La leucemia mieloide acuta (LMA) è un tumore del sangue e del midollo osseo che richiede trattamenti specifici. Attualmente sono in corso numerosi studi clinici per sviluppare terapie più efficaci. Questo articolo presenta 10 studi clinici selezionati tra i 112 disponibili a livello internazionale, offrendo ai pazienti e ai loro familiari informazioni dettagliate sulle opzioni di trattamento sperimentale.
Studi clinici in corso per la leucemia mieloide acuta
La leucemia mieloide acuta è una malattia oncologica che colpisce il sistema ematopoietico, caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di cellule immature nel midollo osseo. La ricerca scientifica sta sviluppando continuamente nuovi approcci terapeutici per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti. Gli studi clinici rappresentano un’opportunità importante per accedere a trattamenti innovativi che potrebbero risultare più efficaci delle terapie standard.
Studi disponibili
Studio di confronto tra trattamento standard e trattamento a intensità ridotta in pazienti con leucemia mieloide acuta o leucemia linfocitica cronica senza malattia rilevabile dopo la terapia iniziale
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si rivolge a pazienti affetti da leucemia mieloide acuta (LMA) e leucemia linfocitica cronica (LLC). Lo studio valuta diversi approcci terapeutici basati sulla presenza di malattia residua minima (MRD), che si riferisce alle cellule tumorali che potrebbero rimanere dopo il trattamento iniziale. Per i pazienti con LMA, lo studio confronta il trattamento a intensità standard che prevede il trapianto di cellule staminali con il trattamento a intensità ridotta. Per i pazienti con LLC, lo studio esamina se il trattamento può essere interrotto precocemente nei pazienti che non presentano malattia rilevabile.
I trattamenti utilizzati includono diversi farmaci antitumorali: citarabina, daunorubicina, etoposide, cladribina, mitoxantrone, obinutuzumab, ibrutinib, venetoclax e fludarabina. Alcuni pazienti potrebbero anche ricevere ciclofosfamide, busulfan o treosulfan come parte del trattamento. I farmaci vengono somministrati tramite infusione endovenosa o compresse orali.
I criteri di inclusione principali prevedono: età compresa tra 18-70 anni per il braccio LMA o 65 anni o più per il braccio LLC; nuova diagnosi di leucemia; consenso informato scritto; e disponibilità di un donatore compatibile per il trapianto nel caso dei pazienti con LMA. I pazienti devono inoltre aver raggiunto la remissione dopo la chemioterapia iniziale.
Studio del trattamento con RVU120 in pazienti con sindrome mielodisplastica, tumori solidi o leucemia mieloide acuta che hanno beneficiato di una precedente terapia con RVU120
Localizzazione: Polonia, Spagna
Questo studio clinico valuta l’uso continuato di RVU120 (noto anche come SEL120) in pazienti con diversi tipi di tumore, inclusa la leucemia mieloide acuta, la sindrome mielodisplastica ad alto rischio e i tumori solidi avanzati o metastatici che sono recidivati o non hanno risposto ai trattamenti precedenti. Lo scopo dello studio è fornire accesso continuato al trattamento con RVU120 per i pazienti che hanno già assunto questo farmaco in studi precedenti e che ne stanno traendo beneficio.
Il farmaco RVU120 viene somministrato sotto forma di capsule da assumere per via orale. Il trattamento può essere somministrato da solo o in combinazione con altri farmaci, a seconda di come il paziente è stato trattato nello studio precedente. La dose massima giornaliera è di 150 milligrammi e il trattamento può continuare fino a 5 mesi.
I criteri di inclusione richiedono che i pazienti siano attualmente arruolati in uno studio clinico con RVU120 e stiano ricevendo il trattamento da almeno 5 cicli, mostrando benefici dalla terapia attuale. È necessario che i pazienti utilizzino metodi contraccettivi altamente efficaci durante lo studio e per 28 settimane dopo l’ultima dose.
Studio del trattamento con bleximenib, venetoclax e azacitidina per pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi non idonei alla chemioterapia intensiva
Localizzazione: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna
Questo studio si concentra su pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi che presentano specifiche alterazioni genetiche chiamate riarrangiamenti KMT2A o mutazioni NPM1 e che non possono ricevere chemioterapia intensiva. Lo scopo dello studio è determinare se l’aggiunta di un farmaco chiamato bleximenib alla combinazione di venetoclax e azacitidina (VEN+AZA) funzioni meglio rispetto all’uso di venetoclax e azacitidina da soli.
Il trattamento prevede l’assunzione di questi farmaci in cicli. Alcuni partecipanti riceveranno bleximenib insieme a venetoclax e azacitidina, mentre altri riceveranno venetoclax e azacitidina con un placebo. Si tratta di uno studio in doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapranno a quale gruppo di trattamento appartiene un partecipante fino al completamento dello studio.
I criteri di inclusione prevedono: età di 18 anni o superiore; LMA precedentemente non trattata con mutazioni KMT2Ar o NPM1m; non eleggibilità per chemioterapia intensiva a causa dell’età (75 anni o più) o della presenza di condizioni di salute specifiche. I pazienti devono avere una funzionalità renale ed epatica adeguata e un conteggio dei globuli bianchi inferiore a 25 × 10^9/L.
Studio sul trattamento della leucemia mieloide acuta in bambini e adolescenti utilizzando gemtuzumab ozogamicin e una combinazione di farmaci
Localizzazione: Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia
Questo studio clinico è dedicato al trattamento della leucemia mieloide acuta in bambini e adolescenti. Lo studio coinvolge diversi farmaci, tra cui citarabina, mitoxantrone, fosfato di fludarabina, etoposide, succinato sodico di prednisolone, cloridrato di daunorubicina, gemtuzumab ozogamicin, metilprednisolone, idrocortisone, metotrexato e dexrazoxano. Questi farmaci vengono utilizzati in varie forme, come soluzioni per iniezione o infusione, e vengono somministrati per via endovenosa.
Lo scopo dello studio è migliorare la sopravvivenza libera da eventi per bambini e adolescenti con diagnosi recente di LMA. Lo studio esplorerà se l’aggiunta di gemtuzumab ozogamicin al primo ciclo di trattamento può migliorare gli effetti antileucemici precoci nei pazienti con un tipo specifico di LMA noto come CD33-positivo. Inoltre, lo studio confronterà l’efficacia di due versus tre cicli di terapia di consolidamento nei pazienti considerati a rischio standard.
I criteri di inclusione richiedono: diagnosi recente di LMA; età compresa tra 1 giorno e 18 anni; consenso informato scritto; capacità di partecipare ai follow-up programmati. Per la randomizzazione dell’induzione, le cellule leucemiche del paziente devono mostrare positività CD33 mediante citometria a flusso.
Studio sull’aggiunta di sulfasalazina, idarubicina e citarabina alla chemioterapia per la leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi in pazienti di età pari o superiore a 60 anni
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico è dedicato al trattamento della leucemia mieloide acuta in pazienti di 60 anni o più con diagnosi recente di una forma non favorevole di LMA. Il trattamento testato prevede l’aggiunta di sulfasalazina al regime chemioterapico standard, che include cloridrato di idarubicina e citarabina. La sulfasalazina è solitamente utilizzata per trattare condizioni infiammatorie, ma in questo studio viene testata per i suoi potenziali benefici nel trattamento della LMA.
Lo scopo dello studio è valutare la sicurezza e l’efficacia di questa combinazione terapeutica. Lo studio sarà condotto in due fasi. Nella prima fase, l’attenzione sarà sulla determinazione della dose più sicura della combinazione terapeutica che i pazienti possono tollerare. Nella seconda fase, lo studio valuterà l’efficacia del trattamento nel combattere la leucemia, utilizzando dati storici per confronto.
I criteri di inclusione prevedono: età di 60 anni o superiore; LMA di nuova diagnosi; idoneità per chemioterapia intensiva secondo il medico dello studio; funzionalità epatica e renale adeguata; consenso informato scritto; eleggibilità per l’assicurazione sanitaria nazionale in Francia.
Studio sulla sicurezza ed efficacia del quizartinib per bambini e giovani adulti con leucemia mieloide acuta (LMA)
Localizzazione: Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia
Questo studio clinico è incentrato su un tipo di tumore del sangue chiamato leucemia mieloide acuta che colpisce bambini e giovani adulti. Lo studio sta investigando un trattamento con un farmaco chiamato quizartinib, noto anche con il nome in codice AC220. Il quizartinib è un tipo di farmaco noto come inibitore della tirosin-chinasi del recettore di classe III, progettato per colpire specifiche mutazioni nelle cellule tumorali.
Lo scopo dello studio è determinare la dose migliore di quizartinib per diversi gruppi di età e valutare quanto funzioni bene nel raggiungere la remissione. I partecipanti riceveranno quizartinib insieme alla chemioterapia per un massimo di due cicli, con l’opzione di trattamento aggiuntivo se necessario. Successivamente, il quizartinib può essere somministrato da solo per un massimo di dodici cicli per vedere se aiuta a prevenire il ritorno del tumore.
Questo studio è specificamente per pazienti con una mutazione chiamata FLT3-ITD, che si trova in alcuni casi di LMA. I criteri di inclusione richiedono: diagnosi di LMA con mutazione FLT3-ITD; età compresa tra 1 mese e 21 anni; prima recidiva o mancata risposta alla prima chemioterapia ad alte dosi; consenso informato scritto; funzionalità renale, epatica e cardiaca adeguata.
Studio sul vaccino WT1 mRNA DC per prevenire la recidiva negli adulti con leucemia mieloide acuta
Localizzazione: Belgio
Questo studio clinico è incentrato sulla leucemia mieloide acuta e sta testando un trattamento chiamato WT1 mRNA DC, che è un tipo di terapia cellulare. Questo trattamento prevede l’uso di cellule speciali note come cellule dendritiche che sono state modificate con una sostanza chiamata WT1 mRNA. Queste cellule vengono somministrate ai pazienti attraverso un’iniezione sottocutanea, nota come iniezione intradermica.
Lo scopo dello studio è vedere se questo trattamento può aiutare a prevenire il ritorno della LMA dopo che i pazienti hanno raggiunto la remissione. Lo studio confronterà gli effetti del trattamento con WT1 mRNA DC con un placebo per determinarne l’efficacia nel prolungare il tempo in cui i pazienti rimangono in remissione e migliorare la loro sopravvivenza complessiva.
I criteri di inclusione richiedono: diagnosi di LMA secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; età adulta (18 anni o più) con rischio molto elevato di recidiva; completamento di opzioni di trattamento specifiche con raggiungimento della remissione completa; stato di performance WHO di grado 0, 1 o 2.
Studio sul trattamento continuato con sabatolimab per adulti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio, leucemia mielomonocitica cronica o leucemia mieloide acuta non idonei alla chemioterapia
Localizzazione: Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna
Questo studio clinico è dedicato allo studio degli effetti di un trattamento chiamato sabatolimab (noto anche con il nome in codice MBG453) in pazienti con determinate malattie ematologiche. Queste malattie includono le sindromi mielodisplastiche (SMD), la leucemia mielomonocitica cronica (LMMC-2) e la leucemia mieloide acuta (LMA). Lo studio è specificamente per pazienti adulti che non sono idonei alla chemioterapia.
Lo scopo dello studio è valutare la sicurezza del proseguimento del trattamento con sabatolimab per i pazienti che hanno già partecipato a uno studio precedente che coinvolgeva questo farmaco e che sono considerati dai loro medici come beneficiari del trattamento continuativo. Il sabatolimab viene somministrato tramite infusione endovenosa.
I criteri di inclusione prevedono che il partecipante sia già arruolato in uno studio sponsorizzato da Novartis che coinvolge il trattamento con sabatolimab; stia attualmente ricevendo il trattamento con sabatolimab e soddisfi tutti i requisiti dello studio originale; stia beneficiando del trattamento; sia disposto e in grado di partecipare alle visite programmate; fornisca il consenso informato scritto.
Studio sul venetoclax con fludarabina, citarabina e idarubicina in terapia combinata per pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi a rischio intermedio o alto
Localizzazione: Italia
Questo studio si concentra su pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La ricerca valuta una combinazione terapeutica che include venetoclax (assunto sotto forma di compresse) insieme a tre farmaci chemioterapici: fludarabina, citarabina e idarubicina (somministrati tramite infusione endovenosa). Questa combinazione viene testata in persone con rischio intermedio o alto di recidiva della malattia.
Lo scopo di questa ricerca è determinare se l’aggiunta di venetoclax alla chemioterapia standard sia sicura ed efficace nell’eliminare la malattia dal corpo. Lo studio indagherà quanto bene i pazienti rispondono a questo trattamento combinato e monitorerà eventuali effetti collaterali che possono verificarsi.
I criteri di inclusione richiedono: diagnosi di LMA confermata secondo i criteri WHO 2017; età compresa tra 18 e 65 anni; idoneità fisica sufficiente per ricevere chemioterapia; malattia a rischio intermedio o alto secondo i criteri ELN; funzionalità epatica, renale e pancreatica adeguata; consenso informato scritto; uso di metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per 100 giorni dopo.
Studio sull’intensificazione precoce del trattamento per la leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3 utilizzando citarabina, midostaurina e cloridrato di daunorubicina per pazienti con bassa chemiosensibilità
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico è incentrato su un tipo di tumore del sangue chiamato leucemia mieloide acuta, specificamente nei pazienti che presentano una modifica genetica nota come mutazione FLT3. Lo studio mira a trovare il miglior approccio terapeutico per questi pazienti utilizzando un marker speciale chiamato clearance dei blasti periferici (PBC) per personalizzare la terapia. Lo studio confronterà diversi piani di trattamento per vedere quale aiuta i pazienti a vivere più a lungo senza che la malattia ritorni.
I trattamenti testati includono diversi farmaci. Uno dei principali è la citarabina, somministrata come iniezione. Un altro farmaco utilizzato è la midostaurina, che si presenta sotto forma di capsula morbida da assumere per via orale. Inoltre, viene utilizzato il cloridrato di daunorubicina, una polvere che viene miscelata e somministrata tramite infusione in una vena.
I criteri di inclusione richiedono: LMA con mutazione FLT3; diagnosi recente e non trattata in precedenza; materiale biologico sufficiente disponibile per test dettagliati; cellule leucemiche visibili (blasti) nel sangue al momento della diagnosi; età compresa tra 18 e 65 anni; stato di performance ECOG tra 0 e 2, o 3 se migliorabile con le cure; consenso informato scritto.
Informazioni sulla malattia
La leucemia mieloide acuta è un tumore maligno del sangue e del midollo osseo caratterizzato dalla proliferazione rapida e incontrollata di cellule bianche del sangue immature chiamate mieloblasti. Queste cellule anomale si accumulano nel midollo osseo e interferiscono con la produzione di cellule ematiche sane, causando una carenza di globuli rossi, globuli bianchi funzionali e piastrine.
La malattia si sviluppa rapidamente, nell’arco di giorni o settimane, e può manifestarsi con sintomi quali affaticamento intenso, infezioni frequenti, facilità di sanguinamento ed ecchimosi spontanee. Con la progressione della malattia, le cellule leucemiche possono diffondersi ad altri organi, inclusi linfonodi, fegato, milza e sistema nervoso centrale.
La LMA può insorgere come condizione primaria oppure svilupparsi da una preesistente sindrome mielodisplastica. Esistono diversi sottotipi di LMA, classificati in base a caratteristiche genetiche e molecolari specifiche, come le mutazioni FLT3, i riarrangiamenti KMT2A o le mutazioni NPM1, che influenzano la prognosi e orientano le scelte terapeutiche.
Considerazioni finali
Gli studi clinici presentati rappresentano le frontiere più avanzate della ricerca sulla leucemia mieloide acuta. Diversi aspetti emergono dall’analisi di questi trial:
Personalizzazione della terapia: Molti studi si concentrano su sottogruppi specifici di pazienti identificati attraverso caratteristiche genetiche (mutazioni FLT3, NPM1, riarrangiamenti KMT2A) o marcatori biologici (presenza di malattia residua minima, clearance dei blasti periferici). Questo approccio rappresenta un cambiamento paradigmatico verso trattamenti sempre più personalizzati.
Nuovi farmaci mirati: Gli studi includono terapie innovative come bleximenib, quizartinib, sabatolimab e RVU120, che agiscono su bersagli molecolari specifici. Questi farmaci vengono spesso combinati con chemioterapie standard o con venetoclax e azacitidina, nella speranza di migliorare i risultati terapeutici.
Popolazioni speciali: Diversi studi sono dedicati a popolazioni particolari, come pazienti anziani non idonei alla chemioterapia intensiva, bambini e adolescenti, o pazienti con malattia recidivante. Questo dimostra l’impegno della comunità scientifica nel trovare soluzioni per tutti i pazienti affetti da LMA.
Strategie di consolidamento: Alcuni trial valutano approcci per mantenere la remissione, come il vaccino WT1 mRNA DC o la riduzione dell’intensità del trattamento di consolidamento nei pazienti senza malattia residua rilevabile, bilanciando efficacia e qualità di vita.
Accesso continuato: Studi di roll-over come quello con RVU120 e sabatolimab permettono ai pazienti che hanno beneficiato di terapie sperimentali di continuare il trattamento, fornendo al contempo dati preziosi sulla sicurezza a lungo termine.
Per i pazienti interessati a partecipare a uno studio clinico, è fondamentale discutere approfonditamente con il proprio ematologo i potenziali benefici e rischi, valutando attentamente i criteri di eleggibilità e le implicazioni pratiche della partecipazione.










