Il cancro della mammella con recettori ormonali positivi e HER2 negativo rappresenta il sottotipo più comune di tumore al seno. Attualmente sono in corso 27 studi clinici che stanno valutando nuove terapie mirate e combinazioni di trattamenti per migliorare i risultati nei pazienti con questa forma di cancro.
Studi Clinici in Corso sul Cancro della Mammella con Recettori Ormonali Positivi e HER2 Negativo
Il cancro della mammella con recettori ormonali positivi (HR+) e HER2 negativo (HER2-) è caratterizzato dalla presenza di recettori per estrogeni e/o progesterone sulle cellule tumorali, ma dall’assenza di livelli elevati della proteina HER2. Questo sottotipo tende a crescere più lentamente rispetto ad altri tipi di cancro al seno e rappresenta circa l’80% di tutti i tumori mammari. I recettori ormonali presenti sulle cellule tumorali permettono loro di utilizzare gli ormoni per crescere, il che influenza significativamente l’approccio terapeutico.
Gli studi clinici attualmente in corso stanno esplorando diverse strategie terapeutiche, tra cui nuovi modulatori selettivi del recettore degli estrogeni (SERD), inibitori delle chinasi ciclino-dipendenti (CDK4/6), combinazioni di terapie endocrine, e approcci innovativi che integrano radioterapia e immunoterapia. Questi studi mirano a migliorare l’efficacia del trattamento, ridurre la resistenza terapeutica e ottimizzare la qualità di vita dei pazienti.
Studi Clinici Disponibili
Studio su elacestrant ed exemestane per pazienti con cancro della mammella metastatico HR+/HER2- precedentemente trattato con lesioni FES-avide
Localizzazione: Italia
Questo studio di fase 2 valuta una combinazione di due farmaci orali, elacestrant ed exemestane, per il trattamento del cancro della mammella metastatico HR+/HER2-. Lo studio è rivolto a pazienti la cui malattia è progredita nonostante precedenti terapie. Durante lo studio viene utilizzato il fluoroestradiolo F-18, un agente di imaging speciale, per identificare quali tumori potrebbero rispondere al trattamento. I pazienti idonei devono aver ricevuto in precedenza un inibitore CDK4/6 in combinazione con anastrozolo o letrozolo per almeno 12 mesi con malattia stabile. Il periodo di trattamento può durare fino a 6 mesi, durante il quale i pazienti assumono entrambi i farmaci quotidianamente mentre vengono monitorati attraverso vari esami medici. Lo studio include anche valutazioni della qualità di vita attraverso questionari somministrati all’inizio e dopo 8 settimane di trattamento.
Studio sulla distribuzione dell’inibitore dell’aromatasi e ribociclib nel cancro della mammella precoce ER+/HER2- in donne in postmenopausa programmate per l’intervento chirurgico
Localizzazione: Paesi Bassi
Questa ricerca esamina come i farmaci si distribuiscono all’interno dei tumori mammari ER+/HER2- in donne in postmenopausa che si sottoporranno ad intervento chirurgico. Lo studio include pazienti con tumori di stadio I-IIa (dimensioni tra 1,5-5 cm) che riceveranno un inibitore dell’aromatasi (anastrozolo o letrozolo) da solo o in combinazione con ribociclib prima dell’intervento chirurgico. Durante il trattamento preoperatorio, vengono utilizzate tecniche di imaging come risonanza magnetica (RM) ed ecografia per monitorare il tumore. Dopo l’intervento, il tessuto tumorale rimosso viene analizzato mediante spettrometria di massa per misurare la concentrazione dei farmaci nelle diverse aree del tumore. Lo studio valuta anche l’impatto dei farmaci sul sistema immunitario esaminando le cellule immunitarie nel linfonodo sentinella e nel sangue, oltre a misurare i cambiamenti nel tumore e nei marcatori specifici di crescita cellulare come Ki67.
Elacestrant preoperatorio e radioterapia adattativa PULSAR per il cancro della mammella HR+/HER2-: uno studio per pazienti con malattia di stadio II-III
Localizzazione: Italia
Questo studio di fase II valuta una combinazione innovativa di elacestrant (un farmaco orale) e radioterapia adattativa PULSAR somministrata prima dell’intervento chirurgico in pazienti con cancro della mammella HR+/HER2- di stadio II-III con coinvolgimento linfonodale. L’obiettivo è valutare la sicurezza e la tollerabilità di questa terapia combinata. I pazienti ricevono il trattamento per ridurre le dimensioni del tumore prima della chirurgia. Durante lo studio, vengono eseguiti esami di imaging e biopsie per monitorare la risposta al trattamento. Dopo l’intervento chirurgico, il tessuto rimosso viene esaminato attentamente per determinare la risposta patologica completa (assenza di cellule tumorali invasive) o il carico tumorale residuo. I pazienti vengono seguiti per almeno 12 mesi dopo l’inizio del trattamento per monitorare eventuali recidive o effetti collaterali. Lo studio include anche analisi di campioni di tessuto e sangue per comprendere meglio come il trattamento influenzi il cancro a livello cellulare.
Studio sulla sicurezza e l’efficacia di trastuzumab deruxtecan rispetto alla combinazione di farmaci a base di palbociclib per pazienti con cancro della mammella avanzato HR+/HER2-basso
Localizzazione: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna
Questo studio confronta un nuovo trattamento chiamato trastuzumab deruxtecan con una combinazione esistente di inibitori CDK4/6 e terapia endocrina in pazienti con cancro della mammella avanzato HR+ e HER2-basso/ultrabasso. Il trastuzumab deruxtecan è un coniugato anticorpo-farmaco che mira a proteine specifiche sulle cellule tumorali per somministrare un potente farmaco antitumorale direttamente al tumore. I partecipanti vengono assegnati casualmente a ricevere trastuzumab deruxtecan (somministrato per infusione endovenosa) o la combinazione di inibitore CDK4/6 e terapia endocrina (assunti per via orale come compresse). Lo studio monitora per quanto tempo i trattamenti possono impedire al cancro di peggiorare e valuta la sicurezza complessiva e gli effetti collaterali. Include valutazioni regolari con esami di imaging come RM o TC per monitorare la risposta del cancro al trattamento. Lo studio dovrebbe continuare fino al 2029 e contribuirà alla comprensione di come trattare meglio questo specifico tipo di cancro della mammella.
Studio sugli effetti di ribociclib e terapia endocrina per pazienti con cancro della mammella precoce HR+/HER2-
Localizzazione: Germania, Portogallo
Questo studio valuta l’efficacia di ribociclib in combinazione con terapia endocrina per pazienti con cancro della mammella precoce HR+/HER2-. Il ribociclib è un inibitore CDK4/6 che aiuta a fermare la crescita delle cellule tumorali bloccando proteine specifiche. Viene testato in combinazione con terapie endocrine come exemestane, letrozolo o anastrozolo, che bloccano gli effetti degli estrogeni che possono promuovere la crescita delle cellule tumorali. I partecipanti ricevono il trattamento per un periodo fino a 36 mesi e vengono monitorati regolarmente. L’obiettivo principale è valutare il tasso di sopravvivenza libera da cancro della mammella invasivo a tre anni per coloro che assumono ribociclib con terapia endocrina. Lo studio include pazienti che possono aver già ricevuto terapia ormonale standard come tamoxifene o toremifene, ma devono iscriversi entro 36 mesi dall’inizio di questa terapia. I pazienti devono avere un buon stato funzionale con punteggio ECOG di 0, 1 o 2 e una funzione adeguata del midollo osseo e degli organi.
Studio su patritumab deruxtecan e pembrolizumab per pazienti con cancro della mammella triplo negativo o recettori ormonali basso-positivi in stadio precoce ad alto rischio
Localizzazione: Spagna
Questo studio si concentra sul trattamento del cancro della mammella triplo negativo in stadio precoce ad alto rischio o cancro della mammella HR-basso positivo/HER2-. Lo studio valuta diverse combinazioni di farmaci tra cui patritumab deruxtecan (un coniugato anticorpo-farmaco che colpisce la proteina HER3), pembrolizumab (un’immunoterapia che aiuta il sistema immunitario a combattere il cancro), carboplatino, paclitaxel ed altri agenti chemioterapici. I farmaci vengono somministrati in diverse sequenze per valutarne la sicurezza e l’efficacia. I pazienti ricevono i farmaci per infusione endovenosa o per via orale, a seconda del farmaco specifico. Lo studio confronta gli effetti di questi trattamenti quando somministrati prima o dopo l’intervento chirurgico. Durante lo studio, i partecipanti vengono monitorati per eventuali effetti collaterali e per la risposta complessiva del cancro al trattamento. Include anche valutazioni della funzione cardiaca e dello stato immunitario. Lo studio mira a determinare la migliore sequenza di trattamento per migliorare i risultati nei pazienti con questi specifici tipi di cancro della mammella.
Studio su sacituzumab govitecan per pazienti con cancro della mammella avanzato o metastatico HR+/HER2- resistente agli inibitori ormonali e CDK4/6
Localizzazione: Spagna
Questo studio valuta sacituzumab govitecan, un coniugato anticorpo-farmaco, in pazienti con cancro della mammella metastatico HR+/HER2-. Il farmaco combina un anticorpo con un agente chemioterapico per colpire specificamente le cellule tumorali che esprimono la proteina TROP-2. Lo studio è rivolto a pazienti la cui malattia è progredita nonostante il trattamento con terapia endocrina e inibitori CDK4/6. Il farmaco viene somministrato come infusione endovenosa con dosaggio di 200 mg. Durante lo studio, vengono eseguite biopsie del tumore in diversi momenti: prima di iniziare il trattamento, 14-21 giorni dopo il trattamento iniziale e alla fine del trattamento. L’obiettivo principale è valutare i cambiamenti nel punteggio CelTIL, una misura della risposta al trattamento basata sulla cellularità tumorale e sulla presenza di linfociti infiltranti il tumore. Lo studio monitora anche il tasso di risposta complessiva, la sopravvivenza libera da progressione e gli eventi avversi. I pazienti devono avere malattia resistente agli inibitori CDK4/6 e non devono aver ricevuto più di un precedente regime chemioterapico sistemico per la malattia metastatica.
Studio di confronto tra camizestrant e palbociclib con anastrozolo e palbociclib per pazienti con cancro della mammella avanzato ER+/HER2- senza trattamento precedente
Localizzazione: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna
Questo studio in doppio cieco confronta due combinazioni di trattamento per il cancro della mammella avanzato ER+/HER2-. La prima combinazione include AZD9833 (camizestrant), un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni sperimentale, assunto con palbociclib (un inibitore CDK4/6). La seconda combinazione coinvolge anastrozolo (un inibitore dell’aromatasi) con palbociclib. Tutti i farmaci vengono somministrati per via orale sotto forma di compresse. I pazienti vengono assegnati casualmente a uno dei due gruppi e il trattamento viene somministrato in cicli di 28 giorni con i farmaci orali assunti quotidianamente. Per le donne in pre o perimenopausa e per gli uomini, è richiesto un trattamento aggiuntivo con agonisti LHRH come goserelin acetato o leuprorelin acetato. Lo studio monitora la sopravvivenza libera da progressione e altri fattori come il tasso di risposta obiettiva e la durata della risposta. I pazienti devono avere malattia misurabile secondo i criteri RECIST v.1.1 o almeno una lesione ossea valutabile mediante TC o RM. Lo studio dovrebbe continuare fino a febbraio 2029.
Studio su alpelisib e fulvestrant per il cancro della mammella avanzato in pazienti con mutazione PIK3CA e tumori recettori ormonali positivi, HER2 negativi
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio valuta la combinazione di alpelisib e fulvestrant in pazienti con cancro della mammella avanzato HR+/HER2- che presenta una mutazione PIK3CA specifica. La mutazione PIK3CA è un cambiamento genetico che può influenzare la crescita del cancro. Lo studio è rivolto a pazienti la cui malattia è progredita dopo precedente terapia con fulvestrant. L’alpelisib viene assunto per via orale in compresse con dosaggi variabili (150 mg, 200 mg o combinazioni), mentre il fulvestrant viene somministrato come iniezione intramuscolare tipicamente una volta al mese. Il trattamento dura fino a 52 settimane durante le quali vengono condotti monitoraggi regolari per valutare l’efficacia e gestire gli effetti collaterali. Gli obiettivi principali includono la valutazione della sopravvivenza libera da progressione, del tasso di risposta obiettiva, del tasso di beneficio clinico e della durata della risposta. Lo studio include anche valutazioni della qualità di vita e presta particolare attenzione alla gestione dell’iperglicemia indotta da alpelisib (aumento dei livelli di zucchero nel sangue). I pazienti devono essere stati precedentemente trattati con un inibitore CDK4/6 in fase avanzata della malattia.
Studio su abemaciclib, letrozolo e fulvestrant per pazienti con cancro della mammella avanzato HR+/HER2-
Localizzazione: Italia, Portogallo, Spagna
Questo studio confronta diverse strategie terapeutiche per pazienti con cancro della mammella avanzato HR+/HER2- non rimovibile chirurgicamente. Lo studio valuta abemaciclib (un inibitore CDK4/6) in combinazione con terapia endocrina (letrozolo o fulvestrant) rispetto ad un breve ciclo di paclitaxel (chemioterapia). L’abemaciclib viene assunto per via orale due volte al giorno, il letrozolo viene assunto per via orale una volta al giorno, mentre il fulvestrant viene somministrato come iniezione intramuscolare ogni due settimane per le prime tre dosi, poi una volta al mese. Alcuni pazienti possono ricevere paclitaxel per infusione una volta a settimana per un massimo di 12 settimane. I pazienti idonei devono soddisfare almeno uno dei criteri di malattia aggressiva: presenza di malattia negli organi, evidenza di progressione della malattia entro 36 mesi dal completamento della terapia ormonale, tumore di alto grado o risultati specifici degli esami del sangue. La valutazione primaria della risposta al trattamento avviene a 12 settimane utilizzando studi di imaging. Lo studio include anche raccolte di campioni di sangue e feci per scopi di ricerca e valutazioni della qualità di vita.
Riepilogo
Gli studi clinici attualmente in corso sul cancro della mammella HR+/HER2- mostrano un’importante evoluzione nelle strategie terapeutiche. Emerge una chiara tendenza verso approcci personalizzati basati su caratteristiche molecolari specifiche, come la mutazione PIK3CA o i livelli di espressione di HER2. Gli inibitori CDK4/6 continuano a giocare un ruolo centrale in molti protocolli, spesso combinati con nuove terapie endocrine o agenti mirati.
Una caratteristica notevole è l’enfasi sui trattamenti preoperatori (neoadiuvanti) che permettono di valutare la risposta terapeutica direttamente sul tumore e potenzialmente ridurne le dimensioni prima della chirurgia. L’integrazione di tecnologie innovative come la radioterapia adattativa PULSAR e l’imaging con FES-PET rappresenta un passo avanti significativo nella personalizzazione del trattamento.
Gli studi evidenziano anche l’importanza di affrontare la resistenza terapeutica, un problema comune nei tumori HR+/HER2-. Molti protocolli sono specificamente progettati per pazienti la cui malattia è progredita dopo terapie standard, esplorando nuove combinazioni di farmaci e sequenze terapeutiche ottimali. La diversità geografica degli studi, con siti in tutta Europa, offre maggiori opportunità di accesso ai pazienti e contribuisce alla generazione di dati robusti e rappresentativi per diverse popolazioni.














