La ricerca si concentra sul trattamento della sepsi e dello shock settico, condizioni gravi che si verificano quando il corpo reagisce in modo eccessivo a un’infezione, causando danni ai propri tessuti e organi. Il trattamento in studio utilizza un farmaco chiamato epirubicina, noto anche come epirubicina cloridrato, che viene somministrato come soluzione per iniezione. L’obiettivo principale è valutare la sicurezza dell’epirubicina a basso dosaggio come terapia aggiuntiva per i pazienti con sepsi e shock settico.
Durante lo studio, i pazienti riceveranno l’epirubicina insieme a una soluzione di cloruro di sodio, che è una soluzione salina comunemente usata per mantenere l’equilibrio dei liquidi nel corpo. La somministrazione avverrà per via endovenosa, cioè direttamente nel sangue attraverso una vena. Lo studio mira a monitorare la sicurezza del trattamento, osservando eventuali effetti collaterali e il miglioramento delle condizioni dei pazienti nel tempo.
La ricerca si svolgerà in un ambiente ospedaliero, in particolare nelle unità di terapia intensiva o intermedia, dove i pazienti con sepsi o shock settico sono già ricoverati. I risultati attesi includono la valutazione della sicurezza del trattamento e l’osservazione di eventuali miglioramenti nella funzionalità degli organi e nella sopravvivenza dei pazienti. Lo studio si propone di fornire nuove informazioni su come l’epirubicina possa essere utilizzata in modo sicuro ed efficace come parte del trattamento per queste gravi condizioni mediche.











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