Neutropenia febbrile – Studi clinici

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La neutropenia febbrile è una complicazione grave che può verificarsi nei pazienti sottoposti a chemioterapia. Attualmente sono in corso 2 studi clinici che stanno testando diversi approcci terapeutici con antibiotici per migliorare il trattamento di questa condizione.

Studi clinici in corso sulla neutropenia febbrile

La neutropenia febbrile rappresenta una delle complicanze più comuni e potenzialmente pericolose nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Questa condizione si verifica quando il paziente sviluppa febbre in presenza di un numero anormalmente basso di neutrofili, un tipo di globuli bianchi essenziali per combattere le infezioni. Durante la chemioterapia, il sistema immunitario viene indebolito, rendendo l’organismo particolarmente vulnerabile alle infezioni batteriche.

Attualmente sono disponibili 2 studi clinici che stanno valutando nuove strategie antibiotiche per il trattamento della neutropenia febbrile. Questi studi si concentrano sull’ottimizzazione delle terapie antibiotiche, cercando di determinare il regime più efficace e sicuro per i pazienti ematologici.

Studi clinici disponibili

Confronto tra amoxicillina-clavulanato da sola versus amoxicillina-clavulanato con ciprofloxacina per il trattamento della febbre indotta da chemioterapia in pazienti ematologici adulti

Localizzazione: Francia

Questo studio si concentra sul trattamento della febbre indotta da chemioterapia in pazienti adulti con disturbi ematologici come linfoma, mielodisplasia e leucemia mieloblastica acuta. L’obiettivo principale è confrontare due diversi trattamenti antibiotici in pazienti che sviluppano febbre dopo aver ricevuto la chemioterapia.

I trattamenti studiati sono:

  • Amoxicillina-clavulanato da sola
  • Amoxicillina-clavulanato in combinazione con ciprofloxacina

Lo studio esamina l’efficacia di questi trattamenti antibiotici in pazienti che possono ricevere cure al di fuori dell’ospedale. I farmaci vengono assunti per via orale e il periodo di trattamento dura 7 giorni. Durante questo tempo, i pazienti vengono monitorati per verificare la scomparsa della febbre e l’eventuale insorgenza di altri problemi di salute.

Criteri di inclusione principali:

  • Età minima di 18 anni
  • Diagnosi di linfoma in trattamento per ottenere la remissione, mielodisplasia trattata con azacitidina, o leucemia mieloblastica acuta trattata con terapia non intensiva
  • Neutropenia prevista della durata inferiore a 7 giorni dovuta alla chemioterapia
  • Capacità di comprendere le informazioni dello studio e seguire le procedure

Criteri di esclusione principali:

  • Storia precedente di neutropenia della durata superiore a 7 giorni
  • Episodi precedenti di infezione durante la chemioterapia
  • Gravi reazioni allergiche all’amoxicillina-clavulanato o alla ciprofloxacina
  • Problemi renali o epatici che potrebbero influenzare il metabolismo dei farmaci
  • Donne in gravidanza o in allattamento
  • Infezioni gravi che richiedono trattamento ospedaliero immediato

Il follow-up dei pazienti continua per 30 giorni dopo l’inizio del trattamento. Lo studio monitora vari aspetti della salute del paziente, incluso se la febbre ritorna, se diventa necessario il ricovero ospedaliero e gli eventuali effetti collaterali dei farmaci.

Studio sulla riduzione della durata del trattamento antibiotico per la neutropenia febbrile in pazienti ematologici utilizzando cefepime e combinazioni di farmaci

Localizzazione: Belgio

Questo studio clinico è incentrato sul trattamento della neutropenia febbrile, una condizione che colpisce frequentemente i pazienti sottoposti a trattamento per malattie ematologiche. La ricerca esplora l’uso di diversi antibiotici, tra cui cefepime, imipenem, piperacillina, ceftazidime e meropenem, per determinare se un ciclo più breve di terapia antibiotica sia efficace e sicuro quanto uno più lungo.

L’obiettivo principale dello studio è valutare se l’interruzione degli antibiotici dopo tre giorni sia sicura quanto la loro continuazione per un periodo più lungo in pazienti con neutropenia febbrile ad alto rischio. I partecipanti ricevono uno degli antibiotici sopra menzionati, o un placebo, tramite infusione endovenosa, il che significa che il farmaco viene somministrato direttamente in vena.

Criteri di inclusione principali:

  • Età superiore a 16 anni
  • Inizio di una terapia intensiva entro tre giorni prima dell’assegnazione casuale per una delle seguenti condizioni:
    • Chemioterapia di induzione della remissione per leucemia mieloide acuta (LMA) o sindrome mielodisplastica (SMD) di nuova diagnosi
    • Chemioterapia di re-induzione per una recidiva dopo una remissione durata almeno 6 mesi
    • Regime di condizionamento per trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche
    • Regime di condizionamento per trapianto autologo di cellule staminali
  • Neutropenia prolungata prevista per 7 giorni o più (conta assoluta dei neutrofili inferiore a 0,5×10⁹/L)
  • Degenza ospedaliera prevista di almeno 10 giorni

Criteri di esclusione principali:

  • Assenza di neutropenia febbrile
  • Età al di fuori del range specificato
  • Appartenenza a popolazioni vulnerabili ad alto rischio

Lo studio si estende per un periodo massimo di 42 giorni, durante i quali la salute dei partecipanti viene attentamente monitorata per garantire la sicurezza e osservare eventuali complicanze. I ricercatori valuteranno complicanze mediche gravi, come la necessità di cure intensive o lo sviluppo di infezioni severe, nonché la durata delle degenze ospedaliere e i cambiamenti nell’uso degli antibiotici.

Comprendere i farmaci studiati

Amoxicillina-clavulanato è una combinazione antibiotica che combatte le infezioni batteriche. Contiene amoxicillina, che uccide i batteri, e clavulanato, che aiuta l’amoxicillina a funzionare meglio prevenendo la resistenza batterica. Questo farmaco viene comunemente utilizzato per trattare vari tipi di infezioni batteriche.

Ciprofloxacina è un antibiotico appartenente al gruppo dei fluorochinoloni. Agisce bloccando la crescita dei batteri ed è efficace contro molti tipi diversi di infezioni batteriche. Questo farmaco viene spesso utilizzato per trattare infezioni in pazienti con sistema immunitario indebolito.

Cefepime, imipenem, piperacillina, ceftazidime e meropenem sono antibiotici ad ampio spettro utilizzati per trattare una vasta gamma di infezioni batteriche. Questi farmaci agiscono prendendo di mira e inibendo processi essenziali nei batteri, come la sintesi della parete cellulare o la produzione di proteine, portando all’eliminazione delle infezioni.

Riepilogo e osservazioni importanti

Gli studi clinici attualmente in corso sulla neutropenia febbrile rappresentano un importante passo avanti nella gestione di questa complicanza grave. Entrambi gli studi si concentrano sull’ottimizzazione delle strategie antibiotiche, con approcci diversi ma complementari.

Il primo studio valuta se una monoterapia con amoxicillina-clavulanato possa essere efficace quanto la terapia combinata con ciprofloxacina, offrendo potenzialmente un’opzione terapeutica più semplice per i pazienti che possono essere trattati al di fuori dell’ospedale. Questo approccio potrebbe migliorare la qualità di vita dei pazienti riducendo la complessità del trattamento.

Il secondo studio affronta una questione fondamentale nella pratica clinica: la durata ottimale del trattamento antibiotico. Determinare se un ciclo più breve di antibiotici sia sicuro ed efficace potrebbe contribuire a ridurre il rischio di resistenza agli antibiotici e gli effetti collaterali associati a terapie prolungate.

Entrambi gli studi prevedono un monitoraggio attento dei pazienti e la valutazione di parametri clinici importanti, come la risoluzione della febbre, la necessità di ricovero ospedaliero, e l’incidenza di complicanze gravi. I risultati di queste ricerche potrebbero influenzare significativamente le linee guida future per il trattamento della neutropenia febbrile.

È importante sottolineare che la partecipazione a uno studio clinico è sempre una decisione personale che deve essere presa dopo aver discusso approfonditamente con il proprio team medico i potenziali benefici e rischi. I pazienti interessati dovrebbero contattare i centri di ricerca per ulteriori informazioni sui criteri di eleggibilità e sulle modalità di partecipazione.

Studi clinici in corso su Neutropenia febbrile

  • Data di inizio: 2024-02-16

    Studio sull’uso di Ceftazidime e combinazione di farmaci per la neutropenia febbrile nei pazienti ematologici

    Reclutamento

    3 1 1 1

    Lo studio clinico si concentra sulla neutropenia febbrile, una condizione in cui i pazienti hanno un basso numero di globuli bianchi e febbre, spesso a causa di trattamenti per malattie del sangue come la leucemia mieloide acuta o la sindrome mielodisplastica. Questa condizione può aumentare il rischio di infezioni gravi. Lo scopo dello studio è…

    Malattie studiate:
    Belgio