Ictus vertebro-basilare – Studi clinici

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L’ictus vertebro-basilare è una condizione grave causata dall’ostruzione dell’arteria basilare. Attualmente è in corso uno studio clinico in Francia che confronta due farmaci trombolitici, tenecteplase e alteplase, per migliorare il recupero dei pazienti colpiti da questa forma di ictus ischemico acuto.

Studi Clinici in Corso sull’Ictus Vertebro-basilare

L’ictus vertebro-basilare rappresenta una forma particolare di ictus ischemico che colpisce le arterie alla base del cervello, in particolare l’arteria basilare. Questa condizione si verifica quando un coagulo di sangue blocca il flusso sanguigno in queste arterie vitali, privando le cellule cerebrali di ossigeno e nutrienti essenziali. I sintomi possono includere vertigini improvvise, difficoltà nel parlare, problemi di vista e debolezza o intorpidimento su un lato del corpo.

Attualmente nel sistema sono disponibili 1 studio clinico per l’ictus vertebro-basilare. Di seguito è presentato in dettaglio lo studio attivo che sta reclutando pazienti.

Studio Clinico Disponibile

Studio su Tenecteplase e Alteplase per Pazienti con Ictus Ischemico Acuto Dovuto a Occlusione dell’Arteria Basilare

Localizzazione: Francia

Questo studio clinico si concentra sull’ictus ischemico acuto causato dall’occlusione dell’arteria basilare, un’arteria principale situata alla base del cervello. Lo scopo principale della ricerca è confrontare l’efficacia di due farmaci trombolitici: tenecteplase e alteplase. Entrambi i farmaci sono utilizzati per sciogliere i coaguli di sangue, ma differiscono nelle modalità e nei tempi di somministrazione.

Il tenecteplase viene somministrato entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi dell’ictus, alla dose di 0,25 mg per chilogrammo di peso corporeo. L’alteplase, invece, deve essere somministrato entro 4,5 ore dall’insorgenza dell’ictus, con una dose di 0,9 mg per chilogrammo di peso corporeo. Alcuni pazienti potrebbero anche essere sottoposti a una procedura chiamata trombectomia, che comporta la rimozione fisica del coagulo dal vaso sanguigno.

Criteri di inclusione principali:

  • Età pari o superiore a 18 anni
  • Sintomi di ictus ischemico della circolazione posteriore dovuto a occlusione parziale o completa dell’arteria basilare entro 24 ore dall’insorgenza
  • Occlusione dell’arteria basilare confermata mediante angiografia TC o angiografia RM
  • Punteggio mRS pre-morboso ≤3 (capacità di funzionare in modo indipendente o con assistenza minima)
  • Affiliazione al sistema di sicurezza sociale francese
  • Consenso informato scritto del paziente o di un rappresentante

Criteri di esclusione principali:

  • Interventi chirurgici maggiori o traumi recenti
  • Storia di disturbi della coagulazione
  • Assunzione attuale di farmaci anticoagulanti
  • Malattie epatiche o renali gravi
  • Precedente ictus emorragico cerebrale
  • Ipertensione arteriosa non controllata
  • Gravidanza o allattamento
  • Allergia nota ai farmaci dello studio

Lo studio monitora i pazienti per un periodo fino a 90 giorni per valutare il loro recupero e gli esiti di salute complessivi. I ricercatori utilizzano la Scala Rankin Modificata (mRS) per misurare il livello di disabilità o dipendenza nelle attività quotidiane. L’obiettivo è determinare se i pazienti possono tornare alle loro attività normali o presentano una disabilità minima dopo il trattamento.

Durante lo studio vengono valutati diversi parametri, tra cui il miglioramento precoce dei sintomi dell’ictus entro 36 ore dal trattamento, gli effetti avversi come il sanguinamento, e gli esiti funzionali a 3 mesi. Viene inoltre valutata la qualità della vita dei pazienti a 3 e 12 mesi utilizzando questionari standardizzati.

Riepilogo

Attualmente è disponibile uno studio clinico per l’ictus vertebro-basilare, condotto in Francia. Questa ricerca rappresenta un’opportunità importante per i pazienti colpiti da ictus ischemico acuto dovuto a occlusione dell’arteria basilare.

L’aspetto più significativo di questo studio è l’estensione della finestra terapeutica per il tenecteplase fino a 24 ore dall’insorgenza dei sintomi, rispetto alle 4,5 ore dell’alteplase. Questo potrebbe ampliare notevolmente le possibilità di trattamento per i pazienti che non riescono a raggiungere l’ospedale entro le prime ore dall’ictus.

Lo studio si concentra su esiti funzionali significativi per i pazienti, valutando non solo la sopravvivenza ma anche il recupero dell’indipendenza nelle attività quotidiane e la qualità della vita a lungo termine. I risultati di questa ricerca potrebbero migliorare sostanzialmente le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti con questa forma grave di ictus.

È importante sottolineare che l’intervento precoce rimane cruciale per minimizzare i danni cerebrali e migliorare gli esiti funzionali. I pazienti che presentano sintomi di ictus dovrebbero cercare assistenza medica immediata.

Studi clinici in corso su Ictus vertebro-basilare

  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sull’uso di Tenecteplase per pazienti con ictus ischemico acuto da occlusione dell’arteria basilare

    Non ancora in reclutamento

    3 1 1 1

    Lo studio riguarda l’ictus ischemico acuto causato dall’occlusione dell’arteria basilare, una condizione in cui un coagulo di sangue blocca il flusso sanguigno in una parte del cervello. Questo può portare a sintomi gravi come difficoltà nel parlare, debolezza o paralisi. Il trattamento in esame è il tenecteplase, un farmaco che aiuta a sciogliere i coaguli…

    Malattie indagate:
    Farmaci indagati: