La glomerulonefrite acuta è una condizione renale seria che richiede un trattamento adeguato. Attualmente è disponibile uno studio clinico innovativo che utilizza l’intelligenza artificiale per personalizzare il trattamento con rituximab nei pazienti con nefropatia membranosa, una forma specifica di glomerulonefrite.
Studi Clinici in Corso sulla Glomerulonefrite Acuta
La glomerulonefrite acuta rappresenta un gruppo di malattie renali che colpiscono i glomeruli, le unità filtranti del rene. Attualmente esiste 1 studio clinico disponibile nel database per questa condizione, focalizzato specificamente sulla nefropatia membranosa, una delle forme più comuni di glomerulonefrite negli adulti.
Studio Clinico Disponibile
Studio sul dosaggio personalizzato di rituximab mediante intelligenza artificiale in pazienti con nefropatia membranosa
Localizzazione: Francia
Questo studio innovativo si concentra sui pazienti affetti da nefropatia membranosa, una malattia renale che causa perdita di proteine nelle urine e bassi livelli proteici nel sangue. La ricerca confronta due approcci diversi nella somministrazione di rituximab, un farmaco somministrato attraverso infusione endovenosa (direttamente in vena).
L’obiettivo principale dello studio è confrontare un approccio standard con un approccio personalizzato che utilizza l’intelligenza artificiale per determinare la dose più appropriata per ciascun paziente. Il metodo personalizzato impiega un algoritmo informatico per prevedere se un paziente potrebbe ricevere una quantità insufficiente del farmaco dopo tre mesi di trattamento.
Cosa comporta la partecipazione:
- Le infusioni di rituximab vengono somministrate nell’arco di 45 giorni
- La dose massima giornaliera è di 1 grammo, con una dose totale massima di 4 grammi durante il periodo di trattamento
- I pazienti vengono monitorati per verificare i cambiamenti nella funzione renale e nei livelli proteici nel sangue e nelle urine
- Il monitoraggio continua fino a 12 mesi dopo la prima dose di rituximab
Criteri di inclusione principali:
- Età compresa tra 18 e 65 anni
- Diagnosi confermata di nefropatia membranosa attraverso la presenza di anticorpi specifici (anti-PLA2R1 o anti-THSD7A) nel sangue o mediante biopsia renale
- Sindrome nefrosica con proteinuria superiore a 3,5 grammi per 24 ore e albumina nel sangue inferiore a 30 grammi per litro
- Funzione renale adeguata con velocità di filtrazione superiore a 30 millilitri al minuto
- Trattamento stabile da almeno 2 settimane con farmaci antipertensivi, diuretici e dieta iposodica
Criteri di esclusione principali:
- Precedente trattamento con rituximab
- Infezioni attive (epatite B, epatite C, HIV, tubercolosi)
- Gravi condizioni cardiache o ipertensione non controllata
- Cancro attivo o storia di cancro negli ultimi 5 anni
- Gravidanza o allattamento
- Allergie note a rituximab o farmaci simili
- Grave disfunzione renale diversa dalla nefropatia membranosa
Il farmaco in studio: Rituximab
Il rituximab è un farmaco che agisce prendendo di mira specifiche cellule del sistema immunitario chiamate cellule B. È comunemente utilizzato per trattare determinate condizioni autoimmuni, inclusa la nefropatia membranosa, una malattia renale in cui il sistema immunitario attacca i reni. Il farmaco viene somministrato attraverso infusione endovenosa e aiuta a ridurre l’infiammazione e il danno ai reni diminuendo il numero di anticorpi dannosi prodotti dall’organismo.
Fasi dello studio:
Fase 1 – Trattamento iniziale: Si riceve Truxima (rituximab) attraverso infusione endovenosa, iniziando dal giorno 0.
Fase 2 – Monitoraggio precoce: Vengono prelevati campioni di sangue ai giorni 15, 30 e 45 per misurare i livelli del farmaco e altri indicatori importanti.
Fase 3 – Valutazione a tre mesi: Valutazione completa che include esami del sangue per controllare i livelli del farmaco, la funzione renale e i livelli proteici nelle urine.
Fase 4 – Valutazione a sei mesi: Controllo per valutare la risposta al trattamento con esami del sangue e delle urine per misurare la funzione renale e l’efficacia del trattamento.
Fase 5 – Follow-up a nove mesi: Esami del sangue di routine e monitoraggio continuo della funzione renale e della risposta al trattamento.
Fase 6 – Valutazione finale a dodici mesi: Valutazione completa della funzione renale e della risposta al trattamento con esami finali del sangue e delle urine.
Informazioni sulla Nefropatia Membranosa
La nefropatia membranosa è una malattia renale che colpisce le membrane filtranti nei glomeruli del rene, le minuscole unità che filtrano il sangue. La condizione si verifica quando gli anticorpi formano depositi nelle membrane filtranti del rene, causandone l’ispessimento e il danneggiamento. Questo ispessimento porta alla fuoriuscita di proteine dal sangue nelle urine, una condizione nota come proteinuria.
La malattia si sviluppa tipicamente in modo lento e graduale, spesso notata per la prima volta quando le proteine nelle urine causano urine schiumose. La condizione può colpire persone di qualsiasi età, ma è più comune negli adulti oltre i 40 anni.
Riepilogo
Attualmente è disponibile uno studio clinico innovativo per i pazienti con glomerulonefrite acuta, specificamente focalizzato sulla nefropatia membranosa. Questo studio rappresenta un importante passo avanti nell’applicazione dell’intelligenza artificiale alla medicina personalizzata, permettendo di ottimizzare il dosaggio del rituximab in base alle caratteristiche individuali di ciascun paziente.
L’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per predire la risposta al trattamento potrebbe migliorare significativamente l’efficacia terapeutica e ridurre il rischio di sotto-dosaggio. Lo studio, condotto in Francia, offre un monitoraggio attento per un periodo di 12 mesi, garantendo una valutazione completa dell’efficacia e della sicurezza del trattamento personalizzato.
I pazienti interessati a partecipare devono soddisfare specifici criteri di inclusione ed esclusione, progettati per garantire la sicurezza dei partecipanti e l’affidabilità dei risultati dello studio. È importante consultare il proprio medico curante per valutare l’idoneità alla partecipazione a questo studio clinico.











