Il sarcoma del peritoneo è una rara forma di cancro che colpisce il rivestimento dell’addome. Attualmente sono disponibili 2 studi clinici attivi che stanno testando nuove opzioni terapeutiche per pazienti con questa patologia e tumori correlati. Questi studi offrono l’opportunità di accedere a trattamenti innovativi e contribuire alla ricerca medica.
Studi clinici sul sarcoma del peritoneo: opportunità terapeutiche attuali
Il sarcoma del peritoneo rappresenta una sfida complessa nella pratica oncologica. Questa patologia colpisce il peritoneo, la membrana che riveste la cavità addominale e protegge gli organi interni. Data la rarità di questa malattia, la ricerca clinica è fondamentale per sviluppare trattamenti più efficaci e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Attualmente sono disponibili 2 studi clinici che potrebbero interessare pazienti con sarcoma del peritoneo e patologie correlate. Questi studi stanno valutando nuove strategie terapeutiche che potrebbero offrire benefici significativi per chi affronta questa difficile diagnosi.
Studi clinici disponibili
Studio sull’adeguamento della chemioterapia con carboplatino e paclitaxel per pazienti con carcinoma ovarico a prognosi sfavorevole
Localizzazione: Francia, Italia, Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra sul trattamento del carcinoma ovarico, in particolare nei pazienti con prognosi sfavorevole a causa della resistenza del tumore alla chemioterapia iniziale e della rimozione chirurgica incompleta. Lo studio esplorerà l’efficacia di un nuovo approccio terapeutico che utilizza una combinazione di carboplatino e paclitaxel, farmaci chemioterapici comunemente utilizzati per il trattamento del carcinoma ovarico.
La novità di questo studio riguarda il regime di somministrazione: invece delle dosi standard somministrate ogni tre settimane, i ricercatori testeranno un regime settimanale dose-denso, caratterizzato da dosi più piccole ma più frequenti. L’obiettivo è determinare se questo nuovo schema può essere più efficace del trattamento standard.
Lo studio include anche l’uso di bevacizumab, un farmaco che impedisce la crescita dei vasi sanguigni che alimentano il tumore, e filgrastim, utilizzato per aumentare il numero di globuli bianchi e aiutare l’organismo a combattere le infezioni durante la chemioterapia. Alcuni pazienti riceveranno un placebo invece del bevacizumab per confrontare gli effetti.
Criteri di inclusione principali:
- Diagnosi confermata di carcinoma ovarico epiteliale di alto grado, carcinoma peritoneale primario o carcinoma della tuba di Falloppio
- Età di 18 anni o superiore
- Malattia in stadio avanzato (stadio III o IV)
- Trattamento precedente con 3-4 cicli di chemioterapia con carboplatino-paclitaxel con risposta sfavorevole (punteggio KELIM inferiore a 1,0)
- Performance status ECOG di 0 o 1
- Funzione adeguata di organi e midollo osseo
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti con scarsa chemiosensibilità
- Punteggio KELIM sfavorevole inferiore a 1,0
- Malattia che non può essere completamente rimossa chirurgicamente
- Pazienti appartenenti a popolazioni vulnerabili
I partecipanti riceveranno il trattamento per un periodo fino a 64 settimane. Lo studio monitorerà vari risultati, tra cui la risposta complessiva al trattamento, la sopravvivenza libera da progressione (il tempo durante il quale il cancro non peggiora) e la sopravvivenza complessiva. Lo studio valuterà anche la qualità della vita dei partecipanti e raccoglierà informazioni sugli eventuali effetti collaterali. Lo studio dovrebbe concludersi entro la fine del 2028.
Studio comparativo di mirvetuximab soravtansine rispetto alla chemioterapia standard in donne con carcinoma ovarico avanzato platino-resistente con elevata espressione del recettore del folato
Localizzazione: Francia
Questo studio si concentra sul trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale di alto grado, carcinoma peritoneale primario e carcinoma della tuba di Falloppio che sono diventati resistenti ai trattamenti a base di platino e che mostrano alti livelli di una proteina chiamata recettore alfa del folato.
Il trattamento principale oggetto di studio è il mirvetuximab soravtansine, un farmaco innovativo che colpisce specificamente le cellule tumorali con elevati livelli di recettore alfa del folato. Questo trattamento sarà confrontato con le opzioni chemioterapiche standard scelte dai medici, che includono topotecan, paclitaxel o doxorubicina.
Il mirvetuximab soravtansine rappresenta un approccio terapeutico mirato: si tratta di un anticorpo coniugato a farmaco che combina un anticorpo che si lega ai recettori del folato sulle cellule tumorali con un agente citotossico potente. Questo permette di somministrare il farmaco antitumorale direttamente alle cellule cancerose, riducendo al minimo i danni ai tessuti sani.
Criteri di inclusione principali:
- Donne di età pari o superiore a 18 anni
- Diagnosi confermata di carcinoma ovarico, peritoneale o della tuba di Falloppio di alto grado
- Cancro diventato resistente alla chemioterapia a base di platino entro 6 mesi dal trattamento
- Tumore che risulta positivo al test per il recettore alfa del folato
- Almeno una lesione tumorale misurabile alla diagnostica per immagini
- 1-3 precedenti linee di trattamento oncologico
- Performance status ECOG di 0 o 1
- Adeguata funzionalità ematica, epatica e renale
Criteri di esclusione principali:
- Precedente trattamento con mirvetuximab soravtansine o altre terapie mirate al recettore del folato
- Storia di altri tumori nei 3 anni precedenti
- Metastasi cerebrali attive o non trattate
- Gravi patologie cardiache
- Infezioni attive gravi che richiedono trattamento
- Gravidanza o allattamento
- Grave compromissione epatica o renale
I partecipanti saranno assegnati casualmente a ricevere mirvetuximab soravtansine o uno dei farmaci chemioterapici standard tramite infusione endovenosa. Il trattamento continuerà per diversi mesi, con controlli regolari per monitorare la risposta del tumore e gli eventuali effetti collaterali. Lo studio dovrebbe proseguire fino a metà 2025.
L’obiettivo principale dello studio è misurare per quanto tempo i pazienti vivono senza che il loro cancro peggiori. Lo studio valuterà anche la risposta al trattamento, il tempo di sopravvivenza complessivo, la qualità della vita e gli eventuali effetti collaterali.
Considerazioni finali
Gli studi clinici attualmente disponibili per il sarcoma del peritoneo e le patologie correlate rappresentano opportunità importanti per i pazienti che affrontano queste difficili diagnosi. Entrambi gli studi si concentrano su approcci innovativi per migliorare i risultati terapeutici:
- Il primo studio valuta un regime di somministrazione ottimizzato di chemioterapici già noti, testando se dosi più frequenti ma più piccole possano offrire vantaggi rispetto al trattamento standard
- Il secondo studio esplora una terapia mirata completamente nuova che colpisce specificamente le cellule tumorali con elevata espressione del recettore del folato, potenzialmente riducendo gli effetti collaterali rispetto alla chemioterapia convenzionale
È importante notare che questi studi sono aperti in diversi paesi europei, con particolare presenza in Francia e Italia, facilitando l’accesso per i pazienti italiani interessati. La partecipazione a uno studio clinico offre non solo l’opportunità di accedere a trattamenti sperimentali promettenti, ma anche di contribuire al progresso della ricerca medica per le future generazioni di pazienti.
I pazienti interessati a partecipare a questi studi dovrebbero discutere con il proprio oncologo per valutare l’idoneità e comprendere tutti i potenziali benefici e rischi associati alla partecipazione. Ogni studio prevede criteri di selezione specifici e un programma dettagliato di monitoraggio per garantire la sicurezza e il benessere dei partecipanti.











