L’osteoporosi post-menopausale è una condizione caratterizzata dall’indebolimento delle ossa dopo la menopausa. Attualmente sono in corso 3 studi clinici che stanno testando nuovi approcci terapeutici per migliorare la densità minerale ossea e ridurre il rischio di fratture nelle donne affette da questa patologia.
Studi Clinici in Corso sull’Osteoporosi Post-Menopausale
L’osteoporosi post-menopausale rappresenta una sfida importante per la salute delle donne dopo la menopausa. Questa condizione si verifica quando la diminuzione dei livelli di estrogeni accelera la perdita di massa ossea, rendendo le ossa più fragili e suscettibili alle fratture. Attualmente, la ricerca medica sta esplorando diverse strategie terapeutiche innovative per affrontare questa patologia, con particolare attenzione all’aumento della densità minerale ossea e alla prevenzione delle fratture.
In questo articolo presentiamo gli studi clinici attualmente in corso che stanno valutando nuovi farmaci e approcci terapeutici per il trattamento dell’osteoporosi post-menopausale. Questi studi offrono alle pazienti l’opportunità di accedere a terapie innovative e contribuire al progresso della ricerca medica in questo campo.
Studi Clinici Disponibili
Studio sugli Effetti di AGA2118 per Donne in Post-Menopausa con Osteoporosi
Localizzazione: Bulgaria, Danimarca, Estonia, Polonia
Questo studio clinico si concentra sulla valutazione di un nuovo trattamento chiamato AGA2118, un anticorpo monoclonale somministrato tramite iniezione sottocutanea. L’obiettivo principale è valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di AGA2118 nell’aumentare la densità minerale ossea (DMO) nelle donne in post-menopausa con bassa massa ossea.
Lo studio ha una durata di circa 12 mesi, durante i quali le partecipanti riceveranno iniezioni regolari e verranno sottoposte a misurazioni della densità ossea in diversi momenti. L’attenzione principale è rivolta alla variazione della DMO a livello della colonna lombare dopo 12 mesi di trattamento. Vengono inoltre monitorate le variazioni della DMO in altri siti come l’anca e l’avambraccio.
Criteri di inclusione principali:
- Donne in post-menopausa di età compresa tra 55 e 80 anni
- Condizioni di salute generale buone e capacità di deambulazione autonoma
- T-score della DMO compreso tra -2,5 e -3,5 a livello della colonna lombare, dell’anca totale o del collo femorale
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti che non sono donne in post-menopausa
- Pazienti senza bassa densità minerale ossea
- Appartenenza a popolazioni vulnerabili
Studio sugli Effetti di BP16 e Denosumab in Donne con Osteoporosi Post-Menopausale
Localizzazione: Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Slovacchia
Questo studio clinico confronta l’efficacia e la sicurezza di BP16 con un farmaco già in uso chiamato EU-Prolia (denosumab). Entrambi i farmaci vengono somministrati tramite iniezione sottocutanea e lo studio include anche un gruppo che riceve placebo.
La ricerca si estende per circa un anno, durante il quale le partecipanti vengono sottoposte a controlli regolari per monitorare la salute ossea e il benessere generale. Lo studio valuta le variazioni della densità minerale ossea e altri marcatori della salute delle ossa. Oltre ai farmaci principali, le partecipanti ricevono anche vitamina D3 e carbonato di calcio, comunemente utilizzati per supportare la salute ossea.
Criteri di inclusione principali:
- Donne in post-menopausa di età compresa tra 55 e 80 anni
- Evidenza di osteoporosi con T-score della DMO tra -2,5 e -4,0 a livello della colonna lombare
- Peso corporeo compreso tra 50 e 90 kg
- Almeno 3 vertebre integre e non fratturate nella regione L1-L4 della colonna vertebrale
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti che non sono donne in post-menopausa
- Uomini
- Individui appartenenti a popolazioni vulnerabili
Studio sull’Uso dell’Acido Zoledronico dopo l’Interruzione del Denosumab in Donne con Osteoporosi Post-Menopausale
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sull’uso dell’acido zoledronico dopo l’interruzione del trattamento con denosumab in pazienti che hanno assunto quest’ultimo farmaco per almeno due anni. L’acido zoledronico viene somministrato tramite infusione endovenosa.
L’obiettivo dello studio è confrontare due diverse strategie di utilizzo dell’acido zoledronico: una basata su specifici marcatori biologici e l’altra che segue un piano di trattamento standardizzato. Lo studio ha una durata di un anno, durante il quale viene monitorata la salute ossea delle partecipanti utilizzando la densitometria ossea a raggi X a doppia energia (DXA).
La ricerca mira a determinare se il trattamento è efficace nel mantenere la densità ossea e prevenire le fratture dopo l’interruzione del denosumab. Vengono inoltre valutate le variazioni di alcuni marcatori nel sangue correlati alla salute ossea.
Criteri di inclusione principali:
- Donne di età pari o superiore a 18 anni
- Osteoporosi post-menopausale trattata con denosumab per almeno 2 anni
- Decisione di interrompere il denosumab dopo aver raggiunto gli obiettivi terapeutici (nessuna frattura durante il trattamento, nessun nuovo fattore di rischio, DMO stabile)
- Storia di frattura grave o T-score di -2,5 o inferiore nel femore o nella colonna lombare prima dell’inizio del denosumab
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti che non sono donne in post-menopausa
- Pazienti non precedentemente trattate con denosumab
- Presenza di altre malattie ossee oltre all’osteoporosi
- Gravi problemi renali
- Uso concomitante di altri farmaci che influenzano la salute ossea
- Storia di reazioni allergiche all’acido zoledronico
- Gravidanza o allattamento
- Condizioni mediche gravi che potrebbero interferire con lo studio
Riepilogo
Gli studi clinici attualmente in corso sull’osteoporosi post-menopausale rappresentano importanti opportunità per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. I tre studi presentati si concentrano su approcci innovativi per migliorare la densità minerale ossea e ridurre il rischio di fratture nelle donne dopo la menopausa.
Il primo studio valuta AGA2118, un nuovo anticorpo monoclonale, mentre il secondo confronta BP16 con il denosumab già in uso. Il terzo studio, invece, esplora la migliore strategia per gestire la terapia con acido zoledronico dopo l’interruzione del denosumab. Tutti gli studi utilizzano la misurazione della densità minerale ossea come parametro principale di efficacia e monitorano attentamente la sicurezza dei trattamenti.
È importante notare che questi studi hanno criteri di eleggibilità specifici, principalmente rivolti a donne in post-menopausa con evidenza documentata di osteoporosi. Le pazienti interessate a partecipare dovrebbero consultare il proprio medico per valutare l’idoneità e discutere i potenziali benefici e rischi della partecipazione a uno studio clinico.
La partecipazione a questi studi clinici non solo offre l’accesso a terapie innovative, ma contribuisce anche al progresso della ricerca medica, aiutando a sviluppare trattamenti più efficaci per le future generazioni di donne affette da osteoporosi post-menopausale.













