Opzioni di trattamento per l’Osteosarcoma
L’osteosarcoma è un tumore maligno dell’osso che colpisce principalmente bambini e giovani adulti. Il trattamento dell’osteosarcoma richiede un approccio multidisciplinare, che include chirurgia, chemioterapia e talvolta radioterapia. La scelta del trattamento dipende da diversi fattori, come la localizzazione, l’estensione e il grado del tumore, oltre all’età del paziente e al suo stato di salute generale[1][2].
Ruolo della Chemioterapia
La chemioterapia è un pilastro nel trattamento dell’osteosarcoma. Viene tipicamente somministrata sia prima (neoadiuvante) che dopo (adiuvante) l’intervento chirurgico. Il regime chemioterapico standard include farmaci come doxorubicina, cisplatino e alte dosi di metotressato, spesso denominato regime MAP. Questo approccio ha migliorato significativamente i tassi di sopravvivenza, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni di circa il 70% per la malattia localizzata[3][4]. La chemioterapia aiuta a ridurre il tumore, facilitandone la rimozione chirurgica, e tratta anche la malattia micrometastatica[5].
Interventi Chirurgici
La chirurgia è cruciale per la rimozione definitiva del tumore. L’obiettivo è eseguire una resezione conservativa dell’arto quando possibile, che prevede la rimozione del tumore preservando la funzionalità dell’arto. Questo è fattibile nel 90-95% dei pazienti con malattia localizzata. Se la chirurgia conservativa non è possibile, può essere considerata l’amputazione[6][7]. L’obiettivo primario della chirurgia è ottenere una sopravvivenza a lungo termine libera da malattia, con la preservazione dell’arto come obiettivo secondario[4].
Radioterapia
Sebbene gli osteosarcomi non siano particolarmente sensibili alla radioterapia, questa può essere utilizzata quando la chirurgia non è fattibile o se i margini chirurgici sono inadeguati. La radioterapia può aiutare a controllare la crescita del tumore e alleviare i sintomi[2][5]. Inoltre, l’uso di radioisotopi osteotropi come il samario può somministrare selettivamente alte dosi di radiazioni alle cellule dell’osteosarcoma[4].
Terapie Mirate e Studi Clinici
Le terapie mirate, come gli inibitori della tirosina chinasi (TKI), sono in fase di studio per il loro potenziale nel trattamento dell’osteosarcoma metastatico. Queste terapie prendono di mira specifici percorsi coinvolti nella crescita e proliferazione tumorale[3]. Sono in corso studi clinici per valutare nuovi trattamenti, incluse le immunoterapie e le terapie CAR-T, che hanno mostrato risultati promettenti negli studi iniziali[6].
Gestione della Recidiva
Per l’osteosarcoma recidivante, le opzioni di trattamento includono la chirurgia per rimuovere tutti i siti di malattia metastatica, la chemioterapia e la terapia mirata. Il ruolo della chemioterapia sistemica nei casi recidivanti non è ben definito, ma rimane una componente critica del trattamento[5]. Il samario ad alte dosi e la radioterapia a fasci esterni possono fornire un controllo locale e sollievo dai sintomi nei casi recidivanti o non resecabili[5].