Lo studio OPTIMIST si concentra sullosteoporosi, una condizione in cui le ossa diventano fragili e più inclini a fratturarsi. Questo studio mira a trovare il modo migliore di utilizzare romosozumab, un farmaco somministrato tramite iniezione sottocutanea, per trattare l’osteoporosi. Il farmaco è noto per aiutare a rafforzare le ossa e ridurre il rischio di fratture. Durante lo studio, verranno esaminate tre diverse strategie di trattamento per determinare quale sia la più efficace.
Oltre a romosozumab, lo studio utilizza anche Aclasta, una soluzione per infusione contenente acido zoledronico, somministrata per via endovenosa. Questo farmaco è già utilizzato per trattare l’osteoporosi e aiuta a prevenire la perdita di massa ossea. Lo studio valuterà come questi trattamenti influenzano la densità ossea e altri aspetti della salute delle ossa nel corso di 24 mesi.
Lo scopo principale è osservare i cambiamenti nella densità minerale ossea dell’anca dopo 24 mesi di trattamento. Verranno anche monitorati i cambiamenti nella colonna vertebrale e nel collo del femore, oltre a valutare la struttura ossea e i marcatori del turnover osseo. Lo studio esaminerà anche come romosozumab influisce sul metabolismo del glucosio e la sua interazione con i cambiamenti nella densità ossea e nei marcatori ossei. Lo studio è rivolto principalmente a donne in postmenopausa con osteoporosi.











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