Introduzione: Quando Richiedere una Valutazione Diagnostica
Se notate un rigonfiamento o un gonfiore nella zona inguinale, è importante consultare un medico per una valutazione appropriata. Questo è particolarmente cruciale se il rigonfiamento diventa più evidente quando vi alzate in piedi, tossite o sollevate qualcosa di pesante. Molte persone con ernie inguinali riferiscono dolore o fastidio all’inguine, anche se alcune non sperimentano alcun sintomo. Anche se l’ernia non fa male, è comunque consigliabile farla controllare perché le ernie non guariscono da sole e tendono a peggiorare nel tempo.[1]
Chiunque avverta sensazioni insolite nella zona inguinale dovrebbe considerare una consulenza medica. Potreste sentire una pressione, una sensazione di bruciore, o notare che qualcosa non va in quella zona. A volte il fastidio compare solo alla fine della giornata o dopo un’attività prolungata, e il rigonfiamento può scomparire quando vi sdraiate. Tuttavia, l’assenza di un rigonfiamento visibile non esclude un’ernia, ed è per questo che una valutazione professionale è importante.[4]
I genitori dovrebbero essere particolarmente attenti ai loro bambini. Nei neonati e nei bambini piccoli, un’ernia può essere visibile solo quando il bambino piange, tossisce o si sforza durante un movimento intestinale. Il bambino potrebbe sembrare più irritabile del solito o avere meno appetito. Nei bambini più grandi, il rigonfiamento diventa più evidente durante attività come tossire, sforzarsi o rimanere in piedi per lunghi periodi.[1]
Metodi Diagnostici Classici
Esame Fisico
La pietra angolare della diagnosi di ernia inguinale è un esame fisico diretto. Nella maggior parte dei casi, questo è tutto ciò che serve per identificare la condizione. Durante l’esame, il vostro medico cercherà un rigonfiamento nella zona inguinale su entrambi i lati dell’osso pubico. L’esame prevede tipicamente che stiate in piedi, poiché questa posizione rende l’ernia più visibile e più facile da palpare.[9]
Il medico probabilmente vi chiederà di tossire o sforzarvi durante l’esame. Questo potrebbe sembrare strano, ma tossire aumenta la pressione all’interno dell’addome, facendo diventare l’ernia più prominente e più facile da rilevare. Il professionista sanitario premerà anche delicatamente sul rigonfiamento per verificare se può essere spinto di nuovo all’interno. Un’ernia che può essere delicatamente riposizionata è chiamata riducibile, mentre una che non può essere riposizionata è definita incarcerata.[6]
Negli uomini, l’esame fisico è solitamente abbastanza affidabile e diretto. Il medico può spesso identificare facilmente un’ernia inguinale semplicemente osservando e palpando. Tuttavia, nelle donne, l’esame fisico da solo potrebbe non sempre fornire una diagnosi chiara perché l’anatomia è diversa e le ernie possono essere più difficili da rilevare. È in questi casi che test aggiuntivi diventano utili.[4]
Esami di Imaging: Quando e Perché Sono Necessari
Se la vostra ernia non è facilmente visibile durante l’esame fisico, o se il medico sospetta complicazioni o altre condizioni, potrebbero essere prescritti esami di imaging. Questi test creano immagini dell’interno del vostro corpo, aiutando i medici a vedere cosa sta accadendo sotto la pelle.[9]
L’ecografia è spesso il primo esame di imaging utilizzato. Questo test usa onde sonore per creare immagini delle strutture interne. È particolarmente utile quando si diagnosticano ernie nelle donne, dove l’esame fisico da solo potrebbe non essere conclusivo. L’ecografia è anche utile quando i medici sospettano un’ernia ricorrente (una che è tornata dopo una precedente riparazione), quando stanno indagando complicazioni dopo un intervento chirurgico per ernia, o quando devono escludere altre cause di dolore inguinale come una massa inguinale o un idrocele (una sacca piena di liquido attorno al testicolo).[4]
Quando si ha a che fare con quella che i medici chiamano ernia occulta (un’ernia nascosta che non è evidente durante l’esame), può essere raccomandata la risonanza magnetica. La risonanza magnetica o RM utilizza potenti magneti e onde radio per creare immagini dettagliate dei tessuti molli del corpo. Ha una sensibilità e specificità più elevate rispetto all’ecografia, il che significa che è migliore nell’identificare correttamente le ernie quando sono presenti e nell’escluderle quando non lo sono. Se il sospetto clinico rimane elevato nonostante i risultati ecografici negativi, la risonanza magnetica diventa il passo logico successivo.[4]
Una TAC (tomografia assiale computerizzata) può anche essere prescritta in determinate situazioni. Questo test utilizza raggi X presi da diverse angolazioni e li combina con l’elaborazione al computer per creare immagini trasversali del corpo. Le TAC forniscono viste tridimensionali dettagliate che possono aiutare a identificare le ernie e valutare eventuali complicazioni.[9]
Esiste anche un test specializzato chiamato erniografia, anche se è meno comunemente usato oggi. Questa procedura prevede l’iniezione di un mezzo di contrasto (un colorante speciale) nel sacco erniario, che poi appare sulle immagini radiografiche. L’erniografia può essere utilizzata in pazienti selezionati quando altri metodi di imaging non hanno fornito risposte chiare.[4]
Distinguere Tra i Tipi di Ernie
Parte del processo diagnostico comporta la determinazione del tipo di ernia inguinale che avete. Sebbene le ernie inguinali siano le più comuni, rappresentando circa il 96% di tutte le ernie inguinali, esistono altri tipi che si verificano nella stessa zona generale. Capire quale tipo avete è importante perché può influenzare le decisioni terapeutiche.[4]
Le ernie inguinali stesse si presentano in due varietà. Un’ernia inguinale diretta si verifica quando il tessuto spinge direttamente attraverso un punto debole nella parete del canale inguinale (un passaggio nell’addome inferiore). Questo tipo si sviluppa tipicamente negli adulti nel tempo a causa dell’indebolimento dei muscoli e della pressione continua sulla parete muscolare. Un’ernia inguinale indiretta, d’altra parte, entra attraverso la parte superiore del canale inguinale, di solito a causa di un difetto congenito in cui l’apertura non si è chiusa correttamente durante lo sviluppo nell’utero.[2]
Un’ernia femorale è diversa da un’ernia inguinale, anche se si verifica anch’essa nella regione inguinale. Questo tipo si verifica quando il tessuto protrude sotto il legamento inguinale attraverso il canale femorale, che corre sotto il canale inguinale. Le ernie femorali rappresentano circa il 4% delle ernie inguinali e sono più comuni nelle donne, rappresentando dal 16% al 37% delle ernie nelle femmine.[4]
Comprendere i Risultati dei Test e Cosa Significano
Quando il medico vi visita o esamina i risultati degli esami di imaging, cerca segni specifici. Un rigonfiamento visibile o palpabile nell’inguine è l’indicatore più ovvio. La posizione di questo rigonfiamento aiuta a determinare il tipo di ernia. Valuterà anche se l’ernia può essere spinta di nuovo all’interno e come risponde all’aumento della pressione addominale (come quando tossite).[6]
Se vengono eseguiti esami di imaging, i radiologi cercheranno tessuto anomalo che protrude attraverso aperture nella parete addominale. Misureranno le dimensioni dell’ernia e controlleranno se eventuali anse intestinali o altri contenuti addominali sono intrappolati. Queste informazioni aiutano il vostro team sanitario a comprendere la gravità della condizione e pianificare il trattamento appropriato.[4]
Diagnostica per la Qualificazione agli Studi Clinici
Sebbene nelle fonti fornite siano disponibili informazioni specifiche limitate sui criteri diagnostici utilizzati specificamente per arruolare i pazienti negli studi clinici sul trattamento dell’ernia inguinale, l’approccio diagnostico generale rimane coerente. Gli studi clinici richiedono tipicamente una diagnosi confermata attraverso l’esame fisico e, quando necessario, studi di imaging per garantire che i partecipanti abbiano realmente la condizione oggetto di studio.
Metodi diagnostici standard come l’esame fisico, l’ecografia, la TAC o la risonanza magnetica sarebbero utilizzati per confermare la presenza di un’ernia inguinale prima che un paziente possa essere arruolato in uno studio clinico. I requisiti specifici possono variare a seconda dell’obiettivo dello studio, che si tratti di testare una nuova tecnica chirurgica, confrontare diversi metodi di riparazione o valutare approcci di osservazione vigile rispetto alla chirurgia immediata.[4]














