L’albuminuria, caratterizzata dalla presenza anomala di albumina nelle urine, è spesso un segno precoce di danno renale nei pazienti con diabete di tipo 2. Attualmente è in corso uno studio clinico che valuta l’efficacia della combinazione di empagliflozin e finerenone nel ridurre l’albuminuria e proteggere la salute renale. Questo studio innovativo viene condotto completamente da remoto, permettendo ai partecipanti di prendere parte dalla comodità della propria casa.
Studi Clinici in Corso sull’Albuminuria
L’albuminuria è una condizione medica che indica la presenza di una quantità anomala di albumina, una proteina, nelle urine. Questa condizione rappresenta spesso un segnale che i reni non stanno funzionando correttamente, poiché permettono alle proteine di filtrare nelle urine. L’albuminuria è comunemente associata a danni o malattie renali e può essere un indicatore di problemi di salute sottostanti come il diabete o l’ipertensione. Il monitoraggio dell’albuminuria è fondamentale per valutare la salute e la funzionalità renale.
Attualmente sono disponibili 1 studio clinico per l’albuminuria nel sistema. Di seguito viene presentato in dettaglio questo studio:
Studio Clinico Disponibile
Studio Remoto su Empagliflozin e Finerenone per Ridurre i Problemi Renali nei Pazienti con Diabete di Tipo 2
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra su individui affetti da diabete di tipo 2 e albuminuria, una condizione che comporta una quantità superiore al normale di albumina nelle urine. Lo studio esplorerà l’uso di due farmaci: empagliflozin e finerenone. L’empagliflozin è un farmaco che aiuta a controllare i livelli di zucchero nel sangue, mentre il finerenone è utilizzato per proteggere i reni riducendo l’infiammazione e la cicatrizzazione.
L’obiettivo dello studio è verificare quanto efficacemente questi farmaci possono essere utilizzati insieme per migliorare la salute renale nelle persone con diabete di tipo 2. I partecipanti assumeranno empagliflozin o finerenone, o una combinazione di entrambi, sotto forma di compresse rivestite. Lo studio sarà condotto completamente da remoto, il che significa che i partecipanti potranno prendere parte dalla propria casa utilizzando tecnologie digitali. Questo approccio mira a facilitare la partecipazione delle persone senza la necessità di visite cliniche frequenti.
Criteri di inclusione principali:
- Età minima di 18 anni
- Diagnosi di diabete di tipo 2
- Rapporto albumina-creatinina urinaria (UACR) superiore a 4,5 mg/mmol (più di 40 mg/g) e inferiore o uguale a 300 mg/mmol (fino a 2655 mg/g)
- Velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) di almeno 25 mL/min/1,73m²
- Assunzione di una dose stabile di ACE-inibitori o ARB, se tollerati
- Conoscenza della lingua olandese
Criteri di esclusione:
- Pazienti senza diabete di tipo 2
- Pazienti senza albuminuria elevata
- Pazienti al di fuori del range di età specificato
Durante lo studio, ai partecipanti sarà chiesto di fornire campioni di urina e monitorare la pressione sanguigna e il peso corporeo. Lo studio durerà diverse settimane e i partecipanti dovranno assumere i farmaci come indicato. I ricercatori raccoglieranno informazioni su come i partecipanti percepiscono la partecipazione a uno studio remoto e quanto bene aderiscono al piano di trattamento. Lo studio esaminerà anche i cambiamenti nella funzionalità renale, nella pressione sanguigna e nei livelli di glucosio nel sangue per comprendere meglio gli effetti dei farmaci.
Farmaci utilizzati nello studio:
Empagliflozin – L’empagliflozin è un farmaco che aiuta ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2. Funziona aiutando i reni a rimuovere il glucosio dal flusso sanguigno attraverso le urine. In questo studio, viene utilizzato per verificare se può anche aiutare a ridurre l’albuminuria. È classificato come inibitore SGLT2 e viene somministrato sotto forma di compresse Jardiance da 10 mg.
Finerenone – Il finerenone è un farmaco che aiuta a proteggere i reni bloccando alcuni ormoni che possono causare danni. Viene utilizzato in questo studio per verificare se può aiutare a ridurre l’albuminuria nei pazienti con diabete di tipo 2, rallentando potenzialmente il danno renale e migliorando la salute dei reni. Appartiene alla classe degli antagonisti non steroidei dei recettori dei mineralocorticoidi ed è disponibile in compresse Kerendia da 10 mg e 20 mg.
Riepilogo dello Studio
Questo studio clinico rappresenta un approccio innovativo nella gestione dell’albuminuria associata al diabete di tipo 2. L’aspetto più rilevante è la modalità completamente remota di conduzione dello studio, che permette una maggiore accessibilità e comodità per i partecipanti. La combinazione di empagliflozin e finerenone offre un approccio terapeutico duplice: il controllo glicemico attraverso l’inibizione SGLT2 e la protezione renale attraverso il blocco dei recettori dei mineralocorticoidi.
Lo studio si conclude nel ottobre 2024 e fornirà dati importanti sull’efficacia di questa combinazione terapeutica nel ridurre l’albuminuria e proteggere la funzione renale nei pazienti diabetici. I risultati potrebbero avere implicazioni significative per la gestione clinica della malattia renale diabetica.
Per i pazienti interessati che risiedono nei Paesi Bassi, parlano olandese e soddisfano i criteri di inclusione, questo studio rappresenta un’opportunità di accedere a terapie innovative contribuendo al tempo stesso alla ricerca medica, il tutto dalla comodità della propria abitazione.











