Approcci di Trattamento Individualizzati
La Gestione del Sangue del Paziente enfatizza un approccio personalizzato al trattamento, mirando a minimizzare l’esposizione non necessaria ai prodotti ematici allogenici. Questo comporta una attenta valutazione dei rischi del paziente, una pronta valutazione delle coagulopatie e l’implementazione di strategie mirate a ridurre la trombosi e il sanguinamento, migliorando in definitiva i risultati del paziente[1].
Opzioni di Trattamento per le Coagulopatie
La gestione delle coagulopatie è complessa a causa della coesistenza di condizioni trombotiche ed emorragiche. Le opzioni di trattamento includono:
- Anticoagulazione e Inversione degli Anticoagulanti: Utilizzati per gestire le condizioni trombotiche, con un attento monitoraggio per evitare sanguinamenti eccessivi[1].
- Concentrati dei Fattori della Coagulazione: Raccomandati per il trattamento precoce e mirato delle carenze dei fattori della coagulazione, specialmente nella gestione del sanguinamento perioperatorio[1].
- Agenti Antifibrinolitici: Come l’acido tranexamico, sono utilizzati per controllare il sanguinamento inibendo la fibrinolisi[2].
- Desmopressina: Utilizzata in specifici disturbi emorragici per migliorare la funzione piastrinica[1].
- Plasma Fresco Congelato e Piastrine: Utilizzati per mantenere livelli adeguati di fattori della coagulazione e piastrine, cruciali nella gestione del sanguinamento[1].
Gestione del Sanguinamento in Terapia Intensiva
Nelle unità di terapia intensiva, la gestione del sanguinamento comporta l’identificazione della causa e la selezione dei trattamenti appropriati. L’uso del fattore VIIa ricombinante, sebbene supportato da evidenze aneddotiche, non è insolito per l’emorragia incontrollata[2]. Le trasfusioni di piastrine sono efficaci per i pazienti con diminuzione della produzione piastrinica ma sono controindicate nei pazienti con Trombocitopenia Indotta da Eparina (HIT) a causa del rischio di formazione di trombi di grandi dimensioni[2].
Sanguinamento nei Pazienti Oncologici
Il sanguinamento nei pazienti oncologici può derivare dall’invasione tumorale o da carenze dei fattori della coagulazione. Il trattamento spesso comprende misure di supporto come vitamina K, plasma fresco congelato e crioprecipitato. La gestione degli inibitori acquisiti del fattore VIII si concentra sul controllo del sanguinamento acuto e sull’eliminazione dell’autoanticorpo contro il fattore VIII[3].
Coagulopatia Indotta da Trauma (TIC)
La Coagulopatia Indotta da Trauma è caratterizzata da processi di coagulazione anomali dovuti al trauma. Le priorità di gestione includono l’arresto della perdita di sangue, l’inversione dello shock e il ripristino dell’omeostasi della coagulazione. L’acido tranexamico è ampiamente utilizzato in ambiente pre-ospedaliero per gestire il sanguinamento maggiore[5]. La fisiopatologia coinvolge una precoce ipocoagulabilità e una successiva ipercoagulabilità, che può portare a eventi tromboembolici e insufficienza d’organo[5].
Considerazioni nella Chirurgia Ortopedica
Nella chirurgia ortopedica, la gestione dei pazienti con disturbi emorragici richiede l’identificazione preoperatoria degli inibitori dei fattori e la disponibilità di concentrati dei fattori della coagulazione. Il controllo dell’emorragia intraoperatoria è fondamentale, e la gestione postoperatoria dovrebbe valutare altre cause di sanguinamento[4].