Il dolore dorsale è uno dei motivi più comuni per cui le persone si rivolgono ai medici, colpendo otto persone su dieci almeno una volta nella vita. Ottenere una diagnosi corretta è il primo passo verso il sollievo e il ritorno alle normali attività quotidiane.
Introduzione: Chi Dovrebbe Sottoporsi alla Diagnostica e Quando
Se si soffre di dolore alla schiena, ci si può chiedere quando sia il momento di consultare un medico. La maggior parte dei dolori dorsali migliora spontaneamente nel giro di alcune settimane con cure domiciliari e riposo. Tuttavia, alcune situazioni richiedono una valutazione professionale per escludere condizioni gravi sottostanti e garantire un trattamento appropriato.[1]
È consigliabile rivolgersi a un medico se il dolore alla schiena persiste per più di alcune settimane senza miglioramenti. Un dolore che si protrae oltre questo periodo può indicare un problema di fondo che necessita di una diagnosi professionale. Inoltre, se il dolore è intenso e non risponde al riposo o agli antidolorifici da banco, è importante consultare un professionista sanitario.[1]
Esistono alcuni segnali di allarme, a volte chiamati bandiere rosse, che indicano la necessità di una valutazione medica immediata. Questi includono il dolore alla schiena che si irradia verso una o entrambe le gambe, specialmente se si estende sotto il ginocchio. Questo tipo di dolore irradiato può segnalare un coinvolgimento nervoso che richiede attenzione tempestiva. Bisognerebbe anche consultare un medico se si sperimenta debolezza, intorpidimento o formicolio a una o entrambe le gambe, poiché questi sintomi suggeriscono una compressione o un danno nervoso.[1][3]
Le persone con determinati fattori di rischio possono beneficiare di una valutazione precoce. Se si è anziani, si ha una storia di cancro, si utilizzano steroidi per periodi prolungati, si soffre di osteoporosi o si sperimenta dolore notturno che disturba il sonno, questi fattori aumentano la probabilità che il dolore dorsale derivi da una causa più seria. Anche i fumatori e le persone in sovrappeso affrontano rischi maggiori per problemi alla schiena e potrebbero necessitare di una valutazione diagnostica più approfondita.[3][6]
Metodi Diagnostici per Identificare il Dolore Dorsale
La diagnosi della causa del dolore dorsale inizia tipicamente con una valutazione completa da parte del medico curante. Il processo diagnostico mira a determinare se il dolore deriva da problemi meccanici, alterazioni strutturali, infezioni o altre condizioni sottostanti. Comprendere l’origine del dolore aiuta a guidare le decisioni terapeutiche appropriate.[9]
Anamnesi ed Esame Fisico
Il professionista sanitario inizierà esaminando la schiena e ponendo domande dettagliate sui sintomi. Questa valutazione iniziale aiuta a restringere le possibili cause senza la necessità di esami costosi o invasivi. Il medico chiederà di descrivere quando è iniziato il dolore, quali attività lo peggiorano o lo migliorano, e se si sono verificati infortuni o incidenti.[9]
Durante l’esame fisico, il medico valuterà la capacità di sedersi, stare in piedi, camminare e sollevare le gambe. Questi movimenti aiutano a identificare quali strutture della schiena sono interessate e quanto ci si può muovere prima che il dolore o gli spasmi muscolari (contrazioni muscolari improvvise e involontarie) costringano a fermarsi. Potrebbe essere richiesto di valutare il dolore su una scala da zero a dieci e di discutere come il dolore influisce sulle attività quotidiane, sul lavoro e sul sonno.[9][10]
L’esame fisico include la verifica di specifici pattern di dolore. Il medico determinerà se il dolore è assiale, cioè rimane confinato alla parte bassa della schiena, o irradiato, cioè si estende ai glutei, alle gambe o ai piedi. Il dolore irradiato suggerisce spesso un coinvolgimento nervoso, particolarmente quando segue il percorso del nervo sciatico, il grande nervo che parte dalla parte bassa della schiena e scende lungo la parte posteriore di ciascuna gamba. Il medico testerà anche i riflessi, la forza muscolare e la sensibilità per identificare eventuali disfunzioni nervose.[11]
Esami di Imaging
Se l’anamnesi e l’esame fisico suggeriscono un problema specifico, o se il dolore non migliora con il trattamento iniziale, il medico può richiedere esami di imaging. Questi esami creano immagini dell’interno del corpo per rivelare problemi strutturali che potrebbero causare il dolore.[9]
Le radiografie sono spesso il primo esame di imaging eseguito. Possono mostrare problemi alle ossa della colonna vertebrale, come l’artrite o fratture ossee. Tuttavia, le radiografie hanno dei limiti perché non mostrano i tessuti molli come muscoli, nervi o i dischi ammortizzanti tra le vertebre. Se il medico sospetta problemi con queste strutture, può essere necessario un imaging più avanzato.[9]
La Risonanza Magnetica (RM) utilizza magneti e onde radio per creare immagini dettagliate dei tessuti molli della colonna vertebrale. Questo esame può rivelare ernie discali (quando i dischi ammortizzanti tra le vertebre si gonfiano o si rompono), problemi con muscoli, tessuti, tendini, nervi, legamenti e vasi sanguigni. La risonanza magnetica è particolarmente utile per identificare la compressione nervosa e le lesioni dei tessuti molli che le radiografie non possono rilevare.[9]
La Tomografia Computerizzata (TC) combina molteplici immagini radiografiche scattate da diverse angolazioni per creare viste trasversali della colonna vertebrale. La TC fornisce immagini ossee più dettagliate rispetto alle radiografie tradizionali e può mostrare problemi con vertebre, dischi e strutture circostanti. A volte i medici utilizzano sia la TC che la risonanza magnetica per ottenere un quadro completo di ciò che sta accadendo nella schiena.[9][3]
La mielografia è un esame di imaging specializzato in cui un mezzo di contrasto viene iniettato nello spazio attorno al midollo spinale prima di eseguire radiografie o TC. Questo esame può mostrare la pressione sul midollo spinale o sui nervi causata da ernie discali o dal restringimento del canale spinale, una condizione chiamata stenosi spinale.[3]
Esami di Laboratorio
Gli esami del sangue possono aiutare a determinare se un’infezione o un’altra condizione medica potrebbe causare il dolore dorsale. Per esempio, marcatori elevati di infiammazione nel sangue potrebbero suggerire una condizione infiammatoria che colpisce la colonna vertebrale. Gli esami del sangue possono anche identificare marcatori di malattie autoimmuni o altre condizioni sistemiche che si manifestano come dolore alla schiena.[9]
Se il medico sospetta un’infezione nella colonna vertebrale, nella vescica o nei reni, possono essere richiesti esami delle urine. Questi esami possono rilevare batteri, sangue o proteine nelle urine che potrebbero spiegare il dolore dorsale. In alcuni casi, ulteriori esami di laboratorio aiutano a escludere condizioni come il cancro o malattie metaboliche ossee che possono causare disagio alla schiena.[6]
Esami della Funzione Nervosa
L’elettromiografia (EMG) misura gli impulsi elettrici prodotti dai nervi e come i muscoli rispondono ad essi. Questo esame può confermare la pressione sui nervi causata da ernie discali o stenosi spinale. Durante l’esame, picchi aghi vengono inseriti in muscoli specifici per registrare l’attività elettrica. Sebbene questo possa sembrare scomodo, fornisce informazioni preziose sulla funzione nervosa che gli esami di imaging non possono rivelare.[9]
Gli studi della conduzione nervosa vengono spesso eseguiti insieme all’EMG. Questi esami misurano quanto velocemente i segnali elettrici viaggiano attraverso i nervi. Una conduzione più lenta del normale può indicare danno o compressione nervosa. Insieme, l’EMG e gli studi della conduzione nervosa aiutano a individuare l’esatta posizione e gravità dei problemi nervosi che contribuiscono al dolore dorsale.[9]
Procedure Diagnostiche Specializzate
La discografia, chiamata anche discogramma, è un esame diagnostico utilizzato quando altri metodi di imaging non hanno chiaramente identificato l’origine del dolore. Durante questa procedura, un mezzo di contrasto viene iniettato nel centro di uno o più dischi della colonna vertebrale. Se l’iniezione ricrea il dolore abituale, suggerisce che quel particolare disco sia la fonte dei sintomi. Le radiografie o le TC eseguite dopo l’iniezione mostrano se il disco è danneggiato.[4]
Le scintigrafie ossee comportano l’iniezione di una piccola quantità di materiale radioattivo nel flusso sanguigno. Questa sostanza si accumula nelle aree ossee che stanno cambiando o deteriorandosi, rendendo queste zone visibili su imaging speciali. Le scintigrafie ossee possono rilevare fratture, infezioni o tumori nella colonna vertebrale che potrebbero non apparire nelle radiografie normali.[3]
Distinguere i Diversi Tipi di Dolore Dorsale
I medici classificano il dolore dorsale in base alla localizzazione e alla durata per guidare la diagnosi e il trattamento. Il dolore alla parte superiore e centrale della schiena si verifica tra la base del collo e la parte inferiore della gabbia toracica, nell’area della colonna vertebrale toracica. Il dolore lombare, che è più comune, si verifica sotto la gabbia toracica nell’area della colonna lombare. Questa regione sostiene la maggior parte del peso corporeo e dello stress dovuto al sollevamento e al trasporto, rendendola particolarmente vulnerabile alle lesioni.[10]
Il dolore dorsale è anche classificato in base alla durata. Il dolore dorsale acuto dura meno di quattro settimane e spesso deriva da una lesione o uno stiramento improvviso. Il dolore dorsale subacuto persiste da quattro a dodici settimane. Il dolore dorsale cronico continua per più di dodici settimane e può richiedere approcci diagnostici diversi rispetto al dolore acuto, poiché spesso coinvolge molteplici fattori tra cui elementi fisici, psicologici e sociali.[10][13]
La maggior parte del dolore dorsale—circa il 90 percento dei casi—è classificato come aspecifico, il che significa che i medici non possono identificare una causa strutturale o correlata a una malattia precisa. Il restante 10 percento è dolore dorsale specifico, dove gli esami rivelano una causa chiara come un’ernia discale, una frattura, un’infezione o un tumore. Anche quando non è possibile individuare la causa esatta, una diagnosi appropriata aiuta a escludere condizioni gravi e a guidare un trattamento efficace.[3][13]
Diagnostica per la Qualificazione agli Studi Clinici
Sebbene le fonti fornite contengano informazioni approfondite sulla diagnosi e il trattamento del dolore dorsale, non includono dettagli specifici sugli esami diagnostici o i criteri utilizzati per qualificare i pazienti agli studi clinici relativi al dolore dorsale. I criteri di arruolamento negli studi clinici variano tipicamente a seconda degli obiettivi specifici dello studio, dell’intervento testato e del tipo di dolore dorsale studiato.

















