Comprendere la perdita dell’udito
La perdita dell’udito è una condizione comune che colpisce persone di tutte le età. Può essere causata da diversi fattori, tra cui danni all’orecchio interno, esposizione a rumori forti, infezioni e cambiamenti legati all’età. La gravità della perdita dell’udito può variare da lieve a profonda e può influire significativamente sulla qualità della vita di una persona, rendendo difficili la comunicazione e le attività quotidiane[1].
Il ruolo degli audiologi
Gli audiologi sono professionisti sanitari specializzati nella diagnosi e nel trattamento della perdita dell’udito. Svolgono un ruolo cruciale nella valutazione del tipo e del grado di perdita dell’udito e nel raccomandare strategie di gestione appropriate. Queste possono includere apparecchi acustici, impianti cocleari e altri dispositivi di ascolto assistivo[6]. Gli audiologi forniscono anche riabilitazione uditiva per aiutare le persone ad adattarsi alla loro perdita dell’udito e migliorare le loro capacità comunicative[6].
Apparecchi acustici
Gli apparecchi acustici sono uno dei trattamenti più comuni per la perdita dell’udito. Sono dispositivi elettronici che amplificano il suono e rendono più facile per le persone con perdita dell’udito sentire e comunicare. Gli apparecchi acustici sono disponibili in vari stili e possono essere personalizzati per adattarsi alle esigenze e preferenze specifiche dell’utente[1]. Sebbene non ripristinino l’udito normale, possono migliorare significativamente la qualità della vita delle persone con perdita dell’udito[4].
Impianti cocleari
Per le persone con perdita dell’udito grave o profonda che non traggono beneficio dagli apparecchi acustici, gli impianti cocleari possono essere un’opzione. A differenza degli apparecchi acustici, gli impianti cocleari bypassano le parti danneggiate dell’orecchio interno e stimolano direttamente il nervo uditivo. Questo può aiutare le persone a comprendere meglio il parlato e i suoni rispetto ai soli apparecchi acustici[1]. Tuttavia, l’intervento chirurgico per l’impianto cocleare comporta alcuni rischi, come influenzare l’equilibrio o l’udito residuo[2].
Apparecchi acustici ancorati all’osso
Gli apparecchi acustici ancorati all’osso sono un’altra opzione per le persone che non possono utilizzare apparecchi acustici tradizionali. Questi dispositivi vengono chirurgicamente fissati all’osso dietro l’orecchio e trasmettono le vibrazioni sonore direttamente all’orecchio interno attraverso il cranio. Sono particolarmente utili per le persone con perdita dell’udito conduttiva o sordità monolaterale[5].
Impianti dell’orecchio medio
Gli impianti dell’orecchio medio sono una tecnologia più recente che prevede il fissaggio di un piccolo dispositivo alle ossa dell’orecchio medio. Questo dispositivo muove direttamente le ossa, inviando vibrazioni sonore più forti all’orecchio interno. Gli impianti dell’orecchio medio possono essere benefici per le persone che non possono utilizzare apparecchi acustici tradizionali[5].
Farmaci e chirurgia
In alcuni casi, possono essere necessari farmaci o interventi chirurgici per trattare la perdita dell’udito. Ad esempio, i corticosteroidi possono essere utilizzati per ridurre il gonfiore nelle cellule ciliate della coclea, che possono essere danneggiate dall’esposizione a rumori forti[2]. La chirurgia può anche essere necessaria per affrontare problemi come infezioni dell’orecchio, accumulo di cerume o problemi al timpano o alle ossa dell’udito[7].
Dispositivi di ascolto assistivo
Oltre agli apparecchi acustici e agli impianti, i dispositivi di ascolto assistivo possono migliorare le capacità uditive. Questi dispositivi includono dispositivi di segnalazione o display di testo che convertono il suono in stimoli visivi o vibratori, e dispositivi di ascolto assistivo che captano il suono più vicino alla sua fonte, riducendo gli effetti della distanza, del rumore e della riverberazione[4].
Importanza dell’intervento precoce
L’intervento precoce è cruciale, specialmente per i bambini diagnosticati con perdita dell’udito. Iniziare i servizi di intervento il prima possibile, idealmente prima dei sei mesi di età, può migliorare significativamente le capacità comunicative e lo sviluppo generale[3]. Lavorare con un team di professionisti può aiutare le famiglie a orientarsi tra le opzioni di trattamento disponibili e supportare le esigenze comunicative del loro bambino[3].