La sclerosi multipla secondaria progressiva (SPMS) è una forma di sclerosi multipla caratterizzata da un graduale peggioramento dei sintomi neurologici nel tempo. Attualmente sono in corso 7 studi clinici che esplorano nuove opzioni terapeutiche e strategie di gestione per i pazienti con questa condizione. Questi studi stanno valutando terapie innovative, dalla terapia cellulare a farmaci già utilizzati per altre indicazioni, con l’obiettivo di rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Studi Clinici sulla Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva: Nuove Speranze Terapeutiche
La sclerosi multipla secondaria progressiva rappresenta una sfida significativa per i pazienti e i medici. A differenza delle forme recidivanti-remittenti, la SPMS è caratterizzata da un declino graduale e continuo delle funzioni neurologiche. Attualmente sono disponibili 7 studi clinici che stanno valutando diverse strategie terapeutiche per affrontare questa condizione complessa.
Panoramica degli Studi Clinici Disponibili
Studio sulla Sicurezza e gli Effetti di YTB323 e Combinazione di Farmaci in Pazienti con Sclerosi Multipla Progressiva
Località: Francia, Germania, Italia, Spagna
Questo studio innovativo si concentra su una nuova terapia cellulare chiamata YTB323 per pazienti con sclerosi multipla progressiva. Il trattamento utilizza le cellule immunitarie del paziente stesso, che vengono modificate in laboratorio per combattere meglio la malattia. Lo studio valuta la sicurezza di diverse dosi di YTB323, somministrato tramite infusione endovenosa insieme ad altri farmaci come ciclofosfamide, tocilizumab e fludarabina fosfato, che preparano il corpo alla terapia cellulare.
I partecipanti devono avere un’età compresa tra 18 e 60 anni e una diagnosi confermata di sclerosi multipla secondaria progressiva o primaria progressiva. La durata della malattia deve essere inferiore a 15 anni e i pazienti devono essere deambulanti con un punteggio EDSS compreso tra 3 e 6.5. Lo studio richiede che non vi siano evidenze di infiammazione attiva cerebrale per almeno 3 anni. Durante lo studio, i partecipanti saranno sottoposti a regolari esami del sangue e risonanze magnetiche per monitorare la progressione della malattia e la risposta al trattamento. Lo studio dovrebbe continuare fino a giugno 2030.
Studio sulla Cladribina per il Trattamento della Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva in Pazienti con Progressione Recente e Senza Ricadute Recenti
Località: Polonia
Questo studio clinico valuta l’efficacia della cladribina, somministrata tramite iniezione sottocutanea, confrontata con un placebo. L’obiettivo principale è determinare se la cladribina può rallentare la perdita di volume cerebrale in pazienti con SPMS che hanno sperimentato una progressione della malattia negli ultimi due anni ma non hanno avuto ricadute nell’ultimo anno.
I criteri di inclusione richiedono una diagnosi di SPMS con una storia di peggioramento dei sintomi neurologici negli ultimi 24 mesi, documentato da un aumento del punteggio EDSS di almeno 1 punto (se il punteggio è ≤5) o di almeno 0,5 punti (se il punteggio è >5). I partecipanti devono avere un’età compresa tra 30 e 65 anni e aver avuto sintomi della malattia per almeno 10 anni. Lo studio monitora i cambiamenti nel volume cerebrale, la progressione della disabilità, la funzione cognitiva e la qualità della vita attraverso risonanze magnetiche e altre valutazioni. Il trattamento viene somministrato per un periodo di 26 settimane, con un follow-up previsto fino a giugno 2027.
Studio sulla Sicurezza a Lungo Termine del Tolebrutinib per Pazienti con Sclerosi Multipla Recidivante o Progressiva
Località: Danimarca, Paesi Bassi
Questo studio di estensione a lungo termine valuta la sicurezza e la tollerabilità del tolebrutinib, somministrato in compresse rivestite, per un periodo fino a 36 mesi. Il farmaco agisce inibendo la tirosin-chinasi di Bruton, una proteina coinvolta nell’attività del sistema immunitario, potenzialmente riducendo l’infiammazione e il danno nervoso.
Possono partecipare i pazienti che hanno completato uno studio precedente di Fase 2b o Fase 3 con tolebrutinib, inclusi coloro che hanno dovuto interrompere temporaneamente a causa di emergenze nazionali ma hanno completato le visite dello studio. Lo studio include pazienti con sclerosi multipla recidivante, sclerosi multipla primaria progressiva e sclerosi multipla secondaria progressiva non recidivante. Durante lo studio, vengono monitorati regolarmente eventuali eventi avversi, la progressione della disabilità e i cambiamenti cerebrali attraverso risonanze magnetiche. Lo studio si concluderà il 30 agosto 2029.
Studio sulla Sicurezza a Lungo Termine del Tolebrutinib e Teriflunomide per Pazienti con Sclerosi Multipla
Località: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia
Questo ampio studio internazionale valuta la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine del tolebrutinib in pazienti con diverse forme di sclerosi multipla, inclusa la SPMS. I partecipanti riceveranno tolebrutinib in forma di compresse rivestite o un placebo, con alcuni che potrebbero ricevere anche teriflunomide (Aubagio) o il suo placebo corrispondente.
I criteri di inclusione richiedono che i partecipanti abbiano completato uno studio precedente di Fase 2b o Fase 3 con tolebrutinib. Lo studio monitora eventi avversi, tassi di ricaduta e progressione della disabilità, oltre ai cambiamenti nelle lesioni cerebrali attraverso tecniche di imaging. I partecipanti saranno seguiti fino al 30 agosto 2029 per garantire una raccolta completa dei dati sugli effetti a lungo termine del farmaco.
Studio Comparativo tra Rituximab e Ocrelizumab per Pazienti con Sclerosi Multipla Attiva
Località: Danimarca
Questo studio confronta l’efficacia di rituximab e ocrelizumab, entrambi somministrati tramite infusione endovenosa, nel trattamento di forme attive di sclerosi multipla, inclusa la SPMS con attività. Entrambi i farmaci agiscono depletando le cellule B CD20-positive, che si ritiene svolgano un ruolo nella risposta immunitaria anomala che danneggia il sistema nervoso.
Lo studio ha una durata di 24 mesi, con un’opzione per continuare per ulteriori 36 mesi in una fase di estensione. I partecipanti devono avere un’età compresa tra 18 e 65 anni e un punteggio EDSS di 6,5 o inferiore. I criteri di attività includono ricadute recenti o evidenza di lesioni cerebrali nuove o in espansione alla risonanza magnetica. L’obiettivo primario è valutare l’assenza di nuove lesioni della sostanza bianca T2 o di lesioni in espansione. La fase di estensione esamina gli effetti a lungo termine e la sicurezza dei trattamenti, nonché i potenziali benefici di una somministrazione a intervalli prolungati per i pazienti con malattia stabile.
Studio sulla Metformina per Ritardare la Progressione in Pazienti con Sclerosi Multipla Progressiva Non Attiva
Località: Belgio
Questo studio innovativo esplora l’uso della metformina, un farmaco comunemente utilizzato per il diabete di tipo 2, come potenziale trattamento aggiuntivo per rallentare la progressione della SPMS. La metformina agisce attivando una proteina nel corpo che aiuta a regolare l’uso di energia e la crescita cellulare, che potrebbe proteggere le cellule nervose dai danni.
I partecipanti devono avere un’età compresa tra 18 e 70 anni, una diagnosi di sclerosi multipla progressiva non attiva (senza nuove ricadute o nuove lesioni cerebrali negli ultimi 1-2 anni) e un punteggio EDSS compreso tra 2,0 e 6,5. Devono inoltre utilizzare una terapia modificante la malattia stabile o non utilizzare alcun trattamento da almeno un anno. Lo studio ha una durata di 96 settimane e confronta la metformina con un placebo per valutare se può migliorare o mantenere la velocità di deambulazione. Vengono inoltre valutate la funzione cognitiva, la funzione manuale e la qualità della vita attraverso vari test, inclusi la scala EDSS e il Symbol Digit Modalities Test (SDMT). Le scansioni di risonanza magnetica vengono utilizzate per monitorare i cambiamenti nel volume cerebrale nel tempo.
Studio sulla Sospensione delle Terapie Modificanti la Malattia in Pazienti con Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva Inattiva Over 50 Utilizzando Glatiramer Acetato e Combinazione di Farmaci
Località: Francia
Questo studio affronta una questione importante: se sia sicuro sospendere le terapie modificanti la malattia (DMT) in pazienti anziani con SPMS inattiva. I partecipanti devono avere almeno 50 anni e non devono aver mostrato segni recenti di malattia attiva, come nuovi sintomi o cambiamenti alla risonanza magnetica, per almeno tre anni.
Lo studio include pazienti che utilizzano farmaci come glatiramer acetato, ciclofosfamide, interferone beta-1A, interferone beta-1B, micofenolato mofetile, ocrelizumab, rituximab, teriflunomide, dimetilfumarato, azatioprina e metotrexato. I partecipanti sono divisi in due gruppi: uno sospenderà il trattamento attuale e l’altro continuerà. Lo studio monitora i cambiamenti nella disabilità per un periodo di due anni attraverso controlli regolari, test per misurare le capacità fisiche e scansioni cerebrali. I partecipanti devono avere un punteggio EDSS di 3 o superiore e aver utilizzato una DMT per almeno 3 anni. L’obiettivo è determinare se la sospensione del trattamento è non inferiore al suo proseguimento in termini di progressione della malattia, fornendo indicazioni importanti sulla gestione della SPMS inattiva nei pazienti più anziani.
Sintesi e Considerazioni Importanti
Gli studi clinici attualmente in corso per la sclerosi multipla secondaria progressiva rappresentano diverse strategie innovative per affrontare questa condizione complessa. Emerge un panorama terapeutico variegato che include:
- Terapie cellulari innovative come YTB323, che utilizzano le cellule immunitarie modificate del paziente per combattere la malattia in modo mirato.
- Farmaci immunomodulatori come cladribina e tolebrutinib, che agiscono riducendo l’attività del sistema immunitario per prevenire ulteriori danni al sistema nervoso.
- Terapie anti-cellule B come rituximab e ocrelizumab, che depletano specifiche cellule immunitarie coinvolte nella patogenesi della malattia.
- Riposizionamento di farmaci come la metformina, utilizzata tradizionalmente per il diabete ma ora studiata per i suoi potenziali effetti neuroprotettivi.
- Strategie di de-escalation che valutano quando è sicuro sospendere le terapie in pazienti stabili e anziani.
È importante notare che molti di questi studi richiedono criteri di inclusione specifici, in particolare riguardo all’età, al punteggio EDSS e alla storia di progressione della malattia. I pazienti interessati a partecipare dovrebbero discutere con il proprio neurologo se sono candidati idonei per uno di questi studi. La partecipazione a uno studio clinico può offrire l’accesso a terapie innovative e contribuire alla comprensione scientifica di questa condizione complessa, potenzialmente aprendo nuove strade terapeutiche per le future generazioni di pazienti con SPMS.














