Indice dei Contenuti
- Cos’è l’AVP-786?
- Come funziona l’AVP-786?
- Quali condizioni tratta l’AVP-786?
- Studi Clinici in Corso
- Chi può partecipare agli studi?
- Potenziali Benefici e Rischi
Cos’è l’AVP-786?
L’AVP-786 è un farmaco sperimentale in fase di sviluppo per il trattamento dell’agitazione nei pazienti con demenza di Alzheimer[1][2]. È una combinazione di due principi attivi:
- Deudestromethorphan idrobromuro (noto anche come d6-DM): Questa è una versione modificata del destrometorfano, un comune soppressore della tosse[1][2].
- Chinidina solfato: Questa sostanza aiuta ad aumentare l’efficacia del deudestromethorphan nell’organismo[1][2].
Come funziona l’AVP-786?
Sebbene il meccanismo d’azione esatto non sia completamente compreso, si ritiene che l’AVP-786 agisca su determinati recettori nel cervello che possono aiutare a ridurre l’agitazione e migliorare il comportamento nelle persone con malattia di Alzheimer[1][2]. Si pensa che il componente deudestromethorphan sia il principale principio attivo, mentre la chinidina aiuta a mantenerne una maggiore quantità nell’organismo per un periodo più lungo, potenzialmente aumentandone l’efficacia[1][2].
Quali condizioni tratta l’AVP-786?
L’AVP-786 è specificamente studiato per il trattamento dell’agitazione nei pazienti con demenza di tipo Alzheimer[1][2]. L’agitazione è un sintomo comune e angosciante nella malattia di Alzheimer, che può includere:
- Irrequietezza
- Camminare avanti e indietro
- Aggressività verbale o fisica
- Irritabilità
- Resistenza alle cure
Questi sintomi possono essere molto impegnativi sia per i pazienti che per i caregiver, e attualmente le opzioni di trattamento disponibili sono limitate[1][2].
Studi Clinici in Corso
L’AVP-786 è attualmente in fase di valutazione in studi clinici di Fase 3[1][2]. Si tratta di studi su larga scala progettati per valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità del farmaco. Gli obiettivi principali di questi studi sono:
- Valutare quanto bene funziona l’AVP-786 rispetto a un placebo nel ridurre i sintomi di agitazione[1][2].
- Valutare la sicurezza del farmaco e identificare eventuali effetti collaterali[1][2].
- Determinare quanto bene i pazienti tollerano il farmaco[1][2].
Gli studi utilizzano scale standardizzate per misurare i cambiamenti nei sintomi di agitazione, tra cui l’Inventario dell’Agitazione di Cohen-Mansfield (CMAI) e la scala dell’Impressione Clinica Globale di Gravità (CGI-S)[1][2].
Chi può partecipare agli studi?
Gli studi clinici per l’AVP-786 hanno criteri specifici per la partecipazione. In generale, i partecipanti idonei includono:
- Uomini e donne di età compresa tra 50 e 90 anni[1][2]
- Diagnosi di probabile malattia di Alzheimer[1][2]
- Esperienza di agitazione da moderata a grave per almeno 2 settimane[1][2]
- Presenza di un caregiver che possa assistere con i requisiti dello studio[1][2]
Ci sono anche diversi criteri di esclusione, come avere determinate altre condizioni mediche o assumere certi farmaci che potrebbero interferire con lo studio[1][2].
Potenziali Benefici e Rischi
Poiché l’AVP-786 è ancora in fase di studi clinici, i suoi benefici e rischi completi non sono ancora noti. Tuttavia, i potenziali benefici potrebbero includere:
- Riduzione dei sintomi di agitazione[1][2]
- Miglioramento della qualità della vita per pazienti e caregiver[1][2]
- Una nuova opzione di trattamento per un aspetto impegnativo della malattia di Alzheimer[1][2]
I potenziali rischi ed effetti collaterali sono attentamente monitorati negli studi. I pazienti con determinate condizioni cardiache o una storia di abuso di sostanze sono esclusi dagli studi, suggerendo che queste potrebbero essere aree di preoccupazione[1][2].
È importante notare che, essendo un farmaco sperimentale, l’AVP-786 non è ancora approvato per l’uso al di fuori degli studi clinici. I pazienti e i caregiver interessati a questo potenziale trattamento dovrebbero discutere le opzioni attualmente disponibili con il proprio medico curante.










