Introduzione: Chi dovrebbe sottoporsi alla diagnostica e quando
Se stai notando cambiamenti nella tua vista, potrebbe essere il momento di far controllare i tuoi occhi per la cataratta. Chiunque sperimenti visione offuscata o annebbiata, difficoltà a vedere di notte, sensibilità alle luci intense o veda aloni intorno alle luci dovrebbe programmare un esame oculistico. Questi sintomi spesso si sviluppano gradualmente e potresti non notarli subito, ma possono essere segnali precoci che la cataratta si sta formando nei tuoi occhi.[1]
L’età è uno dei fattori più importanti quando si tratta di screening per la cataratta. Se hai più di 40 anni, è consigliabile sottoporsi a esami oculistici regolari anche se non hai ancora notato problemi alla vista. Questo perché le proteine nel cristallino del tuo occhio iniziano a deteriorarsi intorno ai 40 anni, anche se tipicamente non noterai sintomi fino all’età di 60 anni o oltre.[3] All’età di 80 anni, più della metà di tutti gli americani ha la cataratta o è stata operata per rimuoverla.[2]
Alcune persone devono essere più vigili riguardo agli esami oculistici. Se hai il diabete, potresti sviluppare sintomi di cataratta prima di altri e dovresti far controllare gli occhi più frequentemente. Allo stesso modo, se fumi, bevi troppo alcol, hai una storia familiare di cataratta, hai subito un trauma oculare o un intervento chirurgico agli occhi, oppure assumi farmaci steroidei, sei a rischio più elevato e dovresti discutere di controlli regolari con il tuo medico.[2]
È anche importante cercare test diagnostici se hai frequenti cambiamenti nella prescrizione degli occhiali o delle lenti a contatto, vedi i colori sbiaditi o ingialliti, o sperimenti visione doppia in un occhio. Questi possono essere tutti indicatori che la cataratta si sta sviluppando e sta influenzando le tue attività quotidiane.[1] L’obiettivo della diagnosi precoce non è necessariamente quello di affrettarsi verso il trattamento, ma di stabilire una base di riferimento e monitorare come la condizione progredisce nel tempo.
Metodi diagnostici classici
La diagnosi della cataratta comporta diversi test semplici che il tuo oculista eseguirà durante un esame oculistico completo. Questi test vengono completati in ambulatorio e sono progettati per esaminare diversi aspetti della salute dei tuoi occhi. Il medico parlerà prima con te dei tuoi sintomi e della tua storia medica, chiedendo informazioni sui problemi di vista specifici che stai sperimentando e su eventuali farmaci che stai assumendo o condizioni mediche che hai.[13]
Il primo test di base è un test della vista, chiamato anche test dell’acuità visiva. Questo test utilizza una tavola ottometrica per misurare quanto bene riesci a leggere una serie di lettere. Un occhio alla volta viene testato mentre l’altro occhio è coperto. La tavola o il dispositivo di visualizzazione contiene lettere che diventano gradualmente più piccole, e il tuo oculista usa questo per determinare se hai una visione normale o se hai difficoltà a vedere. Questo semplice test aiuta a stabilire se la cataratta sta influenzando la tua capacità di vedere chiaramente a diverse distanze.[8]
Un altro esame cruciale è l’esame con lampada a fessura, chiamato anche esame della struttura oculare. Questo dispositivo specializzato utilizza un’intensa linea di luce—una fessura—per illuminare le strutture del tuo occhio. La lampada a fessura consente al medico di vedere da vicino le strutture anteriori del tuo occhio e in piccole sezioni, rendendo più facile individuare eventuali anomalie. Questo esame è particolarmente efficace per visualizzare il cristallino e identificare aree opache che indicano la formazione di cataratta.[8]
Per una valutazione completa, il medico eseguirà un esame della retina che osserva la parte posteriore dei tuoi occhi. Prima di questo esame, il medico metterà gocce speciali nei tuoi occhi per aprire ampiamente le pupille—un processo chiamato dilatazione. Queste gocce dilatanti facilitano la visualizzazione della retina e l’esame del cristallino per segni di cataratta. Il medico utilizzerà una lampada a fessura o un dispositivo speciale chiamato oftalmoscopio per guardare all’interno del tuo occhio.[8]
Se il medico dilata i tuoi occhi durante l’esame, dovresti essere preparato ad alcuni effetti collaterali temporanei. Probabilmente sperimenterai sensibilità alla luce e visione offuscata da vicino per alcune ore dopo l’esame. Per questo motivo, è una buona idea portare occhiali da sole all’appuntamento e organizzare che qualcuno ti accompagni a casa, poiché la tua vista potrebbe essere temporaneamente compromessa.[13]
Durante l’esame, il tuo oculista utilizzerà l’oftalmoscopia per esaminare il riflesso rosso—il riflesso rosso-arancio che proviene dalla parte posteriore del tuo occhio quando la luce viene diretta al suo interno. Eventuali opacità o aree opache nel cristallino appariranno durante questo test, aiutando a confermare la presenza di cataratta.[5]
Il medico potrebbe anche eseguire un test della pressione del fluido, chiamato tonometria ad applanazione, che misura la pressione del fluido all’interno del tuo occhio. Sebbene questo test sia più comunemente associato alla diagnosi del glaucoma, è spesso incluso come parte di un esame oculistico completo per escludere altre condizioni oculari che potrebbero influenzare la tua vista. Sono disponibili diversi dispositivi per eseguire questa misurazione.[8]
La combinazione di questi test fornisce un quadro completo della salute dei tuoi occhi e aiuta il medico non solo a diagnosticare la cataratta ma anche a distinguerla da altre condizioni oculari che potrebbero causare sintomi simili. I test sono generalmente indolori e possono essere completati in un’unica visita ambulatoriale, anche se gli effetti della dilatazione potrebbero durare diverse ore dopo.
Diagnostica per la qualificazione agli studi clinici
Sebbene le fonti fornite non contengano informazioni specifiche sui criteri diagnostici utilizzati per qualificare i pazienti per studi clinici relativi alla cataratta, vale la pena notare che i metodi diagnostici standard come esami oculistici completi, test dell’acuità visiva, esami con lampada a fessura ed esami retinici dilatati costituirebbero la base di qualsiasi valutazione. Gli studi clinici richiedono tipicamente una documentazione accurata della gravità della cataratta, del tipo e dell’impatto sul funzionamento quotidiano per determinare l’idoneità del paziente.












