Il cancro del colon-retto in stadio III richiede un trattamento attento dopo l’intervento chirurgico. Attualmente sono in corso diversi studi clinici che testano approcci innovativi, tra cui la medicina di precisione guidata dal DNA tumorale circolante, nuove combinazioni di farmaci e terapie immunitarie, offrendo speranza per migliori risultati di trattamento.
Studi Clinici in Corso sul Cancro del Colon-Retto in Stadio III
Il cancro del colon-retto rappresenta una delle principali sfide oncologiche a livello mondiale. Quando diagnosticato in stadio III, significa che il tumore si è diffuso ai linfonodi vicini ma non ad altri organi distanti. Dopo l’intervento chirurgico, i pazienti necessitano tipicamente di un trattamento aggiuntivo per ridurre il rischio di recidiva. Attualmente sono disponibili 3 studi clinici che stanno esplorando nuovi approcci terapeutici per questa condizione, offrendo ai pazienti l’opportunità di accedere a trattamenti innovativi.
Studi Clinici Disponibili
Studio sul Trattamento del Cancro del Colon Utilizzando Levofolinato Disodico e Combinazione di Farmaci per Pazienti con Cancro del Colon in Stadio III Operabile e Stadio II ad Alto Rischio
Localizzazione: Germania, Italia, Spagna
Questo studio clinico rappresenta un approccio innovativo al trattamento del cancro del colon, concentrandosi su pazienti con stadio III operabile e stadio II ad alto rischio. L’elemento distintivo di questo studio è l’utilizzo di un approccio personalizzato basato sulle caratteristiche del sangue e del tumore per guidare il percorso clinico post-chirurgico.
Lo studio utilizza un esame del sangue chiamato ctDNA (DNA tumorale circolante) per determinare la strategia terapeutica più appropriata per ogni paziente. Dopo l’intervento chirurgico, i pazienti vengono sottoposti a questo test e, in base ai risultati, vengono assegnati casualmente a diversi gruppi di trattamento. Alcuni riceveranno la chemioterapia convenzionale, mentre altri seguiranno un piano di trattamento personalizzato.
I farmaci utilizzati nello studio includono:
- Levofolinato disodico e levofolinato di calcio
- Acido folinico
- Fluorouracile
- Oxaliplatino
- Capecitabina
- Irinotecan
- Temozolomide
- Trastuzumab e Pertuzumab
- Panitumumab
- Nivolumab e Ipilimumab
Questi farmaci vengono somministrati in varie forme: iniezioni, infusioni endovenose e capsule orali. Il trattamento ha una durata massima di sei mesi, seguito da un monitoraggio a lungo termine per valutare l’efficacia.
Criteri di inclusione principali:
- Età minima di 18 anni
- Diagnosi confermata di cancro del colon in stadio III operabile o stadio II ad alto rischio
- Tumore localizzato ad almeno 12 cm dal margine anale
- Disponibilità del tessuto tumorale originale per l’analisi
- Stato di performance ECOG 0-1 (capacità di svolgere attività quotidiane)
- Funzioni degli organi normali
- Per le donne in età fertile: test di gravidanza negativo e utilizzo di metodi contraccettivi efficaci
Studio sulla Combinazione di Farmaci (Capecitabina, Oxaliplatino, Fluorouracile, Irinotecan) Guidato da Biopsia Liquida in Pazienti con Cancro del Colon in Stadio III e Stadio II ad Alto Rischio
Localizzazione: Italia, Spagna
Questo studio si concentra su pazienti che hanno già subito un intervento chirurgico per cancro del colon in stadio III o stadio II ad alto rischio. L’obiettivo principale è determinare se un esame del sangue speciale chiamato biopsia liquida possa aiutare a guidare le decisioni terapeutiche dopo la chirurgia.
La biopsia liquida è un test che cerca piccoli frammenti di DNA tumorale nel sangue per monitorare se il cancro potrebbe ripresentarsi. Questo approccio innovativo permette di personalizzare il trattamento in base alle caratteristiche individuali di ogni paziente.
Il piano di trattamento include diversi farmaci antitumorali che agiscono in modi differenti per combattere le cellule cancerose:
- Capecitabina: assunta sotto forma di compresse per via orale
- Oxaliplatino: somministrato attraverso infusione endovenosa
- Fluorouracile: somministrato attraverso vena
- Irinotecan: somministrato attraverso infusione endovenosa
Durante lo studio, i partecipanti avranno prelievi di sangue regolari per controllare i segni di cancro utilizzando il test di biopsia liquida. Saranno inoltre sottoposti a controlli medici di routine e test di imaging per monitorare la loro salute. Lo studio seguirà i pazienti nel tempo, concentrandosi particolarmente sul verificare se rimangono liberi dal cancro per due anni dopo l’intervento chirurgico.
Criteri di inclusione principali:
- Età di 18 anni o superiore, ma inferiore a 76 anni
- Cancro del colon confermato in stadio III o stadio II T4N0
- Tumore localizzato ad almeno 12 cm dall’apertura anale
- Tessuto tumorale FFPE disponibile (campione conservato in paraffina)
- Campione di plasma sanguigno raccolto prima dell’intervento
- Buona funzione fisica (stato di performance ECOG 0-1)
- Funzione normale degli organi
- Disponibilità a sottoporsi a tutte le biopsie liquide richieste
Criteri di esclusione principali:
- Diagnosi precedente di altri tipi di cancro negli ultimi 5 anni
- Presenza di malattia metastatica (cancro diffuso ad altri organi)
- Presenza di instabilità dei microsatelliti (MSI) nel tessuto tumorale
- Gravidanza o allattamento
- Malattie cardiache, epatiche o renali significative
- Allergia nota ai farmaci dello studio
Lo studio proseguirà fino a luglio 2027, con un periodo di follow-up di 2-3 anni per valutare i risultati a lungo termine.
Studio su Atezolizumab per Pazienti con Cancro del Colon-Retto in Stadio II ad Alto Rischio o Stadio III Non Eleggibili per Chemioterapia con Oxaliplatino
Localizzazione: Germania
Questo studio clinico è dedicato a pazienti con cancro del colon-retto che presentano caratteristiche specifiche del tumore: MSI-high (alta instabilità dei microsatelliti) o MMR-deficient (deficit del sistema di riparazione del DNA). Queste caratteristiche molecolari indicano che il tumore potrebbe rispondere particolarmente bene all’immunoterapia.
Lo studio è rivolto specificatamente a pazienti che non possono ricevere o scelgono di non ricevere la chemioterapia con oxaliplatino, che è un trattamento standard. L’obiettivo principale è valutare se atezolizumab (nome in codice RO5541267) possa migliorare le possibilità di rimanere liberi dal cancro per tre anni dopo il trattamento.
Come funziona atezolizumab:
Atezolizumab è un farmaco immunoterapico che viene somministrato attraverso infusione endovenosa (direttamente nel flusso sanguigno attraverso una vena). Questo farmaco appartiene alla classe degli inibitori dei checkpoint immunitari e funziona bloccando una proteina chiamata PD-L1, che normalmente aiuta le cellule tumorali a sfuggire al sistema immunitario. Bloccando questa proteina, atezolizumab aiuta il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule cancerose.
Lo studio include anche un confronto con un placebo (una sostanza senza principio attivo) per valutare l’efficacia specifica di atezolizumab. Il trattamento durerà fino a 12 mesi, durante i quali i partecipanti riceveranno controlli regolari per monitorare la loro salute e lo stato del cancro.
Criteri di inclusione principali:
- Età di 18 anni o superiore
- Diagnosi confermata di adenocarcinoma del colon o del retto
- Cancro in stadio II ad alto rischio o stadio III
- Tumore rimosso con intervento chirurgico completo (R0) o quasi completo (R1)
- Tumore MSI-H o dMMR
- Stato ECOG da 0 a 2
- Impossibilità o rifiuto di ricevere chemioterapia con oxaliplatino
- Adeguati parametri ematici, funzionalità epatica e renale
- Per le donne in età fertile: utilizzo di metodi contraccettivi molto efficaci
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti che hanno già ricevuto chemioterapia con oxaliplatino
- Pazienti con tumori non completamente rimossi
- Gravidanza o allattamento
- Partecipazione ad un altro studio clinico
- Allergia nota al farmaco dello studio
- Infezione attiva che richiede trattamento
- Vaccinazione con vaccini vivi entro un certo periodo di tempo prima dello studio
- Interventi chirurgici maggiori recenti
Lo studio dovrebbe concludersi entro febbraio 2025, con valutazioni finali per determinare gli endpoint primari e secondari, inclusi i tassi di sopravvivenza libera da malattia e la qualità della vita.
Riepilogo
Gli studi clinici attualmente in corso sul cancro del colon-retto in stadio III rappresentano un importante passo avanti nel trattamento di questa malattia. Emergono diverse osservazioni significative:
Medicina di precisione: Due degli studi (SAGITTARIUS e PEGASUS) utilizzano test basati sul sangue per personalizzare il trattamento. L’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA) e la biopsia liquida permettono di adattare la terapia alle caratteristiche individuali di ogni paziente, potenzialmente migliorando l’efficacia e riducendo i trattamenti non necessari.
Immunoterapia per pazienti selezionati: Lo studio con atezolizumab offre un’opzione importante per pazienti con tumori MSI-H o dMMR che non possono ricevere chemioterapia standard. Questo approccio sfrutta il sistema immunitario del paziente per combattere il cancro ed è particolarmente promettente per questo sottogruppo specifico di pazienti.
Disponibilità geografica: Gli studi sono condotti in diversi paesi europei, con l’Italia che partecipa a due dei tre studi. Questo aumenta le opportunità per i pazienti italiani di accedere a trattamenti innovativi.
Durata e monitoraggio: Tutti gli studi prevedono un follow-up a lungo termine (fino a 2-3 anni o più) per valutare non solo l’efficacia immediata ma anche i benefici a lungo termine dei trattamenti. Questo è fondamentale per comprendere l’impatto reale sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita dei pazienti.
Approccio multifarmaco: Gli studi utilizzano combinazioni di diversi farmaci, sia chemioterapici tradizionali che farmaci biologici e immunoterapici innovativi, offrendo strategie terapeutiche complete e personalizzate.
Per i pazienti con cancro del colon-retto in stadio III, questi studi rappresentano opportunità concrete di accedere a trattamenti all’avanguardia che potrebbero migliorare significativamente i risultati terapeutici. È importante discutere con il proprio oncologo se la partecipazione a uno di questi studi possa essere appropriata per la propria situazione specifica.











