Il linfoma a cellule mantellari recidivante è una forma rara di linfoma non-Hodgkin che può ripresentarsi dopo il trattamento iniziale. Attualmente sono in corso 3 studi clinici che esplorano nuove opzioni terapeutiche per i pazienti con questa condizione, tra cui terapie innovative come la terapia con cellule CAR-T e nuove combinazioni di farmaci mirati.
Studi clinici in corso per il linfoma a cellule mantellari recidivante
Il linfoma a cellule mantellari è un tipo di linfoma non-Hodgkin che si sviluppa dalle cellule B, un tipo di globulo bianco che svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria. Questa malattia è caratterizzata dalla sovrapproduzione di cellule B anomale che si accumulano nei linfonodi, nella milza e in altri organi. Quando la malattia si ripresenta dopo il trattamento o non risponde alle terapie precedenti, viene definita “recidivante” o “refrattaria”.
Attualmente sono disponibili 3 studi clinici che offrono nuove opportunità terapeutiche per i pazienti con linfoma a cellule mantellari recidivante. Questi studi stanno valutando approcci innovativi che potrebbero migliorare i risultati per i pazienti che hanno opzioni di trattamento limitate.
Studi clinici disponibili
Studio su BGB-16673 in combinazione con terapia farmacologica per pazienti con neoplasie a cellule B recidivanti o refrattarie
Localizzazione: Germania, Italia, Polonia
Questo studio clinico sta valutando trattamenti per neoplasie a cellule B che sono tornate o non hanno risposto ai trattamenti precedenti. Lo studio testerà diverse combinazioni di farmaci, tra cui BGB-16673, zanubrutinib, sonrotoclax, mosunetuzumab, obinutuzumab e glofitamab. L’obiettivo è identificare combinazioni di trattamento sicure ed efficaci per i pazienti il cui cancro si è ripresentato o non ha risposto alle terapie precedenti.
I farmaci saranno somministrati in modi diversi: alcuni come compresse da assumere per via orale e altri attraverso infusione endovenosa (somministrata direttamente in vena) o iniezione sottocutanea (somministrata sotto la pelle). Lo studio sarà condotto in due parti. La prima parte determinerà il dosaggio corretto delle combinazioni di farmaci, mentre la seconda parte studierà ulteriormente l’efficacia di questi dosaggi e gli eventuali effetti collaterali.
Durante tutto lo studio, i medici monitoreranno la salute dei pazienti, verificheranno l’efficacia del trattamento e terranno traccia di eventuali effetti collaterali. Valuteranno quanti pazienti rispondono al trattamento e per quanto tempo dura la risposta. Per alcuni pazienti, misureranno anche la quantità di cellule tumorali rimanenti nel sangue o nel midollo osseo dopo il trattamento.
Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere una diagnosi confermata di neoplasia a cellule B recidivante o refrattaria con malattia misurabile. Devono avere una buona funzionalità fisica (ECOG Performance Status 0-1) e una funzione adeguata degli organi. È richiesta una funzione renale adeguata, con tassi di filtrazione renale specifici a seconda del sotto-studio.
Criteri principali di esclusione: Pazienti di età inferiore a 18 anni, con coinvolgimento attivo del sistema nervoso centrale, infezioni attive non controllate, problemi cardiaci significativi, problemi gravi ai reni o al fegato, donne in gravidanza o in allattamento, storia di altri tumori negli ultimi 3 anni, infezione da HIV nota o epatite B o C attiva.
Studio su Loncastuximab Tesirine per pazienti con linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario dopo immunochemioterapia con Rituximab, Bendamustina e Citarabina
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico si concentra sul linfoma a cellule mantellari e sta valutando l’efficacia di un trattamento chiamato loncastuximab tesirine, noto anche con il nome in codice ADCT-402. Questo trattamento viene testato in pazienti che sono stati precedentemente trattati con o sono intolleranti agli inibitori della tirosina chinasi di Bruton (BTKi). Lo studio mira a verificare quanto funziona bene il loncastuximab tesirine quando viene utilizzato dopo un breve ciclo di una combinazione di farmaci chiamata Rituximab, Bendamustina e Citarabina, collettivamente denominata R-BAC.
I partecipanti allo studio riceveranno il trattamento attraverso un metodo endovenoso, il che significa che il farmaco viene somministrato direttamente in vena. Lo studio seguirà i partecipanti per un periodo per osservare gli effetti del trattamento sulla loro condizione. L’obiettivo principale è valutare per quanto tempo i pazienti possono andare avanti senza che la loro malattia peggiori dopo aver ricevuto il trattamento.
Lo studio esaminerà anche altri risultati, come la sopravvivenza globale, che è la durata della vita dei pazienti dopo l’inizio del trattamento, e il tasso al quale le condizioni dei pazienti migliorano o si stabilizzano. Durante tutto lo studio, i ricercatori monitoreranno eventuali effetti collaterali o eventi avversi che potrebbero verificarsi.
Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere una diagnosi confermata di linfoma a cellule mantellari secondo la classificazione dell’OMS del 2017. Devono avere uno stato di performance ECOG/WHO di 2 o inferiore e soddisfare specifici parametri di laboratorio. I pazienti devono avere una malattia recidivante o refrattaria dopo uno-quattro trattamenti precedenti e devono essere stati trattati con inibitori BTK o essere intolleranti a questi farmaci.
Criteri principali di esclusione: Pazienti che non sono stati trattati con inibitori BTK o non sono intolleranti a BTKi, pazienti che non hanno sperimentato un ritorno o peggioramento del linfoma a cellule mantellari dopo il trattamento precedente, pazienti che non sono all’interno della fascia di età specificata per lo studio.
Studio sulla terapia con cellule CAR-T KTE-X19 per pazienti con linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario che rispondono parzialmente a Ibrutinib
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico si concentra sul linfoma a cellule mantellari, una forma rara di linfoma non-Hodgkin, nei casi in cui la malattia è tornata o non ha risposto ai trattamenti precedenti. Il trattamento principale testato in questo studio è un tipo di terapia cellulare nota come KTE-X19, che è una forma di terapia con cellule CAR-T. Questa terapia prevede la modifica delle cellule immunitarie del paziente stesso per riconoscere e attaccare meglio le cellule tumorali. Lo studio coinvolge anche l’uso di Ibrutinib, un farmaco che aiuta a rallentare o fermare la crescita delle cellule tumorali, ed è utilizzato come parte del processo di trattamento prima della terapia cellulare.
Lo scopo dello studio è valutare quanto sia efficace la terapia KTE-X19 nel trattare i pazienti che hanno mostrato una risposta parziale al trattamento con Ibrutinib. Durante lo studio, i pazienti riceveranno prima Ibrutinib per gestire la loro condizione. Se raggiungono una risposta parziale, riceveranno poi la terapia KTE-X19. Questo comporta un’infusione, che è un modo di somministrare il trattamento direttamente nel flusso sanguigno.
Oltre a KTE-X19 e Ibrutinib, lo studio può anche coinvolgere altri farmaci come Ciclofosfamide e Fludarabina, che sono agenti chemioterapici utilizzati per preparare il corpo alla terapia cellulare. I partecipanti saranno attentamente monitorati durante tutto lo studio per garantire la loro sicurezza e per raccogliere dati sull’impatto del trattamento sulla loro condizione.
Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere un’età compresa tra 18 e 75 anni con una diagnosi confermata di linfoma a cellule mantellari secondo la classificazione OMS del 2016. Devono avere una malattia recidivante o refrattaria dopo almeno un trattamento precedente e devono essere attualmente in trattamento con Ibrutinib con uno stato di malattia di risposta parziale (PR) confermato dopo almeno 6 mesi di trattamento con Ibrutinib. È richiesta una funzione adeguata degli organi e specifici parametri ematologici.
Criteri principali di esclusione: Pazienti che non sono in remissione parziale durante la terapia con Ibrutinib, pazienti che non sono in grado di ricevere l’infusione di KTE-X19, pazienti che non rientrano nella fascia di età specificata per lo studio.
Sintesi
Gli studi clinici attualmente disponibili per il linfoma a cellule mantellari recidivante rappresentano approcci terapeutici innovativi che potrebbero offrire nuove speranze ai pazienti. È interessante notare che due dei tre studi sono disponibili in Italia, offrendo opportunità di partecipazione ai pazienti italiani.
Le terapie in fase di studio includono approcci molto diversi tra loro: dalla terapia con cellule CAR-T (KTE-X19), che utilizza le cellule immunitarie del paziente modificate geneticamente, ai nuovi degradatori di BTK (BGB-16673) e ai coniugati anticorpo-farmaco (loncastuximab tesirine). Questa varietà di approcci riflette la complessità del linfoma a cellule mantellari e la necessità di opzioni terapeutiche multiple per i pazienti con malattia recidivante o refrattaria.
Un aspetto comune a tutti gli studi è l’attenzione ai pazienti che hanno già ricevuto trattamenti precedenti, in particolare con inibitori BTK, evidenziando la necessità di terapie efficaci per i pazienti che hanno esaurito le opzioni terapeutiche standard. Gli studi prevedono un monitoraggio attento dei pazienti per valutare sia l’efficacia che la sicurezza dei trattamenti sperimentali.
È importante sottolineare che la partecipazione a uno studio clinico deve essere sempre discussa con il proprio medico, che può valutare l’idoneità del paziente e fornire informazioni dettagliate sui potenziali benefici e rischi.











