle forme più avanzate, la malattia può diffondersi al sistema nervoso centrale, al fegato, alla milza e al midollo osseo. La rapida progressione della malattia rende essenziale una diagnosi tempestiva e l’inizio immediato del trattamento.

Innovazioni Terapeutiche: Le Terapie CAR-T

Le terapie con cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell) rappresentano una delle innovazioni più promettenti nel trattamento dei tumori ematologici. Questo approccio utilizza l’ingegneria genetica per potenziare il sistema immunitario del paziente, rendendo le sue cellule T capaci di riconoscere e distruggere specificamente le cellule tumorali.

Il processo prevede diverse fasi: raccolta delle cellule T del paziente attraverso leucaferesi, modificazione genetica in laboratorio per esprimere il recettore CAR diretto contro la proteina CD19 presente sulle cellule B tumorali, espansione delle cellule modificate, e reinfusione nel paziente dopo una chemioterapia preparatoria. Questo approccio personalizzato offre potenziali vantaggi significativi, specialmente per i pazienti che non hanno risposto alle terapie convenzionali.

Considerazioni per i Pazienti

La partecipazione a uno studio clinico rappresenta un’opportunità per accedere a trattamenti innovativi non ancora disponibili al di fuori del contesto di ricerca. Tuttavia, è importante che i pazienti discutano approfonditamente con il loro team medico i potenziali benefici e rischi, i criteri di eleggibilità, e le implicazioni pratiche della partecipazione.

Gli studi clinici richiedono un monitoraggio frequente e visite di follow-up regolari. I pazienti devono essere disposti e in grado di rispettare il calendario delle visite e delle procedure previste dal protocollo. È fondamentale che i pazienti comprendano completamente lo studio e firmino un consenso informato prima di partecipare.

Riepilogo

Gli studi clinici attualmente in corso per il linfoma di Burkitt offrono diverse opzioni terapeutiche innovative. Due studi si concentrano sulle terapie cellulari CAR-T (MB-CART19.1 e brexucabtagene autoleucel), che rappresentano un approccio rivoluzionario utilizzando le cellule immunitarie del paziente modificate geneticamente. Queste terapie sono particolarmente rilevanti per i pazienti con malattia recidivante o refrattaria.

Il terzo studio confronta regimi chemioterapici intensivi per pazienti con diagnosi recente di linfoma di Burkitt ad alto rischio, cercando di ottimizzare i protocolli di trattamento standard. La disponibilità geografica degli studi varia, con opzioni in diversi paesi europei inclusa l’Italia per lo studio su brexucabtagene autoleucel.

Questi studi clinici rappresentano importanti opportunità per avanzare nella comprensione e nel trattamento di questa malattia rara e aggressiva, offrendo speranza per migliorare i risultati clinici e la qualità di vita dei pazienti affetti da linfoma di Burkitt.

Studi clinici in corso su Linfoma di Burkitt

  • Data di inizio: 2018-05-15

    Studio sulla sicurezza e l’efficacia di MB-CART19.1 in pazienti con neoplasie delle cellule B CD19 positive recidivanti o refrattarie

    Non in reclutamento

    2 1 1

    Questo studio clinico si concentra su alcune malattie del sangue chiamate neoplasie maligne delle cellule B positive al CD19. Queste includono la leucemia linfoblastica acuta (LLA) e il linfoma non Hodgkin (NHL), sia nei bambini che negli adulti. Le malattie in questione sono in uno stato di ricaduta o non rispondono ai trattamenti standard. Lo…

    Germania
  • Data di inizio: 2014-06-19

    Studio su Rituximab e combinazione di farmaci per pazienti con linfoma di Burkitt ad alto rischio appena diagnosticato

    Non in reclutamento

    3 1 1 1

    Il linfoma di Burkitt è un tipo di cancro che colpisce il sistema linfatico, una parte del sistema immunitario. Questo studio clinico si concentra su pazienti con linfoma di Burkitt ad alto rischio, una forma più aggressiva della malattia. L’obiettivo è confrontare due trattamenti diversi per vedere quale sia più efficace nel migliorare la sopravvivenza…

    Malattie studiate:
    Belgio Paesi Bassi
  • Data di inizio: 2023-04-14

    Studio sull’efficacia di Brexucabtagene Autoleucel in adulti con linfoma di Burkitt recidivante/refrattario

    Non in reclutamento

    2 1 1 1

    Lo studio clinico si concentra sul trattamento del Linfoma di Burkitt, una forma rara di tumore che colpisce i linfociti B, un tipo di globuli bianchi. Questo tipo di linfoma può essere difficile da trattare, specialmente quando ritorna o non risponde ai trattamenti iniziali. Il farmaco in esame è il brexucabtagene autoleucel, noto anche con…

    Malattie studiate:
    Paesi Bassi Francia Austria Spagna Italia Germania +1