Il traumatismo del muscolo, conosciuto anche come stiramento muscolare o strappo muscolare, si verifica quando le fibre muscolari vengono allungate eccessivamente o si lacerano. Questo infortunio comune può variare da un lieve disagio a un dolore intenso con perdita di funzionalità, colpendo le persone durante lo sport, l’esercizio fisico, il lavoro o le attività quotidiane.
Epidemiologia
Gli stiramenti muscolari sono tra gli infortuni più comuni che colpiscono sia gli atleti professionisti che le persone comuni. Rappresentano uno dei tipi più frequenti di lesioni dei tessuti molli, che sono lesioni ai muscoli, tendini e altri tessuti connettivi piuttosto che alle ossa.[1][2]
Nello sport professionistico, gli stiramenti muscolari sono una delle principali cause di assenza dalle competizioni. Attualmente rappresentano il motivo principale per cui gli atleti perdono partite nella National Football League (NFL). Tuttavia, non è necessario essere un atleta professionista per subire questo tipo di infortunio: gli stiramenti muscolari sono piuttosto comuni anche tra gli sportivi amatoriali e le persone che svolgono attività fisiche durante la vita quotidiana.[4]
Il tessuto muscolare rappresenta la massa più grande nel corpo umano, costituendo circa il 45% del peso corporeo totale. Data questa proporzione sostanziale, il potenziale di lesioni muscolari è considerevole in tutte le fasce d’età e livelli di attività.[3]
Cause
Le lesioni muscolari si verificano quando la forza applicata a un muscolo diventa così grande che il tessuto subisce un danno. Questo danno può verificarsi in diverse posizioni: all’interno del muscolo stesso, nella giunzione dove il muscolo incontra il tendine (la sede più comune), oppure nel tendine dove si attacca all’osso.[4]
Il modo in cui si sviluppa uno stiramento muscolare dipende dal fatto che si verifichi improvvisamente o gradualmente nel tempo. Gli stiramenti acuti possono essere causati da un singolo evento, come l’uso di una meccanica corporea scorretta per sollevare qualcosa di pesante, uno scatto improvviso, movimenti di torsione o salti. Questi infortuni si verificano all’improvviso e causano sintomi immediati. Al contrario, gli stiramenti muscolari cronici si sviluppano gradualmente da lesioni ripetitive quando si sollecita un muscolo ripetendo lo stesso movimento continuamente senza dargli tempo adeguato per ripararsi.[1][2]
Per capire come si verificano gli stiramenti muscolari, è utile sapere come funzionano i muscoli. I vostri muscoli sono composti da migliaia di piccole fibre intrecciate insieme, simili a un tessuto. Quando si stira un muscolo, questi filamenti di fibre vengono allungati oltre il loro limite e si lacerano. Pensate a un vecchio elastico: gli elastici nuovi hanno molta elasticità e si allungano bene, ma se ne usate uno per troppo tempo o tirate improvvisamente con troppa forza, le fibre inizieranno a separarsi.[2]
Lo stiramento muscolare si verifica quando un muscolo viene allungato troppo, troppo rapidamente o lavora troppo intensamente. Spesso, una contrazione eccentrica improvvisa o eccessivamente forte causa la lesione. Una contrazione eccentrica si verifica quando un muscolo si allunga mentre si contrae, cosa che accade quando il muscolo sta sopportando un carico. Questo tipo di contrazione richiede al muscolo di allungarsi e allentarsi mentre lavora contemporaneamente, il che può causare un allungamento eccessivo che provoca la lacerazione delle fibre muscolari.[5][2]
Fattori di Rischio
Certi gruppi di persone, comportamenti e circostanze aumentano il rischio di subire uno stiramento muscolare. La partecipazione a sport di contatto come calcio, football americano, hockey, boxe e wrestling può aumentare significativamente il rischio. Sport diversi mettono a rischio diverse parti del corpo: per esempio, gli sport che comportano corsa e calci colpiscono comunemente le gambe e le caviglie.[1]
Alcuni muscoli del corpo sono naturalmente più suscettibili agli stiramenti rispetto ad altri. I muscoli che attraversano più di un’articolazione sono a rischio maggiore perché spesso agiscono per trattenere altri muscoli quando muovete quell’articolazione. Se l’articolazione si muove con troppa forza, questi muscoli sentono l’impatto per primi. I muscoli posteriori della coscia o ischiocrurali (che attraversano le articolazioni dell’anca e del ginocchio), i muscoli del polpaccio (che attraversano le articolazioni del ginocchio e della caviglia) e i quadricipiti (che attraversano le articolazioni dell’anca e del ginocchio) sono particolarmente vulnerabili. I muscoli adduttori dell’anca, comunemente lesionati negli stiramenti all’inguine, sono anch’essi frequentemente colpiti.[2][4]
Diversi fattori personali possono predisporre qualcuno a lesioni muscolari. L’età avanzata è un fattore di rischio, poiché i muscoli possono perdere parte della loro flessibilità e forza nel tempo. Precedenti lesioni muscolari rendono più vulnerabili a nuove lesioni nella stessa area. Minore flessibilità e mancanza di forza in un muscolo aumentano il rischio di stiramento, così come la fatica generale. Quando i muscoli sono stanchi, non possono assorbire energia in modo efficace, rendendoli più inclini alle lesioni.[4]
Le abitudini di allenamento giocano un ruolo cruciale nel rischio di stiramento muscolare. Il sovrallenamento—allenarsi o lavorare troppo duramente o troppo a lungo senza lasciare riposare i muscoli—li indebolisce. Se i muscoli non hanno la possibilità di ricostruirsi tra le sessioni, potrebbero rompersi invece di diventare più forti. Al contrario, anche il sottoallenamento comporta rischi. Bassa flessibilità e forza possono causare stiramenti muscolari con l’uso ordinario. Non fare stretching o riscaldamento prima dell’esercizio può sovraccaricare i muscoli prima che siano pronti per l’attività.[2]
Gli stiramenti muscolari si verificano più comunemente quando i muscoli non sono adeguatamente adattati alle richieste dell’attività, come quando si inizia un nuovo sport o si sperimentano aumenti significativi del carico di esercizio. Questo spiega perché gli stiramenti muscolari sono molto più comuni durante i ritiri di allenamento nella NFL rispetto alla stagione regolare, quando i corpi degli atleti si sono adattati alle richieste.[4]
Sintomi
I segni e sintomi di uno stiramento muscolare variano a seconda della gravità della lesione. I sintomi comuni includono dolore o sensibilità nell’area colpita, arrossamento o lividi sulla pelle, movimento limitato nel muscolo lesionato, spasmi muscolari, gonfiore e debolezza muscolare.[1]
Quando avete un muscolo lacerato o stirato, fa male quando cercate di usarlo. Di solito potete localizzare il dolore in un punto specifico, e potreste essere in grado di collegarlo a un evento o attività recente. Se si tratta di uno stiramento muscolare cronico, potreste sviluppare dolore gradualmente nell’arco di alcuni giorni. Se si tratta di uno stiramento muscolare acuto, sentirete dolore immediatamente, e potrebbe anche sembrare una lacerazione. Potreste anche sentire che il muscolo si indebolisce e potreste sentire di non poterlo usare affatto.[2]
Negli stiramenti gravi, potreste sperimentare o notare segni aggiuntivi. Molto probabilmente sentirete uno schiocco udibile e vedrete un avvallamento nel contorno del muscolo. Sentirete dolore immediato, gonfiore, sensibilità e debolezza, e potreste eventualmente sviluppare lividi. Alcune persone riferiscono persino di sentire uno “schiocco” durante la lesione o di vedere uno spazio vuoto o un’ammaccatura nella forma del muscolo.[2][12]
Può essere difficile distinguere tra semplice dolore muscolare da esercizio e uno stiramento muscolare vero e proprio. La posizione fornisce un indizio: se il dolore è in un’area ampia, come l’intera schiena, è probabilmente dovuto a muscoli doloranti che rispondono a una nuova attività. Se il dolore è localizzato in un’area specifica, è più probabile uno stiramento. Il tempo di guarigione offre un altro indizio: se il dolore si allevia entro il terzo giorno, probabilmente avete solo muscoli doloranti. Se l’intensità del dolore è aumentata entro il terzo giorno, probabilmente avete un muscolo stirato.[12]
Gli stiramenti muscolari sono attualmente classificati in base alla gravità in tre gradi. Le lesioni di Grado I sono lesioni lievi con segni e sintomi di edema (gonfiore con fluido) e disagio. Le lesioni di Grado II comportano danni più estesi con perdita di funzione, spazi vuoti nel tessuto muscolare e possibile ecchimosi (lividi). Le lesioni di Grado III rappresentano la rottura completa del muscolo o del tendine, con dolore intenso ed esteso ematoma (raccolta di sangue fuori dai vasi sanguigni).[3]
Più specificamente, gli stiramenti di Grado 1 comportano allungamento e lesione delle fibre muscolari con danno strutturale minimo, caratterizzati da fluido nel muscolo visibile nelle scansioni di risonanza magnetica. Gli stiramenti di Grado 2 mostrano danni più estesi con più fibre muscolari coinvolte, anche se il muscolo non è completamente rotto; queste lesioni presentano una significativa perdita di forza e movimento. Gli stiramenti di Grado 3 comportano la rottura completa di un muscolo o tendine e possono presentare un difetto palpabile nel muscolo o tendine, anche se il gonfiore nell’area può rendere difficile rilevarlo.[4]
Prevenzione
Prevenire gli stiramenti muscolari comporta diverse strategie legate alla corretta preparazione, allenamento e consapevolezza corporea. Sebbene le fonti fornite non descrivano in modo estensivo le strategie di prevenzione, offrono importanti indizi sui fattori di rischio che suggeriscono approcci preventivi.
Un corretto riscaldamento e stretching prima dell’esercizio sono essenziali. Non riscaldarsi o fare stretching prima dell’attività fisica può sovraccaricare i muscoli prima che siano pronti, aumentando il rischio di lesioni. Prendersi il tempo per preparare i muscoli all’attività li aiuta a gestire le richieste che vengono loro imposte.[2]
Una progressione graduale nell’intensità e nel volume dell’allenamento aiuta a prevenire gli stiramenti muscolari. Gli stiramenti muscolari si verificano più comunemente quando i muscoli non sono adeguatamente adattati alle richieste di un’attività, come iniziare un nuovo sport o sperimentare aumenti significativi del carico di esercizio troppo rapidamente. Concedere al corpo il tempo di adattarsi alle nuove richieste riduce il rischio di lesioni.[4]
Un riposo adeguato tra le sessioni di allenamento consente ai muscoli il tempo di ripararsi e ricostruirsi. Il sovrallenamento—allenarsi o lavorare troppo duramente o troppo a lungo senza lasciare riposare i muscoli—li indebolisce. Se i muscoli non hanno la possibilità di ricostruirsi tra le sessioni, diventano più vulnerabili alle lesioni.[2]
Mantenere una buona flessibilità e forza muscolare attraverso un condizionamento regolare aiuta a proteggere dagli stiramenti. Bassa flessibilità e forza possono causare stiramenti muscolari anche con l’uso ordinario, quindi costruire e mantenere queste qualità fornisce protezione.[2][4]
Fisiopatologia
Capire cosa succede all’interno del corpo durante uno stiramento muscolare aiuta a spiegare i sintomi e il processo di recupero. I muscoli hanno una struttura complessa che permette loro di contrarsi e produrre movimento, e questa struttura viene danneggiata durante uno stiramento.
Un muscolo è circondato da una guaina esterna che gli permette di muoversi senza attrito sui tessuti circostanti mentre si contrae. All’interno di questa guaina esterna ci sono fasci di fibre muscolari noti come fascicoli, che sono ulteriormente composti da unità più piccole chiamate miofibrille. Queste miofibrille sono composte da milioni di unità microscopiche chiamate sarcomeri che sono responsabili della contrazione muscolare.[4]
Nel sarcomero, le proteine muscolari chiamate miosine tirano contro sottili corde di proteine chiamate actina quando vengono stimolate dai nervi. Quando questo si verifica, i sarcomeri si accorciano, risultando in una contrazione. Quando le proteine miosine si rilassano, i sarcomeri si allungano tornando alla loro posizione originale e così fa il muscolo. La combinazione di contrazione e rilassamento muscolare è coordinata attraverso il sistema nervoso, permettendoci di eseguire tutti i movimenti dalla corsa e dal salto al camminare e respirare.[4]
Quando una forza eccessiva viene applicata a un muscolo, questa struttura organizzata si rompe. La lesione può verificarsi a diversi livelli: all’interno delle fibre muscolari stesse, alla giunzione tra muscolo e tendine (la sede più comune), o nel tendine dove si attacca all’osso. Durante attività che richiedono movimenti esplosivi, come spingere durante uno sprint o cambiare direzione negli sport con tagli, la forza attraverso l’unità muscolotendinea (il muscolo e il tendine connessi) può essere così grande che i tessuti si lacerano, parzialmente o completamente.[4]
Il danno può variare da poche fibre rotte negli stiramenti lievi a lacerazioni complete attraverso l’intero muscolo nelle lesioni gravi. In uno stiramento di Grado 1, solo poche fibre si rompono e c’è un danno strutturale minimo, ma il fluido si accumula nel muscolo causando gonfiore. Negli stiramenti di Grado 2, si verificano danni più estesi con più fibre muscolari coinvolte, anche se il muscolo rimane parzialmente intatto. Negli stiramenti di Grado 3, il muscolo o tendine si rompe completamente, a volte separandosi in due pezzi distinti.[2][4]
Queste lesioni si verificano comunemente durante un carico eccessivo del muscolo, in particolare quando il muscolo si contrae mentre contemporaneamente si allunga—la contrazione eccentrica menzionata in precedenza. Questo tipo di attività pone un tremendo stress sulle fibre muscolari, allungandole oltre la loro capacità di mantenere l’integrità strutturale.[4]











