L’emorragia subaracnoidea è una grave condizione causata dal sanguinamento nello spazio circostante il cervello. Attualmente sono in corso 14 studi clinici che stanno valutando nuovi approcci terapeutici per migliorare gli esiti dei pazienti. Questo articolo presenta 10 di questi studi, descrivendo trattamenti innovativi che vanno dagli inibitori del complemento ai farmaci vasodilatatori, dalle tecniche di lavaggio cisternale alle terapie anticoagulanti.
Studi clinici in corso sull’emorragia subaracnoidea: nuove opzioni terapeutiche per i pazienti
L’emorragia subaracnoidea aneurismatica rappresenta una condizione neurologica critica che richiede interventi terapeutici tempestivi ed efficaci. Gli studi clinici attualmente in corso stanno esplorando diverse strategie innovative per migliorare la gestione acuta di questa patologia e ridurre le complicanze associate, come l’ischemia cerebrale ritardata e il vasospasmo. Di seguito vengono presentati in dettaglio i principali studi clinici disponibili per i pazienti affetti da questa condizione.
Studi clinici disponibili
Studio sulla sicurezza e l’efficacia dell’inibitore della C1 esterasi e del cloruro di sodio per pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra sulla valutazione degli effetti del Cinryze, un inibitore della C1 esterasi (umana), nei pazienti che hanno subito un’emorragia subaracnoidea. Il trattamento mira a bloccare temporaneamente il sistema del complemento, una parte del sistema immunitario, per ridurre l’infiammazione e migliorare gli esiti clinici. Lo studio confronterà gli effetti del Cinryze rispetto a un placebo, monitorando i pazienti per eventuali complicanze durante il ricovero ospedaliero e valutando le loro condizioni neurologiche per un periodo di 14 giorni.
Criteri di inclusione principali: diagnosi confermata di emorragia subaracnoidea aneurismatica tramite TAC, età di 18 anni o superiore, punteggio WFNS tra 1 e 5. Obiettivo primario: ridurre il rischio di ischemia cerebrale ritardata limitando la risposta infiammatoria dell’organismo. Il trattamento viene somministrato attraverso infusione endovenosa. Lo studio dovrebbe completare il reclutamento entro agosto 2025.
Studio sull’urea per il trattamento dei bassi livelli di sodio in pazienti con emorragia cerebrale
Localizzazione: Francia
Questo studio si concentra sul trattamento dell’iponatriemia, una condizione caratterizzata da bassi livelli di sodio nel sangue, che può verificarsi durante un’emorragia subaracnoidea. L’urea viene testata come trattamento orale in polvere per aumentare i livelli di sodio nel sangue. Lo studio valuterà l’efficacia dell’urea nella correzione dell’iponatriemia persistente, anche quando altre strategie di gestione sono state adeguatamente applicate.
Criteri di inclusione principali: età di 18 anni o superiore, iponatriemia durante emorragia subaracnoidea con livello di sodio inferiore a 135 mmol/L, elevata natriuresi superiore a 250 mmol/giorno nonostante un’adeguata gestione dell’apporto di sale. Lo studio monitorerà i cambiamenti nei livelli di sodio prima e dopo il periodo di trattamento, che dura fino a cinque giorni. Saranno inoltre valutati l’impatto sulla durata della degenza ospedaliera e gli esiti neurologici a tre mesi dall’inizio del trattamento.
Studio sugli effetti del desametasone in pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica
Localizzazione: Germania
Questo studio clinico esamina gli effetti di un trattamento anti-infiammatorio con desametasone sodio fosfato in pazienti che hanno subito un’emorragia subaracnoidea aneurismatica. Il desametasone è un farmaco utilizzato per ridurre l’infiammazione. Nello studio, alcuni pazienti riceveranno desametasone, mentre altri riceveranno un placebo.
Criteri di inclusione principali: età di 18 anni o superiore, diagnosi confermata di emorragia subaracnoidea aneurismatica entro 48 ore prima dell’ingresso nello studio, consenso scritto fornito dal paziente o da un rappresentante legale. Lo studio valuterà come il desametasone influisce sul recupero dei pazienti, monitorando i tassi di sopravvivenza, la durata della degenza ospedaliera e le complicanze come i deficit neurologici ischemici ritardati. La valutazione primaria avverrà 6 mesi dopo l’emorragia, utilizzando la scala di Rankin modificata (mRS) per valutare mortalità e disabilità grave.
Studio sulla terapia di lavaggio cisternale stereotassico per pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica utilizzando urochinasi, nimodipina e una combinazione di farmaci
Localizzazione: Germania
Questo studio esplora un metodo di trattamento chiamato terapia di lavaggio cisternale, che prevede il lavaggio dell’area intorno al cervello utilizzando una soluzione speciale. Il trattamento include l’uso di urochinasi, un farmaco che aiuta a scomporre i coaguli di sangue, e nimodipina, un farmaco che aiuta a prevenire ulteriori danni cerebrali rilassando i vasi sanguigni. Questi farmaci vengono somministrati attraverso un piccolo catetere posizionato nell’area cerebrale interessata dal sanguinamento.
Criteri di inclusione principali: età tra 18 e 80 anni, punteggio di Fisher modificato di 3 o 4, punteggio di Hijdra di 20 o superiore, punteggio WFNS di 3 o superiore, aneurisma cerebrale trattato in modo sicuro mediante chirurgia aperta o tecnica endovascolare, inizio della malattia 96 ore o meno prima della selezione. Lo studio monitorerà vari aspetti della salute dei pazienti, inclusi la qualità della vita, la salute mentale ed eventuali effetti collaterali del trattamento. Gli esiti neurologici verranno valutati a 6 e 12 mesi dall’emorragia.
Studio sul levosimendan per il trattamento dell’emorragia subaracnoidea aneurismatica in pazienti in terapia intensiva
Localizzazione: Francia
Questo studio si concentra sugli effetti del levosimendan, un farmaco somministrato come soluzione per infusione direttamente nel flusso sanguigno attraverso una flebo, in pazienti che hanno subito un’emorragia subaracnoidea aneurismatica. L’obiettivo principale è determinare se l’aggiunta di levosimendan alle cure abituali può aiutare a gestire la fase acuta di questa condizione e ridurre il rischio di vasospasmo arterioso cerebrale, un restringimento dei vasi sanguigni nel cervello che può verificarsi dopo il sanguinamento iniziale.
Criteri di inclusione principali: età tra 18 e 75 anni, ricovero in terapia intensiva chirurgica per emorragia subaracnoidea di origine aneurismatica, punteggio clinico WFNS da I a IV, punteggio di Fisher 3 o 4. Lo studio seguirà i partecipanti monitorando l’insorgenza di vasospasmi entro 14 giorni dal sanguinamento. Gli esiti secondari includono il tasso cumulativo di mortalità, l’incidenza di vasospasmi e il punteggio della scala di Rankin modificata (mRS) a 6 mesi. Si prevede che lo studio si concluda entro ottobre 2025.
Studio sul milrinone per la prevenzione dell’ischemia cerebrale ritardata in pazienti con emorragia subaracnoidea grave
Localizzazione: Francia
Questo studio si concentra sull’emorragia subaracnoidea aneurismatica e mira ad esplorare gli effetti del milrinone, somministrato come soluzione per iniezione o infusione. Il milrinone viene testato per verificare se può aiutare a prevenire l’ischemia cerebrale ritardata, una riduzione del flusso sanguigno al cervello che può verificarsi dopo l’evento di sanguinamento iniziale.
Criteri di inclusione principali: emorragia subaracnoidea grave, età di 18 anni o superiore, assenza di handicap neurologico preesistente (punteggio mRS tra 0 e 2), consenso informato firmato da un parente o una persona di fiducia. I partecipanti allo studio riceveranno milrinone o un placebo, in aggiunta alle cure mediche abituali, per un periodo di 10 giorni. L’obiettivo principale è valutare l’impatto del milrinone sulle dimensioni delle lesioni cerebrali, come si vede su una TAC a un mese dal trattamento. Lo studio monitorerà anche altri fattori come il numero di giorni trascorsi in terapia intensiva e le variazioni della funzione cerebrale nel tempo, con valutazioni di follow-up fino a un anno.
Studio sull’infusione di milrinone per il trattamento del vasospasmo in pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico valuta gli effetti del milrinone, somministrato attraverso un’infusione endovenosa, su una condizione chiamata vasospasmo che può verificarsi dopo un’emorragia subaracnoidea aneurismatica. Il vasospasmo è una complicanza in cui i vasi sanguigni nel cervello si restringono, il che può portare a ulteriori danni cerebrali.
Criteri di inclusione principali: paziente adulto ospedalizzato per emorragia subaracnoidea aneurismatica, diagnosi di vasospasmo confermata mediante angio-TAC cerebrale, tempo tra la diagnosi di vasospasmo e l’ingresso nello studio di 6 ore o meno. Lo scopo dello studio è valutare quanto sia efficace il milrinone rispetto a un placebo nel migliorare gli esiti neurologici dei pazienti tre mesi dopo aver sperimentato il vasospasmo. Lo studio monitorerà vari aspetti della salute dei partecipanti, incluso il recupero in termini di funzione cerebrale e qualità della vita, utilizzando scale come il punteggio di Rankin modificato e la Glasgow Outcome Scale Extended a 3 e 6 mesi.
Studio sugli effetti del nadroparina calcio in pazienti con emorragia subaracnoidea
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico esamina gli effetti del nadroparina calcio, un’eparina a basso peso molecolare somministrata come soluzione per iniezione sottocutanea, in pazienti che hanno subito un’emorragia subaracnoidea. Lo studio mira a determinare se i pazienti trattati con una dose terapeutica di nadroparina calcio presentano un rischio inferiore di morte entro 30 giorni rispetto a quelli che ricevono una dose profilattica inferiore.
Criteri di inclusione principali: emorragia subaracnoidea confermata da TAC o puntura lombare, aneurisma causale confermato da angio-TAC e/o angiografia digitale, aneurisma trattato con coiling entro 72 ore dall’emorragia subaracnoidea iniziale, consenso informato richiesto prima della prima somministrazione del farmaco dello studio, età di 18 anni o superiore. Lo studio monitorerà vari esiti, incluso il tasso di mortalità a 30 giorni, nonché altre potenziali complicanze come l’ischemia cerebrale ritardata e le complicanze tromboemboliche venose. Verranno inoltre valutate la qualità della vita e il funzionamento cognitivo dei partecipanti, con valutazioni di follow-up fino a sei mesi. Data di fine prevista: dicembre 2026.
Studio sulla sicurezza di EDV2209 per pazienti con sanguinamento cerebrale (emorragia subaracnoidea)
Localizzazione: Danimarca
Questo studio clinico sta esaminando un nuovo trattamento chiamato EDV2209, una soluzione per iniezione progettata per inibire determinate proteine nell’organismo. Lo scopo dello studio è determinare la sicurezza e la tollerabilità di questo trattamento in pazienti che hanno subito un’emorragia subaracnoidea non traumatica.
Criteri di inclusione principali: età tra 18 e 80 anni, emorragia subaracnoidea moderata o grave confermata da TAC, causata o sospettata di essere causata da un aneurisma sacculare rotto, sintomi iniziati meno di 8 ore fa, accesso intraventricolare cerebrale ottenuto entro 8 ore dall’inizio dei sintomi, punteggio WFNS tra 1 e 5. I partecipanti allo studio riceveranno EDV2209 o un placebo. Lo studio è progettato per essere randomizzato e in doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapranno chi riceve il trattamento effettivo o il placebo. Il trattamento verrà somministrato mediante uso intraventricolare cerebrale, che prevede la somministrazione del farmaco direttamente nei ventricoli cerebrali. Lo studio valuterà gli esiti clinici utilizzando scale come la National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS) e la Modified Rankin Scale (mRS). Conclusione prevista: dicembre 2024.
Studio sull’efficacia del blocco sfenopalatino per il sollievo dal mal di testa in pazienti con emorragia subaracnoidea utilizzando lidocaina cloridrato
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sulla valutazione dell’efficacia di un metodo di trattamento chiamato blocco sfenopalatino per la gestione del mal di testa in pazienti che hanno subito un’emorragia subaracnoidea. Lo studio mira a dimostrare una riduzione del 50% nell’uso di morfina, un comune farmaco antidolorifico, durante le prime 72 ore dopo un’arteriografia cerebrale, un esame di imaging utilizzato per osservare i vasi sanguigni nel cervello.
Criteri di inclusione principali: età di 18 anni o superiore, emorragia subaracnoidea non traumatica con o senza aneurisma visibile all’imaging cerebrale, punteggi WFNS di 1 o 2, paziente sveglio e non sotto ventilazione meccanica dopo procedura radiologica, dolore superiore a 3 su 10 sulla scala del dolore nonostante i farmaci antidolorifici abituali. I partecipanti allo studio riceveranno il blocco sfenopalatino o un placebo per valutare l’efficacia del blocco nel ridurre il dolore da mal di testa e il consumo di morfina. Lo studio monitorerà anche eventuali complicanze che potrebbero derivare dalla tecnica del blocco sfenopalatino. Il reclutamento dovrebbe iniziare all’inizio del 2025 e si prevede che si concluda entro la metà del 2029.
Sintesi degli studi clinici
Gli studi clinici attualmente in corso per l’emorragia subaracnoidea riflettono un approccio multidimensionale alla gestione di questa condizione critica. Emergono diverse strategie terapeutiche innovative:
Approcci anti-infiammatori: Diversi studi (Cinryze, desametasone) si concentrano sulla modulazione della risposta infiammatoria che segue l’emorragia, con l’obiettivo di ridurre l’ischemia cerebrale ritardata. Questi approcci rappresentano una nuova frontiera nella prevenzione delle complicanze secondarie.
Gestione del vasospasmo: Molteplici studi (levosimendan, milrinone) stanno testando farmaci vasodilatatori per prevenire o trattare il vasospasmo cerebrale, una delle complicanze più temibili dell’emorragia subaracnoidea che può compromettere significativamente gli esiti neurologici.
Terapie di supporto metabolico: Lo studio sull’urea affronta la gestione dell’iponatriemia, una complicanza frequente che può influenzare negativamente il recupero neurologico. La correzione ottimale degli squilibri elettrolitici è essenziale per migliorare gli esiti.
Tecniche innovative di lavaggio: La terapia di lavaggio cisternale stereotassico rappresenta un approccio meccanico diretto per rimuovere i prodotti del sanguinamento, potenzialmente riducendo l’esposizione del tessuto cerebrale alle sostanze tossiche derivanti dalla degradazione del sangue.
Prevenzione delle complicanze tromboemboliche: Lo studio sul nadroparina esplora il delicato equilibrio tra la prevenzione delle complicanze tromboemboliche e il rischio di sanguinamento in questa popolazione vulnerabile.
Gestione del dolore: Il blocco sfenopalatino offre un approccio alternativo alla gestione del dolore, potenzialmente riducendo la necessità di oppioidi e i loro effetti collaterali.
È importante sottolineare che la maggior parte di questi studi prevede criteri di inclusione specifici basati sulla gravità dell’emorragia (scale WFNS, Fisher) e sui tempi di intervento. I pazienti interessati dovrebbero discutere con il proprio team medico l’idoneità a partecipare a questi studi, considerando che la finestra temporale per l’arruolamento è spesso limitata nelle prime ore o giorni dopo l’evento acuto.
La data di conclusione prevista per questi studi varia dal 2024 al 2029, con alcuni già in fase di reclutamento attivo. Questi studi rappresentano una speranza concreta per migliorare gli esiti dei pazienti con emorragia subaracnoidea, una condizione che ancora oggi presenta tassi significativi di mortalità e disabilità.














