Il carcinoma a cellule squamose della cervice è una forma di cancro che può richiedere nuove opzioni terapeutiche quando si diffonde o ritorna dopo il trattamento iniziale. Attualmente sono in corso studi clinici che stanno testando combinazioni innovative di immunoterapia, farmaci mirati e radioterapia per migliorare i risultati per le pazienti con questa malattia.
Studi clinici in corso sul carcinoma a cellule squamose della cervice
Il carcinoma a cellule squamose della cervice rappresenta una sfida significativa quando la malattia diventa metastatica o recidivante. Fortunatamente, la ricerca medica continua a sviluppare nuove strategie terapeutiche attraverso studi clinici che offrono speranza per le pazienti. Attualmente sono disponibili 2 studi clinici che valutano trattamenti innovativi per questa condizione.
Studi clinici attualmente disponibili
Studio sulla sicurezza e gli effetti di Durvalumab e Tremelimumab con radioterapia per pazienti con carcinoma a cellule squamose metastatico
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sul trattamento del carcinoma a cellule squamose metastatico che può manifestarsi in diverse aree del corpo, inclusa la cervice, oltre a testa e collo, polmoni, esofago, vagina, vulva o ano. Lo studio valuta una combinazione di trattamenti per determinarne la sicurezza e l’efficacia.
I trattamenti testati includono due farmaci immunoterapici: Durvalumab (conosciuto anche con il nome in codice MEDI4736) e Tremelimumab. Questi farmaci vengono somministrati insieme a una forma precisa di radioterapia chiamata radioterapia stereotassica corporea (SBRT).
Criteri di inclusione principali:
- Età pari o superiore a 18 anni
- Funzionalità degli organi adeguata, inclusi livelli sufficienti di globuli bianchi (neutrofili almeno 1500 per mm³), piastrine (almeno 100.000 per mm³) ed emoglobina superiore a 9 g/dL
- Diagnosi confermata di carcinoma a cellule squamose metastatico in aree specifiche come cervice, testa, collo o altri organi elencati, con precedente trattamento
- Almeno un tumore che può essere trattato con radioterapia e un altro che non riceverà radiazioni
- Almeno un tumore che può essere sottoposto a biopsia prima e dopo il trattamento
- Stato di performance di 0-1, che significa essere completamente attivi o avere alcune limitazioni ma comunque in grado di svolgere lavori leggeri
- Per le donne in età fertile, test di gravidanza negativo prima dell’inizio dello studio
Criteri di esclusione principali:
- Storia di altro tipo di cancro in passato, eccetto alcuni tumori della pelle trattati
- Infezione attiva che richiede trattamento antibiotico
- Malattia autoimmune attiva
- Gravidanza o allattamento
- Condizioni cardiache gravi o recente infarto
- Ipertensione non controllata
- Vaccinazione con vaccino vivo entro 30 giorni dall’inizio dello studio
Come funzionano i farmaci: Durvalumab agisce bloccando una proteina chiamata PD-L1, che normalmente impedisce al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali. Tremelimumab blocca un’altra proteina chiamata CTLA-4, che può rallentare la risposta immunitaria. Insieme, questi farmaci potenziano la capacità del sistema immunitario di riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
Lo studio è suddiviso in due fasi: la prima si concentra sulla sicurezza, mentre la seconda valuta l’efficacia del trattamento nel ridurre il cancro al di fuori dell’area che riceve radiazioni. Durante lo studio, le partecipanti saranno sottoposte a varie valutazioni mediche, inclusi test di imaging come TAC, per monitorare il progresso del cancro.
Studio sulla terapia combinata con pembrolizumab e vorinostat in pazienti con carcinoma a cellule squamose recidivante o metastatico di testa e collo, cervice, ano e aree genitali
Localizzazione: Francia
Questo studio si concentra su diversi tipi di carcinoma a cellule squamose che si sono diffusi o sono ritornati dopo il trattamento precedente, inclusi i tumori della cervice, oltre a testa e collo, ano, vulva/vagina e pene. Lo studio testa una combinazione di due farmaci: pembrolizumab, somministrato attraverso iniezione endovenosa, e vorinostat, assunto come capsule orali.
Il trattamento prevede la somministrazione di pembrolizumab come infusione a una dose fino a 200 mg, insieme a capsule di vorinostat a una dose fino a 400 mg al giorno. Il periodo di trattamento può continuare fino a 105 settimane. Durante lo studio, i medici monitoreranno la risposta del cancro alla combinazione di trattamenti attraverso esami medici regolari e test di imaging.
Criteri di inclusione principali:
- Età pari o superiore a 18 anni
- Funzionalità del midollo osseo adeguata, con conta normale di globuli bianchi (almeno 1.500/mm³), piastrine (almeno 100.000/mm³) e livelli di emoglobina adeguati (almeno 9 g/dL)
- Funzione di coagulazione del sangue normale
- Per le donne in età fertile, test di gravidanza negativo entro 72 ore prima dell’inizio del trattamento
- Le donne devono utilizzare metodi contraccettivi altamente efficaci durante lo studio e per 4 mesi dopo l’ultima dose di pembrolizumab e 6 mesi dopo l’ultima dose di vorinostat
- Gli uomini devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante lo studio e per 4 mesi dopo l’ultima dose di pembrolizumab e 6 mesi dopo l’ultima dose di vorinostat
- Capacità di deglutire i farmaci
- Buono stato di funzionalità fisica (punteggio ECOG di 0 o 1)
- Carcinoma a cellule squamose confermato che è ritornato o si è diffuso
- Funzionalità renale ed epatica normali
Criteri di esclusione principali:
- Storia di trattamento precedente con pembrolizumab o vorinostat
- Malattia autoimmune attiva che richiede trattamento sistemico
- Metastasi cerebrali non trattate
- Infezione attiva che richiede terapia sistemica
- Infezione attiva nota da epatite B o C
- Storia nota di infezione da HIV
- Donne in gravidanza o allattamento
- Condizioni cardiache significative negli ultimi 6 mesi
- Impossibilità di deglutire farmaci orali
- Uso di corticosteroidi sistemici o altri farmaci immunosoppressivi entro 7 giorni prima dell’inizio del trattamento dello studio
Come funzionano i farmaci: Pembrolizumab è un farmaco immunoterapico che aiuta il sistema immunitario del corpo a riconoscere e combattere le cellule tumorali bloccando una proteina chiamata PD-1. Questo blocco consente al sistema immunitario di lavorare più efficacemente contro il cancro. Vorinostat appartiene a un gruppo di farmaci chiamati inibitori dell’istone deacetilasi (HDAC) e aiuta a controllare il modo in cui i geni vengono espressi nelle cellule tumorali, potenzialmente rallentando o arrestando la crescita delle cellule tumorali e rendendole più visibili al sistema immunitario.
Questo approccio combinato mira a fornire risultati migliori rispetto all’uso di uno dei due farmaci da solo. I medici monitoreranno attentamente eventuali effetti collaterali utilizzando un sistema di valutazione standardizzato e l’efficacia del trattamento sarà valutata in base al fatto che il tumore si riduca o rimanga stabile.
Riepilogo
Gli studi clinici attualmente disponibili per il carcinoma a cellule squamose della cervice rappresentano importanti progressi nella ricerca di trattamenti più efficaci per questa malattia. Entrambi gli studi si concentrano su approcci di immunoterapia, che sfruttano il potere del sistema immunitario del corpo per combattere il cancro.
Osservazioni importanti:
- Entrambi gli studi sono condotti in Francia e utilizzano combinazioni innovative di farmaci immunoterapici
- Il primo studio combina due farmaci immunoterapici (Durvalumab e Tremelimumab) con radioterapia di precisione, offrendo un approccio multimodale
- Il secondo studio testa una combinazione di pembrolizumab con vorinostat, un farmaco che agisce modificando l’espressione genica nelle cellule tumorali
- Entrambi gli studi richiedono una funzionalità degli organi adeguata e escludono pazienti con malattie autoimmuni attive o infezioni gravi
- I trattamenti richiedono impegno a lungo termine, con follow-up regolari e monitoraggio attento degli effetti collaterali
- Le pazienti devono essere disponibili a sottoporsi a biopsie tumorali e prelievi di sangue durante lo studio
- La contraccezione efficace è obbligatoria per le donne in età fertile che partecipano a questi studi
Questi studi clinici offrono speranza per le pazienti con carcinoma a cellule squamose della cervice metastatico o recidivante, una condizione che richiede nuove opzioni terapeutiche. La partecipazione a uno studio clinico può fornire accesso a trattamenti innovativi non ancora disponibili come terapie standard. Tuttavia, è essenziale discutere attentamente con il proprio oncologo i potenziali benefici e rischi, nonché i requisiti di partecipazione, prima di prendere una decisione informata.
Le pazienti interessate dovrebbero consultare il proprio team medico per determinare se soddisfano i criteri di idoneità e per comprendere appieno cosa comporta la partecipazione a questi studi. La ricerca clinica continua a essere fondamentale per sviluppare trattamenti più efficaci e migliorare la qualità della vita delle pazienti affette da questa malattia.











