Lesione perineale – Diagnostica

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La lesione perineale durante il parto è un’esperienza estremamente comune, che colpisce fino a 9 donne su 10 che partoriscono per via vaginale per la prima volta. Comprendere quando e come identificare queste lesioni, oltre a conoscere quali esami e valutazioni vengono utilizzati per esaminarle, può aiutare le donne a prepararsi al parto e a riconoscere quando potrebbero aver bisogno di assistenza medica.

Introduzione: Chi Dovrebbe Sottoporsi alla Diagnostica e Quando

Ogni donna che partorisce per via vaginale dovrebbe sottoporsi a un esame diagnostico dell’area perineale immediatamente dopo il parto. Il perineo, che è l’area di tessuto tra l’apertura vaginale e l’ano, si estende naturalmente durante il parto. Questo stiramento può causare lacerazioni di vario grado ed è importante che i professionisti sanitari valutino attentamente qualsiasi lesione che si sia verificata.[1]

I professionisti sanitari eseguono questo esame subito dopo la nascita del bambino, mentre la madre è ancora in sala parto. Questa valutazione immediata è essenziale perché alcune lacerazioni richiedono una riparazione tempestiva, e prima viene identificata una lesione, maggiori sono le possibilità di una corretta guarigione. L’esame non è facoltativo: fa parte dell’assistenza postnatale standard per ogni parto vaginale.[2]

Le donne dovrebbero inoltre richiedere una valutazione diagnostica nelle settimane successive al parto se manifestano determinati segnali di allarme. Se i punti di sutura diventano sempre più dolorosi invece di migliorare, se c’è una secrezione maleodorante dalla zona perineale, o se la pelle intorno a qualsiasi lacerazione o taglio diventa rossa e gonfia, questi potrebbero indicare un’infezione. In questi casi si dovrebbe cercare immediatamente assistenza medica.[5]

Inoltre, le donne che manifestano sanguinamento vaginale abbondante che imbeve uno o più assorbenti in un’ora, emettono coaguli di sangue più grandi di un uovo, si sentono vertiginose o svenute, o notano pus che fuoriesce dalla ferita dovrebbero contattare immediatamente il loro medico o l’ostetrica. Questi sintomi potrebbero segnalare complicazioni gravi come emorragia o infezione.[8]

⚠️ Importante
Non tutte le lesioni perineali sono immediatamente evidenti. Alcune lacerazioni più profonde, in particolare quelle che interessano i muscoli dello sfintere anale, potrebbero non causare sintomi drammatici nell’immediato ma possono portare a gravi problemi a lungo termine come l’incontinenza fecale se non vengono identificate e riparate adeguatamente. Questo è il motivo per cui l’esame sistematico dopo ogni parto vaginale è così cruciale.

Metodi Diagnostici Utilizzati per Identificare le Lesioni Perineali

Il metodo diagnostico principale per le lesioni perineali è un esame fisico approfondito condotto da un medico o un’ostetrica immediatamente dopo il parto. Questo esame comporta un’attenta ispezione visiva e una delicata valutazione fisica dell’intera regione perineale. Il professionista sanitario esamina la vagina, il perineo e il retto per determinare se si è verificata una lacerazione e, in tal caso, di che tipo e gravità.[1]

Durante questo esame, il professionista sanitario esamina diverse aree specifiche. Controlla la pelle intorno all’apertura vaginale, i tessuti più profondi inclusi i muscoli e, cosa importante, valuta se la lesione si estende allo sfintere anale o al retto. Questo approccio completo garantisce che nessuna lesione venga tralasciata, specialmente quelle più gravi che penetrano più in profondità nel tessuto.[2]

Classificazione delle Lacerazioni

I professionisti sanitari utilizzano un sistema di classificazione standardizzato per categorizzare le lacerazioni perineali in diversi gradi. Questa classificazione aiuta a determinare il trattamento appropriato e permette al personale medico di comunicare chiaramente sulla gravità della lesione.[3]

Le lacerazioni di primo grado sono il tipo meno grave di lesione. Queste piccole lacerazioni interessano solo il primo strato di pelle intorno alla vagina e all’area perineale. Non si estendono in alcun tessuto muscolare. Durante l’esame, appaiono come rotture superficiali della pelle e di solito guariscono rapidamente senza richiedere punti di sutura, anche se alcune potrebbero averne bisogno.[6]

Le lacerazioni di secondo grado sono più significative e rappresentano il tipo più comune di lesione perineale. Queste lacerazioni si estendono più in profondità della pelle, interessando i muscoli perineali sottostanti. Durante l’esame diagnostico, i professionisti sanitari possono identificarle notando che la lacerazione penetra oltre il semplice strato superficiale. Queste lacerazioni tipicamente richiedono punti di sutura e possono essere riparate in sala parto.[1]

Le lacerazioni di terzo grado sono considerevolmente più gravi e si verificano in circa 3,5 parti vaginali su 100. Queste lacerazioni si estendono dalla vagina fino all’ano, coinvolgendo i muscoli dello sfintere anale. Lo sfintere anale è l’anello di muscolo che controlla i movimenti intestinali, quindi il danno a quest’area può avere conseguenze significative. I professionisti sanitari identificano queste lacerazioni attraverso un attento esame della profondità e dell’estensione della lesione, verificando specificamente se il muscolo sfinterico è stato interessato.[1]

Le lacerazioni di quarto grado sono il tipo più grave di lesione perineale. Queste lacerazioni si estendono attraverso la vagina, il perineo, i muscoli dello sfintere anale e nel retto stesso. Sono le meno comuni ma richiedono la riparazione più intensiva. Durante l’esame, il professionista sanitario identificherà che la lacerazione è penetrata attraverso tutti gli strati di tessuto incluso il rivestimento rettale. Queste lacerazioni gravi devono essere riparate in una sala operatoria piuttosto che nella sala parto, e la donna riceverà anestesia epidurale o spinale per la procedura di riparazione.[1]

Tecniche di Esame

L’esame fisico per le lesioni perineali viene eseguito sistematicamente. Il professionista sanitario inizia esaminando delicatamente l’area perineale esterna, cercando eventuali lacerazioni o lesioni visibili. Quindi ispeziona attentamente le pareti vaginali e i tessuti più profondi. Può essere eseguito un esame rettale digitale per valutare se c’è qualche danno allo sfintere anale o al tessuto rettale.[2]

Una buona illuminazione è essenziale per una diagnosi accurata. I professionisti sanitari assicurano un’illuminazione adeguata dell’area perineale in modo che anche le lacerazioni più sottili possano essere identificate. In alcuni casi, in particolare quando si sospetta una lacerazione di terzo o quarto grado, l’esame potrebbe dover essere eseguito in una sala operatoria dove sono disponibili illuminazione e posizionamento migliori.[2]

Anche il momento dell’esame è importante. Mentre la valutazione iniziale avviene immediatamente dopo il parto, i professionisti sanitari comprendono che alcune lesioni potrebbero non essere completamente evidenti subito. Se c’è qualche incertezza sull’estensione di una lesione, o se l’esame è difficile a causa di gonfiore o sanguinamento, potrebbe essere necessaria una valutazione aggiuntiva una volta che le condizioni migliorano.[6]

Distinzione tra Lacerazioni ed Episiotomia

Durante l’esame diagnostico, i professionisti sanitari distinguono anche tra lacerazioni spontanee ed episiotomia. Un’episiotomia è un taglio chirurgico deliberato fatto dal professionista sanitario nel perineo e nella parete vaginale per creare più spazio affinché il bambino possa nascere. Questa procedura viene eseguita solo con il consenso della donna e tipicamente quando il bambino deve nascere rapidamente, durante un parto strumentale con forcipe o ventosa, o quando c’è un alto rischio di lacerazione grave.[1]

L’esame diagnostico identificherà se qualsiasi lesione presente proviene da una lacerazione spontanea, un’episiotomia, o una combinazione di entrambe. A volte un’episiotomia può estendersi e diventare una lacerazione più grave. I professionisti sanitari valutano l’intera estensione di tutte le lesioni indipendentemente dalla loro origine per garantire un trattamento adeguato.[5]

Considerazioni Diagnostiche Aggiuntive

Oltre all’esame immediatamente dopo il parto, il monitoraggio continuo fa parte del processo diagnostico. Nei giorni e nelle settimane successive al parto, i professionisti sanitari valutano quanto bene il tessuto perineale sta guarendo. Durante le visite di controllo, verificano i segni di infezione come arrossamento aumentato, calore, gonfiore o secrezione. Chiedono anche informazioni sui livelli di dolore e se la donna sta sperimentando difficoltà con la minzione o i movimenti intestinali.[8]

Se si sviluppano complicazioni, potrebbe essere necessaria una valutazione diagnostica aggiuntiva. Per le donne che manifestano dolore persistente, rapporti sessuali dolorosi o sintomi di incontinenza urinaria o fecale nei mesi successivi al parto, può essere raccomandata una valutazione specialistica. Questo potrebbe includere il riferimento a uno specialista del pavimento pelvico che può eseguire valutazioni più dettagliate della funzione muscolare e della guarigione.[10]

Diagnostica per la Qualificazione agli Studi Clinici

Le fonti fornite non contengono informazioni su test diagnostici o metodi specificamente utilizzati per qualificare le pazienti per studi clinici relativi alle lesioni perineali. Le informazioni disponibili si concentrano sulla diagnosi clinica e sulla gestione delle lacerazioni perineali nell’assistenza ostetrica di routine piuttosto che sui criteri di arruolamento negli studi di ricerca.

Studi clinici in corso su Lesione perineale

  • Data di inizio: 2024-08-12

    Studio sull’efficacia di lidocaina e prilocaina in crema rispetto a lidocaina in infiltrazione per la riparazione di lacerazioni perineali di primo grado nelle donne

    Reclutamento

    3 1 1 1

    Lo studio clinico si concentra sulla riparazione delle lacerazioni perineali di primo grado, che sono piccoli strappi che possono verificarsi durante il parto. Queste lacerazioni richiedono spesso una sutura per guarire correttamente. Lo scopo dello studio è confrontare l’efficacia di due trattamenti anestetici per ridurre il dolore durante la riparazione di queste lacerazioni. I trattamenti…

    Malattie studiate:
    Spagna
  • Data di inizio: 2023-09-19

    Studio sull’uso di propofol per la sedazione controllata dal paziente durante la riparazione di lacerazioni perineali ostetriche di grado I e II

    Reclutamento

    3 1 1 1

    Lo studio si concentra sulle lacerazioni perineali ostetriche, che sono lesioni che possono verificarsi durante il parto. Queste lacerazioni sono classificate in gradi I e II, a seconda della loro gravità. L’obiettivo principale dello studio è capire se l’aggiunta di una sedazione controllata dal paziente con propofol può migliorare l’esperienza del paziente durante la riparazione…

    Malattie studiate:
    Svezia
  • Data di inizio: 2023-03-21

    Studio sull’uso di amoxicillina e acido clavulanico per prevenire infezioni e deiscenza della ferita dopo lacerazione perineale ostetrica

    Non in reclutamento

    3 1 1

    Lo studio si concentra su donne che hanno subito una lacerazione perineale ostetrica durante il parto vaginale. Questo tipo di lacerazione può verificarsi quando il tessuto tra la vagina e l’ano si strappa durante il parto. Il trattamento in esame prevede l’uso di antibiotici orali, nello specifico una combinazione di amoxicillina e acido clavulanico, noti…

    Malattie studiate:
    Danimarca

Riferimenti

https://www.rcog.org.uk/for-the-public/perineal-tears-and-episiotomies-in-childbirth/perineal-tears-during-childbirth/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK559068/

https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/labor-and-delivery/in-depth/vaginal-tears/art-20546855

https://www.niddk.nih.gov/health-information/urologic-diseases/perineal-injury-males

https://www.nhs.uk/pregnancy/labour-and-birth/what-happens/episiotomy-and-perineal-tears/

https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/21212-vaginal-tears-during-childbirth

https://www.rcog.org.uk/for-the-public/perineal-tears-and-episiotomies-in-childbirth/reducing-your-risk-of-perineal-tears/

https://myhealth.alberta.ca/Health/aftercareinformation/pages/conditions.aspx?hwid=abn2976

https://www.bcm.edu/healthcare/specialties/obstetrics-and-gynecology/urogynecology-and-reconstructive-pelvic-surgery/birth-injuries

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https://www.aafp.org/pubs/afp/issues/2021/0615/p745.html

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https://www.questdiagnostics.com/

https://www.healthdirect.gov.au/diagnostic-tests

https://www.who.int/health-topics/diagnostics

https://www.yalemedicine.org/clinical-keywords/diagnostic-testsprocedures

https://www.nibib.nih.gov/science-education/science-topics/rapid-diagnostics

https://www.health.harvard.edu/diagnostic-tests-and-medical-procedures

https://www.roche.com/stories/terminology-in-diagnostics

FAQ

Come saprò che tipo di lacerazione ho dopo il parto?

Il tuo professionista sanitario esaminerà attentamente la tua vagina, perineo e retto immediatamente dopo la nascita del tuo bambino. Ti dirà se hai una lacerazione e ti spiegherà di che grado è. Se hai una lacerazione di terzo o quarto grado che coinvolge lo sfintere anale, sarai trasferita in una sala operatoria per la riparazione in anestesia epidurale o spinale.

L’esame dopo il parto è doloroso?

L’area sarà probabilmente dolorante, ma i professionisti sanitari eseguono l’esame nel modo più delicato possibile. Se hai ancora in effetto l’analgesia del travaglio (come un’epidurale), potresti non sentire molto fastidio. Per qualsiasi riparazione che debba essere eseguita, verrà utilizzato un anestetico locale per intorpidire l’area, oppure la dose dell’epidurale esistente può essere aumentata.

Quando dovrei preoccuparmi della mia lacerazione perineale dopo essere tornata a casa?

Contatta la tua ostetrica o il medico se i tuoi punti di sutura diventano più dolorosi invece di migliorare, se noti secrezione maleodorante, se la pelle intorno alla lacerazione diventa rossa e gonfia, se hai un sanguinamento abbondante che imbeve gli assorbenti, o se sviluppi febbre. Questi potrebbero essere segni di infezione o altre complicazioni che necessitano attenzione immediata.

Una lacerazione perineale può essere mancata durante l’esame iniziale?

Sebbene i professionisti sanitari siano formati per eseguire esami approfonditi, alcune lesioni più profonde—in particolare le lacerazioni di terzo e quarto grado che interessano lo sfintere anale—possono occasionalmente essere difficili da identificare immediatamente dopo il parto a causa di gonfiore o sanguinamento. Questo è il motivo per cui è importante riferire qualsiasi sintomo persistente come problemi di controllo intestinale al proprio professionista sanitario durante le visite di controllo.

Tutte le lacerazioni perineali richiedono punti di sutura?

No. Le lacerazioni di primo grado, che interessano solo la pelle, possono guarire da sole senza punti di sutura. Tuttavia, la maggior parte delle lacerazioni di secondo grado e tutte quelle di terzo e quarto grado richiedono la sutura. Il tuo professionista sanitario deciderà in base all’esame se sono necessari i punti. I punti utilizzati sono tipicamente riassorbibili, quindi non dovrai tornare per farli rimuovere.

🎯 Punti chiave

  • Ogni donna che ha un parto vaginale dovrebbe ricevere un esame immediato dell’area perineale—questa è assistenza standard, non facoltativa.
  • Fino a 9 mamme su 10 alla prima gravidanza sperimentano qualche forma di lacerazione perineale, abrasione o episiotomia durante il parto vaginale.
  • Le lacerazioni perineali sono classificate in quattro gradi in base alla gravità, dalle lacerazioni superficiali della pelle alle lesioni che coinvolgono lo sfintere anale e il retto.
  • Le lacerazioni di terzo e quarto grado, che interessano i muscoli che controllano i movimenti intestinali, si verificano in circa il 3,5-5% dei parti vaginali ma comportano rischi significativi di complicazioni a lungo termine.
  • I segnali di allarme che richiedono attenzione medica immediata includono dolore crescente, secrezione maleodorante, pelle rossa e gonfia, sanguinamento abbondante o febbre.
  • L’esame comporta un’attenta ispezione visiva e una delicata valutazione fisica della vagina, del perineo e del retto utilizzando un’illuminazione adeguata.
  • I professionisti sanitari distinguono tra lacerazioni spontanee ed episiotomie (tagli chirurgici deliberati), anche se entrambe richiedono una valutazione e un trattamento adeguati.
  • Non tutte le lacerazioni richiedono punti di sutura—le lacerazioni di primo grado spesso guariscono da sole—ma le lesioni più gravi necessitano di una riparazione tempestiva per prevenire complicazioni come infezioni e incontinenza.