La pre-eclampsia è una condizione seria che può verificarsi durante la gravidanza, caratterizzata da pressione alta e potenziali danni ad altri organi. Attualmente sono in corso 7 studi clinici che stanno testando diversi farmaci per prevenire o gestire questa condizione, tra cui pravastatina, metformina e aspirina a basso dosaggio.
Studi Clinici in Corso sulla Pre-eclampsia
La pre-eclampsia rappresenta una delle complicanze più serie della gravidanza, colpendo sia la madre che il bambino. Questa condizione si manifesta tipicamente dopo la ventesima settimana di gestazione e si caratterizza per l’insorgenza di ipertensione arteriosa e, spesso, la presenza di proteine nelle urine. Se non gestita adeguatamente, può portare a complicazioni gravi per entrambi.
Attualmente sono in corso diversi studi clinici che stanno valutando nuovi approcci terapeutici per prevenire o trattare la pre-eclampsia. Questi studi si concentrano principalmente sull’utilizzo di farmaci già conosciuti in ambito medico, come la pravastatina (normalmente usata per abbassare il colesterolo), la metformina (comunemente prescritta per il diabete di tipo 2) e l’aspirina a basso dosaggio.
Studi Clinici Disponibili
Studio sulla Pravastatina per Pazienti Gravide con Pre-eclampsia o Restrizione della Crescita Intrauterina
Localizzazione: Spagna
Questo studio clinico si concentra su due condizioni legate alla gravidanza: la pre-eclampsia e la restrizione della crescita intrauterina (IUGR). La IUGR è una condizione in cui il bambino cresce più lentamente del previsto nell’utero. Lo studio utilizza un farmaco chiamato pravastatina, comunemente usato per abbassare il colesterolo, per verificare se può aiutare a gestire queste condizioni durante la gravidanza.
L’obiettivo dello studio è determinare se l’assunzione di 40 mg di pravastatina al giorno può aiutare a prolungare la gravidanza nelle donne con diagnosi di pre-eclampsia grave ad esordio precoce o IUGR tra le 24 e le 29 settimane di gestazione. Le partecipanti saranno assegnate casualmente a ricevere pravastatina o un placebo.
Criteri di inclusione principali: gravidanza singola tra 24+0 e 29+6 settimane con diagnosi di pre-eclampsia grave ad esordio precoce o IUGR.
Criteri di esclusione: gravidanze multiple, condizioni diverse dalla pre-eclampsia o IUGR.
Studio sulla Metformina per Prolungare la Durata della Gravidanza in Donne con Pre-eclampsia Pretermine
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico esamina l’uso della metformina in donne gravide con pre-eclampsia pretermine. La pre-eclampsia è una complicanza della gravidanza caratterizzata da pressione alta e segni di danno ad altri sistemi organici, in particolare fegato e reni. Quando si verifica prima delle 32 settimane di gravidanza, viene chiamata pre-eclampsia pretermine. Lo studio include anche pazienti con sindrome HELLP, una forma grave di pre-eclampsia che colpisce il sangue e il fegato.
Lo studio mira a determinare se la metformina può aiutare a prolungare la durata della gravidanza in donne con pre-eclampsia pretermine. Le partecipanti riceveranno compresse di metformina o placebo. Il farmaco sarà somministrato sotto forma di compresse rivestite per uso orale, con dosi fino a 3000 mg al giorno per un massimo di 98 giorni.
Criteri di inclusione principali: età pari o superiore a 18 anni, gravidanza singola tra 23 e 31+6 settimane, diagnosi di pre-eclampsia con peso fetale stimato superiore a 400 grammi.
Criteri di esclusione: gravidanza multipla, allergia nota alla metformina, diabete pre-esistente o gestazionale che richiede farmaci, disfunzione epatica o renale grave, sindrome HELLP, travaglio attivo.
Studio sull’Acido Acetilsalicilico a Basso Dosaggio per Prevenire la Pre-eclampsia in Donne Gravide dopo Transfer di Embrioni Congelati
Localizzazione: Belgio
Questo studio si concentra sulla pre-eclampsia che può verificarsi durante la gravidanza ed è caratterizzata da pressione alta e potenziale danno ad altri organi, spesso fegato e reni. Lo studio sta esaminando l’uso di un farmaco chiamato acido acetilsalicilico, comunemente noto come aspirina, a basso dosaggio di 160 mg. Questo farmaco viene testato come trattamento preventivo per la pre-eclampsia in donne gravide che hanno subito una procedura chiamata transfer di embrioni congelati, che fa parte di alcuni trattamenti per la fertilità.
L’obiettivo dello studio è determinare se l’assunzione di acido acetilsalicilico a basso dosaggio può ridurre l’incidenza della pre-eclampsia in queste donne. Le partecipanti saranno assegnate casualmente a ricevere il farmaco o nessun trattamento (gruppo placebo).
Criteri di inclusione principali: donne sane di età compresa tra 18 e 43 anni che pianificano un transfer di embrioni congelati, gravidanza confermata alla settimana 6 di amenorrea.
Criteri di esclusione: condizioni mediche che potrebbero rendere la partecipazione non sicura, allergia all’aspirina, disturbi della coagulazione, malattie epatiche o renali gravi.
Studio sulla Metformina per Prolungare la Gravidanza in Donne con Pre-eclampsia Pretermine
Localizzazione: Svezia
Questo studio clinico si concentra sulla pre-eclampsia, una condizione che può verificarsi durante la gravidanza, caratterizzata da pressione alta e segni di danno ad altri sistemi organici. Lo studio sta esaminando se un farmaco chiamato metformina, specificamente nella forma di compresse Glucophage SR 500mg a rilascio prolungato, può aiutare a prolungare la gravidanza in donne con diagnosi di pre-eclampsia pretermine. La pre-eclampsia pretermine si riferisce alla condizione che si verifica prima che la gravidanza raggiunga il termine completo, tipicamente prima delle 37 settimane di gestazione.
L’obiettivo dello studio è determinare se l’assunzione di 3 grammi di metformina al giorno può prolungare la durata della gravidanza in donne che gestiscono la pre-eclampsia pretermine con gestione conservativa, che significa monitoraggio attento della condizione senza parto immediato.
Criteri di inclusione principali: età pari o superiore a 18 anni, diagnosi di pre-eclampsia confermata dal medico curante, età gestazionale tra 22 e 33+6 settimane con feto vitale, gravidanza singola.
Criteri di esclusione: pazienti senza diagnosi di pre-eclampsia, gravidanza non compresa tra 22 e 33+6 settimane, pazienti che non seguono gestione conservativa.
Studio sull’Aspirina per Prevenire la Pre-eclampsia in Gravidanze Gemellari
Localizzazione: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia, Spagna
Questo studio clinico si concentra sulla pre-eclampsia, una condizione che può verificarsi durante la gravidanza, caratterizzata da pressione alta e potenziale danno ad altri organi, spesso fegato e reni. Lo studio esamina specificamente le gravidanze gemellari. Il trattamento testato è Aspirina 75mg compresse gastro-resistenti, che contiene il principio attivo acido acetilsalicilico. Questo farmaco viene confrontato con un placebo per verificare se può aiutare a prevenire la pre-eclampsia in donne che aspettano gemelli.
L’obiettivo dello studio è determinare se l’assunzione di una dose bassa di aspirina può ridurre le possibilità di sviluppare pre-eclampsia prima delle 37 settimane di gravidanza. Le partecipanti saranno assegnate casualmente a ricevere aspirina o placebo. Lo studio è progettato per essere in doppio cieco, il che significa che né le partecipanti né i ricercatori sapranno chi sta ricevendo l’aspirina e chi il placebo.
Criteri di inclusione principali: età superiore a 18 anni, gravidanza gemellare (DCDA o MCDA), entrambi i feti vivi tra 11+2 e 13+6 settimane di gravidanza.
Criteri di esclusione: pazienti non femmine, al di fuori della fascia d’età specificata.
Studio sull’Aspirina per Prevenire la Pre-eclampsia in Donne alla Prima Gravidanza Tramite Tecnologia di Riproduzione Assistita
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sulla pre-eclampsia, una condizione che può verificarsi durante la gravidanza, caratterizzata da pressione alta e potenziale danno ad altri organi, spesso fegato e reni. Lo studio esamina l’uso dell’acido acetilsalicilico, comunemente noto come aspirina, come trattamento preventivo. L’aspirina viene testata in una dose giornaliera di 150 milligrammi, assunta per via orale sotto forma di capsula rigida. Lo studio mira a determinare se l’aspirina può aiutare a prevenire la pre-eclampsia pretermine, che si verifica quando la condizione si sviluppa prima delle 37 settimane di gravidanza, in donne che sono gravide per la prima volta dopo aver utilizzato tecnologie di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro.
L’obiettivo dello studio è valutare l’effetto dell’aspirina rispetto a un placebo nella prevenzione della pre-eclampsia pretermine. Le partecipanti inizieranno ad assumere il farmaco tra le 9 e le 14 settimane di gravidanza e continueranno fino alla ventiseiesima settimana.
Criteri di inclusione principali: donne nullipare di età pari o superiore a 18 anni, gravidanza dopo tecnologia di riproduzione assistita (FIV, ICSI, donazione di ovociti o inseminazione intrauterina con donatore), gravidanza singola tra 9 e 14 settimane di gestazione.
Criteri di esclusione: donne non alla prima gravidanza, gravidanza non ottenuta tramite tecnologia di riproduzione assistita, gravidanza non compresa tra 9 e 14 settimane, non a rischio di sviluppare pre-eclampsia.
Studio sull’Acido Acetilsalicilico (Aspirina) 150 mg per la Prevenzione delle Complicanze in Donne Gravide con Ipertensione Cronica
Localizzazione: Francia
Questo studio si concentra su donne gravide con ipertensione cronica, una condizione in cui la pressione sanguigna rimane costantemente alta. La ricerca esamina come l’acido acetilsalicilico (noto anche come aspirina) influisce sulle complicanze legate alla gravidanza, tra cui la pre-eclampsia (una condizione seria che causa pressione alta durante la gravidanza), la restrizione della crescita fetale (quando un bambino non cresce correttamente nell’utero) e altri problemi legati alla pressione sanguigna in gravidanza.
Lo studio confronta gli effetti dell’assunzione di 150 mg di acido acetilsalicilico al giorno con un placebo per prevenire complicanze gravi che potrebbero colpire sia la madre che il bambino. Queste complicanze includono pre-eclampsia, distacco della placenta dall’utero, ridotta crescita del bambino, parto prematuro e altri problemi di salute gravi per madre e bambino.
Le partecipanti riceveranno compresse gastro-resistenti di acido acetilsalicilico (compresse che si dissolvono nell’intestino anziché nello stomaco) o compresse placebo dall’aspetto identico. Il trattamento continua per 6 mesi durante la gravidanza.
Criteri di inclusione principali: donna gravida tra 10 e 19+6 settimane di gravidanza, ipertensione cronica (trattata o non trattata), gravidanza singola, copertura previdenziale attiva.
Criteri di esclusione: allergia nota all’aspirina, gravidanza multipla, storia di disturbi della coagulazione, malattia ulcerosa peptica attiva, uso attuale di anticoagulanti, malattia epatica con alterazioni della coagulazione, malattia renale grave, uso regolare corrente di aspirina o FANS, conta piastrinica inferiore a 100.000 per microlitro.
Riepilogo
Gli studi clinici attualmente in corso sulla pre-eclampsia stanno esplorando diversi approcci farmacologici promettenti. La maggior parte degli studi si concentra su tre farmaci principali: pravastatina, metformina e aspirina a basso dosaggio.
Un aspetto importante da notare è che diversi studi stanno testando la metformina per prolungare la durata della gravidanza in donne con pre-eclampsia pretermine, con studi condotti nei Paesi Bassi e in Svezia che seguono protocolli simili. Questo suggerisce un crescente interesse scientifico nel potenziale di questo farmaco antidiabetico per gestire questa grave complicanza della gravidanza.
L’aspirina a basso dosaggio viene testata in diverse popolazioni di pazienti: donne con gravidanze gemellari, donne che hanno utilizzato tecnologie di riproduzione assistita e donne con ipertensione cronica pre-esistente. Questo approccio multicentrico (con studi in Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia, Spagna e Francia) indica che l’aspirina è considerata un’opzione preventiva promettente per diversi gruppi a rischio.
È interessante notare che uno studio in Spagna sta esplorando l’uso della pravastatina, un farmaco tradizionalmente utilizzato per abbassare il colesterolo, per gestire la pre-eclampsia grave ad esordio precoce e la restrizione della crescita intrauterina. Questo rappresenta un approccio innovativo che potrebbe aprire nuove strade terapeutiche.
Tutti gli studi condividono l’obiettivo comune di migliorare gli esiti per madre e bambino, sia prevenendo l’insorgenza della pre-eclampsia che prolungando in modo sicuro la durata della gravidanza quando la condizione si è già manifestata. I risultati di questi studi potrebbero portare a nuove linee guida cliniche per la prevenzione e il trattamento della pre-eclampsia in diverse situazioni cliniche.













