Il craniofaringioma papillare è un raro tumore cerebrale che si sviluppa vicino alla ghiandola pituitaria. Attualmente è in corso uno studio clinico in Svezia che valuta l’efficacia di una combinazione di farmaci mirati – dabrafenib e trametinib – nel trattamento di questa condizione, sia prima che dopo l’intervento chirurgico.
Studi clinici in corso sul craniofaringioma
Il craniofaringioma è un tumore cerebrale raro che si sviluppa nelle vicinanze della ghiandola pituitaria e dell’ipotalamo. Sebbene sia un tumore benigno, può causare sintomi significativi a causa della pressione esercitata sulle strutture cerebrali circostanti. Attualmente, i ricercatori stanno studiando nuove opzioni terapeutiche per migliorare i risultati del trattamento e la qualità di vita dei pazienti affetti da questa patologia.
Nel database sono disponibili 1 studio clinico attivo per il craniofaringioma, che viene presentato di seguito con informazioni dettagliate sui criteri di partecipazione e sulle procedure del trattamento.
Studio clinico disponibile
Uno studio su dabrafenib e trametinib somministrati prima e dopo l’intervento chirurgico in pazienti con craniofaringioma papillare
Località: Svezia
Questo studio si concentra sul trattamento di pazienti affetti da craniofaringioma papillare, una forma rara di tumore cerebrale che si sviluppa vicino alla ghiandola pituitaria. Il craniofaringioma papillare è un tumore a crescita lenta che si forma da residui di tessuto embrionale nella regione sellare e soprasellare del cervello. Sebbene sia benigno, può espandersi gradualmente e comprimere le strutture cerebrali vicine, tra cui i nervi ottici e la ghiandola pituitaria, causando problemi alla vista, squilibri ormonali e altri sintomi neurologici.
Il trattamento prevede l’utilizzo di due farmaci: dabrafenib e trametinib, che sono terapie oncologiche mirate che agiscono in modo sinergico contro i tumori con una specifica alterazione genetica chiamata mutazione BRAF V600E. Il dabrafenib è un inibitore di BRAF che blocca l’attività delle proteine BRAF mutate responsabili della crescita tumorale, mentre il trametinib è un inibitore di MEK che blocca diverse proteine coinvolte nella crescita e nella sopravvivenza delle cellule tumorali. Quando utilizzati insieme, questi farmaci forniscono un meccanismo di blocco duale contro la proliferazione delle cellule tumorali.
L’obiettivo principale di questa ricerca è determinare quanto efficacemente questi farmaci possano ridurre le dimensioni del tumore prima e dopo l’intervento chirurgico. Entrambi i farmaci vengono assunti per via orale – il dabrafenib sotto forma di capsule e il trametinib come compresse. Il trattamento può continuare fino a 12 mesi, durante i quali vengono eseguite regolarmente risonanze magnetiche (RM) per monitorare eventuali cambiamenti nelle dimensioni del tumore.
Durante lo studio, i medici monitoreranno come il trattamento influisce su vari aspetti della salute dei pazienti, tra cui la vista, le capacità cognitive e la funzione ormonale. Seguiranno anche la durata dei benefici del trattamento e il suo impatto sulla qualità di vita complessiva. I farmaci possono essere somministrati prima dell’intervento chirurgico per aiutare a ridurre il tumore, oppure dopo l’intervento per prevenire la ricrescita del tumore.
Criteri di inclusione
Per partecipare a questo studio, i pazienti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- Diagnosi confermata di craniofaringioma papillare mediante esame istologico del tessuto
- Presenza della mutazione BRAF V600E nel tumore, confermata da due metodi di analisi: esame del tessuto tumorale con tecniche di colorazione speciali e test genetici del tumore
- Tumore di nuova diagnosi oppure tumore ricorrente dopo precedente intervento chirurgico, quando un ulteriore intervento comporterebbe complicazioni gravi o permanenti
- Età pari o superiore a 18 anni
- Punteggio della scala ECOG di 0-2 (capacità di svolgere attività quotidiane, da completamente attivo a in piedi e attivo per più del 50% delle ore di veglia)
- Normale funzionamento degli organi principali (fegato, reni, midollo osseo)
- Possono partecipare sia uomini che donne
Criteri di esclusione
Non possono partecipare allo studio i pazienti che presentano una delle seguenti condizioni:
- Età inferiore a 6 anni o superiore a 18 anni
- Precedente trattamento con inibitori di BRAF
- Allergia nota o ipersensibilità ai farmaci dello studio (dabrafenib e trametinib)
- Presenza di infezioni attive che richiedono trattamento
- Problemi cardiaci significativi o ritmo cardiaco irregolare
- Disfunzione epatica grave
- Disfunzione renale grave
- Partecipazione attuale ad altri studi clinici
- Impossibilità di sottoporsi a risonanza magnetica (RM)
- Gravidanza o allattamento
- Mancata disponibilità o impossibilità di utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante lo studio
- Qualsiasi condizione che, secondo il medico dello studio, renderebbe la partecipazione non sicura
- Condizioni mentali che impediscono la comprensione dei requisiti dello studio
- Storia di altri tumori negli ultimi 5 anni (eccetto carcinoma cutaneo non melanomatoso trattato con successo)
Procedura dello studio
Lo studio prevede diverse fasi di valutazione e trattamento:
Fase 1 – Valutazione iniziale: Una valutazione medica confermerà la diagnosi di craniofaringioma papillare con la mutazione BRAF V600E. Verranno valutate la salute generale e la funzione degli organi per garantire che il paziente possa partecipare in sicurezza al trattamento.
Fase 2 – Imaging cerebrale: Verrà eseguita una risonanza magnetica per misurare le dimensioni del tumore cerebrale. Questa scansione iniziale servirà come punto di riferimento per monitorare i cambiamenti durante il trattamento.
Fase 3 – Somministrazione del trattamento: I pazienti riceveranno due farmaci: dabrafenib e trametinib, entrambi assunti per via orale quotidianamente. La durata del trattamento sarà determinata dal medico in base alla risposta alla terapia.
Fase 4 – Monitoraggio durante il trattamento: Verranno eseguite risonanze magnetiche regolari per misurare i cambiamenti nelle dimensioni del tumore. Saranno monitorati la vista, la funzione cognitiva e i livelli ormonali. Verranno condotte periodicamente valutazioni della qualità di vita e la salute generale sarà valutata regolarmente.
Fase 5 – Valutazione dei risultati del trattamento: Il team medico valuterà se il tumore si è ridotto di dimensioni. Se appropriato, sarà valutata la possibilità di un intervento chirurgico. I progressi saranno monitorati fino a 2 anni per seguire i risultati a lungo termine.
Riepilogo
Attualmente è disponibile uno studio clinico promettente per pazienti affetti da craniofaringioma papillare con la mutazione BRAF V600E. Questo studio rappresenta un approccio innovativo al trattamento di questo raro tumore cerebrale, utilizzando una combinazione di terapie mirate che si sono dimostrate efficaci in altri tipi di tumori con la stessa mutazione genetica.
L’aspetto più significativo di questo studio è l’utilizzo di farmaci a bersaglio molecolare – dabrafenib e trametinib – che possono essere somministrati sia prima dell’intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore, sia dopo l’intervento per prevenire le recidive. Questo approccio terapeutico è particolarmente importante per i pazienti con tumori non operabili o quando un ulteriore intervento comporterebbe rischi significativi.
Lo studio condotto in Svezia offre un’opportunità per i pazienti di età pari o superiore a 18 anni che soddisfano i criteri specifici di inclusione. Il monitoraggio completo durante il trattamento, che include valutazioni della vista, della funzione cognitiva, dei livelli ormonali e della qualità di vita, garantisce un approccio olistico alla cura del paziente.
È importante notare che la partecipazione a questo studio richiede la conferma della presenza della mutazione BRAF V600E nel tumore, sottolineando l’importanza della medicina di precisione nel trattamento del craniofaringioma. I pazienti interessati dovrebbero consultare il proprio medico per determinare se sono idonei a partecipare e per discutere i potenziali benefici e rischi del trattamento sperimentale.











