Questo articolo presenta informazioni dettagliate sugli studi clinici attualmente in corso per il trattamento delle infezioni causate da batteri resistenti, in particolare i batteri produttori di ESBL. Attualmente è disponibile 1 studio clinico che valuta trattamenti alternativi ai carbapenemi per pazienti in terapia intensiva con infezioni gravi.
Studi Clinici in Corso sulla Resistenza ai Patogeni
La resistenza ai patogeni rappresenta una sfida crescente nella medicina moderna, in particolare nelle unità di terapia intensiva dove i pazienti sono particolarmente vulnerabili alle infezioni batteriche gravi. I batteri produttori di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) sono particolarmente preoccupanti poiché resistenti a molti antibiotici comuni. Attualmente, è disponibile 1 studio clinico nel nostro sistema che sta valutando nuove strategie terapeutiche per affrontare questo problema.
Studi Clinici Disponibili
Studio su Piperacillina-Tazobactam e Temocillina per il Trattamento delle Infezioni Gravi in Pazienti di Terapia Intensiva con Batteri Gram-Negativi Produttori di ESBL
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sul trattamento delle infezioni gravi causate da un tipo specifico di batteri noti come Enterobacteriaceae Gram-negativi produttori di beta-lattamasi a spettro esteso. Queste infezioni si riscontrano frequentemente in pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva (UTI). Lo studio sta esplorando l’uso di due trattamenti alternativi a un antibiotico comunemente utilizzato chiamato carbapenem. I trattamenti testati sono piperacillina/tazobactam e temocillina. L’obiettivo è verificare se queste alternative siano altrettanto efficaci del carbapenem nel trattamento di queste infezioni gravi.
I partecipanti allo studio riceveranno uno dei trattamenti, che vengono somministrati tramite infusione, un metodo in cui il farmaco viene somministrato direttamente nel flusso sanguigno. Lo studio avrà una durata massima di 21 giorni, durante i quali la salute e il recupero dei partecipanti saranno monitorati attentamente. L’obiettivo principale è confrontare l’efficacia dei trattamenti in termini di tassi di sopravvivenza e assicurarsi che i trattamenti alternativi non portino a una mortalità più elevata rispetto al trattamento standard con carbapenem.
Criteri di Inclusione
- I pazienti devono avere 18 anni o più
- Devono essere ricoverati in terapia intensiva
- Devono avere un’infezione grave, che può includere infezioni con o senza sepsi o shock settico. La sepsi è una condizione grave in cui il corpo risponde a un’infezione in modo tale da poter danneggiare i propri tessuti. Lo shock settico è una forma grave di sepsi che può causare una pressione sanguigna pericolosamente bassa. Queste condizioni devono essere confermate entro 24 ore dal giorno in cui viene diagnosticata l’infezione
- L’infezione deve essere causata da un tipo specifico di batteri chiamati Enterobacteriaceae produttori di ESBL. Questi batteri devono essere trattabili con un medicinale chiamato meropenem e con piperacillina/tazobactam o temocillina
- Deve essere stato firmato il consenso informato dal paziente o da qualcuno legalmente autorizzato a prendere decisioni per loro conto
- Devono essere affiliati alla previdenza sociale
Criteri di Esclusione
- Pazienti che non sono ricoverati in terapia intensiva
- Pazienti che non hanno un’infezione grave causata da Enterobacteriaceae produttori di ESBL
- Pazienti che non rientrano nella fascia di età specificata per lo studio
- Pazienti che non fanno parte dei gruppi di sperimentazione clinica specificati
Farmaci Sperimentali
Piperacillina-tazobactam è un antibiotico combinato utilizzato per trattare infezioni gravi. Funziona fermando la crescita dei batteri. In questo studio, viene testato come alternativa ai carbapenemi per il trattamento di infezioni gravi causate da determinati batteri resistenti in pazienti in terapia intensiva.
Temocillina è un antibiotico utilizzato per trattare infezioni causate da tipi specifici di batteri. Viene valutato in questo studio come un’altra alternativa ai carbapenemi per il trattamento di infezioni gravi in pazienti in terapia intensiva.
Percorso dello Studio
Durante lo studio, i ricercatori osserveranno anche altri fattori come la durata della degenza in terapia intensiva e in ospedale, eventuali effetti collaterali dei farmaci e il processo di recupero complessivo. Dopo 30 giorni, viene effettuata una valutazione della salute del paziente per determinare l’esito del trattamento, incluso il controllo di eventuali recidive dell’infezione o altre complicazioni. Un ulteriore follow-up avviene a 90 giorni per valutare gli esiti a lungo termine, come eventuali nuove infezioni o cambiamenti nello stato di salute.
Informazioni sulla Malattia
L’infezione da Enterobacteriaceae produttori di ESBL è causata da batteri che producono un enzima chiamato beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL), che li rende resistenti a molti antibiotici comuni. Questi batteri si trovano spesso nell’intestino ma possono causare infezioni gravi se si diffondono ad altre parti del corpo, specialmente nei pazienti ospedalizzati. L’infezione può portare a sintomi come febbre, brividi e segni di infiammazione nell’area colpita. Nei casi gravi, può causare infezioni del flusso sanguigno, infezioni del tratto urinario o polmonite. La progressione della malattia può essere rapida, soprattutto negli individui con sistemi immunitari indeboliti, come quelli nelle unità di terapia intensiva. La gestione dell’infezione richiede spesso una selezione attenta degli antibiotici a causa del profilo di resistenza dei batteri.
Riepilogo
Attualmente è disponibile uno studio clinico importante che sta valutando alternative terapeutiche ai carbapenemi per il trattamento delle infezioni gravi causate da batteri produttori di ESBL nei pazienti in terapia intensiva. Questo studio è particolarmente rilevante considerando la crescente preoccupazione per la resistenza agli antibiotici e la necessità di preservare l’efficacia dei carbapenemi per i casi più critici.
Lo studio francese rappresenta un’iniziativa importante per identificare strategie di trattamento efficaci che possano ridurre l’uso di carbapenemi, contribuendo così a limitare lo sviluppo di ulteriore resistenza batterica. I trattamenti alternativi testati, piperacillina-tazobactam e temocillina, potrebbero offrire opzioni terapeutiche valide per i pazienti critici con infezioni da batteri resistenti.
Per i pazienti e le famiglie che affrontano queste infezioni gravi, la partecipazione a questo tipo di studio clinico può rappresentare un’opportunità per accedere a trattamenti attentamente monitorati e contribuire al progresso della conoscenza medica in questo campo cruciale della medicina intensiva.











