La ricerca si concentra sulla Malattia di Crohn, una condizione infiammatoria cronica che colpisce l’intestino. Lo studio mira a prevenire la ricomparsa della malattia dopo un intervento chirurgico chiamato resezione ileocolica, che rimuove una parte dell’intestino. I pazienti coinvolti hanno un rischio aumentato di ricaduta post-operatoria. Lo scopo principale è confrontare due approcci di trattamento con terapie biologiche: uno inizia subito dopo l’intervento chirurgico, mentre l’altro inizia solo se la malattia si ripresenta dopo sei mesi.
Le terapie biologiche utilizzate nello studio includono Risankizumab, Infliximab, Adalimumab, Ustekinumab e Vedolizumab. Questi farmaci sono somministrati tramite iniezioni sottocutanee o infusioni endovenose. Le terapie biologiche sono trattamenti avanzati che aiutano a ridurre l’infiammazione e a prevenire la ricomparsa della malattia. Alcuni pazienti potrebbero ricevere un placebo come parte del confronto tra i trattamenti.
Lo studio si svolge su un periodo di tempo prolungato, con valutazioni periodiche per monitorare la ricomparsa della malattia e la risposta al trattamento. I partecipanti saranno seguiti per valutare l’efficacia delle terapie biologiche nel prevenire la ricomparsa della malattia e per identificare eventuali effetti collaterali. L’obiettivo è determinare quale approccio terapeutico sia più efficace nel lungo termine per i pazienti con Malattia di Crohn che hanno subito un intervento chirurgico.