Comprendere l’epilessia giovanile con assenze
L’epilessia giovanile con assenze (JAE) è un tipo di sindrome epilettica generalizzata idiopatica che tipicamente inizia nell’adolescenza, intorno alla pubertà. È caratterizzata da crisi di assenza e crisi tonico-cloniche generalizzate[2]. La condizione è riconosciuta dalla Lega Internazionale Contro l’Epilessia (ILAE) ed è nota per la sua determinazione genetica[3]. Sebbene la JAE sia spesso una condizione permanente, di solito risponde bene al trattamento, permettendo a molti individui di controllare efficacemente le loro crisi[1].
Farmaci come trattamento primario
Il trattamento primario per la JAE prevede l’uso di farmaci antiepilettici. I farmaci più comunemente prescritti includono acido valproico (VPA) e lamotrigina (LTG)[4]. Questi farmaci sono efficaci nel controllare sia le crisi di assenza che quelle tonico-cloniche generalizzate[3]. L’etosuccimide (ETX) è un’altra opzione, particolarmente efficace per le crisi di assenza, ma non protegge dalle crisi tonico-cloniche generalizzate[1]. Nei casi in cui il VPA fornisce solo un controllo parziale delle crisi, l’aggiunta di LTG o ETX può essere benefica[4].
Opzioni di trattamento alternative
Per i pazienti le cui crisi sono resistenti ai farmaci, possono essere considerate terapie alternative. Una di queste opzioni è la dieta chetogenica, una dieta a basso contenuto di carboidrati e alto contenuto di grassi che è stata utilizzata con successo nei bambini con epilessia resistente al trattamento[5]. Un’altra opzione è la stimolazione del nervo vago (VNS), che prevede l’invio di impulsi elettrici al nervo vago[5]. Queste alternative possono essere particolarmente utili quando i farmaci tradizionali non forniscono un adeguato controllo delle crisi.
Gestione a lungo termine e considerazioni
La JAE è tipicamente una sindrome epilettica farmaco-responsiva, il che significa che risponde bene ai farmaci. Tuttavia, alcuni pazienti possono sperimentare recidive se il farmaco viene sospeso[3]. Pertanto, il trattamento a lungo termine è spesso necessario, e molti individui potrebbero dover continuare a prendere farmaci per il resto della loro vita[6]. È importante per i pazienti evitare i fattori scatenanti noti delle crisi, come la mancanza di sonno e il consumo di alcol[6].
Considerazioni speciali per il trattamento
Nel trattamento della JAE, devono essere prese in considerazione particolari precauzioni, soprattutto per le giovani pazienti femmine. L’acido valproico ha noti effetti collaterali, tra cui la teratogenicità e l’aumento di peso, che richiedono cautela in questo gruppo[2]. In questi casi, la lamotrigina potrebbe essere l’opzione di trattamento preferita[2]. Inoltre, alcuni farmaci, come la fenitoina, la carbamazepina e il gabapentin, dovrebbero essere evitati poiché potrebbero peggiorare le crisi[2].
Prognosi e risultati
Con un trattamento appropriato, la prognosi per gli individui con JAE è generalmente positiva. Circa l’80% dei pazienti può raggiungere il controllo delle crisi con i farmaci[6]. Tuttavia, è fondamentale mantenere il trattamento e monitorare eventuali recidive. Il riconoscimento e l’intervento precoce sono fondamentali per gestire efficacemente la condizione e migliorare la qualità della vita delle persone colpite[5].