Indice dei Contenuti
- Cos’è il Fattore VII?
- Condizioni Trattate con il Fattore VII
- Tipi di Prodotti del Fattore VII
- Come Funziona il Fattore VII
- Somministrazione del Fattore VII
- Studi Clinici sul Fattore VII
- Sicurezza ed Effetti Collaterali
- Monitoraggio e Follow-up
Cos’è il Fattore VII?
Il Fattore VII è una proteina cruciale nel processo di coagulazione del sangue. È una serin proteasi dipendente dalla vitamina K, il che significa che è un enzima che aiuta a formare coaguli di sangue e dipende dalla vitamina K per funzionare correttamente. Nella sua forma attivata, il Fattore VII svolge un ruolo vitale nell’arrestare il sanguinamento[1].
Il Fattore VII può essere prodotto in due modi principali:
- Fattore VII Ricombinante: Questa è una versione della proteina prodotta in laboratorio, creata utilizzando tecniche di ingegneria genetica. Spesso viene chiamato Fattore VII attivato ricombinante (rFVIIa) o con il suo nome commerciale, NovoSeven®[2].
- Fattore VII derivato dal plasma: Questo viene estratto dalle donazioni di plasma sanguigno umano[3].
Condizioni Trattate con il Fattore VII
Il Fattore VII è principalmente utilizzato per trattare disturbi emorragici, specialmente in pazienti con certi tipi di emofilia. Le principali condizioni trattate includono:
- Emofilia A con inibitori: Questo è un disturbo genetico in cui il corpo manca o ha bassi livelli del fattore di coagulazione VIII e ha sviluppato anticorpi (inibitori) contro la terapia sostitutiva standard[4].
- Emofilia B con inibitori: Simile all’Emofilia A, ma coinvolge una carenza del fattore di coagulazione IX[4].
- Carenza congenita del Fattore VII: Una rara condizione ereditaria in cui il corpo non produce abbastanza Fattore VII[3].
- Emofilia acquisita: Una rara condizione in cui il corpo sviluppa anticorpi contro i propri fattori di coagulazione[5].
Tipi di Prodotti del Fattore VII
Sono disponibili diversi prodotti del Fattore VII, tra cui:
- NovoSeven® (eptacog alfa): Un prodotto di Fattore VII attivato ricombinante[2].
- BAY86-6150: Una variante del Fattore VIIa ricombinante in fase di studio in trial clinici[4].
- Fattore VII derivato dal plasma: Prodotti come “Facteur VII” di LFB, e Fattore VII di PFL e Baxter Immuno[3].
Come Funziona il Fattore VII
Il Fattore VII funziona iniziando il processo di coagulazione del sangue. Quando attivato, aiuta a formare una proteina chiamata trombina, che è cruciale per creare un coagulo di sangue stabile. Nei pazienti con emofilia che hanno sviluppato inibitori, il Fattore VII può bypassare la necessità di altri fattori di coagulazione, fornendo un modo alternativo per fermare il sanguinamento[1][6].
Somministrazione del Fattore VII
Il Fattore VII viene tipicamente somministrato tramite iniezione endovenosa (IV). Il dosaggio e la frequenza dipendono dal prodotto specifico e dalla condizione del paziente. Per esempio:
- Per il trattamento di episodi emorragici, può essere somministrato al bisogno[1].
- Per interventi chirurgici, potrebbe essere somministrato prima, durante e dopo la procedura[3].
- Alcuni pazienti potrebbero riceverlo come trattamento preventivo (profilassi), che prevede iniezioni regolari per prevenire episodi emorragici[7].
Studi Clinici sul Fattore VII
Numerosi studi clinici sono stati condotti per valutare la sicurezza e l’efficacia dei prodotti del Fattore VII. Questi studi hanno esaminato vari aspetti, tra cui:
- Efficacia nell’arrestare gli episodi emorragici[1].
- Uso in procedure chirurgiche[3].
- Uso profilattico a lungo termine[8].
- Diversi regimi di dosaggio[7].
- Sviluppo di nuove formulazioni ad azione prolungata[8].
Sicurezza ed Effetti Collaterali
Sebbene i prodotti del Fattore VII siano generalmente considerati sicuri, possono avere effetti collaterali. Le preoccupazioni più comuni includono:
- Eventi trombotici: Esiste il rischio di formazione di coaguli di sangue indesiderati, che possono essere gravi[7].
- Reazioni allergiche: Alcuni pazienti potrebbero sviluppare risposte allergiche al farmaco[7].
- Sviluppo di anticorpi: In rari casi, il corpo potrebbe sviluppare anticorpi contro il prodotto del Fattore VII, potenzialmente riducendone l’efficacia[2].
Monitoraggio e Follow-up
I pazienti che ricevono il trattamento con Fattore VII tipicamente richiedono un monitoraggio regolare. Questo può includere:
- Esami del sangue per controllare i livelli di Fattore VII e la funzione coagulativa generale[3].
- Monitoraggio dello sviluppo di inibitori (anticorpi contro il Fattore VII)[2].
- Valutazione della frequenza e gravità dei sanguinamenti, specialmente nei pazienti in trattamento profilattico[7].
- Valutazione della qualità della vita e dell’utilizzo delle risorse sanitarie[7].
La terapia con Fattore VII ha rivoluzionato il trattamento di certi disturbi emorragici, specialmente per i pazienti con emofilia che hanno sviluppato inibitori. Sebbene sia un trattamento efficace, richiede una gestione attenta e un follow-up regolare con un ematologo o altro operatore sanitario specializzato.










