Il cancro del nasofaringe recidivante rappresenta una sfida terapeutica significativa. Attualmente sono disponibili 2 studi clinici che esplorano nuovi approcci di trattamento per i pazienti con questa malattia, concentrandosi sull’immunoterapia da sola o in combinazione con la chemioterapia. Questi studi offrono nuove speranze per i pazienti la cui malattia è progredita o è tornata dopo il trattamento iniziale.
Studi clinici sul cancro del nasofaringe recidivante: nuove opzioni di trattamento con immunoterapia
Il cancro del nasofaringe recidivante è una forma di tumore che si sviluppa nella parte superiore della gola dietro il naso e che è tornato dopo un trattamento precedente o si è diffuso ad altre parti del corpo. Attualmente, 2 studi clinici stanno valutando nuovi approcci terapeutici per questa condizione, offrendo ai pazienti l’opportunità di accedere a trattamenti innovativi basati sull’immunoterapia.
Studi clinici disponibili
Studio sul toripalimab in combinazione con cisplatino e gemcitabina come primo trattamento per pazienti con cancro del nasofaringe recidivante o metastatico
Localizzazione: Italia
Questo studio clinico valuta una terapia combinata innovativa per il carcinoma nasofaringeo recidivante metastatico. Il trattamento prevede l’uso di toripalimab, un farmaco immunoterapico che aiuta il sistema immunitario a combattere le cellule tumorali, insieme ai chemioterapici gemcitabina e cisplatino. Questo approccio è studiato come trattamento di prima linea per pazienti la cui malattia non può essere trattata con terapie locali.
L’obiettivo principale dello studio è valutare la sicurezza di questa combinazione terapeutica, monitorando attentamente gli effetti collaterali che possono verificarsi durante il trattamento. I farmaci vengono somministrati attraverso infusione endovenosa. Lo studio misura anche il tempo di progressione della malattia e la sopravvivenza globale dei pazienti.
Per partecipare allo studio, i pazienti devono essere adulti con malattia misurabile alle scansioni di imaging, non aver ricevuto precedenti terapie sistemiche per la malattia recidivante o metastatica, avere conferma dello stato del virus di Epstein-Barr e trovarsi in condizioni fisiche relativamente buone.
Criteri di inclusione principali:
- Età pari o superiore a 18 anni
- Diagnosi confermata di cancro del nasofaringe recidivante o metastatico
- Stato di performance ECOG di 2 o inferiore (capacità di svolgere attività quotidiane)
- Nessun trattamento sistemico precedente per la malattia recidivante o metastatica
- Tumori misurabili mediante TC o risonanza magnetica
- Documentazione dello stato del virus di Epstein-Barr
Criteri di esclusione principali:
- Precedente trattamento con terapie anti-PD-1 o anti-PD-L1
- Metastasi cerebrali attive o non trattate
- Malattia autoimmune attiva che richiede trattamento sistemico
- Storia di trapianto d’organo
- Infezioni attive da epatite B o C, HIV o tubercolosi
- Gravidanza o allattamento
- Chirurgia maggiore nelle 4 settimane precedenti
Studio sul nivolumab per il trattamento del cancro del nasofaringe in pazienti che non hanno risposto o sono peggiorati dopo chemioterapia a base di platino
Localizzazione: Polonia
Questo studio clinico si concentra su pazienti con cancro del nasofaringe che è peggiorato durante o dopo il trattamento con chemioterapia a base di platino. Lo studio valuta l’efficacia del nivolumab, un farmaco immunoterapico somministrato attraverso infusione endovenosa. Ogni paziente può ricevere il trattamento per un periodo massimo di 6 mesi, con dosi regolari del farmaco.
Il nivolumab è un tipo di immunoterapia che blocca una proteina chiamata PD-1, permettendo al sistema immunitario di riconoscere e distruggere meglio le cellule tumorali. Durante lo studio, i pazienti vengono monitorati attraverso vari esami medici, tra cui risonanze magnetiche, per valutare come il tumore risponde al trattamento.
Lo studio misura diversi parametri importanti: la risposta del tumore al trattamento (valutata dopo 12 settimane), il tempo di sopravvivenza senza progressione della malattia (valutato a 6 mesi) e la sopravvivenza globale (monitorata fino a 18 mesi). Viene anche valutata la qualità della vita dei pazienti attraverso questionari specifici.
Criteri di inclusione principali:
- Età pari o superiore a 18 anni
- Diagnosi confermata di carcinoma a cellule squamose del nasofaringe
- Precedente trattamento con chemioterapia a base di platino che non ha funzionato o durante il quale la malattia è progredita
- Malattia recidivante nella sede originale o nei linfonodi, oppure diffusa ad altre parti del corpo
- Stato di performance ECOG 0-1 (capacità di prendersi cura di sé e di essere attivi per più del 50% delle ore di veglia)
- Capacità di fornire consenso informato scritto e partecipare a tutte le visite di follow-up
Criteri di esclusione principali:
- Età inferiore a 18 anni
- Gravidanza o allattamento
- Precedente trattamento con immunoterapia
- Metastasi cerebrali attive o non trattate
- Malattia autoimmune attiva che richiede trattamento sistemico
- Malattie cardiache gravi o non controllate
- Infezioni attive da epatite B o C, tubercolosi, HIV o AIDS
- Altri tumori attivi che richiedono trattamento
- Chirurgia maggiore nelle 4 settimane precedenti
Comprendere i trattamenti immunoterapici
Entrambi gli studi utilizzano farmaci immunoterapici che appartengono alla classe degli inibitori del checkpoint immunitario. Questi farmaci funzionano in modo diverso rispetto alla chemioterapia tradizionale: invece di attaccare direttamente le cellule tumorali, potenziano la capacità del sistema immunitario del paziente di riconoscere e combattere il cancro.
Il toripalimab e il nivolumab sono entrambi anticorpi monoclonali che bloccano la proteina PD-1 sulle cellule immunitarie. Normalmente, questa proteina impedisce alle cellule T (cellule del sistema immunitario) di attaccare le cellule tumorali. Bloccando questa proteina, i farmaci permettono al sistema immunitario di funzionare più efficacemente contro il tumore.
Nel primo studio, il toripalimab viene combinato con chemioterapia tradizionale (gemcitabina e cisplatino), un approccio che può potenziare l’efficacia del trattamento combinando due meccanismi d’azione diversi: l’azione diretta della chemioterapia sulle cellule tumorali e il potenziamento della risposta immunitaria.
Il cancro del nasofaringe: caratteristiche della malattia
Il cancro del nasofaringe è un tumore che si sviluppa nel nasofaringe, la parte superiore della gola che si trova dietro il naso. La malattia inizia quando le cellule sane del rivestimento del nasofaringe subiscono cambiamenti nel loro DNA, causando una crescita cellulare incontrollata che forma un tumore.
Questa forma di cancro può diffondersi ai linfonodi del collo e, in casi avanzati, ad altre parti del corpo (metastasi). In alcuni casi, la malattia è associata all’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV), un’informazione importante per la diagnosi e il trattamento.
Quando il cancro è definito “recidivante”, significa che è tornato dopo un trattamento precedente. Quando è “metastatico”, significa che si è diffuso dalla sede originale ad altre parti del corpo. Queste forme di malattia rappresentano una sfida terapeutica particolare e richiedono approcci di trattamento specifici.
Come partecipare agli studi clinici
Se state considerando la partecipazione a uno di questi studi clinici, è importante discuterne con il vostro oncologo. Il medico può valutare se soddisfate i criteri di inclusione e se la partecipazione allo studio potrebbe essere appropriata per la vostra situazione specifica.
Durante uno studio clinico, riceverete un monitoraggio medico molto attento e regolare. Questo include:
- Esami fisici periodici
- Esami del sangue regolari
- Scansioni di imaging (TC o risonanza magnetica) per valutare la risposta al trattamento
- Valutazioni della qualità della vita
- Monitoraggio attento di eventuali effetti collaterali
È fondamentale comprendere che la partecipazione a uno studio clinico è completamente volontaria e potete ritirarvi in qualsiasi momento se lo desiderate.
Riepilogo
I 2 studi clinici attualmente disponibili per il cancro del nasofaringe recidivante rappresentano opportunità importanti per i pazienti che affrontano questa malattia impegnativa. Entrambi gli studi si concentrano sull’immunoterapia, un approccio terapeutico che ha dimostrato risultati promettenti in vari tipi di cancro negli ultimi anni.
Lo studio italiano valuta una terapia di combinazione (immunoterapia più chemioterapia) come trattamento di prima linea per pazienti con malattia recidivante o metastatica, mentre lo studio polacco si concentra sull’immunoterapia in monoterapia per pazienti che hanno già ricevuto chemioterapia a base di platino senza successo.
Entrambi gli studi richiedono che i pazienti siano in condizioni fisiche sufficientemente buone per tollerare il trattamento e non abbiano ricevuto precedenti terapie immunoterapiche. È significativo notare che entrambi escludono pazienti con metastasi cerebrali attive, malattie autoimmuni attive e alcune infezioni croniche.
La durata degli studi varia, con il primo che continuerà fino ad aprile 2033 e il secondo che prevede un follow-up fino a 18 mesi. Questa differenza riflette obiettivi di ricerca diversi: uno studio a lungo termine per valutare la sicurezza e l’efficacia nel tempo, e uno studio con focus su endpoint specifici a breve-medio termine.
Per i pazienti e le loro famiglie, questi studi rappresentano non solo l’accesso a trattamenti innovativi, ma anche il contributo al progresso della ricerca medica che potrà beneficiare futuri pazienti con questa malattia. La decisione di partecipare dovrebbe essere presa dopo una discussione approfondita con il proprio team medico, considerando attentamente i potenziali benefici e rischi.










