Il cancro in situ della mammella è una condizione in cui cellule anomale sono presenti nel tessuto mammario ma non si sono diffuse ai tessuti circostanti. Attualmente è in corso uno studio clinico in Italia che valuta nuove tecniche di imaging per migliorare la diagnosi e la classificazione delle lesioni mammarie, confrontando la mammografia digitale con mezzo di contrasto e la tomosintesi con la risonanza magnetica.
Studi Clinici in Corso sul Cancro in Situ della Mammella
Il cancro in situ della mammella rappresenta una fase precoce della malattia, in cui le cellule tumorali sono presenti ma non hanno ancora invaso i tessuti circostanti. La diagnosi accurata e tempestiva di queste lesioni è fondamentale per garantire il miglior trattamento possibile. Attualmente, è disponibile 1 studio clinico che si concentra sul miglioramento delle tecniche diagnostiche per questa condizione.
Panoramica degli Studi Clinici Disponibili
Nel sistema sono registrati complessivamente 1 studio clinico relativo al cancro in situ della mammella. Di seguito viene presentato in dettaglio lo studio attualmente in corso, che offre l’opportunità di accedere a tecniche diagnostiche avanzate per la valutazione delle lesioni mammarie.
Studi Clinici Attivi
Studio sulla Rilevazione e Classificazione della Patologia Mammaria Utilizzando Iodixanolo nella Mammografia Digitale e Tomosintesi Rispetto alla Risonanza Magnetica in Pazienti con Patologia Mammaria
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico si concentra sulla valutazione delle tecniche di imaging per la rilevazione e la classificazione delle lesioni mammarie. Lo studio prevede il confronto tra la Mammografia Digitale con Mezzo di Contrasto (CEDM), sia da sola che combinata con la Tomosintesi, e la Risonanza Magnetica (RM) che utilizza una sostanza chiamata Gadolinio. L’obiettivo principale è valutare quanto efficacemente questi metodi possano identificare e diagnosticare accuratamente le condizioni mammarie, inclusa la presenza di tumori multipli in una o entrambe le mammelle.
Lo studio utilizza un agente di contrasto speciale chiamato Visipaque, che contiene il principio attivo iodixanolo. Questo agente viene iniettato nel corpo per aiutare a evidenziare le aree di interesse durante l’imaging. L’obiettivo dello studio è determinare se la CEDM, con o senza tomosintesi, sia efficace quanto la RM nella rilevazione e diagnosi delle lesioni mammarie.
I criteri di inclusione per partecipare a questo studio prevedono:
- Età superiore ai 18 anni
- Sospetta patologia mammaria o pianificazione di intervento chirurgico per una condizione mammaria già confermata mediante test di imaging standard come Ecografia o Mammografia 2D tradizionale, oppure mediante esame citologico o istopatologico
- Firma del consenso informato dopo aver ricevuto informazioni complete sullo studio
- Velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) superiore a 60 mL/min/1,73 m², misurata entro due settimane prima dell’ingresso nello studio
I criteri di esclusione comprendono:
- Assenza di condizioni relative a patologia mammaria
- Individui di sesso maschile (lo studio è riservato alle donne)
- Età al di fuori dei range specifici stabiliti dallo studio
- Appartenenza a popolazioni considerate vulnerabili
Lo studio valuta anche la capacità di queste tecniche di imaging di classificare le lesioni mammarie come benigne o maligne e di identificare caratteristiche tumorali specifiche, come i tipi luminale A, luminale B, HER2-positivo e triplo-negativo. Questa ricerca è importante per migliorare la diagnosi e la pianificazione del trattamento per le persone con condizioni mammarie, portando potenzialmente a risultati migliori e a cure più personalizzate.
Le tecniche di imaging utilizzate nello studio includono:
- Mammografia Digitale con Mezzo di Contrasto (CEDM): un tipo di imaging mammario che utilizza un agente di contrasto per migliorare la visibilità dei tessuti mammari, aiutando a rilevare e classificare le lesioni fornendo immagini più chiare
- Tomosintesi: una forma avanzata di mammografia che crea un’immagine tridimensionale della mammella, migliorando la rilevazione e l’accuratezza diagnostica delle lesioni mammarie
- Risonanza Magnetica (RM) con Gadolinio: una tecnica che utilizza campi magnetici e un agente di contrasto chiamato gadolinio per produrre immagini dettagliate della mammella
Riepilogo e Considerazioni Importanti
Attualmente è disponibile un singolo studio clinico in Italia dedicato al miglioramento delle tecniche diagnostiche per il cancro in situ della mammella e altre patologie mammarie. Questo studio rappresenta un’opportunità importante per le pazienti di accedere a metodi di imaging avanzati che potrebbero migliorare significativamente l’accuratezza della diagnosi.
Lo studio è particolarmente rilevante perché:
- Confronta diverse tecniche di imaging moderne per determinare quale offre la migliore accuratezza diagnostica
- Utilizza agenti di contrasto avanzati per migliorare la visualizzazione delle lesioni mammarie
- Valuta la capacità di classificare accuratamente i diversi tipi di tumori mammari, il che è fondamentale per la pianificazione del trattamento personalizzato
- Può contribuire a ridurre la necessità di procedure invasive fornendo informazioni diagnostiche più accurate
Le pazienti interessate a partecipare a questo studio dovrebbero consultare il proprio medico curante per verificare l’idoneità e discutere i potenziali benefici e rischi della partecipazione. È importante notare che la partecipazione agli studi clinici è sempre volontaria e che le pazienti hanno il diritto di ritirarsi in qualsiasi momento senza che ciò influisca sulla loro cura standard.
Per informazioni più dettagliate sullo studio e sulle modalità di partecipazione, è possibile visitare il sito web dello studio o contattare il centro di ricerca responsabile in Italia.











