L’ipoestesia, caratterizzata da sensazioni di intorpidimento e formicolio, può essere una conseguenza debilitante della chemioterapia. Attualmente è in corso uno studio clinico innovativo che esplora l’uso della terapia con ozono per alleviare questi sintomi nei pazienti con neuropatia periferica indotta da chemioterapia.
Studi Clinici in Corso sull’Ipoestesia
L’ipoestesia è una condizione caratterizzata da una ridotta sensibilità al tatto, che si manifesta spesso con sensazioni di intorpidimento e formicolio. Quando questa condizione si sviluppa come effetto collaterale della chemioterapia, viene chiamata neuropatia periferica indotta da chemioterapia (CIPN). Questa patologia può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti oncologici, interferendo con le attività quotidiane e causando disagio persistente.
Attualmente è disponibile 1 studio clinico per questa condizione, che offre una nuova possibilità terapeutica per i pazienti che soffrono di sintomi moderati o gravi di ipoestesia correlata alla chemioterapia.
Studio Clinico Disponibile
Trattamento con Ozono per Intorpidimento e Formicolio da Chemioterapia in Pazienti con Neuropatia Periferica: Uno Studio Clinico
Localizzazione: Spagna
Questo studio clinico innovativo si concentra sull’analisi degli effetti della terapia con ozono nel trattamento della parestesia, una condizione caratterizzata da intorpidimento e formicolio che si manifesta come effetto collaterale della chemioterapia. Lo scopo principale della ricerca è valutare se la terapia con ozono possa contribuire a ridurre questi sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti che sperimentano parestesia da moderata a grave.
Il trattamento prevede l’utilizzo di una miscela di ozono e ossigeno, che viene somministrata attraverso un metodo chiamato insufflazione rettale, ovvero l’introduzione della miscela gassosa nell’organismo attraverso il retto. Lo studio mira a determinare se l’aggiunta dell’ozono alle cure abituali per la parestesia possa aiutare i pazienti a sentirsi meglio e migliorare la loro vita quotidiana.
I partecipanti allo studio riceveranno il trattamento per un periodo di 16 settimane, con valutazioni di follow-up che proseguiranno fino a 28 settimane. Lo studio misurerà i cambiamenti nel livello di intorpidimento e formicolio percepiti dai pazienti, nonché la loro qualità di vita complessiva.
Criteri di inclusione principali:
- Età pari o superiore a 18 anni
- Aver ricevuto trattamento chemioterapico in passato per qualsiasi tipo di tumore
- Diagnosi clinica di parestesia causata da neuropatia periferica indotta da chemioterapia, con sintomi moderati o più gravi della durata di almeno 3 mesi
- Nessun trattamento con chemioterapia neurotossica per almeno 3 mesi
- Tumore stabile o in remissione
- Aspettativa di vita di almeno 6 mesi
- Per le donne in età fertile: test di gravidanza negativo e impegno a utilizzare metodi contraccettivi efficaci
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti che non presentano parestesia causata da neuropatia indotta da chemioterapia
- Pazienti con parestesia di Grado inferiore a 2 (sintomi lievi)
- Pazienti che non rientrano nell’intervallo di età specificato
Fasi dello studio:
- Fase 1 – Ingresso nello studio: I partecipanti vengono informati sugli obiettivi e sulle procedure dello studio e firmano il consenso informato
- Fase 2 – Valutazione iniziale: Viene condotta una valutazione di base delle condizioni del partecipante, inclusa l’autovalutazione della parestesia e della qualità di vita
- Fase 3 – Trattamento con ozono: Il partecipante riceve il trattamento con ozono per via rettale per un periodo di 16 settimane
- Fase 4 – Valutazione intermedia: Al termine del periodo di trattamento, viene valutato il cambiamento nei sintomi e nella qualità di vita
- Fase 5 – Periodo di follow-up: Un periodo di monitoraggio di 12 settimane dopo il trattamento
- Fase 6 – Valutazione finale: Valutazione complessiva dei cambiamenti rispetto alla condizione di base
Informazioni sulla Neuropatia Periferica Indotta da Chemioterapia
La neuropatia periferica indotta da chemioterapia è una condizione che si verifica come effetto collaterale di alcuni farmaci chemioterapici, causando danni ai nervi periferici. Si manifesta frequentemente come parestesia, con sensazioni di intorpidimento e formicolio, principalmente nelle mani e nei piedi. I sintomi possono variare da un lieve disagio a un dolore grave e possono influenzare le attività quotidiane.
La gravità della neuropatia può variare in base al tipo e alla dose di chemioterapia ricevuta. Nel tempo, la condizione può progredire, causando sintomi più persistenti e diffusi. Si tratta di un problema comune per i pazienti oncologici sottoposti a trattamento, con un impatto significativo sulla loro qualità di vita.
La Terapia con Ozono
La terapia con ozono viene somministrata attraverso vari metodi, tra cui iniezioni o insufflazione, a seconda della specifica condizione medica da trattare. Attualmente è oggetto di studio in trial clinici per i suoi potenziali benefici nella gestione della parestesia secondaria alla neuropatia indotta da chemioterapia.
L’indicazione terapeutica principale della terapia con ozono in questo contesto è quella di alleviare i sintomi della parestesia e migliorare la qualità di vita dei pazienti che sperimentano questi sintomi a causa della chemioterapia. A livello molecolare, si ritiene che la terapia con ozono migliori l’apporto di ossigeno ai tessuti e moduli la risposta immunitaria, anche se il meccanismo esatto è ancora in fase di studio. È classificata nell’ambito della medicina alternativa e complementare, con ricerche in corso per comprendere meglio la sua efficacia e sicurezza in varie condizioni mediche.
Riepilogo
Attualmente esiste un’opportunità di ricerca per i pazienti affetti da ipoestesia causata dalla chemioterapia. Lo studio clinico in corso in Spagna rappresenta un approccio innovativo che utilizza la terapia con ozono, una forma di trattamento complementare che potrebbe offrire sollievo dai sintomi debilitanti di intorpidimento e formicolio.
È importante sottolineare che questo studio è rivolto specificamente a pazienti con sintomi moderati o gravi che persistono da almeno tre mesi dopo la conclusione della chemioterapia neurotossica. Il periodo di trattamento relativamente lungo (16 settimane) seguito da un attento monitoraggio permette una valutazione approfondita dell’efficacia della terapia.
I pazienti interessati a partecipare a questo studio dovrebbero discutere con il proprio oncologo la possibilità di essere idonei e valutare i potenziali benefici e rischi della partecipazione. La ricerca clinica è fondamentale per sviluppare nuove opzioni terapeutiche che possano migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici che affrontano gli effetti collaterali a lungo termine del trattamento chemioterapico.











