Attualmente sono in corso 29 studi clinici sul melanoma maligno metastatico in tutto il mondo. Questa panoramica presenta 10 di questi studi, che valutano nuove combinazioni di immunoterapia, terapie cellulari personalizzate e approcci diagnostici avanzati per i pazienti con questa forma aggressiva di cancro della pelle.
Studi Clinici sul Melanoma Maligno Metastatico: Panoramica delle Terapie in Fase di Sperimentazione
Il melanoma maligno metastatico rappresenta una forma avanzata di cancro della pelle che si è diffusa ad altre parti del corpo. Questa malattia inizia nei melanociti, le cellule che producono melanina, il pigmento che conferisce colore alla pelle. Quando il melanoma si diffonde (metastatizza), colpisce comunemente i linfonodi, i polmoni, il fegato, le ossa e il cervello. La ricerca clinica continua a esplorare nuove strategie terapeutiche per migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.
In tutto il mondo, sono attualmente disponibili 29 studi clinici dedicati al melanoma maligno metastatico. Questa panoramica descrive 10 di questi studi, che rappresentano alcune delle ricerche più innovative in corso nel campo dell’immunoterapia, della terapia cellulare personalizzata e delle nuove combinazioni farmacologiche.
Studi Clinici Attualmente Disponibili
Studio sulla Sicurezza delle Cellule TIL, Peginterferone Alfa-2a e Nivolumab per Pazienti con Melanoma Metastatico
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio si concentra su un approccio terapeutico innovativo che combina tre diversi trattamenti per il melanoma metastatico. Il trattamento principale prevede l’utilizzo di cellule TIL (linfociti infiltranti il tumore), che sono cellule immunitarie speciali prelevate dal tumore del paziente, coltivate in laboratorio e poi reinfuse. Queste cellule vengono somministrate insieme a peginterferone alfa-2a e nivolumab, farmaci che potenziano la capacità del sistema immunitario di combattere il cancro.
L’obiettivo principale dello studio è valutare la sicurezza e la tollerabilità di questa combinazione terapeutica. I pazienti eleggibili devono avere almeno 18 anni, con melanoma metastatico confermato che è progredito nonostante i trattamenti precedenti. È richiesto che i pazienti abbiano sospeso le terapie precedenti per periodi specifici: almeno due settimane per gli inibitori BRAF/MEK e almeno quattro settimane per l’immunoterapia. I pazienti con metastasi cerebrali possono partecipare se sono neurologicamente stabili da almeno due mesi.
Durante lo studio, i partecipanti riceveranno le cellule TIL e nivolumab per via endovenosa, seguiti dall’aggiunta di peginterferone alfa-2a. Il monitoraggio includerà esami fisici regolari, esami del sangue e scansioni di imaging per valutare la risposta al trattamento e identificare eventuali effetti collaterali. Lo studio è previsto fino al 31 dicembre 2027.
Studio sulla Sicurezza e gli Effetti di ICT01, Aldesleuchina e Pembrolizumab per Pazienti con Tumori Solidi Avanzati
Localizzazione: Francia, Germania
Questo studio multicentrico valuta una combinazione di trattamenti per vari tumori solidi avanzati, incluso il melanoma metastatico o non resecabile refrattario. Il trattamento sperimentale prevede l’utilizzo di ICT01, somministrato per via endovenosa, in combinazione con una dose bassa di interleuchina-2 (IL-2) somministrata per via sottocutanea. Per i pazienti con melanoma avanzato o adenocarcinoma duttale del pancreas, viene aggiunto anche pembrolizumab per via endovenosa.
Lo studio è diviso in due parti: la prima si concentra sulla sicurezza e tollerabilità della combinazione di trattamenti, mentre la seconda valuta l’attività antitumorale preliminare. I pazienti eleggibili devono avere almeno 18 anni e una diagnosi confermata di tumore che non ha risposto ad almeno due linee di terapia sistemica precedente, o che non tollerano la terapia di seconda linea standard.
I criteri di inclusione richiedono parametri ematologici adeguati, inclusi emoglobina di almeno 8,5 g/dL, conta piastrinica di almeno 100 x 10⁹/L e conta linfocitaria di almeno 0,5 x 10⁹/L. I pazienti devono avere una lesione misurabile secondo i criteri RECIST e un’aspettativa di vita superiore a tre mesi. Lo studio si concluderà a marzo 2025.
Studio sulla Rilevazione di Metastasi Cerebrali non Trattate in Pazienti con Cancro del Polmone, della Mammella e Melanoma Utilizzando Fluorodopa (18F)
Localizzazione: Francia
Questo studio innovativo si concentra sull’utilizzo di una tecnica di imaging avanzata chiamata PET-DOPA per rilevare metastasi cerebrali in pazienti con tumori primari che includono il melanoma, oltre al carcinoma polmonare non a piccole cellule e al carcinoma mammario. La tecnica utilizza fluorodopa (18F), una sostanza radiofarmaceutica somministrata per via endovenosa, che aiuta a visualizzare le metastasi cerebrali durante la scansione PET.
L’obiettivo principale dello studio è determinare l’efficacia della PET-DOPA nell’identificare metastasi cerebrali di nuova diagnosi, non trattate e di almeno 5 mm di dimensione, come osservate alla risonanza magnetica. I partecipanti devono avere almeno 18 anni e una diagnosi confermata di uno dei tumori primari specificati con metastasi cerebrali visibili alla risonanza magnetica.
Durante lo studio, i pazienti ricevono l’iniezione di fluorodopa (18F) e vengono sottoposti a imaging PET-DOPA per confrontare i risultati con quelli ottenuti dalla risonanza magnetica tradizionale. La ricerca mira a fornire informazioni preziose sulla sensibilità della PET-DOPA nel rilevare metastasi cerebrali da diversi tipi di tumori primari, inclusi sottotipi specifici di melanoma. Lo studio è previsto concludersi il 3 marzo 2026.
Studio sulla Sicurezza e gli Effetti di ATL001 e Nivolumab per Adulti con Melanoma Metastatico o Ricorrente
Localizzazione: Spagna
Questo studio valuta un approccio terapeutico personalizzato che combina ATL001, una terapia cellulare innovativa, con nivolumab per pazienti con melanoma metastatico o ricorrente. ATL001 è una terapia che utilizza le cellule T del paziente, modificate per riconoscere e attaccare meglio le cellule tumorali. La terapia viene somministrata attraverso un’infusione endovenosa, insieme a nivolumab, un farmaco immunoterapico che blocca una proteina che impedisce al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali.
Lo studio prevede diverse fasi: inizialmente viene eseguita una procedura per prelevare tessuto dal tumore, che verrà utilizzato per produrre ATL001 personalizzato. Prima della somministrazione di ATL001, i pazienti subiscono un processo chiamato linfodeplezione, che prevede la somministrazione di fludarabina e ciclofosfamide per ridurre il numero di cellule immunitarie nel corpo. Successivamente, ATL001 viene somministrato per via endovenosa, seguito dall’infusione di nivolumab.
I criteri di inclusione richiedono che i pazienti abbiano almeno 18 anni, melanoma metastatico o ricorrente confermato e un’aspettativa di vita di almeno sei mesi al momento della raccolta del tessuto. I pazienti devono aver ricevuto precedentemente un inibitore PD-1/PD-L1 e aver sperimentato progressione della malattia o malattia stabile dopo almeno quattro dosi. Lo studio continuerà fino al 31 luglio 2027.
Studio di IO102-IO103 e Pembrolizumab per Pazienti con Melanoma Avanzato
Localizzazione: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna
Questo ampio studio multicentrico confronta l’efficacia di una nuova combinazione terapeutica per il melanoma avanzato non resecabile chirurgicamente. Lo studio valuta la combinazione di IO102-IO103 con pembrolizumab rispetto a pembrolizumab da solo. Pembrolizumab è già utilizzato nel trattamento del melanoma, mentre IO102-IO103 è in fase di sperimentazione per verificare se può migliorare i risultati quando utilizzato insieme a pembrolizumab.
I partecipanti vengono assegnati casualmente a uno dei due gruppi di trattamento: uno riceve la combinazione di IO102-IO103 e pembrolizumab, mentre l’altro riceve solo pembrolizumab. L’obiettivo principale è misurare la sopravvivenza libera da progressione, ovvero il tempo durante il quale i pazienti vivono senza che il cancro peggiori. Lo studio valuta anche il tasso di risposta globale, che misura quanti pazienti sperimentano una riduzione delle dimensioni del cancro, e la sopravvivenza globale.
I criteri di inclusione richiedono che i pazienti abbiano melanoma non trattabile chirurgicamente o metastatico, senza precedenti trattamenti sistemici per questa condizione (eccetto in casi specifici dove i trattamenti precedenti sono stati somministrati più di sei mesi fa). I pazienti devono avere uno stato di performance di 0 o 1, un’aspettativa di vita superiore a 24 settimane e almeno un tumore misurabile. Il trattamento continua per un periodo fino a 24 mesi.
Studio di Confronto tra la Combinazione Relatlimab e Nivolumab vs. Nivolumab da Solo per Pazienti con Melanoma Avanzato
Localizzazione: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna, Svezia
Questo importante studio internazionale confronta l’efficacia di due approcci terapeutici per il melanoma metastatico o non resecabile. Lo studio valuta la combinazione di relatlimab e nivolumab rispetto a nivolumab da solo. Relatlimab è un farmaco sperimentale studiato per il suo potenziale di potenziare l’effetto di nivolumab, che è già utilizzato per aiutare il sistema immunitario a combattere le cellule tumorali.
Lo studio è progettato come “doppio cieco”, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sanno chi sta ricevendo quale trattamento, per garantire risultati imparziali. I partecipanti ricevono il trattamento assegnato attraverso un’infusione endovenosa. Per la terapia combinata, nivolumab viene somministrato a una dose di 240 mg e relatlimab a 80 mg per flaconcino.
I pazienti eleggibili devono avere melanoma in stadio III (non resecabile) o stadio IV confermato e non devono aver ricevuto terapia anticancro sistemica precedente per questa condizione. È richiesto tessuto tumorale da un sito non resecabile o metastatico per analisi di biomarcatori. Lo studio monitora la sopravvivenza libera da progressione, valutata attraverso una revisione centrale indipendente in cieco, e continuerà fino al 16 dicembre 2025.
Studio di INCB099280 e Ipilimumab per Pazienti con Tumori Solidi Avanzati
Localizzazione: Norvegia, Slovacchia, Svezia
Questo studio valuta una nuova combinazione terapeutica per pazienti con vari tipi di tumori solidi avanzati, incluso il melanoma metastatico o non resecabile refrattario. La ricerca testa la sicurezza e l’efficacia di INCB099280, somministrato per via orale come compressa rivestita con film, in combinazione con ipilimumab (nome commerciale YERVOY), somministrato per via endovenosa.
Lo studio è suddiviso in due parti: la prima si concentra sulla comprensione della sicurezza e tollerabilità della combinazione, mentre la seconda esamina l’efficacia nel controllo del cancro. I pazienti eleggibili devono avere almeno 18 anni, cancro che è ritornato o non ha risposto al trattamento dopo almeno due linee di terapia sistemica, o che non possono tollerare la terapia di seconda linea standard.
I criteri di inclusione richiedono uno stato di performance ECOG di 0 o 1, un’aspettativa di vita superiore a tre mesi e parametri di laboratorio adeguati, inclusi emoglobina di almeno 8,5 g/dL, conta piastrinica di almeno 100 x 10⁹/L e conta linfocitaria di almeno 0,5 x 10⁹/L. I pazienti devono avere almeno una lesione misurabile secondo i criteri RECIST e una saturazione di ossigeno del 95% o superiore a riposo. Le donne in età fertile devono concordare l’uso di metodi contraccettivi efficaci.
Studio di Tebentafusp e Pembrolizumab per Pazienti con Melanoma Avanzato Precedentemente Trattato
Localizzazione: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna
Questo studio multicentrico valuta l’efficacia di tebentafusp, sia da solo che in combinazione con pembrolizumab (noto anche come Keytruda), per pazienti con melanoma avanzato che hanno ricevuto trattamenti precedenti. Lo studio confronta il regime con tebentafusp con un trattamento scelto dal medico curante, che può includere farmaci come difenidramina, desametasone o paracetamolo.
I partecipanti devono avere almeno 18 anni e presentare il marcatore genetico HLA-A*02:01-positivo. Devono avere melanoma non oculare in stadio III non resecabile o stadio IV, con tessuto tumorale disponibile per l’analisi. È richiesto uno stato di performance di 0 o 1 sulla scala ECOG e i pazienti devono essere in grado di fornire tutti i campioni necessari per l’analisi dei biomarcatori.
Tebentafusp e pembrolizumab vengono somministrati attraverso un’infusione endovenosa. L’obiettivo principale è misurare la riduzione del DNA tumorale circolante (ctDNA) nel sangue e migliorare i tassi di sopravvivenza globale rispetto ad altri trattamenti. Lo studio durerà fino a 24 mesi, durante i quali i partecipanti saranno monitorati per eventuali effetti collaterali e cambiamenti nello stato di salute.
Studio di Confronto tra Nivolumab e Relatlimab Sottocutanei ed Endovenosi per Pazienti con Melanoma Metastatico o Non Resecabile non Trattato
Localizzazione: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia
Questo ampio studio internazionale confronta due diverse modalità di somministrazione della combinazione di nivolumab e relatlimab per pazienti con melanoma metastatico o non resecabile. Lo studio valuta se la somministrazione sottocutanea (sotto la pelle) di questi farmaci sia altrettanto efficace della somministrazione endovenosa (nella vena) tradizionale.
I partecipanti vengono assegnati casualmente a ricevere i farmaci per via endovenosa o sottocutanea. Per il gruppo endovenoso, viene somministrata una soluzione contenente nivolumab 240 mg e relatlimab 80 mg per flaconcino. Per il gruppo sottocutaneo, l’iniezione contiene nivolumab 960 mg e relatlimab 320 mg per flaconcino. Lo studio monitora i livelli dei farmaci nel corpo e valuta la risposta del cancro al trattamento.
I criteri di inclusione richiedono che i pazienti abbiano almeno 12 anni (se di età compresa tra 12 e 18 anni, devono pesare almeno 40 kg), melanoma in stadio III o IV confermato e non devono aver ricevuto terapia anticancro sistemica precedente. È richiesto uno stato di performance ECOG di 0 o 1 (o punteggio Lansky dell’80% o superiore per pazienti di età compresa tra 12 e 18 anni) e malattia misurabile secondo i criteri RECIST v1.1. Lo studio si concluderà ad agosto 2026.
Studio di Tucidinostat e Nivolumab per Pazienti con Melanoma Avanzato non Trattati con Inibitori PD-1 o PD-L1
Localizzazione: Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Spagna
Questo studio multicentrico valuta una combinazione innovativa di trattamenti per pazienti con melanoma che non può essere rimosso chirurgicamente o che si è diffuso ad altre parti del corpo. Lo studio testa la combinazione di tucidinostat (noto anche con il nome in codice HBI-8000) e nivolumab (commercializzato come Opdivo) rispetto a una combinazione di placebo e nivolumab.
Lo studio è condotto in modo doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sanno chi sta ricevendo quale trattamento. I pazienti vengono assegnati casualmente a uno dei due gruppi. Tucidinostat viene assunto per via orale sotto forma di compressa rivestita, mentre nivolumab viene somministrato per via endovenosa. L’obiettivo principale è misurare la sopravvivenza libera da progressione, ovvero il tempo dall’inizio del trattamento fino alla progressione del melanoma o al decesso.
I criteri di inclusione richiedono una diagnosi confermata di melanoma non uveale in stadio III (non resecabile) o stadio IV (metastatico). Le donne in età fertile devono avere un test di gravidanza negativo all’inizio dello studio. Tutti i pazienti devono concordare l’uso di un metodo contraccettivo affidabile durante lo studio e per cinque mesi dopo l’ultima dose. I pazienti devono conoscere il loro stato di mutazione BRAF V600 e avere tessuto tumorale disponibile per il test PD-L1. Lo studio continuerà fino a marzo 2026.
Sintesi e Osservazioni Importanti
Gli studi clinici presentati rappresentano le frontiere più avanzate della ricerca sul melanoma maligno metastatico. Emergono diverse tendenze significative:
Approcci di immunoterapia combinata: La maggior parte degli studi si concentra su combinazioni di farmaci immunoterapici, riflettendo la comprensione crescente che l’attivazione multipla del sistema immunitario può migliorare i risultati terapeutici. Molti studi combinano inibitori dei checkpoint immunitari (come nivolumab e pembrolizumab) con altri agenti sperimentali.
Terapie cellulari personalizzate: Alcuni studi esplorano approcci altamente personalizzati, come le cellule TIL e ATL001, che utilizzano le cellule immunitarie del paziente modificate in laboratorio. Questi trattamenti rappresentano l’avanguardia della medicina di precisione nel melanoma.
Vie di somministrazione alternative: Diversi studi confrontano la somministrazione sottocutanea con quella endovenosa, cercando di rendere i trattamenti più convenienti per i pazienti senza compromettere l’efficacia.
Diagnostica avanzata: Uno studio si concentra sul miglioramento della rilevazione delle metastasi cerebrali utilizzando tecniche di imaging innovative, sottolineando l’importanza della diagnosi precoce e accurata nella gestione del melanoma metastatico.
Popolazioni di pazienti diverse: Gli studi includono sia pazienti precedentemente trattati che non trattati, riconoscendo che possono essere necessarie strategie terapeutiche diverse in base alla storia clinica del paziente.
La maggior parte degli studi richiede che i pazienti abbiano uno stato di performance adeguato, parametri ematologici accettabili e un’aspettativa di vita minima, riflettendo la necessità di bilanciare la ricerca scientifica con la sicurezza del paziente. I criteri di esclusione comuni includono gravidanza, allattamento, infezioni attive e condizioni autoimmuni gravi.
Questi studi clinici offrono speranza per miglioramenti significativi nel trattamento del melanoma maligno metastatico, una malattia che continua a rappresentare una sfida significativa nella pratica oncologica. I pazienti interessati a partecipare a questi studi dovrebbero discutere le opzioni con i loro medici curanti per determinare l’idoneità e i potenziali benefici e rischi della partecipazione.














