La contrattura di Dupuytren è una condizione che colpisce la mano, causando la flessione progressiva delle dita verso il palmo. Attualmente sono in corso diversi studi clinici che valutano nuove opzioni terapeutiche, tra cui trattamenti enzimatici, procedure minimamente invasive e approcci chirurgici. In questo articolo presentiamo in dettaglio 4 trial clinici attivi che stanno testando diverse strategie per migliorare i risultati del trattamento di questa patologia.
Studi clinici in corso sulla contrattura di Dupuytren: opzioni terapeutiche innovative
La contrattura di Dupuytren è una patologia che interessa il tessuto connettivo della mano, caratterizzata dalla formazione di noduli e cordoni fibrosi nel palmo che progressivamente causano la flessione permanente di una o più dita verso il palmo. Questa condizione tende a progredire lentamente nel tempo e può limitare significativamente la funzionalità della mano e la capacità di svolgere le attività quotidiane. Attualmente sono disponibili diverse opzioni terapeutiche e la ricerca clinica continua a valutare nuovi approcci per migliorare i risultati del trattamento.
In questo articolo vengono presentati 4 studi clinici attualmente in corso che stanno indagando l’efficacia e la sicurezza di diversi trattamenti per la contrattura di Dupuytren. Questi trial clinici offrono ai pazienti l’opportunità di accedere a terapie innovative e contribuiscono al progresso delle conoscenze scientifiche su questa patologia.
Studi clinici attivi sulla contrattura di Dupuytren
Studio sull’efficacia della collagenasi, della fasciotomia percutanea con ago e della fasciectomia limitata per pazienti con contrattura di Dupuytren lieve o moderata
Localizzazione: Finlandia
Questo studio clinico confronta tre diverse strategie terapeutiche per la contrattura di Dupuytren: l’iniezione di collagenasi di clostridium histolyticum, la fasciotomia percutanea con ago e la fasciectomia limitata. La collagenasi è un enzima che viene iniettato direttamente nell’area interessata e aiuta a disgregare il tessuto fibroso ispessito che causa la contrattura. La fasciotomia percutanea con ago è una procedura minimamente invasiva in cui si utilizza un ago per sezionare il cordone di tessuto che causa la flessione del dito. La fasciectomia limitata è invece un intervento chirurgico vero e proprio per rimuovere il tessuto patologico.
L’obiettivo principale dello studio è determinare quale strategia terapeutica sia la più efficace e conveniente in termini di costi nel corso di un periodo di cinque anni. I partecipanti vengono assegnati in modo casuale a uno dei tre gruppi di trattamento e vengono monitorati nel tempo per valutare i risultati a breve e lungo termine.
Criteri di inclusione principali: pazienti con un deficit di estensione combinato di almeno 20 gradi nelle articolazioni delle dita II-V, età superiore a 18 anni, presenza di un cordone palpabile nel palmo della mano, capacità di completare questionari in finlandese.
Criteri di esclusione: pazienti senza diagnosi confermata di contrattura di Dupuytren, pazienti al di fuori della fascia di età specificata, popolazioni vulnerabili.
Studio sugli effetti di adalimumab e soluzione salina in pazienti sottoposti a fasciotomia con ago per la malattia di Dupuytren
Localizzazione: Belgio
Questo trial clinico indaga se l’aggiunta di adalimumab, un farmaco anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) utilizzato per ridurre l’infiammazione, possa migliorare i risultati della fasciotomia percutanea con ago. L’adalimumab agisce bloccando una proteina che causa infiammazione nell’organismo, il che potrebbe aiutare a ridurre i sintomi e migliorare la funzionalità della mano dopo la procedura.
I partecipanti allo studio ricevono l’iniezione di adalimumab o di un placebo (soluzione salina senza principio attivo) e vengono monitorati per valutare vari parametri, tra cui il grado di raddrizzamento delle dita, il tasso di recidiva della contrattura, i livelli di dolore e la soddisfazione complessiva rispetto al trattamento.
Criteri di inclusione principali: età pari o superiore a 18 anni, diagnosi di malattia di Dupuytren, eleggibilità per la fasciotomia, presenza di contratture articolari nelle articolazioni MCP/PIP non fisse, punteggio di diatesi di almeno 4.
Criteri di esclusione: pazienti al di fuori della fascia di età specificata, pazienti con altre condizioni mediche oltre alla malattia di Dupuytren, popolazioni vulnerabili, pazienti non eleggibili per il trattamento con farmaco anti-TNF.
Studio sulla fasciotomia percutanea con ago con metilprednisolone acetato o soluzione salina per la contrattura di Dupuytren nell’articolazione delle dita
Localizzazione: Danimarca
Questo studio confronta l’efficacia della fasciotomia percutanea con ago (PNF) combinata con un’iniezione di corticosteroide (metilprednisolone acetato, noto come Depo-Medrol) rispetto alla sola PNF con iniezione di soluzione salina come placebo. I corticosteroidi sono farmaci che aiutano a ridurre l’infiammazione e vengono somministrati insieme a un anestetico locale (lidocaina) per minimizzare il disagio durante l’iniezione.
L’obiettivo principale dello studio è determinare se l’aggiunta dell’iniezione di corticosteroide alla procedura PNF fornisca risultati migliori a lungo termine riducendo il tasso di recidiva della contrattura. I partecipanti vengono seguiti nel tempo per valutare il miglioramento della funzionalità della mano, il grado di raddrizzamento delle dita ed eventuali effetti collaterali o complicanze.
Criteri di inclusione principali: età di almeno 45 anni, contrattura di Dupuytren con deficit di estensione passiva di almeno 20 gradi nell’articolazione metacarpo-falangea, dito interessato tra indice, medio, anulare o mignolo, presenza di cordone ben definito o palpabile.
Criteri di esclusione: intervento chirurgico precedente per contrattura di Dupuytren negli ultimi 6 mesi, altre patologie della mano che influenzano il movimento, iniezione di corticosteroide nella mano interessata negli ultimi 3 mesi, allergia nota ai corticosteroidi, infezione attiva nella mano o nel braccio, gravidanza o allattamento, storia di scarsa guarigione delle ferite.
Studio sulla sicurezza ed efficacia della collagenasi di Vibrio alginolyticus per pazienti con contrattura di Dupuytren
Localizzazione: Austria, Germania, Italia, Svezia
Questo trial clinico valuta un nuovo trattamento chiamato collagenasi di Vibrio alginolyticus, un enzima che viene iniettato direttamente nell’area interessata per aiutare a ridurre la contrattura delle dita. L’enzima agisce degradando il collagene presente nei cordoni fibrosi che causano la flessione delle dita verso il palmo.
Lo studio è suddiviso in due fasi. Nella prima fase vengono testate diverse dosi dell’enzima per identificare la dose più sicura ed efficace. Nella seconda fase, la dose individuata nella prima fase viene utilizzata in un gruppo più ampio di pazienti per valutarne l’efficacia. Alcuni partecipanti ricevono l’enzima, mentre altri ricevono un placebo.
I partecipanti possono ricevere fino a tre iniezioni dell’enzima nell’area interessata e vengono monitorati per valutare se il trattamento aiuta a ridurre la flessione delle dita e a migliorare la funzionalità della mano. Lo studio verifica anche eventuali effetti collaterali o reazioni immunitarie all’enzima.
Criteri di inclusione principali: età di almeno 18 anni, diagnosi di contrattura di Dupuytren con angolo di flessione compreso tra 20° e 100° nell’articolazione MP o tra 20° e 80° nell’articolazione PIP di almeno un dito (escluso il pollice), presenza di cordone palpabile. Le donne in età fertile devono utilizzare metodi contraccettivi affidabili.
Criteri di esclusione: altre condizioni mediche che potrebbero interferire con lo studio, intervento chirurgico o procedura recente sulla mano interessata, partecipazione contemporanea ad altro trial clinico, allergia al farmaco in studio o ai suoi componenti, gravidanza o allattamento, storia di reazioni allergiche gravi, infezione significativa nella mano interessata, disturbi della coagulazione, storia di abuso di sostanze.
Informazioni sulla contrattura di Dupuytren
La contrattura di Dupuytren è una patologia che colpisce il tessuto connettivo situato sotto la cute del palmo e delle dita. La malattia inizia tipicamente con la formazione di piccoli noduli o ispessimenti nel palmo della mano. Nel tempo, questi noduli possono svilupparsi in cordoni di tessuto fibroso che gradualmente si contraggono, tirando una o più dita in posizione flessa verso il palmo. Questa flessione progressiva, chiamata contrattura, rende difficile o impossibile raddrizzare completamente le dita interessate.
La progressione della malattia è generalmente lenta e può richiedere diversi anni. La gravità della condizione varia notevolmente da persona a persona: alcuni individui possono presentare sintomi lievi che non richiedono trattamento, mentre altri sviluppano contratture significative che interferiscono con le attività quotidiane. Le dita più comunemente colpite sono l’anulare e il mignolo, sebbene la patologia possa interessare qualsiasi dito. La condizione è più frequente negli adulti di età più avanzata e si ritiene che fattori genetici giochino un ruolo importante nel suo sviluppo.
Riepilogo degli studi clinici
I quattro studi clinici presentati rappresentano approcci diversi e complementari per il trattamento della contrattura di Dupuytren. È interessante notare come la ricerca clinica stia esplorando sia terapie enzimatiche innovative (collagenasi di clostridium histolyticum e collagenasi di Vibrio alginolyticus) sia approcci che combinano procedure minimamente invasive con farmaci anti-infiammatori (adalimumab e corticosteroidi).
Gli studi sono condotti in diversi paesi europei, offrendo opportunità di partecipazione a pazienti in Finlandia, Belgio, Danimarca, Austria, Germania, Italia e Svezia. Tutti gli studi si concentrano su pazienti con contratture di grado lieve o moderato e utilizzano metodologie rigorose per valutare sia l’efficacia a breve termine che i risultati a lungo termine, compreso il tasso di recidiva.
Un aspetto comune a tutti gli studi è l’attenzione alla qualità della vita del paziente e alla funzionalità della mano, non limitandosi solo a misurare parametri anatomici come il grado di flessione delle dita. Gli studi valutano anche la soddisfazione dei pazienti, i livelli di dolore e la capacità di svolgere le attività quotidiane, elementi fondamentali per determinare il successo reale di un trattamento.
La disponibilità di diverse opzioni terapeutiche in fase di studio è particolarmente importante considerando che la contrattura di Dupuytren presenta caratteristiche cliniche variabili e che diversi pazienti possono beneficiare di approcci terapeutici differenti. I risultati di questi studi contribuiranno a definire le migliori strategie terapeutiche e a personalizzare il trattamento in base alle caratteristiche individuali di ciascun paziente.














