Comprendere il rigetto di trapianto
Il rigetto di trapianto si verifica quando il sistema immunitario del ricevente identifica l’organo o il tessuto trapiantato come estraneo e lo attacca. Questa risposta immunitaria può portare al fallimento dell’organo trapiantato se non gestita adeguatamente. L’obiettivo principale del trattamento è sopprimere la risposta immunitaria per prevenire o trattare il rigetto[1].
Ruolo degli immunosoppressori
Gli immunosoppressori sono farmaci che aiutano a prevenire e trattare il rigetto del trapianto indebolendo la capacità del sistema immunitario di attaccare l’organo trapiantato. Questi farmaci sono cruciali per mantenere la funzione dell’organo trapiantato e sono tipicamente necessari per tutta la vita del ricevente[2]. Il dosaggio e la scelta degli immunosoppressori dipendono dalle condizioni individuali e dal tipo di rigetto da trattare[1].
Tipi di rigetto e trattamento
Esistono diversi tipi di rigetto del trapianto, ognuno dei quali richiede approcci di trattamento specifici:
- Rigetto acuto: Si verifica quando il sistema immunitario attacca aggressivamente il nuovo organo. Il trattamento prevede l’aumento del dosaggio degli immunosoppressori e può includere un breve ciclo di corticosteroidi ad alto dosaggio[3].
- Rigetto cronico: Questo tipo è generalmente irreversibile e poco sensibile al trattamento. Il ritrapianto è spesso l’unica opzione, anche se la ricerca è in corso per trovare soluzioni migliori[7].
- Rigetto cellulare: Il tipo più comune, spesso trattato con steroidi per via endovenosa[4].
- Rigetto mediato da anticorpi (ABMR): Questo coinvolge anticorpi che attaccano l’organo ed è trattato con plasmaferesi, immunoglobuline endovena (IVIG) e talvolta Rituximab[5].
Monitoraggio e adeguamento del trattamento
Il monitoraggio regolare da parte del team di trapianto è essenziale per rilevare precocemente eventuali segni di rigetto. Questo permette di apportare tempestivamente modifiche al trattamento, come modificare il dosaggio degli immunosoppressori o introdurre terapie aggiuntive[3]. In alcuni casi, può essere necessario un ricovero ospedaliero per gestire efficacemente il rigetto[8].
Opzioni di trattamento avanzate
Nei casi in cui i trattamenti standard risultino inefficaci, possono essere considerate opzioni avanzate. Queste includono:
- Fotoferesi: Una procedura che rimuove specifici anticorpi dal sangue[7].
- Terapia genica: Sebbene ancora in fase di ricerca, questo approccio mira a disattivare i geni responsabili del rigetto[7].
- Splenectomia chirurgica: Considerata nei casi refrattari di ABMR[5].
Importanza dell’aderenza
L’aderenza ai regimi immunosoppressori prescritti è fondamentale per prevenire il rigetto. I pazienti devono assumere i loro farmaci esattamente come indicato per mantenere il delicato equilibrio necessario a proteggere l’organo trapiantato[8]. I controlli regolari e la comunicazione con il team sanitario sono vitali per garantire il successo del trapianto[3].