La leucemia mieloide acuta recidivante è una forma grave di tumore del sangue che richiede trattamenti innovativi. Attualmente sono in corso 7 studi clinici che testano nuove terapie per i pazienti che non hanno risposto ai trattamenti precedenti o la cui malattia è ritornata.
Studi Clinici in Corso per la Leucemia Mieloide Acuta Recidivante
La leucemia mieloide acuta (LMA) recidivante rappresenta una sfida significativa nel campo dell’oncologia ematologica. Quando la malattia ritorna dopo il trattamento o non risponde alle terapie standard, i pazienti necessitano di opzioni terapeutiche innovative. Fortunatamente, la ricerca medica continua a sviluppare nuovi approcci attraverso studi clinici dedicati.
Panoramica degli Studi Clinici Disponibili
Attualmente sono disponibili 7 studi clinici per pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria. Questi studi valutano diverse classi di farmaci, tra cui inibitori molecolari mirati, terapie con cellule CAR-T, anticorpi coniugati e combinazioni di farmaci innovativi. Gli studi sono condotti in diversi paesi europei, offrendo ai pazienti molteplici opportunità di accesso a trattamenti sperimentali promettenti.
Studi Clinici Dettagliati
Studio sulla Sicurezza di Eganelisib da Solo e in Combinazione con Citarabina per Pazienti con Leucemia Mieloide Acuta Recidivante o Refrattaria
Localizzazione: Spagna
Questo studio valuta Eganelisib (IPI-549), un nuovo farmaco sperimentale, sia come trattamento singolo che in combinazione con citarabina. Lo studio è diviso in due fasi: la prima identifica la dose ottimale di Eganelisib, mentre la seconda valuta l’efficacia nel controllo della malattia. Possono partecipare pazienti adulti con LMA recidivante o refrattaria con almeno il 10% di cellule anomale nel midollo osseo. I criteri di inclusione richiedono una funzionalità epatica e renale adeguata, mentre sono esclusi i pazienti con infezioni attive, gravidanza o trapianto d’organo precedente. Il farmaco agisce inibendo un enzima specifico coinvolto nella sopravvivenza delle cellule tumorali.
Studio sulla Sicurezza ed Efficacia di Eltanexor per Pazienti con Leucemia Mieloide Acuta NPM1-Mutata Recidivante o Refrattaria
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico si concentra su pazienti con una specifica mutazione genetica chiamata NPM1. Eltanexor (KPT-8602) è somministrato in compresse per via orale e rappresenta un inibitore selettivo dell’esportazione nucleare. Lo studio è rivolto a pazienti di almeno 60 anni che hanno ricevuto almeno una linea di chemioterapia standard e un regime basato su venetoclax. I partecipanti devono avere una conta leucocitaria non superiore a 10 x 10⁹/L e una funzionalità epatica e renale adeguata. Il farmaco agisce bloccando l’esportazione di determinate proteine dal nucleo cellulare, provocando la morte delle cellule tumorali.
Studio di S227928 da Solo e con Venetoclax per Pazienti con Leucemia Mieloide Acuta, Sindrome Mielodisplastica o Leucemia Mielomonocitica Cronica Recidivante o Refrattaria
Localizzazione: Finlandia, Francia, Germania
Questo studio multicentrico valuta S227928, un anticorpo coniugato anti-CD74, sia come monoterapia che in combinazione con venetoclax. Lo studio è articolato in due fasi: la Fase 1 determina la dose massima tollerata, mentre la Fase 2 valuta l’attività antileucemica della combinazione. Possono partecipare adulti con LMA, sindrome mielodisplastica o leucemia mielomonocitica cronica recidivante o refrattaria, con un performance status ECOG non superiore a 2. Il trattamento prevede la somministrazione endovenosa di S227928 e venetoclax in compresse per via orale. Il farmaco funziona indirizzando un agente citotossico direttamente alle cellule tumorali tramite il targeting della proteina CD74.
Studio di Ziftomenib (KO-539) in Pazienti con Leucemia Mieloide Acuta Recidivante o Refrattaria
Localizzazione: Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna
Questo ampio studio europeo valuta Ziftomenib (KO-539), un inibitore della proteina menin che svolge un ruolo nello sviluppo della leucemia. Il farmaco è disponibile in capsule rigide per uso orale. Lo studio si rivolge a pazienti adulti (≥18 anni) con LMA recidivante o refrattaria, in particolare quelli con mutazioni NPM1 o riarrangiamenti KMT2A. I criteri di inclusione richiedono almeno il 5% di cellule blastiche nel midollo osseo, una conta leucocitaria ≤30.000/μL e un performance status ECOG ≤2. Sono esclusi pazienti con infezioni gravi non controllate, problemi cardiaci severi o altre neoplasie attive. Lo studio prevede il monitoraggio regolare con prelievi di sangue per valutare i livelli del farmaco e la risposta al trattamento.
Studio sulla Sicurezza ed Efficacia di Quizartinib per Bambini e Giovani Adulti con Leucemia Mieloide Acuta (LMA)
Localizzazione: Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia
Questo studio pediatrico valuta Quizartinib (AC220) in pazienti giovani di età compresa tra 1 mese e 21 anni con LMA e mutazione FLT3-ITD. Il farmaco è un inibitore della tirosin-chinasi di classe III somministrato come soluzione orale. Lo studio prevede cicli di re-induzione con chemioterapia combinata a quizartinib, seguiti da una terapia di mantenimento con solo quizartinib per un massimo di 12 cicli. I partecipanti devono essere in prima recidiva o non responsivi alla chemioterapia ad alte dosi. Lo studio monitora attentamente la sicurezza, l’efficacia nel raggiungere la remissione completa e la durata della risposta. I pazienti devono avere una funzionalità renale, epatica e cardiaca adeguata per partecipare.
Studio su CCTx-001, Ciclofosfamide Monoidrato e Fludarabina Fosfato per Pazienti con Leucemia Mieloide Acuta Recidivante o Refrattaria
Localizzazione: Francia, Germania, Spagna, Svezia
Questo studio innovativo valuta la terapia con cellule CAR-T utilizzando CCTx-001, cellule immunitarie modificate per riconoscere e attaccare le cellule leucemiche. Prima dell’infusione delle cellule CAR-T, i pazienti ricevono ciclofosfamide e fludarabina per preparare il corpo al trattamento. Lo studio è diviso in due fasi: la Fase 1 determina la dose sicura e identifica gli effetti collaterali, mentre la Fase 2 valuta l’efficacia nel controllare la leucemia. Possono partecipare pazienti adulti (≥18 anni) con LMA recidivante o refrattaria attiva, con una conta blastica circolante <20.000/mm³ e un performance status ECOG 0-1. I pazienti devono essere idonei alla leucaferesi e avere un'aspettativa di vita superiore a 3 mesi.
Studio sulla Sicurezza delle Cellule CAR-T CD19, Ciclofosfamide e Fludarabina in Adulti con Leucemia Mieloide Acuta Refrattaria o Recidivante Esprimente CD19
Localizzazione: Francia
Questo studio francese valuta le cellule CAR-T CD19 in pazienti con LMA che esprime il marcatore CD19. Le cellule T del paziente vengono modificate geneticamente per esprimere un recettore chimerico dell’antigene che colpisce la proteina CD19 sulle cellule tumorali. Prima dell’infusione delle cellule CAR-T, i pazienti ricevono ciclofosfamide e fludarabina per preparazione. Lo studio si concentra sulla valutazione della sicurezza e tollerabilità del trattamento. Possono partecipare adulti (≥18 anni) con LMA recidivante o refrattaria CD19-positiva, con un performance status ECOG 2 mesi. I criteri richiedono una funzionalità renale (clearance della creatinina ≥40 mL/min), epatica (ALT/AST ≤2,5 volte il limite superiore) e cardiaca (frazione di eiezione ≥45%) adeguate.
Riepilogo delle Osservazioni Importanti
Gli studi clinici attualmente disponibili per la leucemia mieloide acuta recidivante offrono diverse strategie terapeutiche innovative. Si osserva una tendenza verso terapie mirate molecolarmente, con farmaci che colpiscono specifiche mutazioni genetiche come NPM1 e FLT3-ITD, rappresentando un approccio di medicina di precisione.
Le terapie con cellule CAR-T emergono come opzione promettente, utilizzando il sistema immunitario del paziente per combattere la leucemia. Questi trattamenti richiedono preparazione con chemioterapia linfodepletiva e monitoraggio intensivo per gestire potenziali effetti collaterali.
Gli studi mostrano una crescente attenzione verso le combinazioni terapeutiche, come l’associazione di nuovi farmaci con venetoclax o citarabina, sfruttando meccanismi d’azione complementari per migliorare l’efficacia. La maggior parte degli studi adotta un disegno a fasi multiple, iniziando con la determinazione della dose ottimale prima di valutare l’efficacia clinica.
È importante notare che diversi studi sono specificamente rivolti a sottogruppi molecolari di LMA, come le forme NPM1-mutate o FLT3-ITD positive, evidenziando l’importanza della caratterizzazione genetica della malattia per identificare le opzioni terapeutiche più appropriate.
I criteri di inclusione comuni richiedono generalmente una funzionalità d’organo adeguata, un performance status accettabile e l’assenza di infezioni attive o altre condizioni che potrebbero compromettere la sicurezza del trattamento. La maggior parte degli studi richiede anche misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per un periodo successivo.












