Meningorragia

La meningorragia è una condizione neurologica grave caratterizzata da emorragia nelle o sotto le meningi cerebrali o spinali. Attualmente è disponibile uno studio clinico che indaga nuovi approcci per migliorare la gestione dei pazienti con lesioni cerebrali che includono questo tipo di emorragia.

Meningorragia

Indice dei contenuti

Cos’è la meningorragia

La meningorragia è un sanguinamento che si verifica nelle o sotto le meningi, ovvero le membrane protettive che ricoprono il cervello e il midollo spinale. Questa condizione rappresenta un’emergenza neurologica che richiede un intervento medico immediato e cure intensive specializzate.[5]

Il sanguinamento può essere causato da diversi fattori, tra cui traumi cranici, rottura di aneurismi (dilatazioni anomale dei vasi sanguigni cerebrali) o altri problemi vascolari. I sintomi caratteristici includono un mal di testa improvviso e molto intenso, rigidità del collo e sensibilità alla luce. Quando si verifica un’emorragia in questa zona, può aumentare la pressione all’interno del cranio, causando ulteriori complicazioni e danni al tessuto cerebrale.[5]

La gravità della meningorragia e il recupero del paziente dipendono da vari fattori, inclusa la quantità di sangue versato, la localizzazione precisa dell’emorragia e la rapidità con cui viene fornito il trattamento medico. Per questo motivo, è fondamentale ricevere assistenza medica immediata per gestire il sanguinamento e prevenire danni permanenti al sistema nervoso.[5]

Studio clinico disponibile

Attualmente è disponibile 1 studio clinico che coinvolge pazienti con condizioni cerebrali gravi, inclusa l’emorragia meningea. Lo studio si concentra sulla prevenzione delle complicanze che possono verificarsi durante il ricovero in terapia intensiva, in particolare quando i pazienti necessitano di farmaci antidolorifici potenti chiamati oppioidi.[5]

Studio sul naloxegol per prevenire la stitichezza in pazienti con lesione cerebrale e uso di oppioidi

Localizzazione: Francia

Questo studio clinico riguarda pazienti che hanno subito un trauma cranico grave o un’emorragia subaracnoidea (un tipo specifico di sanguinamento cerebrale). Entrambe queste condizioni possono causare problemi nella normale funzione dell’apparato digerente, noti come disturbi della motilità gastrointestinale. Lo studio sta valutando l’efficacia di un farmaco chiamato Moventig, che contiene il principio attivo naloxegol ossalato, nel prevenire due complicanze comuni: la stitichezza e le infezioni polmonari che possono svilupparsi nei pazienti collegati a ventilatori meccanici.[5]

L’obiettivo principale dello studio è determinare se il naloxegol può efficacemente prevenire la stitichezza precoce e le polmoniti associate al ventilatore nei pazienti con lesioni cerebrali che ricevono oppioidi per il controllo del dolore. I partecipanti allo studio riceveranno il farmaco attivo o un placebo (una sostanza inattiva che ha lo stesso aspetto del farmaco). I ricercatori monitoreranno attentamente se i pazienti hanno movimenti intestinali regolari e se sviluppano infezioni polmonari durante il ricovero in ospedale.[5]

Per partecipare allo studio, i pazienti devono soddisfare i seguenti criteri:

  • Avere almeno 18 anni di età
  • Essere ricoverati in terapia intensiva a causa di un trauma cranico grave o di un’emorragia subaracnoidea, senza altre lesioni potenzialmente mortali
  • Ricevere sedazione per proteggere il cervello, utilizzando farmaci antidolorifici specifici (Sufentanil, Fentanil, Remifentanil o Morfina) somministrati per via endovenosa da meno di 24 ore
  • Avere necessità di ventilazione meccanica e sedazione per almeno 48 ore
  • Essere sottoposti a monitoraggio della pressione intracranica (la pressione all’interno del cranio)
  • Ricevere nutrizione enterale attraverso un sondino che va dalla bocca o dal naso allo stomaco
  • Essere affiliati o beneficiare di un regime di previdenza sociale

Non possono partecipare allo studio i pazienti che:

  • Hanno avuto in passato un trauma cranico
  • Hanno disturbi della motilità gastrointestinale preesistenti
  • Hanno già avuto un’emorragia meningea in precedenza

Il farmaco studiato, il naloxegol, appartiene a una classe di medicinali chiamati antagonisti del recettore mu-oppioide ad azione periferica. Questo significa che il farmaco blocca gli effetti negativi degli oppioidi sull’intestino, aiutando a mantenere movimenti intestinali normali, senza però interferire con l’efficacia antidolorifica degli oppioidi a livello cerebrale. Il naloxegol viene somministrato per via orale sotto forma di compresse da 25 mg.[5]

Durante lo studio, i ricercatori valuteranno diversi aspetti della salute dei pazienti. Monitoreranno la capacità dei pazienti di raggiungere gli obiettivi nutrizionali stabiliti, la necessità di farmaci aggiuntivi per gestire il vomito o la stitichezza, e la durata della ventilazione meccanica. Inoltre, lo studio includerà un follow-up a lungo termine di sei mesi, durante il quale verrà valutato il recupero complessivo dei pazienti utilizzando la Glasgow Outcome Scale Extended (GOSE), una scala standardizzata che misura il livello di recupero dopo una lesione cerebrale. Lo studio dovrebbe concludersi a settembre 2026.[5]

Fasi dello studio

Fase 1 – Arruolamento nello studio: Quando un paziente entra nello studio, viene verificato che soddisfi tutti i criteri di inclusione. Questo include l’età (18 anni o più), il ricovero in terapia intensiva per trauma cranico o emorragia subaracnoidea, e la sedazione programmata con farmaci specifici iniziata da meno di 24 ore. Viene confermato che il paziente abbia bisogno di monitoraggio della pressione intracranica e di alimentazione attraverso un sondino.[5]

Fase 2 – Somministrazione del trattamento: I partecipanti ricevono casualmente o compresse di Moventig 25 mg o compresse di placebo. Il farmaco viene somministrato per via orale. L’obiettivo è prevenire i disturbi della motilità gastrointestinale causati dagli oppioidi nei pazienti con lesioni cerebrali.[5]

Fase 3 – Monitoraggio degli esiti principali: L’obiettivo primario dello studio è valutare l’efficacia del naloxegol nel prevenire la stitichezza precoce e la polmonite associata al ventilatore durante la prima settimana di ricovero. I medici registrano attentamente i movimenti intestinali dei pazienti e monitorano eventuali segni di infezione polmonare.[5]

Fase 4 – Valutazioni secondarie: Le valutazioni secondarie comprendono diversi aspetti della cura del paziente. Viene misurato l’apporto nutrizionale effettivo rispetto agli obiettivi stabiliti, la necessità di utilizzare farmaci aggiuntivi per controllare il vomito o la stitichezza, e la durata della ventilazione meccanica. Altri parametri includono la durata totale del soggiorno in terapia intensiva e la durata del ricovero ospedaliero complessivo.[5]

Fase 5 – Follow-up a lungo termine: Sei mesi dopo l’arruolamento nello studio, i ricercatori valutano lo stato di recupero dei pazienti utilizzando la Glasgow Outcome Scale Extended. Questa scala permette di comprendere il livello di recupero neurologico e funzionale raggiunto dal paziente. Lo studio si prevede concluda il 15 settembre 2026.[5]

Considerazioni importanti per i pazienti e le famiglie:

  • Lo studio affronta complicanze comuni e significative che possono rallentare il recupero, come la stitichezza e le infezioni polmonari
  • Il naloxegol rappresenta un approccio innovativo perché agisce specificamente sull’intestino senza ridurre l’efficacia del controllo del dolore a livello cerebrale
  • Il monitoraggio prolungato di sei mesi fornirà informazioni preziose sul recupero a lungo termine
  • Lo studio è attualmente condotto in Francia con conclusione prevista nel 2026

I pazienti o i familiari interessati a ottenere maggiori informazioni su questo studio dovrebbero parlare con il medico curante o con l’équipe di terapia intensiva. È importante discutere approfonditamente i potenziali benefici e rischi della partecipazione, nonché verificare se il paziente soddisfa tutti i criteri di idoneità per l’arruolamento nello studio.

Studi clinici in corso su Meningorragia

  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sull’uso di Naloxegol per prevenire disturbi della motilità gastrointestinale indotti da oppioidi in pazienti con trauma cranico

    Non ancora in reclutamento

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    Lo studio clinico si concentra su pazienti con trauma cranico o emorragia meningeale che possono sviluppare problemi di motilità gastrointestinale a causa dell’uso di oppioidi. Gli oppioidi sono farmaci spesso utilizzati per il controllo del dolore, ma possono causare effetti collaterali come la stitichezza. Il farmaco in esame è il naloxegol oxalate, commercializzato come Moventig…

    Farmaci studiati:
    Francia

Riferimenti

https://clinicaltrials.eu/trial/study-on-naloxegol-to-prevent-constipation-in-patients-with-brain-injury-and-opioid-use/