Il cancro del collo dell’utero è una malattia che colpisce la parte inferiore dell’utero. Questo studio si concentra su un tipo specifico di cancro del collo dell’utero, classificato come stadio IB2 secondo la classificazione FIGO 2018, con lesioni che misurano tra 2 e 4 centimetri. L’obiettivo principale dello studio è valutare la possibilità di preservare la fertilità nelle donne affette da questo tipo di cancro, utilizzando una combinazione di chemioterapia neoadiuvante e un intervento chirurgico che risparmia la fertilità.
La chemioterapia neoadiuvante prevede l’uso di farmaci come cisplatino, carboplatino e paclitaxel, somministrati tramite infusione endovenosa. Questi farmaci sono noti per la loro capacità di ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento chirurgico. Dopo la chemioterapia, le pazienti possono sottoporsi a un intervento chirurgico conservativo che mira a preservare la capacità di avere figli in futuro. Non è previsto l’uso di terapie aggiuntive dopo l’intervento chirurgico.
Lo studio si propone di determinare se questo approccio possa essere efficace nel mantenere un utero funzionale, consentendo alle donne di preservare la loro fertilità. Le partecipanti riceveranno tre cicli di chemioterapia e, se il tumore si riduce a meno di 2 centimetri, potranno essere candidate per l’intervento chirurgico conservativo. L’intero processo è progettato per durare fino a 12 mesi, con l’obiettivo di valutare il successo del trattamento nel preservare la fertilità senza la necessità di ulteriori terapie.











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