La leucodistrofia metacromatica (MLD) è una rara malattia genetica che colpisce il sistema nervoso. Attualmente sono in corso 5 studi clinici che stanno testando nuove terapie geniche e trattamenti enzimatici sostitutivi per rallentare la progressione della malattia e migliorare la funzione motoria nei pazienti affetti da questa condizione.
Studi Clinici sulla Leucodistrofia Metacromatica: Nuove Speranze Terapeutiche
La leucodistrofia metacromatica (MLD) è una malattia genetica rara che colpisce il sistema nervoso, causando un progressivo deterioramento delle funzioni motorie e cognitive. Questa condizione è causata da una carenza dell’enzima arilsolfatasi A (ARSA), che porta all’accumulo di sostanze tossiche chiamate sulfatidi nel sistema nervoso. Attualmente sono attivi diversi studi clinici che stanno valutando nuovi approcci terapeutici promettenti, in particolare la terapia genica e la terapia enzimatica sostitutiva.
Terapia Genica per la Leucodistrofia Metacromatica
Studio su Atidarsagene Autotemcel per il Trattamento della Leucodistrofia Metacromatica a Esordio Precoce
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico sta valutando OTL-200, una terapia genica innovativa per il trattamento della MLD a esordio precoce. Il trattamento utilizza le cellule del paziente stesso (cellule CD34+), che vengono prelevate e modificate geneticamente con un vettore lentivirale contenente il gene ARSA funzionante. L’obiettivo è consentire al corpo di produrre l’enzima mancante, necessario per metabolizzare correttamente i grassi nell’organismo.
Il trattamento viene somministrato attraverso un’infusione endovenosa diretta. Lo studio è rivolto a pazienti che hanno un fratello o una sorella maggiore affetto da MLD con esordio sintomatico entro i 6 anni di età, oppure a pazienti diagnosticati in fase pre-sintomatica attraverso screening neonatale. I criteri includono una diagnosi biochimica e molecolare documentata di MLD, con attività ARSA inferiore alla norma e identificazione di due alleli ARSA causanti la malattia.
Durante lo studio, i pazienti vengono monitorati regolarmente con esami neurologici, test di imaging come la risonanza magnetica e valutazioni della funzione motoria. Lo studio valuterà l’efficacia del trattamento misurando la funzione motoria grossolana a 24 mesi, insieme a parametri secondari come la velocità di conduzione nervosa e le valutazioni neurocognitive.
Studio sugli Effetti di Atidarsagene Autotemcel per Pazienti con Leucodistrofia Metacromatica Giovanile Tardiva
Localizzazione: Italia
Questo studio si concentra specificamente sulla forma giovanile tardiva della MLD, valutando gli effetti del trattamento OTL-200 (Libmeldy) in questa particolare popolazione di pazienti. Lo studio è aperto e non randomizzato, il che significa che tutti i partecipanti riceveranno il trattamento sperimentale.
I criteri di inclusione prevedono che i pazienti abbiano meno di 17 anni di età e presentino specifiche caratteristiche genetiche correlate alla variante giovanile tardiva. Se sintomatici, i pazienti devono aver manifestato i primi sintomi tra i 7 e i 16 anni. Se asintomatici, devono avere un fratello o una sorella con diagnosi di forma giovanile tardiva. È richiesto un quoziente intellettivo (QI) di 85 o superiore e capacità motorie normali o solo lievemente compromesse.
Il trattamento consiste in una singola infusione di OTL-200, seguita da un monitoraggio prolungato per valutare i cambiamenti nell’attività enzimatica nel liquido cerebrospinale e nel cervello, oltre ad altri indicatori di salute. Lo studio osserverà i partecipanti per diversi anni per raccogliere dati completi sulla sicurezza e l’efficacia del trattamento.
Studio sulla Terapia Genica con Atidarsagene Autotemcel per Pazienti con Leucodistrofia Metacromatica
Localizzazione: Italia
Questo studio valuta la sicurezza e l’efficacia della terapia genica Libmeldy contenente atidarsagene autotemcel in pazienti con MLD. Il trattamento viene somministrato tramite infusione endovenosa e mira a correggere il difetto genetico alla base della malattia.
Lo studio è rivolto a pazienti pre-sintomatici con forma infantile tardiva o pazienti pre-sintomatici o nelle prime fasi sintomatiche con forma giovanile precoce. È necessario il consenso informato firmato da un genitore, tutore o dal paziente stesso se idoneo.
Prima del trattamento, i pazienti vengono sottoposti a un regime di condizionamento per preparare l’organismo alla terapia genica. Dopo l’infusione, viene effettuato un monitoraggio a breve termine per valutare la sicurezza immediata e un monitoraggio a lungo termine per escludere la presenza di lentivirus replicanti o crescita cellulare anomala. L’efficacia viene misurata attraverso miglioramenti nella funzione motoria e nell’attività enzimatica, utilizzando la Gross Motor Function Measure (GMFM) come indicatore chiave.
Terapia Enzimatica Sostitutiva Intratecale
Studio sulla Sicurezza ed Efficacia a Lungo Termine di Cebsulfase Alfa per Bambini con Leucodistrofia Metacromatica Tardiva che Ricevono Terapia Enzimatica Sostitutiva Intratecale
Localizzazione: Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Italia
Questo studio sta valutando la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di HGT-1110 (cebsulfase alfa), una terapia enzimatica sostitutiva somministrata direttamente nel liquido spinale attraverso iniezione intratecale. Questo metodo di somministrazione permette al farmaco di raggiungere più efficacemente il sistema nervoso centrale.
Per partecipare, i pazienti devono aver completato lo Studio HGT-MLD-070 fino alla Settimana 40 e non presentare problemi di sicurezza o medici che impedirebbero la continuazione. Durante lo studio, vengono monitorati regolarmente gli eventi avversi, i parametri di laboratorio, i segni vitali e la presenza di anticorpi contro HGT-1110.
Lo studio valuta anche l’efficacia del trattamento misurando i cambiamenti nella funzione motoria, nel comportamento adattivo e nelle osservazioni dei caregiver sul funzionamento del paziente. Vengono inoltre misurate le concentrazioni di HGT-1110 nel liquido cerebrospinale in momenti specifici dopo somministrazioni ripetute.
Studio su Cebsulfase Alfa Intratecale per Bambini con Leucodistrofia Metacromatica Infantile Tardiva
Localizzazione: Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna
Questo studio si concentra specificamente sulla forma infantile tardiva della MLD, valutando se la somministrazione intratecale di SHP611 (cebsulfase alfa) può ritardare la perdita delle capacità motorie nei bambini affetti. Il farmaco viene somministrato direttamente nel canale spinale utilizzando un dispositivo speciale progettato per l’accesso a lungo termine.
I criteri di inclusione richiedono una diagnosi confermata di MLD tardiva con bassa attività ASA nei globuli bianchi e livelli elevati di sulfatidi nelle urine. I pazienti devono presentare problemi di deambulazione dovuti ad atassia spastica o debolezza causata dalla MLD, confermati da un medico entro i 30 mesi di età per alcuni gruppi. L’età al momento del consenso deve rientrare in specifici intervalli a seconda del gruppo di studio.
L’outcome primario dello studio è il tempo fino alla perdita della locomozione, definita come progressione alla categoria 5 o superiore della classificazione GMFC-MLD, o decesso, fino alla Settimana 106. Gli outcome secondari includono il mantenimento della funzione motoria grossolana e i cambiamenti nelle capacità di linguaggio espressivo. I partecipanti vengono monitorati regolarmente per valutare la funzione motoria e i livelli di sulfatidi nel liquido cerebrospinale.
Considerazioni sulla Leucodistrofia Metacromatica
La leucodistrofia metacromatica è una malattia genetica rara ereditata con modalità autosomica recessiva, il che significa che entrambe le copie del gene ARSA in ogni cellula presentano mutazioni. La carenza dell’enzima arilsolfatasi A porta all’accumulo di sulfatidi nel sistema nervoso, causando danni alla mielina, il rivestimento protettivo delle cellule nervose.
Man mano che la malattia progredisce, le persone possono sperimentare un declino delle capacità motorie, debolezza muscolare e difficoltà di coordinazione ed equilibrio. Possono essere compromesse anche le funzioni cognitive, come memoria e capacità di problem-solving. La velocità di progressione dei sintomi varia a seconda dell’età di esordio, con forme a esordio precoce che tipicamente mostrano una progressione più rapida.
Sintesi degli Studi Clinici Disponibili
Attualmente sono disponibili 5 studi clinici attivi per la leucodistrofia metacromatica, che rappresentano due approcci terapeutici principali: la terapia genica e la terapia enzimatica sostitutiva intratecale.
La terapia genica con atidarsagene autotemcel (Libmeldy/OTL-200) rappresenta un approccio innovativo che mira a correggere il difetto genetico alla base della malattia. Questo trattamento utilizza le cellule del paziente stesso, modificate geneticamente per produrre l’enzima ARSA funzionante. Gli studi stanno valutando questa terapia in diverse forme di MLD, dalla forma infantile tardiva a quella giovanile tardiva, con particolare attenzione ai pazienti pre-sintomatici o nelle prime fasi della malattia.
La terapia enzimatica sostitutiva intratecale con cebsulfase alfa (HGT-1110/SHP611) rappresenta un altro approccio promettente. Questo trattamento fornisce direttamente l’enzima mancante nel sistema nervoso centrale attraverso iniezioni nel liquido spinale, bypassando la barriera emato-encefalica. Gli studi stanno valutando sia la sicurezza a lungo termine che l’efficacia nel ritardare la progressione della malattia.
Un’osservazione importante è che molti di questi studi sono disponibili in Italia, offrendo ai pazienti italiani l’opportunità di accedere a questi trattamenti sperimentali. Tuttavia, alcuni studi sono condotti anche in altri paesi europei, ampliando le opzioni per i pazienti.
Gli studi enfatizzano l’importanza della diagnosi precoce e dell’intervento tempestivo. Molti protocolli sono rivolti specificamente a pazienti pre-sintomatici o nelle prime fasi della malattia, suggerendo che l’intervento precoce potrebbe offrire i migliori risultati. Questo sottolinea l’importanza dello screening familiare quando viene diagnosticata la MLD in un membro della famiglia.
I pazienti interessati a partecipare a questi studi dovrebbero consultare il proprio medico specialista per discutere l’idoneità e le opzioni disponibili. Ogni studio ha criteri di inclusione ed esclusione specifici basati sull’età, sulla forma di MLD, sullo stadio della malattia e su altri fattori medici.











