La malattia di Peyronie è una condizione che colpisce il pene, causando una curvatura anomala e talvolta dolorosa durante l’erezione. Attualmente sono in corso studi clinici che valutano nuove terapie per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da questa patologia. In questo articolo presentiamo 2 studi clinici attivi che stanno testando approcci innovativi per il trattamento e la diagnosi della malattia di Peyronie.
Studi Clinici in Corso sulla Malattia di Peyronie
La malattia di Peyronie è caratterizzata dallo sviluppo di tessuto cicatriziale fibroso all’interno del pene, che può causare erezioni curve e dolorose. Questa condizione spesso inizia con un’infiammazione o un trauma, portando alla formazione di una placca dura sotto la pelle del pene. Nel tempo, questa placca può causare la curvatura o la deformazione del pene durante l’erezione. La gravità della curvatura può variare e può peggiorare nel tempo. Alcuni uomini con malattia di Peyronie possono anche sperimentare disfunzione erettile o accorciamento del pene.
Attualmente sono disponibili 2 studi clinici per i pazienti affetti da questa condizione. Di seguito presentiamo in dettaglio questi studi attivi.
Studi Clinici Disponibili
Studio sulla Sicurezza ed Efficacia della Collagenasi di Vibrio Alginolyticus e Alprostadil per Pazienti con Malattia di Peyronie
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico si concentra sul trattamento della malattia di Peyronie utilizzando la collagenasi di Vibrio alginolyticus, un enzima che scompone le proteine. L’enzima viene iniettato direttamente nella placca che causa la curvatura del pene. Lo studio prevede anche l’uso di Alprostadil, un farmaco che aiuta a indurre l’erezione, per misurare i cambiamenti nella curvatura del pene.
Lo studio si svolge in due fasi. Nella prima fase vengono testate diverse dosi dell’enzima per individuare la dose più sicura ed efficace. Nella seconda fase, questa dose viene utilizzata per valutare quanto migliora la curvatura del pene. I partecipanti ricevono iniezioni dell’enzima e vengono monitorati per eventuali cambiamenti nella loro condizione, così come per eventuali effetti collaterali.
Criteri di inclusione principali:
- Uomini di età pari o superiore a 18 anni
- Diagnosi di malattia di Peyronie da almeno 12 mesi, con curvatura stabile del pene tra 30° e 90° senza dolore durante l’erezione
- Punteggio di 17 o superiore in un questionario specifico sulla funzione erettile
- Relazione stabile con un partner da almeno 3 mesi
- Disponibilità a non avere rapporti sessuali per 15 giorni dopo ogni iniezione
- Accordo sull’uso del preservativo maschile se la partner è in età fertile
Criteri di esclusione:
- Partecipanti di sesso femminile
- Partecipanti al di fuori dell’intervallo di età specificato
- Appartenenza a popolazioni vulnerabili che necessitano di protezione speciale
Lo studio mira a fornire una migliore comprensione di come questo enzima possa aiutare a trattare la malattia di Peyronie e migliorare la qualità di vita delle persone colpite. Lo studio proseguirà fino alla data di fine prevista nel 2027.
Studio sull’Uso delle Scansioni FAPI-PET/TC e FDG-PET/TC per Rilevare Fibroblasti Attivi e Infiammazione nei Pazienti con Malattia di Peyronie in Fase Acuta
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra sulla diagnosi della malattia di Peyronie nella sua fase iniziale. L’obiettivo è esplorare l’uso di due tipi di scansioni, FAPI-PET/TC e FDG-PET/TC, per rilevare il tessuto fibroblastico attivo e l’infiammazione nei pazienti che si trovano nelle fasi iniziali di questa malattia.
Il trattamento investigato prevede l’uso di una soluzione speciale per iniezione chiamata [68Ga]FAPI-46. Questa soluzione è progettata per evidenziare le aree di attività fibroblastica attiva e infiammazione durante le scansioni. Lo scopo dello studio è determinare se queste scansioni possono identificare efficacemente queste aree attive nel pene, il che potrebbe aiutare a comprendere e diagnosticare meglio la condizione.
Criteri di inclusione principali:
- Erezioni dolorose iniziate da meno di 6 mesi
- Presenza di un nodulo palpabile (un nodulo che può essere sentito al tatto)
- Uomini di età superiore a 18 anni
- Capacità mentale di comprendere i benefici e i potenziali oneri dello studio
- Capacità di leggere e comprendere la lingua olandese
- Capacità di firmare un modulo di consenso informato scritto
Criteri di esclusione:
- Pazienti che non hanno la malattia di Peyronie
- Pazienti di sesso femminile
- Pazienti al di fuori dell’intervallo di età specificato
- Pazienti appartenenti a popolazioni vulnerabili
I partecipanti allo studio si sottoporranno a queste scansioni per verificare se la FAPI-PET/TC e la FDG-PET/TC possono rilevare i fibroblasti attivi o l’infiammazione. I risultati aiuteranno i ricercatori a comprendere i potenziali benefici dell’uso di queste scansioni nella diagnosi della malattia di Peyronie durante la sua fase acuta.
Riepilogo
Attualmente sono disponibili 2 studi clinici per la malattia di Peyronie, che rappresentano importanti opportunità per i pazienti affetti da questa condizione.
Il primo studio, condotto in Italia, si concentra su un approccio terapeutico innovativo utilizzando la collagenasi di Vibrio alginolyticus per ridurre la placca che causa la curvatura del pene. Questo studio è particolarmente rilevante per i pazienti con malattia di Peyronie stabile, con curvatura tra 30° e 90°, e offre la possibilità di un trattamento mirato attraverso iniezioni intralesionali.
Il secondo studio, condotto nei Paesi Bassi, adotta un approccio diagnostico innovativo utilizzando tecniche di imaging avanzate (FAPI-PET/TC e FDG-PET/TC) per identificare le aree di attività fibroblastica e infiammazione nella fase acuta della malattia. Questo studio è particolarmente importante per i pazienti nelle fasi iniziali della malattia (con sintomi presenti da meno di 6 mesi), poiché una diagnosi precoce e accurata potrebbe guidare decisioni terapeutiche più efficaci.
Entrambi gli studi dimostrano l’impegno della comunità scientifica nel migliorare sia il trattamento che la diagnosi della malattia di Peyronie, offrendo speranza per una migliore gestione di questa condizione che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti.












